| inviato il 15 Luglio 2024 ore 16:41
@Pietro Guberti più chiaro di così non si può. Mi viene male solo a pensare che la caccia sia una sport, come spesso mi sento dire da questi "amanti" della natura. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 16:50
E qua mollo la discussione, gli interventi dettati da conclusioni fatte da totale inesperienza e assenza totale di nozioni creano solo discorsi senza senso, generalizzare risulta facile e ricevere consensi da altrettanti inesperti fa parte del gioco. Addio |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 17:38
@sarogrey, sei liberissimo di esprimere la tua opinione o abbandonare la discussione, ma nessuno si è permesso di tacciare i tuoi interventi di partigianeria per la caccia né si è permesso di darti dell'inesperto. Io da parte mia ho portato numeri e dati che sono facilmente consultabili e si prestano a ben poche interpretazioni, e con un po' di onestà intellettuale non è difficile ammetterlo, a meno che qualcuno non scelga di difendere l'indifendibile, è chiaro... Gunda +1 |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 17:43
Uno dei pochi che ho bloccato...con dispiacere ma quanno ce vo .. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 18:57
Da lanciatore del sasso ( topic, vabbè) posso solo dire che mi dispiacciono i blocchi e gli abbandoni, SaroGrey è oltretutto pacato e cortese ma se lo sforzo di discutere è al di là del sopportabile giusta la scelta di ognuno. Togliendo però qualcosa a tutti, ahimè...ma il dottore non lo prescrive di restare. Amplio il discorso, od almeno ci provo : mi han fatto rabbrividire le descrizioni dei bus colmi di cinesi urlanti, così come sono vere le osservazioni su caccia ad esemplari in diminuzione, soprattutto i volatili. Siamo, e mi ripeto, noi sapiens specie invasiva in ogni ambito e soprattutto sulla natura , in aumento numerico, dove appunto maggiori danni li fa anche il solo accrescersi ed il tutto va a riverberarsi male sull' ambiente, sia per attività venatoria sia per caccia fotografica. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 19:16
mi spiace leggere quanto scritto in merito ai parchi africani, ho visitato l'Amboseli la prima volta nel 1978 e l'ultima nel 1996 (già avevo visto la differenza) non oso pensare come sia ora (magari Axl lo dice). ser |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 19:26
Vorrei precisare alcune cose: 1) Il fatto che SaroGray abbia abbandonato la discussione dimostra solo che non aveva argomenti validi. Tacciare di "inesperienza" chi da quarant'anni vive a contatto con il mondo della caccia o chi gli porta esempi che contrastano con le sue affermazioni lo trovo abbastanza infantile. 2) Purtroppo non posso leggere l'articolo originale del WSJ (non sono abbonato) per vedere se quello di Armi e Tiro ha riportato correttamente o distorto. C'è da dire che spesso i giornali, anche quelli più quotati, tendono a infarcire e condire le notizie per renderle più vendibili. 3) Ciò detto, quanto affermato dall'articolo di Armi e Tiro non è fondamentalmente errato, è solo esagerato ed esposto in modo tale da offrire un quadro distorto. È vero che ci sono lodge e strutture in mano a ricchi occidentali/cinesi/indiani, ma è pur sempre vero che molte altre strutture sono gestite dai locali. È vero che molti soldi finiscono nelle mani degli imprenditori stranieri, ma è anche vero che molti altri restano alle comunità locali. È vero che vi sono casi in cui nei pressi di una predazione o avvistamento particolare si formano assembramenti di veicoli, ma è anche vero che questo non è la norma, ed avviene solo in determinati luoghi. È vero che ci sono episodi in cui i turisti e i fotografi non si comportano correttamente, ma non è la norma e le sanzioni sono molto più facilmente comminate che in Italia. È vero che gli animali si abituano a sfruttare la presenza umana, ma perché parlare solo delle iene che seguono le jeep e non dei gipeti e aquile che dopo gli spari si precipitano sulle interiora dei camosci abbattuti (tra l'altro, avvelenandosi con il piombo)? Ma soprattutto, va ricordato che il turismo naturalistico è una risorsa che spinge i governi africani a difendere porzioni di wilderness, e porta le comunità locali a considerare gli animali come una risorsa e non come un fastidio. Forse Armi e Tiro ritiene che, nella savana, 10 cacciatori facciano meno danno di 100, 1000 turisti. Non è così. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 20:50
