| inviato il 02 Settembre 2024 ore 11:14
Il trasferimento di conoscenze può anche essere transitorio. Se si copia un fotografo che copia un pittore, implicitamente si ha anche l'influenza di questo pittore. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 11:34
“ Il trasferimento di conoscenze può anche essere transitorio. Se si copia un fotografo che copia un pittore, implicitamente si ha anche l'influenza di questo pittore. „ La tecnica Rembrandt nella ritrattistica. Però dobbiamo sottolineare che non è che se ci studiamo i vari pittori, poi sappiamo come ricreare quel tipo di schema luce e ovviamente anche i fotografi più bravi. La vita non è semplice come vogliamo far credere, infatti per padroneggiare gli schemi luce ci sono le varie scuole di fotografia o i vari workshop sulla gestione della luce che sono sicuramente meglio del solo libro o del fai da te. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 12:15
“ La vita non è semplice come vogliamo far credere „ Certo, alcune cose sono più difficili e altre più facili. Tutto dipende. Ma essenzialmente ho trascurato la parola emergere. E per i fotografi emergenti può essere vero che bisogna studiare prima le basi. Ma d'altronde non si finisce mai di imparare. Per fortuna, altrimenti sarebbe noioso. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 12:41
Seguo, sai mai che, con tante “ricette”, ne apprenda qualcuna che mi permetta di fare una foto decente. Temo che il rischio di ritrovarmi più confuso di prima, però, esista. Ci provo. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 13:12
Probabilmente alcuni bravissimi fotografi dei quali acquistiamo qualche libro, e che dalla loro posizione ci danno delle regole, loro queste non le hanno mai seguite. Probabilmente non hanno partecipato a WS ne hanno seguito decaloghi di altri. Molti però hanno un'istruzione generale anche non sempre specifica di un certo livello. Probabilmente la sensibilità personale che io ritengo serva per diventare un racconta storie con la camera, è un pochino come l'acqua o il petrolio, alcune volte sgorga da sola dalla superficie, altre volte bisogna scavare molto in profondità. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:02
Esatto Rob. Il punto è proprio quello. L'acquisizione di un bagaglio culturale e il conseguente sviluppo di un pensiero può sicuramente avere un grande impatto. Ma "quella cosa lì" o ce l'hai o niente. Si pensa che a furia di girare colla macchina e scattare, prima o poi qualcosa di buono ci esca. C'è gente che fotografa da tutta la vita, cambiando metodi, macchine e quant'altro, eppure si ritrova sempre con le stesse anonime foto. Come mai? |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:23
@Aganpe e Miopiartistica Sono convinto anche io, la mia domanda era più un monito e uno spunto di ragionamento. La cancel culture dovrebbe chiamarsi cancel ignorance, porta a risultati di revisionismo quantomeno grotteschi quando non decisamente pericolosi. Vestiamo oggi le statue classiche come misero le braghette ai nudi di Michelangelo!?! E se la donna nel gabbiotto fosse stata bianca, allora la pagina a fronte con lo scimmione sarebbe andata bene? |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:24
“ Il trasferimento di conoscenze può anche essere transitorio. Se si copia un fotografo che copia un pittore, implicitamente si ha anche l'influenza di questo pittore. „ Non credo sia così. Nessun fotografo rifà tale e quale quel che ha fatto un pittore (o anche un altro fotografo), per cui nel passaggio qualcosa cambia (e in genere in peggio, gli originali sono quasi sempre superiori alle copie). Io ho sempre pensato che conoscere significhi andare all'origine delle cose. Se leggi un libro che è una traduzione di una traduzione di una traduzione mica penserai che somigli davvero al testo originale. Per esempio, lo sapete che nei dieci comandamenti che ci insegnavano a catechismo rispetto al testo originale manca una frase importantissima, e che questa mancanza ha condizionato per secoli lo sviluppo della cultura dell'immagine nell'Europa Cattolica? Davvero si può pensare che se io scrivo un romanzo ispirandomi a Frédéric Dard chi lo legge avrà capito tutto di Frédéric Dard? Non credo proprio... Antonio de Torres Jurado era un liutaio che costruì chitarre bellissime e ricercate da tutti i più grandi chitarristi della sua epoca. Ebbe numerosissimi imitatori ma, suono a parte, le sue chitarre, anche quelle di fattura più semplice, sono più belle di tutte quelle fatte da coloro che lo copiarono. Come si spiega? |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:29
