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L'alternativa sostenibile.


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avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 17:59

Molto probabilmente come era a quei tempi i mammiferi erano tutti di piccola o piccolissima taglia.
Più grandi si disitratano.

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 18:03

se si scalda il pianeta, per me è un bene, perché io ci sto meglio, spendiamo meno di gas e ce la godiamo di più con l'estate che dura più a lungo.


Purtroppo da alcuni anni i picchi di consumo ci sono in estate per refrigerare l'aria.

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 18:31


avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 19:50

Cicli di riscaldamento e glaciazione del pianeta Terra ci sono sempre stati, cicli innumerevoli, ripetutisi per milioni, anzi, miliardi di anni: non vedo alcuna ragione logica perché non dovrebbero essercene anche nel presente e nel futuro.


Infatti, anche di eruzioni vulcaniche. Perciò è del tutto inutile preoccuparsene e anzi, è altamente consigliabile andare ad abitare vicino a un vulcano, giusto?

Il punto che secondo me non si è ancora ben afferrato è che la discussione non dovrebbe vertere su "di chi è la colpa dei cambiamenti climatici? Sono naturali o indotti dall'attività umana?" ma ci sarebbe invece parecchio da discutere e poi prendere decisioni appropriate a proposito di "Caxxo, pare che stavolta ci sia un problema piuttosto grosso per il mantenimento di un decente habitat umano... che si fa?"

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 20:42

L'idrogeno non è una fonte di energia per noi uomini, ma è un vettore di energia. Questo significa che l'energia in primo luogo va prodotta (con fonte rinnovabili, con fonti fossili, o o con qualunque altro modo possibile) e poi con quella Energia si può ottenere dell'idrogeno, che potrà essere trasportato e conservato per poi essere utilizzato come fonte di energia In un motore termico o in altro modo (ovviamente tutto il processo Comporta delle perdite di energia).
Non è detto che esistano soluzioni per permettere a 8 miliardi di persone (e in prospettiva anche di più) di campare con la qualità di vita odierna (O persino superiore) per centinaia di migliaia di anni anni nel futuro, o addirittura per milioni. La vita dei nostri progenitori cavernicoli, poche decine di migliaia, era sostenibile. La nostra civiltà odierna presuppone una enorme quantità di energia. Rubbia ha teorizzato le centrali affissioni che funzionano con acceleratori di neutroni, che possono utilizzare come carburante il Torio, ed eventualmente anche le scorie di fissione dell'uranio. Le riserve di Torio Possono bastare per 1000 anni, forse Di più. Dovremmo sempre ricordare che siamo mortali, sia come individui che come civiltà.

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2024 ore 21:20


avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:42

"..è altamente consigliabile andare ad abitare vicino a un vulcano, giusto?"

WoW!

.............mai pensato di andare da uno bravo a farti dare un'occhiatina?

Sto dicendo che sul pianeta, per la parte energetica e movimentazione umana, è praticamente irrilevante quello che facciamo noi, tanto glaciazioni e periodi aridi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ed il contributo che diamo noi è, se non trascurabile, di ben poca entità.

E sto anche dicendo che ci stanno prendendo per il famoso culo con le sorgenti alternative di energia, quelle "green", che sembrano green, ma green non lo sono affatto.

Perché se poi vai a vedere tecnicamente, quelle troiate green lì inquinano di più, anche se indirettamente , in testa l'auto elettrica ed i pannelli solari.

Per costruire quei trabiccoli lì, è necessario inquinare estremamente di più che a costruire ed affienare auto normali e centrali termiche, coi pannelli solari oltretutto che producono quantità risibili di energia rovinando tutto il contorno, paesaggio in testa, qui in Toscana hanno fatto un disastro.


Per fare un batteria al litio, piccolina, 50 Kwh, ci vogliono dalle 50 alle 65 Tonnellate di minerale grezzo, un'auto elettrica media ha 150 Kwh di batterie: per 1 (una) auto elettrica, solo per il litio delle batterie, vanno escavate circa 200 Ton (duecentotonnellate) di minerale grezzo che poi va raffinato, purificato e modellato.

