| inviato il 25 Luglio 2023 ore 19:18
Purtroppo la pellicola, da quando è tornata di moda, sta diventando/è diventata sempre più una roba d'elite, o da ricchi che dir si voglia. E mi riferisco soprattutto ai consumabili come le pellicole stesse, i chimici, la carta... Io sto centellinando quello che mi è rimasto, poi penso che metterò tutto in pausa, in attesa che ritorni in quel mezzo dimenticatoio in cui era sprofondata fini a qualche anno fa, quando i prezzi erano ancora decenti. ******************************** Perfettamente d'accordo Roby. Ci mancavano gli youtubers con la smania da fotografi artisti/d'antan! Era meglio quando la pellicola non la voleva nessuno. |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 19:35
Diebu ... che la scansione faccia peredere dettagli è una convinzione di molti (spesso, quasi sempre, errata), almeno per la scansione in senso assoluto. ***************************** Temo sia una convinzione errata la tua caro Zone. Trattamento normale: 1) esposizione della pellicola; 2) sviluppo; 3) stampa. Trattamento misto: 1) esposizione della pellicola; 2) sviluppo; 3) scansione; 4) stampa. Nel primo caso ci sono tre passaggi nel secondo ce ne sono quattro. Ogni passaggio comporta una perdita di qualità. Nel primo caso quindi ci sono tre perdite di qualità... nel secondo QUATTRO perdite di qualità! Ergo la scansione serve... ma solo nel caso in cui non se ne possa fare a meno. |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 20:36
Un Ilford 36 pose, sviluppo e stampa (normalissima 10x15) 25€. costa di più la stampa glacier (? correggetemi se sbaglio) va sui 35€ |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 20:44
I minilab questi sconosciuti, almeno a me, che come la maggioranza portava il rullino per lo sviluppo e stampa, senza sapere come funzionassero queste macchine. Ricordo solo quello che mi spiego' un tecnico, primi anni 200 circa. Aveva ritirato uno di questi macchinari che aveva all'attivo piu' di un milione di stampe (..) All'accensione la macchina doveva essere ricalibrata, i chimici freschi re-integrati e quelli esausti smaltiti. Consumava corrente anche quando non stampava (presumo per tenere in temperatura i bagni). Periodicamente filtri, rulli, lampade,..dovevano essere puliti o sostituiti. Mi disse anche che c'erano delle macchine molto piu' piccole con un sistema laser, ma di qualita' molto bassa. Con la riduzione del volume di lavoro (pellicole in disuso) o si rispamiava sui costi di esercizio a scapito della qualita' oppure volendo fare le cose x bene il prezzo per il cliente era piu' salato. |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 20:54
“ All'accensione la macchina doveva essere ricalibrata, i chimici freschi re-integrati e quelli esausti smaltiti. Consumava corrente anche quando non stampava (presumo per tenere in temperatura i bagni). Periodicamente filtri, rulli, lampade,..dovevano essere puliti o sostituiti. Mi disse anche che c'erano delle macchine molto piu' piccole con un sistema laser, ma di qualita' molto bassa. Con la riduzione del volume di lavoro (pellicole in disuso) o si rispamiava sui costi di esercizio a scapito della qualita' oppure volendo fare le cose x bene il prezzo per il cliente era piu' salato. „ Confermo. Stessa cosa che mi diceva il mio amico fotografo del suo minilab... Infatti l'ha dismesso. |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 21:55
E' una discussione che non avrà mai fine... Lo stesso tipo di discussioni avvengono tra audiofili, musicisti, radioamatori e diverse altre categorie di hobbisti. Se va bene si finisce per restare della propria idea e prendere un cocktail assieme, ma si rischia anche di prendersi ad improperi, interrompere amicizie, finire alle mani. Limitiamoci ad osservare che ci facciamo decine di se9he mentali e godiamoci il nostro hobby, ciascuno nel modo che preferisce. O no? Tornando in topic, si, purtroppo oggi la pellicola sta diventando un lusso. Se ti fai il processo da te, interamente o per la maggior parte, puoi riuscire, con volumi adeguati, a comprimere un pochino il salasso, diversamente meglio assicurarsi che il proprio portafogli sia sufficientemente pieno e capiente. |
| inviato il 25 Luglio 2023 ore 23:26
