| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 21:48
Mi pareva di ricordare che fosse stata costruita dapprima in Germania, e poi a Singapore. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 21:58
Giusto Stefano, grazie … per brevità ho ricordato solo della costruzione orientale, ma nessuno riesce a distinguere (dal punto di vista qualitativo ovviamente) la prima serie tedesca e le successive |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 22:39
Probabilmente sono identiche, però le tedesche hanno quotazioni più alte. Se non fosse per la batteria ci avrei pensato seriamente. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 22:44
In vari passaggi di questo thred si fa riferimento al controllo di qualità come la cosa fondamentale per garantire appunto la qualità di un prodotto: per quanto poco ne sappia, il controllo di qualità serve a garantire che un prodotto esca, alla fine del ciclo di produzione (o catena di montaggio/assembaggio) rispettando gli standard qualitativi previsti in fase di progettazione (o design) dello stesso ma questo di per se non significa granchè perchè se il prodotto è progettato "al risparmo", quindi con degli standard qualitativi più bassi rispetto alla concorrenza (parlo in generale, non mi riferisco alla futura X100 VI) un ottimo controllo di qualità garantirà semplicemente una produzione che si attesta costantemente su quegli standard progettati a tavolino. Questo per dire che si, il controllo qualità ha un ruolo importante nella catena produttiva ma alla base deve esserci una progettazione, dei materiali e dei componenti che mirano a standard qualitativi elevati. Per capirci: se il produttore X ha deciso di risparmiare sui materiali della scocca e sulla componentistica, per la nuova macchina Y, una volta che il controllo qualità accerta che i materiali in arrivo dai fornitori rispettino le specifiche richieste e che alla fine dell'assemblaggio il prodotto finito (l'esemplare della fotocamera Y appena finito) rispetti anch'esso le specifiche, questo può essere spedito al Cliente (finale o al rivenditore) ma se per quel modello di macchina il produttore ha previsto di risparmare ad esempio sulle ghiere, o sulla qualità delllo sportellino che copre la batteria (faccio un esempio) il cliente si vede arrivare una macchina perfettamente in linea con le specifiche previste dal produttore ma dalla qualità inferiore rispetto al modello che ha sostituito (ne abbiamo di esempi un po' in tutte le case). Ora, fatto tutto questo pipp@ne, spero che per la X100 VI la storia non sia un po' quellla descritta: non mi stupirei però che sia questo il caso, perchè delocalizzare, come già detto in precedenza, il più delle volte è funzionale più a chi produce che a chi consuma un determinato prodotto. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 23:35
@Stefano è vero le tedesche hanno una quotazione più alta, ma è solo per un fatto di numeri e di collezionismo non certo di funzionalità e qualità costruttiva, ne ho avute diverse e la migliore che ho avuto era una Rollei 35 S guarda caso costruita a Singapore … poi quando ho lasciato l'analogico (4 anni fa circa), ho venduto quasi tutto il materiale P.S La usavo senza batteria e quindi senza esposimetro che tanto era inaffidabile nelle sue indicazioni, il resto interamente meccanico non necessita di batterie Chiedo scusa per l'OT |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 0:25
Personalmente sono un amante del made in Japon per cui è sicuramente un punto a sfavore , la batteria NW126 è di gran lunga inferiore rispetto alla nuova W235 , usando xpro3 e xt5 mi rendo conto di quanta differenza ci sia. Non credo che ai fine costruttivi della macchina , dalla vecchia batteria alla nuova ci sia tutta questa differenza di dimensione . Sicuramente un punto a sfavore non unificare lo standard delle nuove batterie , anche se con la vecchia 126 probabilmente l'autonomia non risulterà un problema , anche perchè è una fotocamera consumer , nata e venduta per l'amatore che di fare 1000 foto al giorno probabilmente non se ne fa nulla . D'altronde non possono fare una macchina con tutte le caratteristiche TOP -made in Japon , nuovo sensore , ibis, WR , nuova batteria , altrimenti il prossimo modello sarebbe troppo difficile ma migliorare , la X100V all'uscita costava 1400 euro , prezzo già alto per chi , qualche anno fa con 1900 portava a casa una xpro3 . Si parla addirittura di 1800 EURO , non voglio immaginare quanto chiederanno per la XPRO4 , ma tanto a favore di fuji ci sono le scimmie digitali pronte ad aprire la tasca per soddisfare la scimmia e portarsi a casa il nuovo modello. |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 7:50
“ In vari passaggi di questo thred si fa riferimento al controllo di qualità come la cosa fondamentale per garantire apunto la qualità di un prodotto: per quanto poco ne sappia, il controllo di qualità serve a garantire che un prodotto esca, alla fine del ciclo di produzione (o catena di montaggio/assembaggio) rispettando gli stanndard qualitativi previsti in fase di progettazione „ E' esattamente così. Il prodotto deve essere conforme alle specifiche previste, niente di più o di meno. “ La usavo senza batteria e quindi senza esposimetro che tanto era inaffidabile nelle sue indicazioni, il resto interamente meccanico non necessita di batterie „ Grosso pregio quello di poter funzionare senza batterie. |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 7:52
