| inviato il 19 Gennaio 2025 ore 22:11
Per ottenere il negativo perfetto servirebbe adottare per ogni scena ripresa tutta una serie di accorgimenti che partono dalla scelta della pellicola, alla giusta esposizione, al tipo e tempo di sviluppo e via discorrendo. Usando la pellicola in rullino tutto ciò è di difficile attuazione e si arriva così al miglior compromesso che varierà secondo i gusti di ognuno. |
| inviato il 19 Gennaio 2025 ore 23:32
“ La pellicola che ho usato era una rollei 400s sviluppata con hydrophen, tempi standard dati dalla casa. Ho letto che hydrophen è un rivelatore forte, penso che io prossimo rullo lo svilupperò per 10 minuti, vediamo cosa viene fuori! „ ma è il Bellini? non trovo mica la tabella dei tempi se non per 4 pellicole. Lo danno per rivelatore adatto ad alti contrasti. 1 + 31? |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 2:40
Esattamente quello! |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 8:19
a vederla così, che è impossibile da giudicare bene ma ci si prova, la stampa manca di contrasto nei mezzi toni. Cioè hai del nero (che forse non è nerissimo, può darsi?), hai il bianco (troppo, quelle luci sembrano andate), ma in mezzo è tutto un po' paciugato. Non ho mai usato quella pellicola e dipende anche come la esponi, ma per una scena così contrastata difficilmente 400iso sono sufficienti. Hydrofen mai usato nemmeno quello, ma i datasheet sono sempre molto ottimistici: soprattutto se devi stampare e se hai scene contrastate puoi tagliare senza pietà. Il fatto che il negativo fosse meno che ottimale lo vedi dal filtro che hai dovuto usare: se il negativo va bene la stampa base-base dovrebbe venire con il 2-2,5, ovviamente a meno di qualche lavoretto da farci poi. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 8:28
“ In futuro, se non l'avevi già fatto, in riprese tipo quella io oserei montare un filtro sull'ottica come si faceva in ere passate, non dico il rosso scuro ma un arancio carico ci va, i contrasti migliorano. „ Mica sono convinto: già ha problemi di contrasto, ci mettiamo un filtro che butta su il contrasto ancora di più? Poi un bel rosso/arancio? Già la vegetazione col rosso/arancio viene scura ma scura scura, poi se con in questo caso è in ombra è facile che abbia luce fredda e quindi azzurra e quindi viene tutto proprio nero. (in aggiunta, tra parentesi perché le informazioni non sono certissime, la rollei 400s è la agfa aviphot 400: il grafico spettrale ha un buchetto nei blu e anche nei verdi non è carichissima. Questo già ci dice che una scena di bosco va esposta con l'abbondanza degli antipasti a un matrimonio pugliese, figurarsi se mettiamo un filtro che taglia ancora quelle frequenze... tables.pirate-photo.fr/documents/Agfa_Aviphot-400S.pdf ) |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:22
@tykos grazie per il commento. Ho provato ha fare un provino a scalare con il filtro 2 ma, secondo il mio parare da inesperto, era troppo contratta. Sto capendo che devo migliorare sull'esposizione in fase di scatto. Interessante i grafici che mi hai mandato, ma non so come interpretarli, leggero delle guide per capirli. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:33
Visto che siamo in argomento, sareste così gentili da darmi qualche consiglio su come esporre correttamente? Vi spiego come mi approccio all'esposizione: In una scena con contrasto normale, prendo l'esposizione sulle ombre che mi interessano, di solito sul soggetto, poi faccio un'altra misurazione sulle luci e vedo la differenza tra la prima esposizione e la seconda. Basandomi sulla differenza tra ombra e luce, decido se sovraesporre o sottoesporre. Spero di essere stato abbastanza chiaro. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:46
Prendiamo il caso della foto in esame, molto bella ma evidentemente non cosi facile. Con cosa prendi l'esposizione su luci ed ombre ? Hai un esposimetro spot ? Poi dici che in base alla differenza decici se sovraesporre o sottoesporre..ma rispetto alla media ? e di quanto ? |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:50
Come scrivevo poc'anzi c'è quasi sempre da accettare uno o più compromessi. Forse il metodo migliore sarebbe misurare la luce incidente, ma non sempre possibile. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:54
“ Interessante i grafici che mi hai mandato, ma non so come interpretarli, leggero delle guide per capirli. „ ma no, lascia perdere per ora. Quello a pag. 2 in alto è la sensibilità spettrale: in ascissa hai la lunghezza d'onda della luce (cioè il colore) e in ordinata la sensibilità. Da quel grafico vedi intanto che fino a oltre 800nm la pellicola vede qualcosa, ma poco poco (e infatti la stessa pellicola viene rivenduta come rollei Infrarosso), ma ci interessano i colori normali, cioè da 430 a 700nm
 (da training.gattosulweb.com/course/view.php?id=98 ) Se la linea è orizzontale, vede tutti i colori uguale. Quella che abbiamo invece ha un avvallamento con picco attorno ai 500nm, quindi è meno sensibile ai colori che vanno da un certo blu a un certo verde. Meno sensibile vuol dire che hanno bisogno di più esposizione, ma poi magari è troppa se la foto ha molto giallo. Ogni pellicola ha un suo spettro, ma davvero non badarci adesso. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 9:55
