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Il problema è che quando uno mostra un altra tipologia di fotografia, che la maggior parte nei forum non conosce, si passa per "arroganti e presuntuosi",
solo perche' un gabbiano, dopo averlo visto mille volte cosi'...
Tu in realtà sei emerito professorino giudicante ed autoreferenziale con l'aggravante che non pubblichi nulla qui, quindi quello che vai dicendo non ha valore alcuno
Non c'è bisogno di ricordare che questa deriva, ulteriormente alimentata dai social (ma che era già in atto prima del loro avvento), non riguarda solo la fotografia. Praticamente non c'è un settore della cultura che non ne sia interessato.
Lupus in fabula. Sto leggendo in formato kindle questo saggio
Purtroppo c'è da dire che negli ultimi decenni il desiderio di raggiungere una dignità culturale si è affievolito fino a sparire e la cultura è diventata un orpello superfluo.
“ Il punto non è soltanto che la popolazione non ne sa molto di scienze, di politica o di geografia (di fatto è così, ma è un vecchio problema). E, in verità, non è neanche un problema, poiché viviamo in una società che funziona grazie alla divisione del lavoro, sistema ideato per liberare ciascuno di noi dalla necessità di sapere tutto. I piloti fanno volare gli aeroplani, gli avvocati dibattono le cause legali, i medici prescrivono farmaci. Nessuno di noi è Leonardo da Vinci, che dipingeva la Gioconda al mattino e progettava elicotteri di notte. E così dev'essere. No, il problema più grande è che siamo orgogliosi di non sapere le cose. Gli americani sono arrivati a considerare l'ignoranza, soprattutto su ciò che riguarda la politica pubblica, una vera e propria virtù. Per gli americani rifiutare l'opinione degli esperti significa affermare la propria autonomia, un modo per isolare il proprio ego sempre più fragile e non sentirsi dire che stanno sbagliando qualcosa. È una nuova Dichiarazione di indipendenza: non riteniamo più ovvie queste verità, le consideriamo tutte ovvie, anche quelle che vere non sono. Tutte le cose sono conoscibili e ogni opinione su un qualsiasi argomento vale quanto quella di chiunque altro. Non siamo di fronte alla tradizionale avversione americana per gli intellettuali e i sapientoni. Sono un professore e lo capisco bene: alla maggior parte delle persone i professori non piacciono. Quel che è peggio, oggi a colpirmi non è tanto il fatto che la gente rifiuti la competenza, ma che lo faccia con tanta frequenza e su così tante questioni, e con una tale rabbia. Di nuovo, forse gli attacchi alla competenza sono più evidenti per via dell'onnipresenza di internet, dell'indisciplina che governa le conversazioni sui social media o delle sollecitazioni poste dal ciclo di notizie ventiquattr'ore su ventiquattro. Ma l'arroganza e la ferocia di questo nuovo rifiuto della competenza indicano, almeno per me, che il punto non è più non fidarsi di qualcosa, metterla in discussione o cercare alternative: è una miscela di narcisismo e disprezzo per il sapere specialistico, come se quest'ultimo fosse una specie di esercizio di autorealizzazione. „
...e qua, invece, si continua sempre a ridurre tutto ai gusti personali...
Tra professorini arroganti, presuntuosi, autoreferenziali e lacchè simbolisti, chiedo se qualcuno conosce questo fotografo, segnalatomi recentemente da una parsona che ci ha lavorato insieme www.instagram.com/maxiipam?igsh=anZpZzdyc3JsbWlr
Non appartenendo per ora alla categoria sopra citata ma sto lavorando molto sopratutto "nell'arroganza" per migliorarmi . Battute a parte, sono andato a vedere il sito di Max Pam, molte foto mi piacciano anche se a gusto personale danno un senso di già visto, si può discutere la grafica ma in molte situazioni è parte dell'immagine. La pagina instagram non lo valorizza perchè sembra un caleidoscopio di immagini dove non si trova una testa ed una coda, mentre nel sito ogni cosa prende un ordine.
@Anelanna1970, grazie della segnalazione ma la pagina istagram non riesco a vederla, comunque grazie a RobBot che ha nominato l' autore sono andato a vedere il suo sito internet, ho trovato molte cose interessanti anche se tutto molto confuso, non in senso di disordine ma ci ho visto proprio stili, generi e approcci alla fotografia molto diversi tra loro. Non è un autore di facile lettura, mi ci vorrà un po per capirlo, assimilarlo...
Mi piace. Mi piace perche' penso di essere in quella fase dove se vedo una foto dal te citato Alan Shaller ( che è decisamente bravo) la trovo troppo perfettina e piaciona( tipo questa) ...
... mentre Ackerman, cosi' sporco e maledetto, tocca le mie corde emozionali.
Come già si era detto, Ackerman è stato usato per le copertine di entrambi i dischi dei Set Fire to Flames (progetto parallelo dei Godspeed You! Black Emperor). Non è nemmeno paragonabile a uno Schaller. Ovviamente preferisco Ackerman :)
GABRIELLE DUPLANTIER per me bravissima. Direi che appartiene anche lei a questa corrente "sporca", ma con un evidente occhio femminile che dona alle sue foto una grazia esemplare.
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