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La digitale senza schermo... Leica m11-d - Parte 2


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avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 14:57

Non insisto
www.cobalt-image.com/digital-emulations/
Una precisazione: non parlo di foto di altri, parlerei anche di foto scattate da me stesso che farei fatica a dire con quale obiettivo siano state scattate se non me lo ricordassi, ma per serietà del test si dovrebbe parlare di foto scattate da un altro con la mia macchina ed i miei obiettivi.


la spada di Damocle, sotto forma di post "Sommelier fotografico" incombe ............... Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 15:02

O forse è una nuova opzione in menu: " Go-and-take-photos-while-I stay-home-watching-TV "...

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 15:07

si ma in quale menu Enzo C. ???? La M11-D non ha lo schermo

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 15:16

Conosco il materiale Cobalt e apprezzo il loro lavoro… se fossi un fotografo professionista li userei.

Il discorso è tutt'altro che assolutista ma fondamentalmente serio.

A parità d'uso e senza l'addizione di strumenti creati ad hoc, ci sono differenze… ovviamente in PP e con strumenti come i Cobalt si può uniformare il tutto, ovviamente per la parte cromatica.

Per quanto riguarda il resto del mio discorso, occupandomi anche di colore nell'ambito del design di prodotto, so esattamente cosa dico quando affermo di memorizzare colori e armonie cromatiche

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 15:25

...occupandomi anche di colore nell'ambito del design di prodotto, , so esattamente cosa dico quando affermo di memorizzare colori e armonie cromatiche


sempre i soliti fortunati ... Sorriso Sorriso

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 18:36

Guarda Schyter, nel mondo del lavoro, sono tante le figure professionali che si occupano del colore, dai cromisti della prestampa a chi prepara le vernici, da chi si occupa della colorazione e dei fluidi a chi delle plastiche colorate in pasta, la maggioranza ha una perfetta memoria cromatica necessaria alla professione.

Ancora prima del digitale, in prestampa, preparavano i cataloghi per i fiori con la stampa in esacromia e le selezioni dei colori erano fatte manualmente con pellicole in bianco e nero e prove di stampa al torchio.

In prestampa, oltre alle fotografie, si è sempre portato un campione fisico affinché il risultato fosse il più possibile coerente nonostante i limiti di una stampa in quadricromia o in esacromia. Quando stampi con inchiostro ceramici hai ancora più limiti.

Quando devi abbinare carta, tessuto e vetro e devi mantenere coerente il colore, devi allenare molto la percezione del colore. Idem quando, come direttore creativo, devi dare l'ok a questi professionisti.

Ma anche il pittore è l'illustratore devono miscelare i colori e giocare con la sensibilità del committente.

Potrai sorridere, ma sono tante le professioni che vanno quotidianamente oltre ai profili colore o alla simulazione di una classica pellicola fotografica.

Ovviamente senza nulla togliere a tutto questo e al fatto che con il digitale puoi fare quello che vuoi… ma tutto questo si faceva già tranquillamente alla fine degli anni 80 con i software dell'epoca e gli scanner a tamburo su workstation dedicate e sui prima Mac

E, soprattutto, nulla vieta che anche uno di questo professionista, per la propria passione per la fotografia, possa preferire un obiettivo fotografico per la sua impronta cromatica.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:02

Dimenticavo ... Nel 99% dei casi fotografo in BN e al 100% analogico.
Lì i colori hanno una problematica diversa