Uso l'esposimetro della mia fm2, quindi spot. Si rispetto alla media, faccio un'esempio per cercare di fare capire il mio approccio: Io prendo come riferimento il sistema zonale, quindi se le ombre sono in zona V e le luci le sono in zona VIII, per avere tutto esposto correttamente sottoespongo di 1 stop per avere le ombre in zona IV, quindi ancora con dettaglio, e le luci automaticamente vanno in zone VII, in cui hanno ancora dettaglio. Scriverlo è piu complicato che farlo |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:19
Ok, il metodo mi sembra abbastanza corretto, pero' la fm2 ha un esposimetro che non mi risulta sia uno spot, ma fa una media ponderata con prevalenza centrale. Quindi il contrasto della scena che vai a misurare con l'esposimetro e' minore di quello reale. Dovresti avvicinarti ad una zona illuminata e misurare solo quellla, poi fare lo stesso sulla parte in ombra che vuoi leggibile. Cosi facendo magari trovi 5 stop di differenza anziche' 3. Se non e' possibile avvicinarsi alle zone della scena inquadrata si puo' misurare qualcosa che e' illuminato allo stesso modo, ovviamente con rischio di errore trattandosi di una valutazione "ad occhio". |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:21
Cartoncino grigio al 18% ? |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:22
“ In una scena con contrasto normale, prendo l'esposizione sulle ombre che mi interessano, di solito sul soggetto, poi faccio un'altra misurazione sulle luci e vedo la differenza tra la prima esposizione e la seconda. Basandomi sulla differenza tra ombra e luce, decido se sovraesporre o sottoesporre. „ Eh, bella domanda. A grandissime linee (ma grandi, ma grandi), una teoria abbastanza consolidata dice che: se prendi una lettura di un punto e togli due stop, quel punto sarà scuro ma con un dettaglio comprensibile. Quindi dovresti misurare l'ombra che vuoi sia visibile e fare questo trattamento. Il tutto però dipende dagli iso della pellicola: diciamo che i fabbricanti sono molto ottimisti nelle misurazioni (cioè, lo standard a cui si rifanno è molto generoso). Se vuoi stampare senza preoccupazioni e dato che un po' di sovraesposizione non ha mai ammazzato nessuno, usa la metà della sensibilità dichiarata. O 2/3, toh. Le luci sono comandate [in massima parte] dallo sviluppo. Qui si fa un po' difficile, diciamo che per la stampa i tempi dei fabbricanti sono anche qui generosi e tendono a dare negativi abbastanza contrastati, e aggiungere contrasto in stampa è facile, toglierlo è una cosa complicata che non funziona sempre, e le carte moderne sono piuttosto contrastate anche loro. Per stare vaghi diciamo che se sviluppi togliendo un 30% del tempo consigliato puoi stare decentemente sicuro che verranno con dettaglio le luci che sono 3 stop sopra la lettura di prima, forse anche 4. Se hai una differenza maggiore, togli ancora tempo di sviluppo. Se vedi differenza minore, puoi aggiungerne. Tutto questo a spanne, ci sono libri sull'argomento ma anche solo su come fare i test. Senza fare i precisini, è però fondamentale che ogni rullo lo guardi bene, e: hai le ombre della densità del bordo? hai esposto poco. Hai le luci che non ci si vede attraverso? sviluppato troppo. La stampa viene bene (dove "bene" dipende dal risultato che vuoi) col grado 2-2,5? hai fatto tutto bene. In base a queste osservazioni puoi modificare i parametri che usi per la volta dopo. 1- sì ma come le micuro queste cose? eh ci vorrebbe lo spot. Oppure sapere cosa inquadrare e come farlo (no col lunasix che non sai cosa vede, almeno un ttl) 2- sì ma come faccio con un rullo che ha 36 esposizioni diverse? Eh, è complicato. Se fai un rullo in situazioni simili fregatene e un po' di differenze non fanno tanto, se fai quella scena lì sopra e due foto dopo una situazione senza contrasto devi decidere cosa salvare. 3- non è obbligatorio fare come sopra, diciamo che tenendoti basso con gli iso e basso con i tempi di sviluppo ti porti a casa capra e cavoli nel 90% delle situazioni. 4- ma quindi gli iso dichiarati mai mai mai? ma no, dipende sempre cosa cerchi. Se ti sta bene che le ombre siano un po' buie, va' con gli iso dichiarati felice. 5- sì, dipende molto da come espone la fotocamera, cosa privilegia, cosa vede. 6- alla base di tutto c'è comunque che tu devi sapere fin dallo scatto cosa vuoi ottenere alla fine. Possiamo fare la stessa foto e io voglio le ombre bloccate e le luci belle dettagliate mentre tu vuoi il contrario: faremo due trattamenti opposti. Non c'è un giusto e uno sbagliato, sono due foto diverse. L'importante quando guardi la stampa è chiederti: la volevo davvero così o ho solo cercato di ottenere qualcosa dal materiale che avevo? |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 10:26
“ Cartoncino grigio al 18% ? „ non hai però informazioni sul contrasto. Cioè in media ti viene bene, rischi che ombre o luci vadano fuori, che può esere tranquillamente legittima ma basta saperlo. Tanto vale la luce incidente allora (sapendola usare). |
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