Le dimensioni delle 2 batterie sono piuttosto diverse. La 126 è un cubo liscio, la 235 è bombata e richiederebbe un grip che sulla x100 francamente eviterei. Per me va bene così, che poi la 126 s non dura affatto poco |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 8:05
@Robi68 Si forse come dici una X-E5 sarà interessante con 40MP nuova tecnologia etc. Ma con la mia attuale unico corpo macchina X-H2 sono molto contento, unico contro usando diverse ottiche fisse diventa difficile continuo cambio ma aumenta anche il rischio casca per terra una ottica e polvere sullo sensore. Sulla X-H2 a da poco la gabbia smallrig 3934 e devo dire trovo veramente eccellente migliora la presa circa 1cm più di profondità tutto molto funzionale il corpo macchina cosi resta protetto e il smallrig molto leggero costruito in modo eccellente. Bisogna vedere se Fujifilm costruisce una X-E5 in futuro penso sicuramente arriva una X-T40 sarà anche economica e non costruito in modo eccellente con materiali, tasti un può da risparmio farei questo discorso quindi anche una futura X-E5 non saprei ?. Arriverà sicuramente anche una futura X-Pro4 ma se la migliorano in tutto rispetto la attuale X-Pro3 con materiali titanio etc. avrà sicuramente costi molto elevati. Sulla in arrivo X-100VI va bene costa qualcosa in più rispetto vecchia X-!00V ma nella ultimi 2/3anni i costi in generale della vita sono molto aumentati quindi personalmente non lo vedo cosi negativo il aggiornamento Fujifilm vedi Olympus quante critiche trovi anche divertenti alcuni video publicati. |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 9:20
“ E' esattamente così. Il prodotto deve essere conforme alle specifiche previste, niente di più o di meno. „ Essendo una compatta di fascia alta, da un certo punto di vista un flagship dell'azienda, le tolleranze previste, la qualità dei materiali sarà certamente di conseguenza, come era prima. Non è che la produzione in China cambia il livello costruttivo della macchina, che è sempre stato alto, proprio a livello di materiali e specifiche. La costruzione unbody in alluminio, ovvero da un unico pezzo, ne è una dimostrazione. Quindi ripeto, per me l'unica cosa che dovranno fare è attuare un rigoroso controllo qualità, ma già lo fanno sulla xt, quindi penso non avranno problemi |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 9:50
Non vedo differenze tra xt2 japan e xt4 china |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 10:23
Ve lo dico per esperienza diretta, i grandi assemblatori cinesi lavorano con standard di livello occidentale, se non superiore. |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 10:29
Attuare un rigoroso controllo qualità su una fabbrica cinese (ma anche europea/americana) è senz'altro importante ma non è garanzia che tutto andrà alla perfezione e vi spiego il perché: quando si progetta e si costruisse un prodotto si stabiliscono fin dall'inizio degli standard tecnici UNI/Iso sulle caratteristiche dei materiali, tolleranze di lavorazione, tolleranze di assemblaggio, standard di prove sui materiali e sulle attrezzature del processo produttivo. Poi ci sono le qualifiche e le certificazioni del personale tecnico che fa i controlli e la formazione del personale che lavora nel processo produttivo e poi i "certificati di qualità" e di approvvigionamento delle materie prime e delle apparecchiature di controllo e pure i costi di sviluppo e ricerca. Da noi in Europa tutto ciò e regolato dalla norma ISO 9001, è la certificazione più riconosciuta a livello internazionale che garantisce alti standard nella gestione della qualità aziendale e dei prodotti finiti. Tutto questo ha da noi un costo alto e per mia esperienza posso dire che in cina le realtà sono molte e diverse, nelle aziende dove rispettano standard rigorosi tengono la qualità alta molto simile o identica alla nostra ma poi non sono così competitivi ovviamente, dove invece bisogna risparmiare salvati cielo! |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 10:50
“ Ve lo dico per esperienza diretta, i grandi assemblatori cinesi lavorano con standard di livello occidentale, se non superiore. „ . . . in ambito micro elettronica, schede elettroniche, processori, sensori, filati pregiati e altro si! sono veramente forti, mentre in ambito metallurgico e apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche ho visto cose accettabili e altre pessime/precarie non all'altezza dei nostri standard però da noi un prodotto duraturo e affidabile con equivalenti prestazioni costa tre volte di più, il loro funziona ma si usura precocemente. Ma loro sono per definizione "la fabbrica del mondo" perchè l'economia di mercato globalizzata ha delocalizzato li e anche altrove pur di risparmiare. |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 12:28
La norma UNI EN ISO 9001 2015 non garantisce tanto la buona qualità del prodotto, quanto quella dell'organizzazione. Si occupa anche della parte commerciale e della progettazione. E' più complessa di quanto si potrebbe pensare. |
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