| inviato il 18 Marzo 2024 ore 22:41
Io la mia, in quella discussione l'ho detta. Tralaltro io faccio esattamente quel lavoro, fra gli altri. Non sono stato considerato. In ogni caso, peggio per lui, le carenze di base, prima o poi, vengono al pettine e vieni mandato a farti visitare da quello giusto. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 0:02
@Kwilt. Io sto polemizzando? E chi lo dice, anzi chi lo "statuisce"? Tu? Certo che ho scritto quanto hai ripreso! Riprendo il concetto per i "non udenti": il decentrabili "modestamente" grandangolari (28 e 35 mm.) minimizzavano/minimizzano la distorsione anamorfica NON in quanto decentrabili, MA in quanto "moderatamente" grandangolari!!! Ce la fai? Ci arrivi? Molta scelta allora? Canon aveva forse un listino di 60 obiettivi, ed una decina di reflex? Negli anni '60? Dhai, vai che c'è la "TV dei ragazzi"! GL |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 6:43
"...ed ha reso tutto più facile. Ed è un bene ." Verissimo. Io per le foto panoramiche uso una testa Adlatus CB 52 che costa poco e funziona bene: oggi, col digitale e le panoramiche, la necessità di ottiche basculabili è molto ridotta. A proposito, anche io sono stato escluso dall'altra discussione, ed avevo solo detto che con le panoramiche si fa un lavoro migliore che con un SWA: l'ignoranza imperversa ovunque, e questo sito, ovviamente, non fa eccezione. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 6:57
"Così si eliminava o, quanto meno, si minimizzava il rischio della distorsione anamorfica" Occhio che: - la distorsione ottica di un obiettivo normale, ossia a cuscinetto o a barilotto, non è una distorsione anamorfica - le ottiche normali, non anamorfiche, non presentano e non possono presentare distorsioni anamorfiche, perché le lenti presenti in schema, anche le asferiche, sono comunque lenti simmetriche rispetto all'asse ottico, mentre le ottiche anamorfiche hanno in schema lenti asimmetriche. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 8:13
Guovanni Leoni Si, per me stai polemizzando. Questo mio parere non ha un valore universale, ma resta la mia libertà di esprimerlo. L' ignoranza, la non conoscenza, non è in sé grave. Lo diventa quando riveste i panni della presunzione e cerca di salire in cattedra. È un fenomeno sporadico in questo forum, ma su Facebook ha i caratteri dell' epidemia. Sulle distorsioni anamorfiche ti ha risposto anche Alessandro Pollastrini. Direi che non è il caso che tu insista. In quanto alla maggior scelta, citando Canon, ma poteva essere qualsiasi altra marca, è evidente che la scelta si opera tra prodotti più o meno simili. Ai tempi, e intendo gli anni dal 75 all' avvento del digitale, perché prima la fotografia amatoriale non era molto diffusa, la scelta era possibile tra reflex, telemetro, 35mm, 6x6, 6x7 , 6x9, pellicole piane e relative folding o banchi. Era possibile optare per le diapositive con relativi sistemi di proiezione ecc. Oggi la scelta è tra il m.4/3, APS e il FF con esigue differenze nei risultati. Poi esistono sistemi superiori, tipo Hasselblad, pallida ombra del distema che fu e volendo anche dorsi digitali per i banchi. Però, sempre ai tempi, mi sono potuto permettere leica a telemetro e folding 4x5. Su una Leica M3 o M4 negli anni 80 si poteva caricare una tri-x o una velvia e la macchina era come nuova. Oggi una digitale dopo 10 o 15 anni, affidabilità a parte, è poco più di un soprammobile. È il sistema Leica è diventato inavvicinabile per i più anche nell' usato. Oggi si può acquistare una folding relativamente a poco. Poi prova a montarci un dorso digitale. Di contro, oggi con una digitale, anche m4/3, in pratica puoi fare di tutto. Ma la scelta resta tra prodotti simili, poco differenziati, presenti sul mercato perché col digitale hanno iniziato a fotografare tutti. Ma la festa sta finendo. Le compatte sono state sterminate dai telefoni cellulari e il mercato " superiore" si sta contraendo. Succederà come con l' hifi. Negli anni 70 tutti i giovani sognavano di acquistare un " impianto". Oggi paradossalmente, anche con l'oriente che ha democratizzato gli apparecchi e distrutto miti, è relegata ad appassionati con i capelli bianchi e l' udito difettoso. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 14:46