Mi permetto di fare un appunto, l'arte per me è soggettiva. Certi fotografi per me non sono artisti, ma mode, certi altri pur essendolo non fanno nulla che mi interessi o a cui sono interessato a dedicare il mio tempo. Talvolta mi sono divertito di più a sfogliare un libro di Erik Kessels e a vedere una sua mostra, lui essenzialmente raccoglie e pubblica foto di altri, che non a vedere autori quali Sandy Skoglund (per fare un nome) che sono veri fotografi con un ambizione più artistica. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:39
“ l'arte per me è soggettiva „ Un po' qualunquista e retorico come appunto :) Ma al di là delle definizioni, guardando le foto di qualcuno, famoso o meno che sia, lo si nota quando c'è alla base una visione, un'estetica, uno stile personale, un filo conduttore e quando invece (come la maggior parte delle volte) c'è solo l'attitudine "hobbystica", magari anche tecnicamente ottima, ma che non ha palesemente maturato nulla se non basico nozionismo sull'uso della macchina. Questo è abbastanza obiettivo, al di là del soggettivo piace/non piace. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:45
“ E se la donna nel gabbiotto fosse stata bianca, allora la pagina a fronte con lo scimmione sarebbe andata bene? „ Credo che Martin Parr sia una brava persona e che sia privo di razzismo. Ma le persone con i loro cattivi pensieri hanno reso la questione del libro un problema. Ma il tema qui non è Martin Parr come persona, bensì le sue regole per i giovani fotografi. “ Davvero si può pensare che se io scrivo un romanzo ispirandomi a Frédéric Dard chi lo legge avrà capito tutto di Frédéric Dard? Non credo proprio... „ Non sono sicuro che sia un bene capire tutto e assorbire tutte le conoscenze. Forse i pensieri sono più liberi quando non sono così vincolati ed è più facile aprire nuove strade piuttosto che copiare sempre quello che gli altri hanno fatto prima. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:53
“ Non sono sicuro che sia un bene capire tutto e assorbire tutte le conoscenze. Forse i pensieri sono più liberi quando non sono così vincolati ed è più facile aprire nuove strade piuttosto che copiare sempre quello che gli altri hanno fatto prima. „ Perfettamente d'accordo, ma quel che volevo dire io, rispondendo a Pizza Diavolo, è che se il signor B studia e si ispira al lavoro del signor A, e il signor C studia e si ispira al lavoro del signor B non c'è proprio nessuna garanzia che C abbia capito per benino il lavoro di A ... avrebbe fatto meglio a cercare conoscere anche il lavoro di A. Queste sono cose sono capitate molto spesso nella storia dell'arte, specie nei secoli passati quando attingere direttamente alle fonti era spesso difficile. Oggi invece non ci sono più scuse... |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 14:57
Rombro non è un approccio qualunquista ma un approccio "cattivo". Molti che credono di essere artisti per me non lo sono, la visione che certi vedono in una foto io non la vedo, e non mi faccio scrupolo di dirlo. Se una foto non mi piace non mi piace è una mia scelta. Se a milioni di persone quella foto piace sarò io grullo, se piace solo a poche decine, ricerca artistica o no l'autore qualcosa avrà sbagliato, incompreso o incomprensibile? Se vedo in una foto uno stile, una ricerca personale, un filo conduttore che non mi piace e non mi interessa per me non è arte è perdita di tempo non solo mi innervosisco per aver buttato via il mio tempo. |
| inviato il 02 Settembre 2024 ore 15:03
Perdonami ma la tua è una visione estremamente autocentrata. Per caso tu sei uno di quelli che sostengono "se non capisco o non sento una cosa, per me è una merda"? :) |
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