E ci sta, peccato che faccia notizia in negativo questo e non lo scassamento di cabasisi al pachiderma che lo ha portato a ció. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 20:57
Eh direi che già è tanto che sua arrivato in ospedale. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 21:00
Ma sai è anche per ricordare a tutti che non sei allo zoo. Anche se c'è gente, sono sempre animali che si comportano a difesa del loro territorio e della loro prole. Quest'anno andremo ancora con mia moglie a fare dei walking safari e anche in trekking di due giorni per i rinoceronti, chiaro che ti devi fidare delle guide ma ho sempre trovato gente molto preparata che mai metterebbe in pericolo le persone che hanno in affido. Sono esperienze per me indimenticabili, indipendentemente dalla possibilità o meno di vedere gli animali. E voglio vedere quanta gente incontro a piedi in una zona di leoni e licaoni..(ma questo mia moglie non lo sa ). Peraltro tre campi che faremo sono a gestione locale. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 22:01
@Pietro Guberti. “ @sarogrey, sei liberissimo di esprimere la tua opinione o abbandonare la discussione, ma nessuno si è permesso di tacciare i tuoi interventi di partigianeria per la caccia né si è permesso di darti dell'inesperto „ Allora leggiamo tutto o quello che ci fa più comodo? Ancora in prima pagina mi pare di non aver per niente imposto il mio pensiero mettendo in evidenza dei punti ben chiari che incollo: 3)Esiste la caccia "da trofeo" dannosa e scellerata 4)Esiste la caccia "da trofeo" utile e didattica E questo non l'ho detto perché mi sento il saccente di turno ma perché pratico, ho dato supporto, ho studiato, ho fatto corsi anche recenti per meglio comprendere quello che succede in zone venatorie e quello che succede nei parchi, tutti luoghi in entrambe le tipologie dove ci sono state gestioni appunto dannose quanto scellerate e altre utili e didattiche , malgrado questo il signor Blackgrouse non ci ha messo molto a criticare il mio punto testualmente: con "Parlare oggi di caccia da trofeo "utile e didattica" è semplicemente ridicolo." Aggiungendo poi "Per non parlare poi di termini quali "selezione" e "gestione" che sono solo parole di cui si riempiono la bocca i cacciatori più falsi" Non pago del tutto, parliamo sempre del signor Blackgrouse, dopo che mi tolsi dalle balle commenta così la mia azione: "Il fatto che SaroGray abbia abbandonato la discussione dimostra solo che non aveva argomenti validi. Tacciare di "inesperienza" chi da quarant'anni vive a contatto con il mondo della caccia o chi gli porta esempi che contrastano con le sue affermazioni lo trovo abbastanza infantile. " tenendo come campione assoluto di verità i suoi dichiarati 40 anni nel settore e buttando al cesso i miei 48 anni nel settore, ripeto, non so dove abbia trascorso questi 40 anni ma da quanto ci racconta sono stati sicuramente trascorsi in zone fallimentari in quanto a gestione, a differenza di quelli che ho passato e sto passando tutt'ora dove in zone venatorie dell'Alto Trentino, Alto Adige e Austria dove mi reco di frequente le cose sono ben diverse. Non sto manco qui a descriverle perché sicuramente sempre il signor Blackgrouse avrà modo di riaccusarmi di raccontare il ridicolo. E che casso!! Non mi va proprio di farmi insultare e tanto meno di indicarmi come raccontatore di balle. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 23:30
@Sarogrey, nella prima pagina no, ma nel commento sopra sicuramente hai cercato più di screditare gli altri, piuttosto che di fornire dati concreti. E comunque quanto ho riportato, facilmente reperibile, è lapalissiano e incontrovertibile. Invece che la caccia sia utile e didattica è opinabile: studi condotti in Germania hanno dimostrato che laddove si lascia che il lupo torni, sì occupa lui di ridurre e gestire la presenza di ungulati, alleggerendo la pressione sulla vegetazione e quindi svolgendo un ruolo fondamentale. Certo, bisogna però accettare il lupo. Il fatto che la caccia sia utile è un po' una giustificazione che è stata creata perché, dopo aver completamente distrutto gli equilibri naturali in qualche modo bisognava cercare di frenare gli scompensi causati. Ma nel momento in cui ripristino le catene alimentari, la caccia è solo un macabro sport senza utilità alcuna, se non occupare le domeniche di una risibile minoranza (ricordo che i cacciatori in Italia attualmente risultano essere 470.000). È un po' come ora che i cacciatori ci "salvano" dai cinghiali usando un metodo, la braccata - e cito l'ISPRA, non il giornaletto del circolo