@Kwlit. 1) Vera la "tua" libertà di esprimere pareri. Manca però, SEMPRE, un bel "secondo me"/"IMHO"/"ritengo", e simili. 2) Tu tranci giudizi sul tuo prossimo (il sottoscritto, in questo caso ... "presunzione", attitudine a "salire in cattedra"); io no. Ognuno ha il proprio stile. 3) Nella mia esperienza, le ottiche SWA stiracchiano i bordi. Sandro Presta, non a caso, parlava di "teste a siluro". Ciò non è dovuto alla qualità della realizzazione ottica degli obiettivi, ma alla larghezza dell'angolo di campo. La si nota anche nei disegni (planisferi). 4) Lo spazio di scelta dipende da come si delimita il campo di indagine: tu metti insieme macchine di formato Leica (di tutti i tipi) con i banchi ottici nel mondo analogico; macchine di due formati (e mezzo) nel mondo digitale. Scelta tua, anche legittima. Io, INVECE, ricordo quando il mondo Canon (ma anche a Casa Nikon, Pentax, Olympus, Minolta, ecc.) la scelta era tra un paio di reflex, ed una decina, si e no, di ottiche. Quanti erano i SWA negli anni '70? Quanti sono oggi? 5) Che una reflex digitale "vecchia" di 10 o 15 anni sia un "soprammobile" è una tua legittima "opinione" (vedi p.to 1); ho un paio di 1 DS Mk. III e le considero tutt'altro!!! Prova a chiedere, in merito, all'amico Axl!!! 6) Il sistema Leica M è sempre stato pressochè inavvicinabile anche nel mercato dell'usato: le mie "M" le pagavo nell'intorno dei 3 milioni di lire cd. (usato-come-nuovo) negli anni '80. Le conservo tuttora. 7) Concordo (lo scrivo da SEMPRE) sulla similitudine tra il mondo della fotografia, e quello dell'HiFi. Ciao. GL |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 15:03
“ - le ottiche normali, non anamorfiche, non presentano e non possono presentare distorsioni anamorfiche, perché le lenti presenti in schema, anche le asferiche, sono comunque lenti simmetriche rispetto all'asse ottico, mentre le ottiche anamorfiche hanno in schema lenti asimmetriche. „ In questo caso non c'entrano le ottiche anamorfiche. La distorsione anamorfica di cui si parlava (che ho visto a volte definita anche come distorsione geometrica o distorsione marginale) è quella dovuta alla proiezione bidimensionale, che risulta evidente ai bordi di immagini riprese con un angolo molto ampio e osservate da un punto di vista più lontano rispetto a quello prospetticamente corretto. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 15:10
Ecco, appunto, come dice l'amico Ironluke! GL |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 16:27
Giovanni Leoni, Quando scrivo qualcosa il " a parer mio" è pleonastico. Se è di qualcun altro, lo cito. Sul metcato di prima e di oggi abbiamo scritto abbastanza. Aggiungo solo che oggi abbiamo molte ottiche SW, più o meno tutte uguali . E resto del parere che le ottiche SW, pur non essendoci nessuna legge che ne vieti l' impiego, non sono l' optimum per la foto di architettura, sia in esterni e vieppiù in interni. Ma, ripeto, chi vuole può fare i ritratti col fish eye . Eppure basterebbe vincere la pigrizia e provare.... |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 20:56
“ Mi ero permesso di suggerire l' uso di una testa panoramica con un obbiettivo normale o moderatamente grandangolare per poi unire le foto. Mi ha replicato che così le distorsioni sarebbero aumentate" „ Io sono proprio fotografo di architettura. O meglio un certo tipo di fotografo d'architettura, mi occupo solo di foto per riviste e studi di progettazione; non faccio real estate per esempio. E qui veniamo al punto. Non esiste la "fotografia di architettura" esistono vari tipi di fotografia di architettura - artistica, documentativa, legale, per riviste, real estate, ecc.. - fatte generalmente da fotografi differentii e con stili e tecniche diverse. Nel mio ristretto settore non conosco nessuno che faccia foto combìnando più immagini con lo stitch perchè la deformazione dovuta alla trasformazione da proiezione cilindrica a proiezione piana renderebbe la foto irreale e prospetticamente scorretta. Poi magari in altri campi meno rigorosi, come il real estate, c'è chi lo fa. Nel mio campo un tempo si usavano lenti decentrabili su banco ottico, mentre oggi praticamente tutti usano grandangoli spinti, diciamo da 10 a 16 su 35mm equivalenti, spesso alternati a tele altrettanto spinti per i dettagli esterni e per giocare con la compressione dei piani prospettici. Il trucco per evitare le distorsioni anamorfiche con gli UWA è semplicemente quello di inquadrare la scena correttamente, in modo che queste non si notino. Ovvio che se piazzo un mobile ai bordi estremi dell'inquadratura, la distorsione che non piacerà al cliente me la sono cercata. Per quanto riguarda la correzione della distorsione ottica, non sempre la si usa al 100%, un po' di curvatura nell'inquadratura ogni tanto male non fa, così come non sempre si corregge completamente il vignetting per evitare di avere una foto troppo "piatta" . Comunque la distorsione ai bordi - ottica o anamorfica - la si modifica facilmente in Photoshop con le griglie di alterazione. |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 21:10
