| inviato il 05 Giugno 2024 ore 12:45
Solo per critica bonaria, devo rilevare che queste discussioni relative a quanto si parli di tecnica e poco di fotografia si avviano paradossalmente a diventare più numerose di quelle ampiamente criticate: ne spuntano di continuo e sono destinate a diventare in genere sterili e una specie di conta su " chi siamo noi e chi sono gli altri". E parla uno che fotografa con obbiettivi anche di 25 anni fa e ha macchine fotografiche di cui la più recente è stata concepita 7 anni fa. Io penso che la fotografia sia diventato un "gioco" cosi popolare da contenere anime e interessi diversi; un contenitore estremamente eterogeneo rispetto ad un tempo. E i social inevitabilmente amplificano questa tendenza. Ma ci sono anche qui su Juza argomenti proposti interessanti, specifici, incentrati su autori, libri, critica di fotografie, esempi. Ripeto, trovo un po' sterile ogni tanto ritornare sul tema proposto che non trova mai soluzione, perché probabilmente non ha soluzione, vista la molteplicità degli interessi, tema che non avanza mai di un metro, non propone sviluppi nuovi e che termina solo in una inutile, ennesima, per certi versi stucchevole denuncia. Un saluto. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 13:04
Claudio, ti ringrazio! Con il tuo intervento hai portato delle risposte (il tuo punto di vista) che pure condivido i massima parte... Ti dirò che non seguo tanto la parte del chiacchieratoio.. ( ) per cui non so quanti ed in che proporzione sollevano queste disanime.. Seguo abbastanza invece la parte "immagini" di juza e vedo quanto si tenda ad esaltare il lato tecnico più del contento nelle foto, immagino di aver scoperto l'acqua calda.. e l'ho fatto notare. Se ho stressato, sorry. Per me la fotografia è idee e luce. Quanto all'attrezzatura scatto principalmente con delle eos 6 (2013 mi sembra:).. Per me le ML ff.. Belle ma non valgono i soldo che mi chiedono.. Poi ognuno farà i suoi conti.. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 13:18
Il problema è che quella che per qualcuno è un'idea, per altri è una cagata. Anche questo dipende da più fattori. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 14:02
“ @Rombro Il problema è che quella che per qualcuno è un'idea, per altri è una cagata. Anche questo dipende da più fattori. „ Un fattore discriminante è senz'altro l'odore. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 14:17
@Fotocasci: ho esposto solo il mio punto di vista, tranquillo e bonario. Sto poco su Juza, non ho tantissimo tempo e non partecipo mai a discussioni tecniche; al limite, leggo qualcosa se capita che si parli di un obbiettivo o un un attrezzo ( che so, un cavalletto) che posseggo o del quale potrebbe interessarmi qualcosina. Ma lo faccio, e molto raramente, per conoscere un aspetto specifico, ancorché piccolissimo. Ma sono discorsi che rapidamente abbandono e ai quali raramente partecipo. C'è in questi giorni un post proposto da Lasprince, mi pare, su alcuni libri fotografici interessanti: alcuni non li conoscevo e li ho annotati. Questo mi interessa. Così come indicazioni su certi viaggi: tutta roba che ti può dare riscontri appetibili, quantizzabili. Cerco spesso cose che non so o che mi aiutino a riflettere sulla fotografia, possibilmente con esempi reali, propri o di altri Magari monotematici. Magari su argomenti specifici. Possibilmente di messa a fuoco di piccolissimi, ristrettissimi argomenti, con ristrette angolature. Di tecnica si/tecnica no, di quanto pesi la tecnica nella costruzione di una fotografia si dice fin troppo, in modo fin troppo ovvio ( anche se, a mio parere, un po' superficiale, estremizzando concetti che invece comportano sfumature), senza avanzare, alla fine delle 15 pagine, di un centimetro. E sembra sempre, in fin dei conti, un modo rassicurante per schierarsi in una categoria che ci riappacifica con noi stessi. Il tutto detto sempre non polemizzando, ma esprimendo solo una mia convinzione. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 14:26
