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Mario Cattaneo Fotografo


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avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 18:18

@Lorenz71

Se tu dicessi cosa è poetico ed artistico per te, sarebbe un contributo, scegliere una foto tra le tante, sarebbe una tua scelta. Non dire nulla non scegliere nulla e dire soltanto vai alla mostra si è una cosa banale.
La stessa cosa vale per tutto il resto.
La banalità é nel dire o fare qualcosa e poi non supportarlo, non approfondirlo, non fare scelte, ma lasciarlo li come un panno steso al vento.


avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 18:30

Ecco, volendo fare degli accostamenti, mi viene in mente Gian Butturini a Londra o Michele Guyot Bourg a Genova.


Gian Butturini è stato di altra elevatura solo il fatto di aver vissuto per mesi in un istituto psichiatrico per comprendere e narrare una situazione al di fuori dei soliti schemi dell'epoca non fa di lui solo un fotografo documentarista. Qui si parla di vivere in situazioni che non sono luoghi comuni.

E comunque complimenti hai fatto prendere una strada diversa alla discussione ed in modo documentato e andando oltre ad una etichetta.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 18:41

Mentre Guyot Bourg era un ingegnere ed un amatore, che si è posto la domanda su com'era vivere sovrastati dal cemento a Genova. Non ne farei una "classifica" ma capisco quello che intendi. Io allargo solo un po' il campo della tua categoria "sociale" e ci metto dentro anche la parola "trasformazione" e con questo le immagini di Cattaneo o dell'ingegnere genovese assumono un significato maggiore, non soltanto documentaristico.


avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:02

Ivo, la poesia che vedo io, è nella "bellezza" dei personaggi fotografati , sempre pieni di dignità nei loro gesti o posture, a volte anche di fierezza ostentata , ma anche di velata malinconica . Cattaneo , cattura dalle loro vite , dai gesti quotidiani o momenti di svago , la semplicità della "povertà" di allora , che non è povertà di miseria e tristezza , ma consapevolezza del contesto in cui vivono e della voglia di esserci e di viverla con dignità. Ecco , io a differenza di molti altri autori, non ho mai visto caricature impietose dei personaggi o tragicità o forzature di certi contesti. Questo fatto eleva la sua bravura, il suo stile.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:03

Anche nel caso di Guyot Bourg le sue foto degli anni 80 furono rifiutate da tutti in primis dalla città di Genova.
Ha in pratica predetto una catastrofe. Quelle foto le ha sempre proposte e sempre le hanno rifiutate tutti fino a quando è arrivato il crollo del ponte e da li tutti a volerle.
Quello che è stato riconosciuto a Cattaneo è la sua presenza nei circoli fotografici del tempo e una vasta documentazione. Nelle 2490 foto non ho visto una foto di manifestazioni in piazza, ho solo visto foto del parco Lambro e solo di nudo, non ho visto una foto delle femministe che iniziavano a farsi sentire. Insomma nelle 2490 foto vedo solo foto di vita a senso unico. Per fare un parallelismo a Milano in quegli anni l'eroina faceva morti come ovunque ma non ho visto una foto nelle 2490 che poneva il problema.
Non so se mi spiego, tu hai fatto un parallelo con fotografi che si sono posti al di fuori dagli schemi e stereotipi, hanno rischiando in proprio per una narrazione da loro proposta.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:07

Ivo, la poesia che vedo io, è nella "bellezza" dei personaggi fotografati , sempre pieni di dignità nei loro gesti o posture, a volte anche di fierezza ostentata , ma anche di velata malinconica . Cattaneo , cattura dalle loro vite , dai gesti quotidiani o momenti di svago , la semplicità della "povertà" di allora , che non è povertà di miseria e tristezza , ma consapevolezza del contesto in cui vivono e della voglia di esserci e di viverla con dignità. Ecco , io a differenza di molti altri autori, non ho mai visto caricature impietose dei personaggi o tragicità o forzature di certi contesti. Questo fatto eleva la sua bravura, il suo stile.


Bene allora abbiamo solo due pareri diversi, perché a me nelle 2490 foto non ho visto una foto di manifestazioni in piazza, ho solo visto foto del parco Lambro e solo di nudo, non ho visto una foto delle femministe che iniziavano a farsi sentire. Insomma nelle 2490 foto vedo solo foto di vita a senso unico. Per fare un parallelismo a Milano in quegli anni l'eroina faceva morti come ovunque ma non ho visto una foto nelle 2490 che poneva il problema.
E non è che in quello che non ho visto non ci possa essere poesia ed altro.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:18

se vogliamo cercare foto di denuncia sociale o di eventi socio politici, Cattaneo non è l'autore adatto. Però non si può neanche dare un parere poco positivo su un autore, perchè non troviamo quello che vogliamo noi.
Quello è il suo stile , se vogliamo , anche leggero , e non è certo un fotografo di rottura.
E comunque non è che la presenza o l'assenza di un determinato contesto sociale, all'interno di un lavoro di un autore, possa influire o meno sul suo giudizio .