Ubi maior, minor cessat |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 22:48
Io chiarisco SEMPRE che le "opinioni" che esprimo sono MIE "opinioni". Lo ripeto SEMPRE come un mantra. Eppure, tu mi accusi: " ... Lo diventa quando riveste i panni della presunzione e cerca di salire in cattedra." Tu, rivestendo "i panni della presunzione e cercando di salire in cattedra", NON lo precisi poichè nel TUO caso (e SOLTANTO nel TUO caso) è (SAREBBE) "pleonastico". 'Namo bene!"! Mi felicito che, al fin della tenzone, tu sia giunto a sostenere la medesima tesi che sostenevo io fin dall'inizio, segnalando il rischio della distorsione anamorfica/geometrica/marginale (come correttamente argomentato dall'amico Ironluke qui sopra) con le ottiche SW (decentrabili e NON): " ... E resto del parere che le ottiche SW, pur non essendoci nessuna legge che ne vieti l' impiego, non sono l' optimum per la foto di architettura, ..." Meglio tardi, che mai! Quanto ai ritratti eseguiti con i grandangolari (fino ai fish eye), infine, con me caschi male, anzi malissimo: con il mio amico Paolo, proprio su questo forum, ho sostenuto duelli all'arma bianca sull'opportunità di servirsi dei tele, non a caso detti "tele da ritratto", sempre puntualizzando, comunque, che di "opinioni" SOLTANTO "mie" trattavasi! Ciao. GL |
| inviato il 19 Marzo 2024 ore 23:36
@Riccarbi, non sono più intervenuto perché la discussione è andata in tutt'altra direzione. Lavorando nel design del prodotto, con annessi complementi d'arredo, non ho mai visto usare lo stitch per l'interior design. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 0:02
“ Nel mio ristretto settore non conosco nessuno che faccia foto combìnando più immagini con lo stitch perchè la deformazione dovuta alla trasformazione da proiezione cilindrica a proiezione piana renderebbe la foto irreale e prospetticamente scorretta. „ La proiezione "rectilinear" del programma PTGui (che penso sia quella che tu chiami piana) dovrebbe restituire un'immagine identica a quella che si otterrebbe con uno scatto singolo. Quindi non dovrebbe apparire più irreale; forse c'è il pericolo di esagerare con l'angolo ripreso e quindi avere una foto che appare irreale perchè è come se fosse stata scattata con un 8mm su FF. “ Comunque la distorsione ai bordi - ottica o anamorfica - la si modifica facilmente in Photoshop con le griglie di alterazione. „ Ma comprimere le zone periferiche, se ho ben capito cosa intendi, non può curvare una linea retta diagonale? |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 0:33
"Nel mio ristretto settore non conosco nessuno che faccia foto combìnando più immagini con lo stitch perchè la deformazione dovuta alla trasformazione da proiezione cilindrica a proiezione piana renderebbe la foto irreale e prospetticamente scorretta". Non mi è chiaro. Voglio dire: non metto in dubbio che non si usi combinare foto con lo stitching. Quello che non mi risulta è che la combinazione mediante stitching di più immagini riprese con una testa panoramica, usando la proiezione rettilinea produca prospettive irreali o scorrette. Un obiettivo 24mm rettilineo riprende un angolo di campo orizzontale di 73,7° se invece uso un obiettivo 35mm orientato in portrait (che in tal modo riprende un angolo di campo orizzontale di 37,8°) e faccio tre scatti ruotati sull'asse verticale che passa nel punto nodale con sovrapposizione di metà dell'inquadratura , ricomponendo le tre inquadrature ottengo un' immagine con angolo di campo praticamente uguale a quello del 24mm in landscape ed ottengo anche due immagini praticamente sovrapponibili se uso stitching con proiezione rettilinea, che è la stessa prospettiva su cui si basano gli obiettivi rettilinei. |
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