| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 21:50
Vorrei chiedere a Pollastrini, che seguo e stimo da tempi passati su altri forum, di non prendersela. Credo sia un limite mio dettato da troppi orizzonti marini.. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 21:51
“ Atti d'originalità nella maggior parte dei casi non vengono neanche riconosciuti, come se non facessero parte di un linguaggio comune. la solitudine nella comunicazione è quella, la fotografia rischia di restare davvero muta, di non esistere, perchè parla un dialetto tutto suo „ Verrebbe da dire "purtroppo". Ma alla fine è anche giusto che sia così. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 22:06
"È sempre così estremamente pragmatico e "freddo"" Anche questa ti sembra così?
 Cliccare per vedere la foto più grande! La cattiveria del mondo. Comunque, su di me ci hai preso in pieno, me lo dicono tutti che sono troppo pragmatico e freddo, io sono proprio così. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 22:15
@Ooo se ti riferisci alla foto singola anche lei può dire molto se pensata e realizzata per parlare. Il portfolio cha è un racconti fatto di foto e ha poco a che vedere con il cinema . Foto singola e portfolio hanno una tecnica di comunicazione diversa ovviamente |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 22:20
sempre a proposito di foto che parlano o stanno zitte, che opinione avete su questa?
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| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 23:01
Pollax, probabilmente quella è una foto che in molti può destare reazioni "emotive". E, se l'hai scattata, immagino che tu abbia pensato ad altro, oltre all'esecuzione e al fotoritocco :) Non discuto sulla foto in sé perché non è la sede... Però credo che sia, dall'altro lato, penalizzante non prescindere dalla riuscita "perfetta" di una foto, in termini di esecuzione e resa estetica. Voglio dire: siamo oberati di foto stratosferiche dal punto di vista tecnico, spesso al limite del pacchiano, che però sono copie di copie di copie senza un briciolo di personalità, racconto o qualunque altra cosa che stimoli a soffermarsi un attimo. Poi ci sono foto imperfette, magari scattate con poca cura dal punto di vista formale (vuoi per disinteresse vuoi per mancanza di tempo nel cogliere il momento), che però sono in grado di smuovere qualche neurone e rimanere impresse (nel senso che te ne ricordi, nonostante ogni giorno sei abituato a vedere decine o centinaia di foto) per il potenziale che veicolano. Porto l'esempio di uno scatto di Arconudo:
 Certamente non la sua migliore...anzi, tu sicuramente la riterrai un cesso da micci Eppure ci si può entrare sommessamente guardandola...senza bisogno di smaccata retorica buonista implicita in tanti scatti di denuncia/reportage "strappalacrime". Ecco...se uno non prescinde mai dalla questione tecnica, tutto quel mondo "che non si vede" finisce per annichilirlo ancora prima di entrarci in risonanza. E questo, secondo me, è un peccato. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 23:38
...pende a sinistra pure questa. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 23:45
Sì, ma è compromettente per il potenziale comunicativo della foto? No. Comunque, tra parentesi, ci sono stati casi di foto su Juza, in cui un banalissimo tramonto aveva l'orizzonte palesemente pendente e l'utente in questione sosteneva di vederlo pure dritto. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 23:49
Per me è certamente compromettente perché mi distrae, mi fa venire voglia di raddrizzarla prima che guardarla.. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 23:56
Ma se stessi guardando una foto pensata o realizzata per mero fine estetico, posso anche essere d'accordo che l'imperfezione diventa imperdonabile. Però, cribbio, cerchiamo anche di capire che tipologia di foto stiamo guardando, prima di bocciarla. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 0:01
Che poi, a guardarla bene, mi pare che le linee dell'edificio cadano dritte; ma la diagonale del punto di scatto insieme al pavimento sconnesso (forse un po' in discesa), la fanno sembrare storta. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 0:03
Ma siete già tutti a nanna? Che schiappe |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 0:05
Dormivo... alla M. Valdemar. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 0:11
"Prima dormivo, ora ero sveglio" |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 0:55
“ Sì ma io non vedo traccia alcuna di reattività emotiva negli interventi del Pollax. È sempre così estremamente pragmatico e "freddo". „ se le sue foto funzionano non conta quello che dice con un altro linguaggio. Lo dico non per fare il suo avvocato ma perché è un ragionamento valido in generale. Mi sembra invece che ci siano alcuni che si sentono molto "impegnati" e pur di ostentare chissà quale arguto o geniale simbolismo ripropongono delle banalissime immagini retoricissime, con pose e concetti moralistici ormai luoghi comuni che in una foto sono rozze. Sono accrocchi costruiti che potevano avere senso decenni fa quando si stavano ancora studiando le potenzialità di questo mezzo espressivo e certi concetti sociali non erano ancora così consolidati. Per me conta soprattutto la parte emotive e spesso visto che è una attività molto ripetitiva, mi accontento di foto meno simboliche e addirittura di foto ricordo che forse sono le più oneste che dei tentativi di rimpiazzare forme di comunicazione che hanno più gradi di libertà della foto. Le poche immagini che faccio e che vanno oltre il semplice piacere di saper produrre una immagine equilibrata - peraltro sono un cane a svilupparle e sono molto pigro ad usare la pp - , rappresentano ciò che mi colpisce emotivamente, in cui rivedo una parte di me, ecc. Come fa a parlare? non lo so se parla. Ci provo. Si sceglie la luce del giorno, l'inquadratura per mettere il soggetto in una certa relazione con il tutto, si sceglie il punto di vista per stabilire una relazione del soggetto con chi osserva, si sceglie una esposizione per trasmettere più luminosità e più spazio o si confina la scena nei toni più cupi, dove le zone meno illuminate creano una zona indefinita che fa da contorno, si sceglie ovviamente la focale e la pdc, i tempi ecc. Questa è la tecnica ma se la foto parla davvero o no dipende da COME si usano questi elementi e non c'è una formula o una equazione per riuscirci o meglio sarebbe insolvibile per noi mortali e non dà UN risultato ma un insieme a più dimensioni. |
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