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:18

@Ivo si ti spieghi. Troverei un sintesi in questo modo, se Butturini o Guyot Bourg (per dire quelli che ho citato io, altri esempi benvenuti) hanno fotografato gli "effetti" questo Cattaneo fotografava le "cause". Sarebbe da domandarsi con quanta consapevolezza, semmai.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:24

@Enrico Chiambalero

hai centrato la questione con quale consapevolezza.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:35

@Lorenz71

Se vogliamo il parco Lambro è una testimonianza che ha valenza sociale, ma io vedo solo foto di nudo e di donne.
In quel festival io ci sono stato ed era tante cose diverse, è la scelta di usare solo il nudo di donne che lo fa diventare banale, non ho fatto a caso il nome di Toni Thorimbert perché anche lui c'era e ha messo la foto di una ragazza vestita sulle spalle di un suo amico che si divertiva, perché quello era lo spirito del festival.

Come giustamente dice Enrico è con quale consapevolezza scattava quelle foto?

Non si tratta di politica o denuncia sociale, si tratta di foto di luoghi comuni, che poi trovi poesia e arte nei suoi scatti ok ma son sempre luoghi comuni simbologia e stereotipi di persone.





avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 19:36

Enrico, è interessante la tua sintesi . Puoi approfondire il concetto di "cause" nel lavoro di Cattaneo ?

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 20:01

@Lorenz ma nulla, questo sì che è banale... dato che si discuteva del "valore sociale" del lavoro di Cattaneo (che io ho scoperto oggi) ho citato due autori tra loro diversissimi, direi agli antipodi anche come persone, che hanno avuto una loro impronta appunto "sociale". Ivo fa notare che Cattaneo ha fotografato una Milano un po' a senso unico, dove mancano gli elementi più importanti delle "avanguardie " che stavano arrivando con tutta la loro dirompenza. Allora, se queste ultime sono effetti di qualcosa, quel qualcosa era la causa, ovvero la Milano che oggi si direbbe "mainstream" allora si usava l'italiano e si diceva "maggioritaria". La scelta di questo soggetto di per sé non toglie valore al lavoro.

Circa la consapevolezza con cui lo ha fatto... certo il punto è fondamentale e da questo punto direi che passa "l'autore". Tuttavia, faccio un altro esempio... mi è capitato di vedere una raccolta di foto di matrimonio, anni '50/60/70... recuperate da archivi di matrimonialisti dell'epoca. Certo, qui l'intento di chi le ha scattate era preciso... ma viste tutte insieme (non nel mio caso, per questo ho usato il termine raccolta e non mostra) con un editing intelligente, ne può uscire qualcosa di bello. Fenomeni come l'emigrazione interna sud-nord, la crescita delle città-fabbrica, la trasformazione del ruolo della donna nella società... si leggono anche lì, in quelle immagini "inconsapevoli" per definizione.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 20:08

si ok, Enrico. Purtroppo trovarsi 2500 fotografie a disposizione in un unico contenitore, in pasto a tutti, senza una suddivisione e una selezione razionale tra album e lavori ( che in verità esistono presso altri link e raccolte ), crea confusione, poca linearità e soprattutto "poca qualità" percepita sia stilistica che di intenti. E' un pò come aprire un nostro hard disk e mettere 2500 foto random alla mercè di chiunque.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 20:14

concordo sul ragionamento delle cause-effetto . Credo che una bella selezione di 20-30 fotografie, gioverebbe a delineare lo stile di Cattaneo, che ovviamente non ha affrontato il cambiamento in corso . Magari non ne condivideva le idee e la filosofia. Parliamo comunque di un uomo nato nel 1916, che forse nel 68-78, era purtroppo già "troppo vecchio" .

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2024 ore 20:16

Insomma a Milano che era in pratica la città del cambiamento negli anni 70 e non solo a livello sociale, cambiava la moda, cambiava il design, tutto era in risposta agli anni del benessere del dopoguerra che aveva generato l'emigrazione interna e la costruzione di quartieri dormitori dove delinquenza e droga abbondava.
Quelle che si chiamavano avanguardie erano in piena rivoluzione ed hanno determinato poi lo sblocco del qualunquismo, del pensiero maggioritario per aprire la strada alla liberazione della persona dal simbolismo e dallo stereotipo.

Visto che succedeva questo fermento sembra che al Cattaneo non giungesse alcun avviso.

Ora la domanda è era cieco o era consapevole che c'era un'altra Milano che stava nascendo e non la voleva vedere?

Da qui quanta e quale consapevolezza c'era dietro alle su foto è una domanda che ci si fa perché lui su questo non ha lasciato traccia.




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