“ solo sviluppo b&n formato 120, senza stampa, presso un laboratorio artigianale di Milano che fa solo pellicola b&n (sviluppo e stampa) lo pago mi pare (è un anno che non fotografo quibdi qualcisa potrebbe essere cambiato) circa 7 euro, cui aggiungere altri 7 euro (mi pare) per il provino a contatto. „ Jacopo si è adeguato ed ha alzato i prezzi. 9€ per lo sviluppo del rullino e 9€ per il provino a contatto. Sottolineo che sono soldi ben spesi, l'analisi del negativo con lui è sempre altamente istruttiva (almeno per me che posso solo imparare) e il lavoro è fatto a regola d'arte. Carlo |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 10:05
PaoloMcmlx “ Temo sia una convinzione errata la tua caro Zone. Trattamento normale: 1) esposizione della pellicola; 2) sviluppo; 3) stampa. Trattamento misto: 1) esposizione della pellicola; 2) sviluppo; 3) scansione; 4) stampa. Nel primo caso ci sono tre passaggi nel secondo ce ne sono quattro. Ogni passaggio comporta una perdita di qualità. Nel primo caso quindi ci sono tre perdite di qualità... nel secondo QUATTRO perdite di qualità! Ergo la scansione serve... ma solo nel caso in cui non se ne possa fare a meno. „ Ma che stai a dì .... mica è un fotocopia di una fotocopia che ad ogni passaggio si perde qualcosa, mi metti l'esposizione della pellicola ? lo sviluppo? e prova a non esporla e non svilupparla, vedi se perde qualcosa.... o forse tutto Vabbè dai stai scherzando... Cmq Scapp ha risposto e non posso che essere d'accordo per esperienza, alcune cose senza la scansione non si vedono proprio ecco era quello il discorso ... Vabbè un caro saluto |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 10:42
Però, debbo confermare che la stampa, da ingranditore, nasconde (se non evita del tutto) alcuni difetti che allo scanner invece non passano inosservati anzi, enfatizza enormemente. Qui però si entra in discorsi ipoteticamente senza fine? ************************************ La risposta potrebbe essere banale caro Zone, forse anche molto banale visto che potrebbe risiedere nel tipo di illuminazione adottata dallo scanner, nella scansione, che può essere diverso (non lo so per certo, è una ipotesi) da quello adottato dalla testa dell'ingranditore durante la stampa. Come ben sai infatti la misurazione del potere risolvente di una pellicola si ottiene fotografando due mire a contrasto: una riproduce un contrasto molto basso, 1,6:1, l'altra invece ne simula uno molto alto e pari a 1000:1, la diretta conseguenza è che la risoluzione varia tantissimo da un estremo all'altro, al punto che col contrasto 1000:1 la risoluzione è quadrupla rispetto a quella ottenibile su una mira col contrasto 1,6:1. In altre parole una illuminazione - più o meno contrastata - potrebbe esaltare, come pure ridurre, il danno provocato da un elemento estraneo, un graffio, un pelucchio o una particella di polvere presente oppure poggiato sulla superficie della pellicola. |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 19:10
Non mi esprimo sul discorso scansioni perché ne faccio un uso limitato e mi piace poco. Riguardo al discorso prezzo, per chi fa pochi rulli/anno capisco non valga il discorso economico. Per chi ha già una produzione discreta (io ne faccio 25-30 all'anno) conviene lo sviluppo in casa. Tolta la piccola spesa iniziale, adesso mi costa 1 euro o giù di lì ogni s tutto, ma pooi il gusto di farsi tutto da sé... |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 19:58
Quoto Paolo: gli ingranditori possono avere fonti luminose più o meno dure o morbide. Se la lampada dell'ingrandore produce luce piuttosto morbida i difetti del negativo saranno meno evidenti nella stampa chimica, meno di quel che si noterebbe usando una scansione e facendone una stampa digitale. |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 20:24