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:07

Filo63
ho lavorato per 25 anni in fotoincisone e poi in stampa digitale nel campo tessile, si facevano selezioni ed incisioni per le matrici di stampa a quadro o cilindro serigrafico, poi avevamo iniziato a stampare su tessuto a getto di inchiostro. I colori delle varianti li preparavano i variantisti e li portavano in stamperia, la quale doveva "andare a campione colore" ossia effettuare le stampe dei campioni su tessuto delle varianti dove era necessario che i colori corrispondessero alle patch o ai pantone desiderati dal committente.
Non c'è nulla di più problematico del colore, metamerismi, tessuti diversi, ecc.
La memoria del colore è una delle cose più fallaci che l'uomo abbia, pensi di ricordare bene come fosse un colore ed invece ti sbagli. Per controllare la corrispondenza dei colori devi metterli uno fianco all'altro a contatto, già solo a distanza di qualche centimetro o decimetro l'occhio umano spesso non riesce a distinguere se due campioni corrispondono o meno, poi capita che li guardi sotto una luce e corrispondono, li guardi sotto un'altra luce e non corrispondono; lo stampatore quando esce il tessuto stampato dalla macchina fa il controllo "centro cimossa" della pezza con la variante stampata, ovvero prende il bordo esterno dx della pezza (poniamo un tessuto in altezza cm140), lo accosta al centro pezza, poi accosta il centro con il bordo esterno sx e poi prende le due cimosse (cioè, in un tessuto alto 140cm, il bordo sx e quello dx stampati che distano appunto 140cm) e li accosta per controllare che i colori siano omogenei su tutta l'altezza del tessuto affinché nel confezionare l'abito non ci si ritrovi che le maniche stampate abbiano colori diversi dalle spalle o dal petto.
Tutti questi controlli devono essere eseguiti accostando i colori, nessuno riuscirebbe a capire differenze colore senza accostarli o "a memoria".

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:18

Poi ci sono le differenze tra individuo ed individuo, chi le differenze colori le percepisce meglio e chi peggio.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:29

Certo Andrea, tutto assolutamente vero, parli di problematiche complesse e di colore su tessuto che è uno tra i più complessi perché vive una tridimensionalità che contiene ombre e luci.

Però parli di una fallacità legata ad esigenze molto alte… gli eschimesi valutano la resistenza del ghiaccio anche dal colore e il prezzo che ne consegue è molto alto.

Mi sono espresso in merito a commenti e allusioni su presunti sommelier del colore e della fotografia… che nella realtà esistono!

Io non pretendo di esserlo ma, certi assolutismi mi irritano, perché tendono ad appiattirsi su concetti che escludono la capacità umana ed esaltano un oggettivismo che è lontano dalla creatività e anche da qualsiasi tradizione produttiva e competenza storica. Tutto il contrario dei distretti produttivi, dal Made in Italy e da tanto altro.

Avere in mente un carattere cromatico di quanto si è fotografato è possibile… anche se solo all'80/70%
Post produrre delle foto non è esclusivamente aprire i file, applicare dei profili, utilizzare una ricetta di X modifiche e sentirsi al top della PP sperculando tutti gli altri con la presunzione di essere nel giusto

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:42

Lorenzo:
ma cosa c'entrano i raw che si portano dietro i vantaggi, i file delle Fuji, il costo delle automobili con quanto ho scritto io?

Le automobili niente... parlavo in generale e non mi riferivo a te... forse dovevo mettere uno spazio tra gli argomenti...
Le Fuji c'entrano perchè è tutto un dire che abbiano dei JPG eccellenti e che sembra siano quanto di meglio ci sia sul mercato... era riferito ai tuoi cromatismi e al solo JPG...
E il RAW c'entra perchè Leica ha dei cromatismi "suoi" che ritrovi anche nei RAW e che non devi stare ad inventarti qualcosa per tirarli fuori e non è un artifizio dei JPG "cotti" in macchina. Ci sono di suo (anche e soprattutto grazie agli obiettivi)

Poi, oh... se ti scocci così vorrà dire che in futuro eviterò di quotarti, così stiamo più tranquilli entrambi.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 19:53

Guarda Schyter, nel mondo del lavoro, sono tante le figure professionali che si occupano del colore, dai cromisti della prestampa a chi prepara le vernici, da chi si occupa della colorazione e dei fluidi a chi delle plastiche colorate in pasta, la maggioranza ha una perfetta memoria cromatica necessaria alla professione.

Ancora prima del digitale, in prestampa, preparavano i cataloghi per i fiori con la stampa in esacromia e le selezioni dei colori erano fatte manualmente con pellicole in bianco e nero e prove di stampa al torchio.