Ma non basta, la batteria al litio, per funzionare, ha bisogno del cobalto, e per avere 1 (uno) Kg di cobalto, bisogna trattare circa 68 Tonnellate di minerale grezzo, ed in 1 (una) elettrica media ci sono circa 8 Kg di cobalto, il che richiede di estrarre oltre 500 Ton (cinquecentotonnellate) di minerale grezzo.


Ossia per le sole batterie di 1 (una) singola auto elettrica si devono estrarre e trattare circa 700 (settecento) tonnellate di minerale grezzo.


Quanto inquina e quanto distrugge il paesaggio tutto quel processo lì, solo per fare le batterie ad 1 (una) auto elettrica ?

A questo vanno aggiunti altri componenti che necessitano terre rare, ma per adesso trascuriamoli.

I "verdi", a mio avviso personalissimo, o sono in estrema malafede, pagati da chi col "verde" ci fa il soldo, oppure sono degli emeriti ignoranti dal punto di vista tecnico, che vedono a 1 cm dal naso e non hanno le capacità vedere più lontano.

Ma io propendo per la malafede.


....quanti della gente della strada conoscono i dati minerari di cui sopra?

Comunque, ciascuno è libero di pensare quello che vuole in Italia, come è libero di praticare la sodomia, non è illegale farsi sodomizzare dai ciarlatani.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:27

Top ineccepibile ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:44

Quando si cominciò a parlare seriamente di auto elettriche in vendita, diversi anni fa, io qui dissi immediatamente che era tutta una tru ffa, oltre che una bufala.

Con la tecnologia che avanza, sono cambiati i parametri di acquisto rispetto ad un tempo passato, oggi bisogna essere molto più tecnicamente colti di un tempo prima di acquistare roba che è sconosciuta alla massa, bisogna stare attenti, perché c'è da rimediarci la famosa ed universale bidonata.

Oggi, dopo più di quattro anni, sull'auto elettrica la gente ci comincia a sbattere il naso sopra, a qualcuno gli sanguina (= nessuno ti ritira l'usato elettrico) e quel mercato oggi sta crollando, in Germania cominciano addirittura a vietare la vendita di auto elettriche.

I pannelli solari saranno la prossima musata, ci vorrà ancora qualche anno, perché hanno vita operativa più lunga delle auto, ma la frittata sarà uguale, ed anche l'eolico sta scricchiolando, perché non si smaltisce se non a costi altissimi, ed ha delle criticità di progetto intrinseche e serie.

Quelle soluzioni tecniche di produzione energia hanno rendimenti molto bassi e come se non bastasse hanno criticità intrinseche di progetto, facendo un paragone fotografico, è come per il sensore Foveon nei confronti del Bayer, il Foveon ha il Peccato Originale (= il Rumore), non esiste un Battesimo che glielo levi ed il Foveon è andato, ovviamente, a ramengo.

Ritorno a dire, oggi bisogna essere oculati, guardare le cose dall'alto, senza lasciarsi trascinare da ciarlatani vari, e fare sempre, se uno tecnicamente ce la fa, "il conto della serva" prima di acquistare beni costosi.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 10:29

I pannelli solari saranno la prossima musata, ci vorrà ancora qualche anno, perché hanno vita operativa più lunga delle auto, ma la frittata sarà uguale, ed anche l'eolico sta scricchiolando, perché non si smaltisce se non a costi altissimi, ed ha delle criticità di progetto intrinseche e serie.

Mia zia in germania li ha messi più di 20 anni fa e ancora vanno, sarà calata la resa ma non è che smettono di funzionare del tutto.
Se arrivano a 40 anni non mi sembra proprio un brutto investimento.
sul eolico che criticità ci sono oltre a deturpare certi paesaggi?

in Germania cominciano addirittura a vietare la vendita di auto elettriche.

c'è un crollo delle vendite perchè hanno tolto gli incentivi, ma non trovo una notizia che dice del vietare la vendita

