| inviato il 03 Luglio 2023 ore 8:20
L'avevo dato per scontato che almeno lo sviluppo era fatto a casa Per quello avevo detto di iniziare col BN e che sarebbe passato del tempo prima di arrivare ai risultati che si hanno in testa. Comunque con tanta soddisfazione. Io personalmente non ricordo nemmeno più quanti anni non faccio sviluppare rullini perchè le ultime volte tornavano addirittura rovinati e alcune volte rigati! |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 8:39
<<Inoltre non confondoiamo latitudine di posa, dove le dia peccano, con la gamma dinamica.>> Questo lo quoto anch'io, sono 2 cose diverse. Laboratori validi a cui appoggiarsi per b/n e diapositive con difficolta' ma si trovano. Per il negativo b/n vale la pena imparare a far da se', prendendosi pero' tutto il tempo, il bello dell'analogico oggi sono anche i tempi piu' "dilatati" e la mancanza di eventuali "ansie da prestazione" spesso indotte dalla velocita' che la fotografia digitale concede. Tornando ai laboratori, si contano invece sulle dita di una mano quelli che seguono la trafila tradizionale del negativo colore fino alla stampa. |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 8:48
Tornando ai laboratori, si contano invece sulle dita di una mano quelli che seguono la trafila tradizionale del negativo colore fino alla stampa. ********************** Motivo in più per preferire la proiezione... visto che si possono proiettare anche diapositive in Bianco&Nero |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 9:30
Paolo purtroppo non ho il proiettore |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 10:23
Questo è un peccato Roby. Soprattutto se si considera che fino a due o tre anni addietro su e-bay te li gettavano dietro... |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 11:16
E lo so...lo stavo valutando difatti, ma complice trasloco non avevo più preso niente. Hai qualche suggerimento per stare in economia? Piccolo OT. Se vuoi rispondi in PVT |
| inviato il 03 Luglio 2023 ore 15:08
A proposito: il P300 con che obiettivo te lo hanno fornito? Ciao Paolo,con Colrplan90 P2 90/2.5;anzi se a qualcuno può interessare mi cresce il Colorplan 90/2.5 che avevo prima. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 6:17
Ciao Paolo,con Colrplan90 P2 90/2.5;anzi se a qualcuno può interessare mi cresce il Colorplan 90/2.5 che avevo prima. *************************************** Ottimo! Guarda il lato positivo della cosa... se ti procuri un altro P300 sei già a posto in chiave dissolvenza incrociata |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 8:44
Ti consiglio di fare, come suggerito, sul sito di analogica.it, dove potrai prendere molte informazioni e aiuti. Inoltre senza impazzire con i bugiardini per i tempi di sviluppo in combinazione con la chimica scelta vedi qui: www.digitaltruth.com/devchart.php Puoi anche scaricarti la versione sul telefonino in modo che te li potrai personalizzare. Poi affinerai sensibilità effettiva e tempi di sviluppo adeguati. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 10:12
stampa bellissima ma sbattimento notevole, sviluppo basta davvero poco e hai risultati migliori di qualunque laboratorio, perché di solito mettono assieme rulli diversi con tempi e sviluppi che funzionano per tutto ma vanno bene per niente. (almeno, spero per loro che facciano così, se sviluppano un rullo alla volta sono in perdita secca) Non so i costi del lab, ma tempo 10-15 rulli sei tranquillamente rientrato della spesa iniziale per il materiale, che in ogni caso è decisamente irrisoria rispetto a qualunque altra spesa fotografica. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 10:16
In un'altra vita ho fatto di tutto con carte, acidi e pellicole, dal colore al b&n, incluse stampe Ciba ed elaborazioni con pellicola fotomeccanica. Allora avevo tempo ed entusiasmo per provare. Ritengo che valga la pena lavorare con macchine a pellicola, se si effettua la fase "creativa" del procedimento, cioè quella della stampa. Lo sviluppo di pellicole b&n può essere conveniente perché semplice ed economico, viceversa quello delle pellicole a colori, è una discreta rogna. I kit originali sono studiati per i laboratori e prevedono temperature alte, difficilmente gestibili con precisione in casa. Un conto è mantenere tank, pellicola e chimici a 20°, altra faccenda è rispettare i 38° del C41, che, volendo può essere usato anche a 30°, ma comunque parliamo sempre di temperature distanti da quella ambiente, con la necessità di ricorrere ad accorgimenti tipo il preriscaldamento della tank. Sinceramente non mi sbatterei troppo per sviluppare pellicole a colori in casa. In passato l'ho fatto solo perché mi trovavo una partita di pellicola cinematografica che, per via dello strato di carbone sul dorso, i laboratori in genere non sviluppavano, ma era comunque una discreta rottura di cabbasisi, bilanciata solo dalla gratuità del materiale. Comunque, lavorare oggi con macchine a pellicola, non è affatto agevole e oltretutto è diventato anche un bagno di sangue dal punto di vista economico. Ritengo ragionevole, per chi vuole cimentarsi, effettuare le stampe da sé, o, in alternativa, ricorrere alle dia. Trovo invece assurdo passare i negativi allo scanner, tanto vale scattare in digitale. discorso che non vale per l'archiviazione delle vecchi pellicole preesistenti. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 10:35
“ Comunque, lavorare oggi con macchine a pellicola, non è affatto agevole e oltretutto è diventato anche un bagno di sangue dal punto di vista economico. „ Prima o poi dovremmo parlare di questa roba qui sul serio. Le pellicole sono cresciute molto rispetto a quando aziende fallite (o in procinto di) stavano svuotando i magazzini più in fretta possibile, ma rispetto a prezzi dell'età d'oro non è che siamo troppo lontani. E considerando che il volume prodotto/venduto oggi è uno zero virgola di quello degli anni 80-90, a me sembra già una cosa assurda. In ogni caso, l'altro giorno qui sopra stavo leggendo una discussione delle mille sulla nuova nikon, e l'utente era tutto tranquillo che "ho una carriola di batterie identiche ma non funzionano più per una limitazione software, però poco male, ho comprato subito altre 3-4 batterie", gli altri "sì dai in effetti poco male". Queste batterie costano 70-80 euro l'una, non sono eterne, si aggiungono al costo di quelle funzionanti ma da buttare e del corpo macchina non proprio banale. Certo, poi si fanno foto illimitate [previo acquisto di altro hardware] , ma chi fa davvero foto illimitate? E valeva la pena farle? “ Ritengo ragionevole, per chi vuole cimentarsi, effettuare le stampe da sé, o, in alternativa, ricorrere alle dia. Trovo invece assurdo passare i negativi allo scanner, tanto vale scattare in digitale. discorso che non vale per l'archiviazione delle vecchi pellicole preesistenti. „ beh, no dai. Nemmeno un po'. |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 10:39
Comunque, lavorare oggi con macchine a pellicola, non è affatto agevole e oltretutto è diventato anche un bagno di sangue dal punto di vista economico. Ritengo ragionevole, per chi vuole cimentarsi, effettuare le stampe da sé, o, in alternativa, ricorrere alle dia. Trovo invece assurdo passare i negativi allo scanner, tanto vale scattare in digitale. discorso che non vale per l'archiviazione delle vecchi pellicole preesistenti. *********************** concordo al 101% |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 10:48
Vedere una gold a 15 euro in effetti… |
| inviato il 04 Luglio 2023 ore 11:30
@Tykos Le pellicole ogni costano mediamente 15 € l'una, che non è affatto poco, quando scattavo con la pellicola un rullo caricato da me con pellicola a metraggio, costava pochi spicci. Non ho idea di quali mirabolanti progressi possano aver fatto le pellicole in questi ultimi anni, ma nutro molti dubbi. Non capisco bene la faccenda delle batterie, 5 anni fa ho speso 50 € per due Patona più il carica batterie, sono ancora con me e funzionano perfettamente. Per la faccenda dei negativi passati allo scanner poi, credo sia il caso di stendere un velo pietoso. Comunque, scattare foto con macchine a pellicola, è uno sbattimento costoso, per me ha senso se se ne sfruttano le possibilità creative, che significa allestire una camera oscura, e non farsi fare le copiette 10x15 dal laboratorio, o peggio ficcare i negativi nello scanner. Io mi sono tolto lo sfizio in gioventù, chi vuol provare si faccia avanti |
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