Peccato che gli ingranditori a luce diffusa (mirbida) non fanno vefere graffi e polvere, na oroprio per questo restituiscono anche meno definizione/dettaglio rispetto a quelli a luce condensata; quindi anche in questo caso c'è una perdita d'informazioni, allora che facciamo, ci strappiamo i capelli per questo? Io sinceramente questa paura di potenziale perdita di dettaglio (magari neanche così apprezzabile) non la capisco. O forse noi pellicolari stiamo diventando peggio dei peggiori digitalisti che guardano le immagini facendo confronti al 200%? P.S. Anche gli scanner esistono con vari tipi di luce, proprio come gli ingranditori, gli Hasselblad ad esempio (sia a luce diffusa che non) sono proprio degli ingranditori, solo che sono sottosopra, in pratica il sensore sta sopra (rivolto verso il basso, così da minimizzare i depositi di polvere) invece che sotto dove starebbe la carta. Cone principio di funzionamento non cambia nulla rispetto all'ingranditore, cambia solo il supporto di registraziobe: sensore invece che carta. |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 22:00
Io sinceramente questa paura di potenziale perdita di dettaglio (magari neanche così apprezzabile) non la capisco. O forse noi pellicolari stiamo diventando peggio dei peggiori digitalisti che guardano le immagini facendo confronti al 200%? ******************************************* Beh Diego la perdita di dettaglio è tutt'altro che potenziale, è certa. Quanto sia apprezzabile invece è un altro discorso, e l'argomento del contendere Per le immagini al 200% invece non ho idea di quanto siano grandi, però so bene quanto è grande una proiezione 50X, che è quella che riesco a fare a casa mia, ed è su tali dimensioni che faccio riferimenti ed eventualmente anche confronti. |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 22:43
Beh, da quando i fotografi hanno iniziato a fare ritratti, specie femminili, si sono resi conto che avere troppo dettaglio può anche nuocere alla foto, e quelli bravi hanno sempre cercato di starci attenti. Oggi abbiamo a disposizione megapixel a stracataf*ttere, ottiche di buon livello (anche molte di quelle di fascia media lo sono, basta scegliere con attenzione), software di postproduzione col quale si può pompare lo sharpening a piacere, sensori che reggono bene gli ISO dimodoché si può avere una buona definizione dei dettagli anche in luce un po' sfavorevole. Oggi il problema non è avere dettaglio e nitidezza, il problema sta nel saperli dosare... e qui casca l'asino (e mi ci metto dentro anch'io): è talmente facile avere immagini belle croccanti di dettaglio che spesso si esagera e si rovinano le foto. Meno male che la postproduzione, se serve, la si può anche rifare. Chi scatta a pellicola trova in un certo senso una strada più facile: se trova la combinazione giusta di ottica, film, tecniche di sviluppo e stampa poi le sue foto saranno sempre dentro un certo suo universo, a volte magico. Per molte ragioni sto col digitale, ma ogni tanto mi viene voglia di fare dia 6X6. E chissà mai... Scusate l'OT. |
| inviato il 26 Luglio 2023 ore 23:17
Paolo: un 50X con un fotogramma 24x36 sarebbe una stampa 120x 180cm e io purtroppo non conosco nessuno che è in grado di realizzarmela con il processo ottico, a parte il fatto che non ho mai avuto necessità di stampe di tali dimensioni, quindi credo che l'unica (salvo forse pochi laboratori che io non conosco) maniera di stamparla sia previa scansione. Poi sai benissimo, perché l'ho ripetuyo molte volte, che tutte le mie stampe b&n vengono realizzate all'ingranditore, perché mi piace così, tuttavia faccio anche la scansione dei fotogrammi migliori e potendo ingrandire tali immagini a piacere posso dire di vedere dettagli che per una semplice questione di dimension i non compaiono nelle stampe 50x50cm (le più grandi che il laboratorio da cui mi servo è in grado di realzzare); ne deduco quindi che fino a tale dimensione la scansione regge tranquillamente il confronto e consentirebbe pertanto stampe anche di dimensioni superiori. Se poi a 2m x 2m (butto lì un numero a caso per dure una stampa enorme, potrei dire 1m x 1m o 3m x 3m, il concetto non cambierebbe) la stampa con ingranditore (a condensatore però, e ancgexquesto sono pochi a usarlo) darebbe risultati migliori in termini di definizione... (ed è da dimostrare)... beh la cosa è di scarsa valenza pratica viste le dimensioni di cui sii parla. In tutto ciò inoltre non si tiene conto che la "qualità" non è data solo dalla definizione e ci sono passato proprio di recente poiché delle stampe fatte fare da un noto laboratori professionale che fa solo b&n da pellicola, per sua stessa ammissione, verrebbero molto meglio stampate digitalmente previa scansione di quanto si riesca ad ottenere in camera oscura; ho detto tutto! |
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