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Come nasce un progetto fotografico


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avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2024 ore 16:01

Sisì Vincenzo, su questo non discuto.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2024 ore 11:58

Non voglio assolutamente sostenere che "il progetto" sia una caratteristica esclusiva della fotografia documentaria o del fotogiornalismo.
La componente fotografica di un progetto di immagine di un brand è un progetto eccome. Così come lo è il progetto editoriale che citava Vincenzo.

Vorrei però tornare sulla fotografia documentaria per sottolineare uno degli aspetti più interessanti e gratificanti del fare "ricerca" (sostituiamo per un momento il termine "progetto").
Mi riferisco al fatto che con la scusa di fare un lavoro fotografico si può avere accesso a realtà diversissime dalla nostra.
Entrando "dalla porta principale", quindi presentandosi, dichiarando le proprie intenzioni e lo scopo (il progetto!) si può ad esempio entrare in contatto con gruppi e comunità che altrimenti non avremmo mai conosciuto se non superficialmente.
Personalmente mi è capitato in diverse occasioni e l'esperienza umana che ne ho ricavato è sempre stata molto preziosa. Più delle foto in sè.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2024 ore 16:07

"Vorrei però tornare sulla fotografia documentaria per sottolineare uno degli aspetti più interessanti e gratificanti del fare "ricerca" (sostituiamo per un momento il termine "progetto").
Mi riferisco al fatto che con la scusa di fare un lavoro fotografico si può avere accesso a realtà diversissime dalla nostra."...nel fotogiornalismo è così. Un progetto documentaristico amatoriale ha tantissimi limiti, di questo ne avevo parlato tempo fa privatamente con alcuni amici juzini, discutevo dei miei limiti per questioni di burocrazia ed economiche, un aspetto che il foto amatore sottovaluta. Il fotoreportage di viaggio ad esempio (il così detto travel), è un genere che non mi attrae, é vero che si ottengono scatti WOw ma dal mio punto di vista anche inutili, non documentando un bel niente, tutto finto, solo estetica. Basta semplicemente pagare affidandosi ad uno dei tanti operator del settore è viaggiare. Tutto già pianificato, foto mozzafiato assicurate che tu sia bravo o meno con la fotocamera a differenza del lavoro di p.p.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 15:54

Ho usato volutamente un tono un pochino provocatorio, per svegliare la discussione.


Il progetto è un punto di vista su un argomento, espresso in modo chiaro, originale e documentato. E' come un saggio su un tema. Ogni fotografia (come ogni capitolo in un saggio) sta lì perché ha un senso nel discorso, non solo perché "mi piace".


Dopo anni che sono sparito dai forum avendo ora tempo e voglia di condividere le mie idee inizio con questo argomento che è sempre stato oggetto di lunghe e appassionate discussioni.
"Come nasce un progetto."
Un progetto nasce da un'idea, poi come sviluppare questa idea sta nella preparazione e bravura di chi lo sviluppa.

Direi che così basta, il resto è solo il modus operandi.

Forse progetto non è una parola ideale per descrivere il percorso di uno sviluppo dell'idea.
Io partirei dall'idea perché l'idea é già di fatto il punto di partenza e se non si hanno idee difficilmente una persona inizia a fare qualunque cosa.

Dunque, se si parte da un'idea può essere qualsiasi cosa, potrebbe essere uno studio su un determinato argomento, oppure una semplice sessione di scatti fotografici che faccio durante una gita, un evento o una documentazione visiva di una qualsiasi attività.

La parola progetto implica il fatto che ci sia una ricerca prima della stesura, e una ben precisa strada da seguire sia come metodo che come argomentazione e/o narrazione del progetto stesso.
Non è necessario in un progetto che l'idea sia data da chi poi esegue il progetto, vedi come esempio un lavoro commissionato, oppure una volontà di comunicare qualcosa di condiviso fra diverse persone che partecipano in ambiti diversi nel progetto. Ad esempio uno fa ricerche di luoghi un altro fa ricerche tecniche e di materiali necessari, uno fotografa, uno stampa le foto se necessario e così via. Poi ci può essere anche una persona che coordina il tutto fino alla presentazione del progetto.

Quello che è necessario per partire è il cervello e avere voglia di comunicare le nostre idee.

Per concludere credo che il titolo più indicato sarebbe stato "come nasce un'idea."
in questo caso si sarebbe potuto parlare della creatività, delle emozioni che si vuole esternare, dei messaggi che si vogliono trasmettere...

Grazie a tutti di leggermi
e buona luce...




avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 16:27

Sono perfettamente d'accordo. ;-)

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 18:27

Concordo con Ivo6767

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 18:32

@Vincenzo io dividerei ulteriormente la fotografia da viaggio, perché c'è chi si affida ad organizzazioni ed allora ottiene quello che hai detto e mi trovi perfettamente d'accordo, ma c'è anche chi si documenta prima, studia il posto, le foto dei grandi autori fatte lì, magari va una o due volte a respirare l'aria e nel frattempo se è opportuno si trova in proprio un fixer locale a cui spiega esattamente come vuole rappresentare il luogo e cosa vuole raccontare … certo il progetto sarà andato avanti per alcuni anni, ma chi dice che un progetto fotografico ha il tempo delle vacanze di un anno? Non è un progetto, è un diario, un ricordo personale

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 19:48

"ma c'è anche chi si documenta prima, studia il posto"...vero, il mio era un discorso generico rivolto alla massa. Quelli che tu indichi sono reporter professionisti a cui non interessa la foto wow ma tutt'altro. Sono reportage che richiedono tempi anche lunghi, burocrazie da seguire, contatti con associazioni o volontari che conoscono il posto...non vanno per vacanza. (basta vedere i lavori di Salgado)

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 20:08

@Vincenzo io non sono Salgado, non sono un professionista (nel senso che non ho una partita IVA) ma faccio esattamente così …

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 22:29

Sono io che mi sono espresso maleMrGreen ho visto nascere diversi progetti di reportage dove sono rimasto impressionato di tutto il lavoro che c'è dietro a parte la burocrazia, soldi ecc. Il travel non richiede impegni particolari. La difficoltà per il foto amatore è tutt'altro non la p. IVA (quella è una bufala utilizzata da chi non è ben informato su chi sia un professionista, ma sono affari suoi) per cui i suoi progetti hanno grossi limiti. Faccio un esempio pratico: documentare un centro di ricerca ospedaliero, un foto amatore si limita a qualche scatto furtivo della struttura oltre non può, è vietato a meno che non sia autorizzato dagli organi di competenza (credo sia l'ASL). Per farlo bisogna sottoporre l'idea del progetto è il suo utilizzo che non può essere per passione, se interessati ci si trova un accordo è lo si autorizza. Se sei un professionista (uno che lavora nel settore) hai modo di mostrare dove pubblichi i tuoi reportage, un fotoamatore cosa dice lo pubblico su juza?...fb?...Instagram?...il limite del fotoamatore per quanto possa essere bravo é limitato. Professionista in questi casi non è inteso il fotografo di matrimoni ma uno che lavora realizzando reportage per agenzie o testate giornalistiche, che poi abbia la p. IVA o faccia fatturare all'agenzia che si appoggia è affar suo.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 22:33

Sorriso da progettista, quando sento parlare di idea mi viene l'orticaria SorrisoSorriso

È una battuta, ma non troppo! Comunque, si, bisogna partire da un'idea che non è un lampo di genio ma un insieme di fattori, di informazioni e di conoscenze stratificate nella nostra mente.

Il resto è metodologia e organizzazione.

L'idea si alimenta con la cultura, con l'esperienza e la conoscenza.

La storia della fotografia ha ripercorso alla velocità della “luce” la storia dell'arte figurativa, quella del cinema ha raccolto anche quella letteraria e musicale.

Non è necessario “studiare”, nel senso scolastico la storia dell'arte, però viverla aiuta a comprendere e a entrare in contatto con un linguaggio che si sviluppa sulle due dimensioni.



avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2024 ore 23:44

Professionista in questi casi non è inteso il fotografo di matrimoni ma uno che lavora realizzando reportage per agenzie o testate giornalistiche


Vincenzo come ti capisco MrGreen
pensa che io lavoravo nella pubblicità ed ero il responsabile di produzione dell'Agenzia.
Pensa che oltre al fatto dei problemi che si dovevano affrontare come nel tuo esempio dell'ospedale, dovevo anche far tornare tutto nel budget, il Cliente doveva essere contento e dovevo anche combattere con chi si occupava di marketing degli account (chi mantiene i contatti col cliente) che volevano fare i creativi per sentirsi grandi.
Tutto doveva essere fatto per ieri e dovevo avere tre opzioni per ogni fase perché se succedeva qualcosa si doveva continuare. Inoltre dovevo capire cosa aveva nella testa il creativo e tradurla in cose tecniche per la produzione.Poi la cosa più noiosa è che tutto doveva essere scritto e approvato da tutti.

Però di vero c'è che un professionista può avere risorse diverse da un amatore e quindi può andare più nello specifico del problema. Un amatore sente di più il lato umanitario della questione e quindi ricerca espressioni nei pazienti, l'amore o lo stress degli infermieri, la velocità e la pazienza dei volontari della croce rossa. Insomma si muove dove tutto è pubblico per trarne un'emozione più che una narrazione come farebbe un professionista.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2024 ore 0:05

Vincenzo, ovviamente con il “non ho la partita IVA” significa che non ci devo guadagnare, questo non toglie che, anche riprendendo il tuo esempio, se ho un progetto serio e strutturato proponendolo ai vari attori (ASL anziché al direttore sanitario) potrei comunque avere i permessi, la differenza è che in un caso c'è una struttura che lo fa per te e nel secondo caso ti devo sbattere tutto da solo e lottare con la burocrazia (la lettera di accredito non è certo un problema) e poi certo un progetto serio non lo fai finire solo con una pubblicazione su Juza, ma ne puoi fare un libro o proporlo a riviste già concluso (io l'ho fatto in un passato remoto) e con belle soddisfazioni anche economiche… ma tornando alla fotografia di “viaggio” dopo una vacanza ad Istanbul mi è solleticato l'idea di un progetto che abbia come scopo finale un nuovo libro (sarebbe la mia quarta pubblicazione, la terza la sto chiudendo quest'anno), bene mi sono trovato il fixer da solo ed io lo pagherò … sto leggendo libri di storia, di impatto sociale e politici della vita turca ad Istanbul in particolare, sto anche leggendo semplici romanzi che raccontano le ambientazioni… ovviamente tornerò in “vacanza” ancora due o tre volte, quelle necessarie per organizzare e poi mi affitto un appartamento per uno o due mesi per scattare finalmente le foto … questo per dire che la fotografia di viaggio può anche essere presa seriamente tornando più volte anche se ammetto che la maggior parte delle persone preferisce che le agenzie gli organizzino tutto, che hanno un turno di 15 minuti per scattare la loro foto wow e poi tocca ad un'altro … non capisco proprio quale soddisfazione possano avere a fare queste vacanze, quando me le hanno proposte mi sono venuti i peli dritti

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2024 ore 1:01

@Ivo: credimi trovo sempre difficoltà nello spiegare certi concetti nelle varie discussioni, anch'io ho lavorato nel campo delle arti grafiche per cui non abbiamo difficoltà ad intenderci. Quando separo chi fa certe attività per hobby è chi per lavoro non è un modo per discriminare i primi ma sono realtà diverse, la bravura non basta, a volte non serve a differenza delle competenze nel settore.

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2024 ore 1:36

Concordo. Anche nel mio settore (IT/IS) conosco gente con tanto talento ma poca professionalità, così come gente con tanta professionalità ma zero capacità/talento. Nel mezzo c'è il mondo... e non è detto che per un dato ruolo non sia più indicata una professionalità spiccata, a discapito magari della bravura o talento, puri e "brutali".

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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