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 10:36

Pannelli solari...su sito UFFICIALE di ENEL c'è una mappa della "criticità" italiana, ossia di quelle zone dove, causa limiti delle reti e degli assorbimenti LOCALI, l'installazione di nuove fonti non programmabili può creare problemi (fotovoltaico in primis).
praticamente tutto il sud italia è media o alta criticità, il nord varia da bassa, media e qualche zona alta.
Significa che è ormai praticamente inutile installare ulteriori pannelli, bisognerebbe iniziare ad adeguare la rete.
Ma lo Stato non ha la minima intenzione di farlo, per cui continua ad incentivare ed obbligare all'installazione di pannelli che ormai non servono più praticamente a nulla. Al massimo, giusto per l'autoconsumo di chi li ha installati. A casa mia, è vero che io d'estate sono quasi al 90% di autoconsumo, ma solo in un piccolo intervallo in primavera e autunno la produzione pareggia l'autoconsumo. In inverno sono sotto il 10-20% e d'estate almeno 2/3 dell'energia prodotta dai pannelli non viene nè riversata in rete e nemmeno accumulata (la batteria alle 11 di mattina è già al 100%). Recupero qualcosa facendo andare impianto di condizionamento tutto il giorno, anche quando sono via.

L'eolico, almeno su terraferma, è ridicolo: una pala di medie dimensioni ha la stessa potenza di un singolo motore di autocarro. E' il nulla.

La sostenibilità è un argomento che dovrà essere preso in seria considerazione? certamente si
Ha senso che l'europa distrugga la propria economia per farlo da sola? no, è totalmente inutile.
Oggi, l'europa sta approvando con una velocità impressionante una enorme serie di norme che avranno pesantissime ripercussioni sulla competitività delle imprese europee nei confronti del resto del mondo.
Si parla di interi settori che tra qualche anno, se le prossime elezioni non ribalteranno questo indirizzo, saranno praticamente costretti a spostare fuori europa la loro produzione se non vorranno perdere pesantissime quote di mercato internazionale. E non parlo del settore dell'automotive, ma di tanti altri settori strategici: siderurgia, armi, praticamente tutti i settori energivori ai quali verrà fatto pagare un costo elevatissimo in nome di quella "neutralità climatica" che l'europa vuole raggiungere.

noi europei stiamo mettendo in serio, ma molto serio pericolo il benessere delle nostre prossime generazioni (e forse anche già il nostro) per NULLA, assolutamente NULLA. Perchè nulla di quanto farà l'europa nei prossimi 20 anni avrà la minima influenza sull'ambiente.


avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 10:44

attenzione poi a non confondere i costi ad esempio della sicurezza o della protezione dell'ambiente locale.
Perchè questi sono costi per mantenere condizioni di lavoro che hanno un FORTE impatto sulle comunità locali e sull'ambiente locale.
La comunità europea sacrifica il profitto e l'economia per dare agli stessi europei un ambiente di lavoro più sicuro e un ambiente in cui vivono gli europei meno inquinato.
Questo è sacrosanto, perchè chi sostiene un sacrificio è anche chi ne gode i benefici.

Ma i sacrifici che stanno per arrivare in nome della neutralità climatica, sono invece totalmente INUTILI. NON produrranno mai alcun beneficio per chi li dovrà sostenere.

Ma questo, in profondissima malafede, non viene mai evidenziato.
I promotori di questa ideologia sono bravissimi a descrivere i danni al clima e quanto sia necessario intervenire.

Ma NESSUNO, NESSUNO di questi accenna mai nemmeno lontanamente all'effetto sul problema globale.



avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:13

Pannelli solari...su sito UFFICIALE di ENEL c'è una mappa della "criticità" italiana, ossia di quelle zone dove, causa limiti delle reti e degli assorbimenti LOCALI, l'installazione di nuove fonti non programmabili può creare problemi (fotovoltaico in primis).
praticamente tutto il sud italia è media o alta criticità, il nord varia da bassa, media e qualche zona alta.
Significa che è ormai praticamente inutile installare ulteriori pannelli, bisognerebbe iniziare ad adeguare la rete.
Ma lo Stato non ha la minima intenzione di farlo, per cui continua ad incentivare ed obbligare all'installazione di pannelli che ormai non servono più praticamente a nulla. Al massimo, giusto per l'autoconsumo di chi li ha installati. A casa mia, è vero che io d'estate sono quasi al 90% di autoconsumo, ma solo in un piccolo intervallo in primavera e autunno la produzione pareggia l'autoconsumo. In inverno sono sotto il 10-20% e d'estate almeno 2/3 dell'energia prodotta dai pannelli non viene nè riversata in rete e nemmeno accumulata (la batteria alle 11 di mattina è già al 100%). Recupero qualcosa facendo andare impianto di condizionamento tutto il giorno, anche quando sono via.


