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Ciao Paco! Ora non sono a casa, nei prossimi giorni cerco di recuperare l'articolo e vi cito le testuali parole, che poi siano vere oppure dette tanto per fare scena (ma che scena sarebbe? boh!) non saprei, mi limito a riportare quanto letto. Comunque anche io, pur non essendo Michael Kenna, ormai sono tarato su come il laboratorio cui mi rivolgo sviluppa i miei rulli, quindi in pratica il principio è lo stesso e cioè: secondo me se ti rivolgi a un buon laboratorio, che lavora in maniera professionale e costante (o a cui puoi chiedere specifiche variazioni se vuoi, e il laboratorio in questione lo fa per chi lo chiede), puoi benissimo fare a meno di sviluppare da te.
Giusto per rimanere OT… Immagino che Kenna sappia benissimo sviluppare le pellicole che scatta ma, per semplificarsi la vita vada da un laboratorio di fiducia in grado di seguire il suo processo alla lettera e meticolosamente. Magari non usa poi un metodo così complesso, avrà la sua coppia rivelatore/tempo di sviluppo collaudata. Anche in Italia esistono professionisti che hanno questo servizio, costano un po' di più, ma il gioco sono convinto che ne valga la candela. Immagino anche che Kenna scatti centinaia di rulli ogni anno, si toglie in questo modo un sacco di lavoro.
Ciao a tutti pare che Kenna abbia mosso i primi passi nella fotografia come stampatore, per cui sono pochi i dubbi sulle sue capacità di sviluppare un rullo. Sicuramente ora può permettersi di far fare il lavoro ad un laboratorio professionale con il quale ha un rapporto di collaborazione. Allo stesso modo Ghirri e Fontana si rivolgevano ad Arrigo Ghi, che sapeva/sa sicuramente fare il proprio mestiere
Da questa intervista www.michaelkenna.net/ivwork.php pare che lo sviluppo usato principalmente sia il D-76 (ID 11) e la pelicola la Tri-x. Ma è un'intervista di quasi 30 anni fa.....
' FILM
You're known for using long exposures, especially at night. Does doing so affect your film development?
I advise my students to develop their film about 10% less than whatever they normally do for daylight exposures. This is a good starting point. Serious night photographers may use any one of a dozen or so compensating developer methods to reduce the predictable contrast increase. Personally I've given up changing my developer times for different conditions. I now process everything 11 1/2 minutes, D76, 1:1, 68 degrees and work out any adjustments at the printing stage. I've used this development process for as long as I can remember so I don't even think about it anymore. Sometimes I've substituted Rodinal when D76 was not available but otherwise I don't experiment.
Do you primarily work in medium format?
Two and a quarter, mainly Tri X.'
Nella stessa intervista racconta quanto tempo duravano le esposizioni ed altre informazioni interessanti
Consigliare ad un giovane che si avvicina alla pellicola ed al B/N in particolare ( perché al 99% si parla di questo) di svilupparsi in proprio qualche pellicola e stampare in proprio significa consigliare di imparare le caratteristiche e le possibilità offerte dall'analogico, del comportamento di film e carte, rivelatori, agitazioni, temperature. Tutte cose che chi si avvicina per la prima volta alla pellicola non sa. Permette di avere un'idea più puntuale di quanto potrà ottenere. È una buona scuola, insegna qualcosa. Poi, certamente, potrai affidare le tue pellicole ad un buon laboratorio ( cosa più facile per chi vive a Milano rispetto a chi nasce in montagna) con una maggiore consapevolezza di quanto potrai ottenere. Così come nel colore digitale avere una buona esperienza di postproduzione ti consente di sapere bene e prima già allo scatto cosa puoi ottenere. Insomma una palestra che può solo fare bene. Non per niente molti grandi autori hanno iniziato con esperienze di camera oscura. Poi, la manualità, il piacere di gesti artigianali è un peccato perderseli. Ma jn fondo se un giovane non ha interesse nel piacere di fare da sé, se ha un buon laboratorio a portata di mano, se non gli frega niente della camera oscura e, magari, parimenti non gli frega niente della postproduzione digitale in camera chiara e se la fa fare da un amico più bravo di lui, da un parente o da uno stampatore esterno, sono fatti suoi e non gli si può dire nulla, se non dei consigli che si immagina siano utili. Comincio a pensare che molte foto digitali presenti qui su Juza non siano nemmeno processate dall'autore. Tanto, a che serve fare la post da sé se c'è qualcuno più bravo di lui a farlo al posto suo? Se ci pensate, non c'è nessun razionale nel fare da soli e fare esperienza visto che c'è qualcuno migliore di te.
“ la pelicola la Tri-x. Ma è un'intervista di quasi 30 anni fa „
visto che la trix di oggi non è quella di allora, chissà cosa usa (probabilmente si fa meno storie di quelli che scrivono sull'internet e ne usa una sola per standardizzare il processo)
Claudio io ormai sono diversamente giovane, faccio foto per mio piacere ma stare al pc mi annoia, cerco sempre di scattare il più "pulito" possibile per evitare di stare troppo al pc. Invece quando decido di armare il "bagno oscuro" mi passano le ore senza fatica, ormai molti usano la pellicola dando poi tutto al laboratorio perdendo (secondo me) tutta la parte più "divertente e creativa" però capisco che oggi tenere una camera oscura e difficile, ma per sviluppare un rullino non serve chissà cosa, poi vuoi mettere l'emozione nel tirare fuori il negativo dalla tank e vedere se hai fatto tutto bene. Fine OT.
Per le lunghe esposizioni servono:una tabella con i tempi corretti per il difetto di reciprocità della pellicola usata, filtro/i ND, se possibile esposimetro decente o spot in macchina,scatto flessibile, taccuino dove segnare tutto, tanto tempo a disposizione, e niente fretta.
“ Però nei miei sogni proibiti c'è una 617.... magari una Fuji, che è la più abbordabile, per fare pano in B/N. „
Ciao Paco, bellissimo il 6x17. Per non spendere troppo, non sapendo quanto poi l'avessi usata, invece delle blasonate Fuji, Linhof, Tomiyama, ho preso una DA Yi. E' il marchio cinese che produce anche i dorsi 6x17 per le fotocamere grande formato. La trovo più che soddisfacente (fa anche 6x12 e 6x14), anzi rispetto ad altre macchine che costano il triplo che hanno la messa a fuoco solo a stima qui puoi usare il vetro smerigliato o comunque un elicoide con misure della distanza piuttosto accurate.
Paco, chiaramente siamo off topic qui, se credi possiamo aprire un'altra discussione. Io avrei ancora poco da dire perché l'ho appena iniziata ad usare, ma per quello che ho visto sin'ora sicuramente un'idea te la posso dare
Infatti, 150 chili di ingranditore circa.. senza considerare la piccola lampadina che occorre... Già sul mio durst 605 color c'è ne una da 100 W che in teoria dopo 50 ore e da sostituire... Poi mania mia... scattare a pellicola per poi passare tutto allo scanner e poi fotosciopp non mi attira, il pc mi annoia, anche in digitale cerco di fotografare il più "pulito" possibile in modo da stare meno al pc. Non è questione di essere talebani, io preferisco fare così per mia incapacità di uso del pc, in camera oscura riesco a starci ore senza problemi.... Sono storto lo so
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