user126772 | inviato il 15 Aprile 2024 ore 18:52
A Febbraio sono salito a Roma per tre settimane. Motivi personali. Ho visitato insieme alla consorte anche i Musei Vaticani. Io ho usato gli occhi ma la consorte ha scattato con l'iPhone una marea di foto, tranne che nella Cappella Sistina. C'erano i droni che con l'aiuto dell'AI identificavano i colpevoli e li trasportavano di peso fino alla porta. Tutto questo per suggerire che al museo si va senza apparecchiatura fotografica. Al massimo si compra un libro sulle opere esposte dove le foto sono fatte come si deve. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 19:06
“ Tutto questo per suggerire che al museo si va senza apparecchiatura fotografica. „ Sì ma mettiamoci un bel "Dipende", ho scattato migliaia di foto in musei vari, ai visitatori e per analisi dei visitatori, da alcune è nata anche una mostra alla GNAM, ma mai, dico mai, cercato di fotografare le opere così come sono e quando mi è servito come appunti ho usato lo smartphone per opera e didascalia. Quindi dipende molto da ciò che si vuole fotografare al museo. |
user126772 | inviato il 15 Aprile 2024 ore 19:15
Scrivo da normale visitatore di musei senza alcun altro fine che quello di vedere le opere. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 19:26
In realtà la situazione è delle più chiare; la foto di antichi dipinti sta diventando il mio unico genere. Nei musei civici vale la legge Franceschini che mai ho visto disattesa; oggi tra l'altro la necessità del cavalletto è meno imperiosa che non in passato. Gli attuali sistemi di denoise permettono un agevole uso delle alte sensibilità ma soprattutto è la stabilizzazione a venire in aiuto; su richiesta poi ed a pagamento l'uso del cavalletto è normalmente ammesso. La normativa varia da museo a museo; segnalo positivamente l'Accademia Carrara di Bergamo. Da qualche parte, devo rivedere, nel sito della Pinacoteca Nazionale di Ferrara ho trovato un normale permesso. All'estero comunque la foto è addirittura agevolata, in Italia siamo in una situazione primordiale a causa dell'arretratezza vigente nel campo ecclesiale dove di norma vale il divieto ma più ancora la confusione, perché si va dall'opposizione feroce alla collaborazione completa. La situazione presenta aspetti ridicoli; chi vuole fotografare Giotto può farlo liberamente a Padova agli Scrovegni (sede civica) ma non ad Assisi. Ancora a Padova il battistero è praticamente inespugnabile. Rimanendo in città il museo citato promuove generalmente mostre ed allora un divieto può essere meno incomprensibile, in passato stessa situazione a Rovigo (oggi non so). Il discorso sugli smartphone sta semplicemente ad indicare che finalmente incominciano a rendersi conto che quel tipo di guerra l'hanno già persa da anni. Continuerò a chiedere permessi per la basilica superiore di Assisi; altri non si pongono il problema, con un hi phone scattano a 50 mpx nonostante un controllo in tal senso di nulla efficacia. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 20:15
Ho voluto controllare, riscontrando quanto mi sembrava di ricordare. Ai musei vaticani soltanto nella cappella Sistina vale il divieto; per il resto la normativa è del tutto identica a quella della legge Franceschini e questo è conferma dello stato di assurdità di cui ho detto. Ai musei vaticani posso fare i miei scatti, non così nella chiesa di una piccola frazione delle basse Marche. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 0:20
In passato, i dilettanti avevano fotocamere amatoriali e i professionisti fotocamere professionali. Oggi i dilettanti hanno gli smartphone. Tutto qui. La direzione del museo semplicemente non vuole che i professionisti scattino foto commerciali senza autorizzazione. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 9:20
In certe situazioni bisognerebbe andare attrezzati con il pdf del codice dei beni culturali. E poi se c'è da discutere, si discute… Le riprese dei beni culturali (senza cavalletto e flash) sono sempre permesse per uso personale. Non solo. Secondo il codice (art. 10) i "beni culturali" non sono solo i beni dello Stato, ma anche beni privati che siano stati dichiarati di interesse culturale (ad es. moltissime opere conservate in edifici religiosi). Abbiamo dei diritti che spesso sono sacrificati ad interessi economici, come la vendita di cartoline… Ripeto: se c'è discutere con il custode, si discute… Qui una sintesi chiara www.fotografi.org/arte_musei_beni_culturali.htm |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 9:28
immagino tutte quelle persone che non potendo fare la foto si comprano le loro cartoline |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 9:30
Ale hai ragione ma in questo caso parliamo di un Museo privato che organizza mostre a rotazione, se ho ben compreso le finalità della Fondazione, e lì c'è poco da fare sono privati sotto tutti gli aspetti. Per quanto riguarda le opere delle chiese la situazione è ancora più complessa perché, almeno qui a Roma, molte godono dell'extraterritorialità. Ci sarebbe anche da valutare che non sempre, anche nei musei pubblici, è possibile fotografare, durante particolari mostre prevale il diritto d'autore e d'immagine. Insomma non è una situazione di per sé molto chiara malgrado il decreto Franceschini. Personalmente non mi pongo molto il problema non amo fotografare le opere esposte, per farlo occorrerebbero attrezzature specifiche, non consentite, e tempo a disposizione ma i i visitatori e il loro rapporto con le opere, se non posso fotografare in un determinato museo tendo a farmene una ragione, me lo vivo in serenità godendo delle opere esposte e in questo caso cerco di andarci, contrariamente alle mie abitudini, quando c'è meno gente possibile. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 9:31
“ immagino tutte quelle persone che non potendo fare la foto si comprano le loro cartoline „ Se avessero costi umani io comprerei i cataloghi ma hanno costi folli, esempio Don McCullin a Palazzo Esposizioni 92€ naaaa |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 9:33
Infatti mi godo le mostre, evito di fare foto e se il catalogo non è eccessivo lo compro. Libri non cartoline. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 10:00
“ Libri non cartoline. „ Ti voglio bene. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 10:15
D'accordo. Le mostre sono un po' un caso a parte. Ma il divieto a fotografare beni culturali in genere perché così ti vendo la cartolina è un malcostume diffuso. |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 10:18
A me sfugge proprio il senso di fotografare un dipinto o un'opera d'artr |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 10:20
“ A me sfugge proprio il senso di fotografare un dipinto o un'opera d'artr „ Appunti, pro memoria… non riproduzione. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |