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"Sono immagini potenti,egregie nel loro proporsi.Però,a me hanno subito mosso il commento di Sandra Mondaini a letto con Raimondo Vianello. Uffa che barba,che noia che barba". No, molte non sono affatto egregie, sono frutto del cattivo gusto imperante, che si rifugia nell'effettismo, nell'inutile estetismo cosmetico, nella spettacolarizzazione. Il punto non è se siano più o meno aderenti alla realtà, più o meno rappresentative, il punto è che sono di cattivo gusto, come le rime cuore-amore. Puntano al solleticare in modo facile i sensi, stanno alla fotografia come la coca-cola sta alla nutrizione, "they are loud but empty".
Certo che è irreale. Gli occhi del fotografo vedevano in quel modo? Non so i tuoi, ma i miei nella realtà non vedono uno sfondo sfocato Lo sfondo sfocato è un artefatto ottico dato dal mezzo fotografico utilizzato. E le foto in bianco e nero sono reali?
In ambito fotografico dovrebbe essere chiaro che non ha senso parlare di reale, ma di foto efficaci o meno a veicolare il messaggio voluto
Visto che si fa riferimento a una tecnica pittorica sarà meglio definire cosa sia. Poi si possono fare confronti e commenti. Una volta chiarite le idee di cosa sia una immagine ad acquarello mi sa che il titolo andrà modificato.
La tecnica pittorica dei colori ad acquarello permette di creare immagini soffuse e sfuocate come immagini ben definite. Dipende come si usa e cosa si vuole ottenere.
Per esempio questi sono dipinti ad acquarello dell'arch. Charle Rennie Macintosh con immagini ben nette e definite.
“ dovrebbe essere chiaro che non ha senso parlare di reale „
Ha senso parlare di cosa allora? Foto efficace è quella che riprende,appunto,la realtàE la realtà è una sola.Almeno quella visiva.Se mettiamo in discussione anche la realtà condivisa.....Altrimenti davanti ad un giudice un testimone potrebbe vedersi ricusato perchè....quello che ha visto non è reale. Qui non trattiamo di sfondi sfuocati che servono a risaltare il soggetto,cioè l'intento del fotografo.Il deus machina.Parliamo del soggetto,del protagonista che viene artatamente manipolato.O di foto che nel loro insieme possiedono una aggressività innaturale e appositamente mostrata per catturare l'emozione. Le immagini,alcune,volutamente manipolate,qui inserite da Awo,sono volutamente artefatte.Ergo non sono reali.Non esistono nel nostro campo visivo quotidiano.Hai mai visto un bosco così?Altro è poi lo scopo dell'immagine.La sua destinazione,come dire,utilitaristica.Ma quella è e resta un'immagine irreale.Che non esiste.O perlomeno esiste solo come processo di manipolazione,che decostruisce l'evento e lo rende un valore inaccessibile ai più.Un arcano.Ed io per amare una foto non ho bisogno del....teologo. Un pò come,oltre allo sfondo sfuocato in un ritratto,sfuocare anche ....il ritratto.E' una fuga dal manierismo classico in fotografia.Che avrà le sue ragioni di essere.Non le discuto.Semplicemente rifuggo da esse. Le trovo vacue.Incomprensibili.E non ho disposizione a troppi ghirigori mentali.Ne rincorro le flatus vocis. La foto che io ho postato non vuole descrivere ciò che circonda il soggetto.Vuole mostrare il soggetto così come si è imposto,nella sua immediatezza assoluta al fotografo.E la protagonista assoluta,la bambina,l'adoloscente, si prende,giustamente,il proscenio.Il resto non è predominante.E' inutile.Non interessava al fotografo.Ne interessa a chi osserva.E,almeno presumo,sarebbe apparso tale a tutti noi nella decisiva istantaneità.
“ E le foto in bianco e nero sono reali? „
Certo che sono reali.Scusa ma le fototessera in bianconero sono ritenute reali?O non sono tali solo perché lo sfondo è sfuocato?O perché è nero ed era bianco?Altra cosa fossero state manipolate per farle apparire altro da sé.
user203495
inviato il 13 Luglio 2023 ore 23:44
Hai ragione Old.Ho usato quel sostantivo in modo discutibile.
La fotografia può essere rappresentativa o meno, allontanarsi volutamente dalla rappresentazione o avvicinarvisi, essere documentaria o usare un linguaggio e uno stile meno "oggettivo", dove uso volutamente un termine che, in fotografia, ha significato molto, Sachlichkeit. La fotografia ha una certa dose di ambiguità che è stata volutamente sfruttata dalle avanguardie. Certo la foto non è la realtà, la fotografia è bidimensionale, è spesso in B/N, è un ritaglio che lascia fuori un mondo, ha profondità di campo più o meno limitate ed angoli di campo diversi, ha gamma dinamica ridotta, congela un istante: tutte caratteristiche che non la possono fare assimilare alla visione umana. D'altra parte è anche vero che è molto più dettagliata rispetto ad altri mezzi di rappresentazione che la hanno preceduta e, fin dagli esordi, ha stupito per la sua verosimiglianza. Ed è innegabile che, ancora oggi la fotografia ha moltissimi impieghi tecnici, sui documenti di identità, come mezzo di prova legale, come mezzo di indagine scientifica,come documentazione, come riproduzione di oggetti artistici, sui cataloghi commerciali. Sappiamo che quando scegliamo un appartamento di vacanza basandoci sulle foto pubblicitarie possiamo anche essere in qualche modo 'sviati' dall'immagine fotografica, ma sappiamo anche che per conservare una testimonianza di opere d'arte uniche di inestimabile valore l'immagine fotografica a colori ad altissima risoluzione è insostituibile per i musei.
Dunque ci sbagliamo sia quando diciamo che la fotografia è la realtà sia quando diciamo che la fotografia è un inganno, nel senso che siamo parziali e vediamo solo un lato della medaglia
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