cacciatori locale - che uccidendo la matriarca fa sì che tutte le femmine siano "libere" di andare in calore, aumentando quindi la possibilità che la popolazione di cinghiale cresca a dismisura (detto in parole povere). Eh certo che se ci fosse il lupo, questo problema ce lo saremmo evitato. Certo che se però parliamo di didattica, allora è inutile anche parlare. Se per didattica si intende il patrimonio di conoscenze accumulato dai cacciatori circa le abitudini delle specie, torno a ripetere che spero che mettano via il fucile e lo pongano al servizio della conservazione. Tutto il resto di didattico ha ben poco. Che cosa ci sarebbe di didattico nel riempire l'ambiente di piombo (inquinante e tossico, tanto da essere stato rimosso da molti settori) per ammazzare beccaccini, alzavole o cesene per esempio? Sarebbero forse specie nocive? Dannose per l'ambiente? Non ho ancora letto però di beccaccini che fanno danni o aggrediscono persone, strano. E men che meno che danneggino habitat o ecosistemi. Orsù, è una cosa che sfida qualsiasi legge logica. Che una volta la caccia fosse una forma di sostentamento anche da noi, non ci piove. Oggi però, oggettivamente è indifendibile, ingiustificabile se si applicano i piani di conservazione e didattica solo se la si intende come "insegnare a sparare". E con questo chiudo, perché se ai dati si risponde solo con polemiche sterili e campate per aria è come parlare con i sordi. |
| inviato il 16 Luglio 2024 ore 2:27
“ E comunque quanto ho riportato, facilmente reperibile, è lapalissiano e incontrovertibile. Invece che la caccia sia utile e didattica è opinabile: studi condotti in Germania hanno dimostrato che laddove si lascia che il lupo torni, sì occupa lui di ridurre e gestire la presenza di ungulati, alleggerendo la pressione sulla vegetazione e quindi svolgendo un ruolo fondamentale. Certo, bisogna però accettare il lupo „ E del lupo chi se ne occupa? primapavia.it/attualita/allarme-lupi-in-lombardia-21-branchi-dalloltre Ne ho beccato uno , enorme, che mi ha attraversato la strada mentre andavo in valle per lavoro (appennino pavese); tranquillissimo e per nulla spaventato, stava probabilmente dirigendosi al torrente per bere. Prova ad indovinare perchè in certe zone stanno ritornando con vigore , provocando non pochi disagi all'attività dell'uomo. P.S. La storiella del re-equilibrio naturale , in un territorio ad altissima densità abitativa come il nord Italia , è pura utopia. |
| inviato il 16 Luglio 2024 ore 7:41
@sarogrey è proprio più forte di te, dall'inizio della discussione hai solo fatto discorsi generici, millantato la tua esperienza che ti renderebbe la voce della verità (come se tutti gli altri fossero incompetenti), non hai portato uno stralcio di prova pratica e ti sei limitato ad attaccare, in maniera nemmeno tanto velata, chiunque portasse anche solo dei dati incontrovertibili. Ha ragione Blackgrouse, quando uno non ha di che rispondere attacca e basta. @McReeny che in un contesto altamente antropizzato come la Lombardia ci possano essere più problemi e si possano incontrare difficoltà maggiori nell'operare un riequilibrio naturale è sicuramente vero, ma è tutto fuorché utopico. Gli articoli di giornale, sia la.stampa nazionale (giusto l'altro giorno su Repubblica sì diceva che un cedrone matto dopo alcuni mesi era guarito -si, esatto, guariito- lascia senza parole...) sia a maggior ragione quelli locali (tipo primapavia o la provincia ecc.) si sa benissimo che riportano le cose in modo da fare scalpore, in modo da vendere, spesso arricchendo, ma che tante volte sono lontanissimi dalla verità. Infatti qualsiasi specie (qualsiasi, persino l'uomo per certi aspetti) una volta saturata un'area (nel rapporto individui/risorse trofiche a disposizione), gli individui in eccesso si spostano verso altre zone, alla ricerca di nuovi spazi. In certe specie addirittura il numero di nati è funzionale alle esigenze trofiche e alla loro disponibilità. Quindi il lupo, come qualsiasi altra specie, se non ha abbastanza da mangiare sì sposta. Quest'idea che l'uomo debba regolare tutto come un poliziotto di quartiere è un'idea errata, spesso prodotta da certi tipi di discorsi, stampa e credenze alimentate ad arte da chi ha tutto l'interesse nello sparare. Del resto trovo singolare che siamo noi nel nord Italia quelli che fanno estrema fatica a convivere con tante specie (anche innocue). Ma guarda caso siamo anche una delle zone col.maggior numero di cacciatori, sarà un caso? | |

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