A Catania l'anno scorso c'è stato un black-out perchè fa caldo,utti i condizionatori accesi, e la rete è vecchia come il cucco.
Negli anni non sono stati fatti aggiornamenti della rete nel centro sud quindi anche se non metti pannelli solari, appena arriverà il caldo la rete andrà in sofferenza perchè tutti staranno con il condizionatore acceso e quindi avranno ancora più problemi.
Chi ha i pannelli sul tetto magari il condizionatore lo potrà usare chi è senza si attacca al c....
Poi ci sarà quello che dirà che uno può resistere al caldo e sono viziati, gli farei fare qualche estate a Catania senza condizionatore per capire l'impatto.
A se c'è il back out non va frigo e altro.
Senza tenere conto delle imprese che senza energia elettrica non posso lavorare.

L'eolico, almeno su terraferma, è ridicolo: una pala di medie dimensioni ha la stessa potenza di un singolo motore di autocarro. E' il nulla.


Ok noi italiani che non capiamo nulla, ma in olanda mi sembra che li usano da molto tempo sulla terra ferma, inoltre stanno aumentando i vari parchi in acqua.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:21

attenzione poi a non confondere i costi ad esempio della sicurezza o della protezione dell'ambiente locale.
Perchè questi sono costi per mantenere condizioni di lavoro che hanno un FORTE impatto sulle comunità locali e sull'ambiente locale.
La comunità europea sacrifica il profitto e l'economia per dare agli stessi europei un ambiente di lavoro più sicuro e un ambiente in cui vivono gli europei meno inquinato.
Questo è sacrosanto, perchè chi sostiene un sacrificio è anche chi ne gode i benefici.

Ma i sacrifici che stanno per arrivare in nome della neutralità climatica, sono invece totalmente INUTILI. NON produrranno mai alcun beneficio per chi li dovrà sostenere.

Ma questo, in profondissima malafede, non viene mai evidenziato.
I promotori di questa ideologia sono bravissimi a descrivere i danni al clima e quanto sia necessario intervenire.

Ma NESSUNO, NESSUNO di questi accenna mai nemmeno lontanamente all'effetto sul problema globale.


Mentre i politici nostrani che hanno accentrato per anni nella pianura padana di tutto, di sicuro si sono preoccupati della salute dei loro elettori e cittadini. Quando ti ammali divieni meno produttivo e certe figure non le trovi facilmente.
Il problema grosso italiano è la mancanza di visione sul lungo periodo(riflettiamo la durata dei nostri governi), che porta poi a scelte fatte di corsa ed errate, come per esempio green a tutti i costi.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:53

Senza tenere conto delle imprese che senza energia elettrica non posso lavorare.


ma c'è un problema, anzi IL problema: l'energia generata a valle delle cabine di trasformazione, non torna indietro.
Tutta l'energia generata ad esempio a valle di una cabina MT-BT, che serve un gruppo di abitazioni, deve essere usata all'interno di quel gruppo al momento della generazione. In parte lo fai con le batterie, ma a meno di metterne di enormi, nelle zone residenziali il grosso dell'energia viene sprecata, proprio perchè viene generata quando nessuno la utilizza.

Bisognerebbe rivedere tutta la rete di distribuzione, per adeguarla sia dal punto di vista della potenza, sia anche prevedendo cabine a doppio senso (non so nemmeno se esistono) oppure addirittura raddoppiarle, per averle nei due sensi.

In assenza di questi interventi strutturali, sono soldi pubblici sprecati. Detto in altri termini, in questo momento sarebbe molto molto meglio se l'europa destinasse i soldi della transizione green a far fronte ai disastri naturali, passati e futuri, piuttosto che sprecarli in misure che non solo non impediranno i disastri, ma addirittura ridurrano inesorabilmente la ricchezza dell'europa, riducendo sempre più la capacità economica di affrontare gli effetti del cambiamento climatico.



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