Ma la semplice denuncia non fa mai male. Queste non sono mica discussioni che costruiscono o devono costruire qualcosa. Stiamo parlando di persone mediamente di mezza età se non oltre, non è certo apportando elenchi ed argomenti di roba da conoscere/studiare/discutere che si ovvia all'oggetto della denuncia. Se a 50-60-70 anni fai foto banali, continuerai a farle, non c'è soluzione. E non vuole nemmeno esserci perché a loro, giustamente, va bene così. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:12
Ma non credo che denunciare una situazione generale e tendenziale limiti in qualche modo la libertà individuale, anche perché se a Tizio va benissimo quello che fa e quello che vede, dovrebbe essere "immune" alla problematizzazione. Bisogna accettarlo e conviverci, questo è chiaro. Estremizziamo ulteriormente la tua ultima frase: se dovessimo accettare sempre tutto tacitamente e acriticamente, ognuno rimarrebbe nel suo piccolo a masturbarsi colla benda sugli occhi. Il fatto è che spesso, sollevare la questione, crea in qualche modo degli attriti personali, come se ci fossero delle rivalità faziose. Questo lo trovo sempre molto triste. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:25
Il fatto è che non si capisce bene dove riseda il fantomatico problema "problematizzante", fatta salva la libertà individuale. A me sembra che, a volte, il "liberi tutti" si possa interpretare in modo alquanto di parte. |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:34
Ettore, è ovvio che, se quello che fai, vedi, senti, non ti fa porre mai qualche dubbio o domanda, non vedi nessun problema :) |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:37
Se ti rivolgi ad una generazione giovane cresciuta con la trap, che per loro è pane quotidiano, e gli fai presente quanto sia roba di dubbio spessore culturale... è normale che quelli non capiscano quale sia il problema :) |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:43
Ma non mi pare si parlasse di età: a parte la improbabilita di fare distinguo fatti col machete utilizzando come parametro l' età, mi sembra che si discutesse quanto serve alla fotografia parlare di argomenti tecnici che, oltretutto ( e guarda caso) sono spesso ( e rioeto spesso, non sempre) appannaggio e sviscerati da fotografi giovani oppure alle prime armi. Ma questa semplificazione, non corrispondente sempre né alla realtà né al tema proposto, lo trovo piuttosto, più che triste , inutile |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:47
“ @Rombro Ettore, è ovvio che, se quello che fai, vedi, senti, non ti fa porre mai qualche dubbio o domanda, non vedi nessun problema. „ Tutto quello che faccio, vedo, sento è fonte di riflessione. Però, prima di crearmi un problema, mi torna utile capire se lo sto valutando in modo non condizionato da "me". |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 15:59
@Ettore: come non essere d'accordo? |
| inviato il 05 Giugno 2024 ore 16:08
Tenendo a margine la questione condizionamento (che necessiterebbe l'apertura di una discussione senza fine), credo sia abbastanza inevitabile avere un giudizio generale su quello che vediamo (anche solo riducendo il discorso al mondo della fotografia...ma ovviamente è qualcosa di più complesso e ramificato). Magari un Santoro pensa che i discorsi sui massimi sistemi siano fallaci perché vede ogni individuo come mondo a se stante. Quindi più che mediocrità vede poliedricità di approcci. E questo credo si rifletta anche nel suo lavoro. Io non sono così ottimista, e mi pare evidente che ci siano delle tendenze omologanti nel modo di usare il mezzo fotografico dovuto ad una mancanza di personalità espressiva, per dirla in parole poverissime. Non è possibile che, se la cultura "ufficiale" ci nutre di immondizia su tutti i fronti, quello "democratico" della fotografia offre semplicemente "diversità di approcci". Quello che assorbiamo nella vita si riflette inevitabilmente nelle cose che facciamo e nel modo di pensare (o di depensare). Ma di base, siamo tutti assuefatti al bello stereotipato, alla semplicità, ai luoghi comuni dell'immagine e della comunicazione. Credo che la produzione ed il sostegno inarrestabile di immagini legate a tutto questo, mantenga assai lontani dallo sviluppare una sensibilità e dal bisogno di trovare una propria espressività. La mediocrità è profondamente collegata all'apatia critica a cui la nostra cultura ci sottopone costantemente. |
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