In prestampa, oltre alle fotografie, si è sempre portato un campione fisico affinché il risultato fosse il più possibile coerente nonostante i limiti di una stampa in quadricromia o in esacromia. Quando stampi con inchiostro ceramici hai ancora più limiti.

Quando devi abbinare carta, tessuto e vetro e devi mantenere coerente il colore, devi allenare molto la percezione del colore. Idem quando, come direttore creativo, devi dare l'ok a questi professionisti.

Ma anche il pittore è l'illustratore devono miscelare i colori e giocare con la sensibilità del committente.

Potrai sorridere, ma sono tante le professioni che vanno quotidianamente oltre ai profili colore o alla simulazione di una classica pellicola fotografica.


si si ok. Va bene tutto; colpa mia che sono un semplice scattino della domenica che si diletta con la fotografia.
"Sommelier fotografico" è proprio un topic qui su Juza.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 20:15

Lorenzo non sono per nulla scocciato ma continuo a non capire che cosa c'entrano i jpg Fuji con ciò che io ho detto.
Io ho semplicemente detto che, se uno lavora con i RAW, con qualsiasi macchina usi oggi in commercio, può scaricare il raw diciamo su Lightroom applicando nell' importazione, cioè senza perdere nemmeno un minuto in postproduzione, un giusto profilo che gli consente di ottenere un file con colori fedeli alla scena (repro) oppure colori che emulano profili di altri costruttori Leica inclusa.

Ho aggiunto, anzi ho premesso, che se invece uno avesse bisogno di ottenere direttamente in camera i colori Leica, cioè su jpg senza alcuna elaborazione, chiaramente con altre fotocamere non lo può fare.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 20:20

Ma io dico una cosa semplicissima: se ad uno, oggi, in digitale, viene mostrata una fotografia stampata o su monitor da grafica serio, questo osservatore ce la fa a definire se quella fotografia è stata fatta con una Leica ed ottiche Leitz oppure con un'attrezzatura di marca diversa?

Io faccio fotografie da oltre 50 anni e conosco, posso dire bene, il mondo Leica pur non avendo mai acquistato Leica, le ho usate e le ho fatte comprare a diversi colleghi, siamo andati assieme ad acquistarle, ma io ho un grosso corredo Nikon e me lo tengo, non ci aggiungo Leica.

Io oggi non ci riesco, ossia non vedo in Leica nessuna qualità d'immagine superiore agli altri.

Mentre a pellicola, 30 - 40 anni fa, con le diapositive, ci riuscivo, e benissimo: in un caricatore di 50 diapositive trovavo l'unica scattata con la Leica di solito alla prima, massimo alla seconda (ma di solito bastava la prima), proiezione.

Allora c'era un gap qualitativo enorme tra Leica e le altre Case: Leica vive ancora oggi di quel passato lì, ci aggancia oggi i Clienti con quel passato lì.

In questi anni le case giapponesi sono migliorate moltissimo in tutto, ottiche e fotocamere, mentre Leica usa gli stessi sensori dei giapponesi, ma ha meno esperienza, ad esempio, di una Nikon sull'elettronica digitale (esposimetro con tante modalità diverse, incluso Matrix, WB automatico evolutissimo, etc, per non parlare del colloquio con i flashes), le ottiche Leica poi non sono più migliori delle altre giapponesi e quel gap qualitativo oggi non solo è nullo, ma le giapponesi buone danno immagini migliori di Leica.

Se non si vede la differenza, la scelta di acquistare Leica è dunque solo uno sfizio personale, e questo giustifica comunque l'acquisto, anche io mi compro i miei giocattoli, va bene così

Ma se un mi viene a dire che con Leica si fotografa meglio perché favorisce la concentrazione fotografica rispetto alle altre fotocamere, io gli do, e senza rimorsi, del bimbetto.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2024 ore 20:39

il famoso "Sommelier Fotografico" che, come La Livella del Principe De Curtis, azzera tutte le supercaz2ole da forum. MrGreen

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3799590&show=1


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