| inviato il 17 Giugno 2023 ore 10:28
“ Mah, per ora quel che si vede è brutto e vecchio. Il problema è che l'invenzione automatica procede per 'orientamenti' e un orientamente è di per sé superato e incompatibile con la ricerca artistica „ @Canti Del Caos Andy Warhol sulle serie aveva idee diverse e parte della cultura pop é nata dall'idea del riciclo. La ripetitività é un segno distintivo per questo smanettone, lo fa anche per vendere e guadagnare denaro e adesso sta cavalcando l'onda della novità. Trovo che il suo approccio sia efficace anche se a me non piace nulla di quel che fa ma é secondario. |
| inviato il 17 Giugno 2023 ore 11:25
“ anche se a me non piace nulla di quel che fa ma é secondario. „ E non piace nemmeno a me. Non mi convince, non mi tocca, non mi commuove, non mi triggera, 'non mi' tante cose... Forse gli automatismi per funzionare devono essere usati, come poi suggerisci tu, in processi più complessi, come erano i metalinguaggi della pop-art o i ready-made. L'automatismo in sé non porta da nessuna parte se non il già visto, del resto gli algoritmi sono basati proprio sul già visto. Secondo me la IA è un ripiego: se tizia o tizio non ha voglia di ingegnarsi, non ha idee, ci dà un tanto al metro sperando che venga fuori qualcosa di piacevole, decorativo. Alla fine la IA segna il confine tra alta qualità prodotta dal genio umano e scintillante mediocrità prodotta dagli automatismi. La IA non è altro che l'estetica combinatoria del post-moderno, e se ha successo è soltanto perché gli umani rendono mediocre il loro gusto. |
| inviato il 17 Giugno 2023 ore 14:26
“ del resto gli algoritmi sono basati proprio sul già visto. „ non direi... O meglio: e' vero che l'Ai viene allenata sul bigdata. E' vero che dal bigdata distilla alcuni parametri guida su cui costruire il risultato. MA... Il risultato e' IMPREVEDIBILE. Non a caso gli addetti, quando ricevono risultati inaspettati e sorprendenti, definiscono l'attivita' della macchina cone "sogno". Oggi siamo gia' ad un livello in cui la macchina sogna parecchio. E fa sogni di qualita'. Certo, per sognare ha bisogno di un umano, possibilmente artista disinibito. Altrimenti i sogni si avviteranno velocemente su se stessi, divenendo presto manie o idiosincrasie. |
| inviato il 17 Giugno 2023 ore 15:17
Salt, io vedo prodotti IA che trovo senza valore artistico, li trovo brutti. E penso che quei prodotti brutti sono come i cibi confezionati, che possono essere più che dignitosi ma non saranno mai un grande piatto. Quindi penso che il risultato della IA sarà soprattutto sociale: divaricare ancora più pubblico da altissimi standard e pubblico da microonde |
| inviato il 17 Giugno 2023 ore 16:12
Hai ragione, ma e' un errore pensare che la AI faccia solo brutti sogni. E' la stessa cosa che capita con la macchina fotografica... la maggior parte delle foto prodotte e' brutta. Poi la stessa fotocamera la prende in mano un vero fotografo e, d'incanto, le foto escono bellissime. Siamo ancora nella fase in cui l'Ai viene guidata da tecnici. E' ancora uno strumento grezzo. |
| inviato il 18 Giugno 2023 ore 10:15
“ E' la stessa cosa che capita con la macchina fotografica... la maggior parte delle foto prodotte e' brutta. Poi la stessa fotocamera la prende in mano un vero fotografo e, d'incanto, le foto escono bellissime. „ @Salt +1, come sempre chiaro e oggettivo. è da mesi che leggo critiche generiche sulle immagini generative e devo ammettere che il paragone calza. Considerato che abbiamo almeno 4 realtà tecnologiche distinte ed alcune di queste dal mondo open-source basta informarsi bene e seguire lo sviluppo piuttosto che giudicare a priori e che i risultati sono così diversi a seconda del motore che usiamo che fare affermazioni generiche da la misura dei propri pregiudizi piuttosto che pareri sullo stato della evoluzione tecnologia, come ad esempio facciamo per Photoshop col denoise o alti plugin per modificare le foto.. |
| inviato il 19 Giugno 2023 ore 9:06
“ evoluzione tecnologia „ Non sto dando un giudizio sull'evoluzione tecnologica, sono sicuro che ci sarà un progresso enorme nel fotorealismo. Il mio giudizio è artistico: roba brutta, già vista, epigonale, manierista nel senso peggiore del termine. Del resto viene da un algoritmo, che altro potrebbe essere... |
| inviato il 19 Giugno 2023 ore 9:28
Canti del Caos... siamo solo agli inizi. E comunque non stiamo parlando soltanto di un algoritmo combinatorio. C'e' molto di piu' Solo che non siamo in grado (ancora) di domarlo. Voglio dire, la teoria della "montagna di merda" e' vera. Puoi avere prodotto una vera perla, ma se questa e' seppellita sotto al risultato di migliaia di prove sballate precedenti, ti tocca spalare e vagliare la famosa montagna per RICONOSCERE ed ottenere la perla. E' una sorta di scultura... parto da un sasso e "vedo" una tra le possibili forme che questo racchiude. Mi metto di lena con scalpello e martello e "spoglio" la statua dalla pietra che la circonda. Con la Ai (quando riusciremo a trovare la perla a colpo sicuro) otterremo anche migliaia di "varianti" della stessa opera, altrettanto belle. |
| inviato il 19 Giugno 2023 ore 19:13
“ E' una sorta di scultura... parto da un sasso e "vedo" una tra le possibili forme che questo racchiude. „ Ma sono certo che sia così, solo che per 'vedere' tra le possibili forme, serve un essere umano. Serviva Duchamp per vedere Fountain, perché è una invenzione non nel semplice senso di prendere da un inventario, da un repertorio. L'arte nasce dall'intuizione di una condizione umana contemporanea, non è 'programmabile'. Nell'estetica postmoderna c'era l'idea del 'tutto è già stato fatto' e allora si pensava che fosse possibile soltanto ripescare e combinare. Secondo me la cosiddetta IA usata in campo artistico ha le sue radici nell'idea epigonale dell'arte nata negli anni ottanta col postmoderno. In effetti dagli anni ottanta in poi si è preoccupato soltanto di ripescare e combinare a fatto cose che il tempo si è già mangiato. Poi se tu mi proponi uno scenario futuristico con macchine intelligenti e autocoscienti, allora sicuramente svilupperanno una loro arte, che ha radici nel loro mondo materiale, e che noi non potremo capire.
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| inviato il 20 Giugno 2023 ore 12:31
“ solo che per 'vedere' tra le possibili forme, serve un essere umano. Serviva Duchamp per vedere Fountain, perché è una invenzione non nel semplice senso di prendere da un inventario, da un repertorio. L'arte nasce dall'intuizione di una condizione umana contemporanea, non è 'programmabile'. „ e qui hai perfettamente ragione. Difatti si cerca di limitare il sogno dell'AI costringendola in un contesto. Un buon programmatore di Ai definira' il prompt in modo complesso, ma sopratutto traccera' i limiti del grado di liberta' permesso. Creera' insomma un contesto solido ed affidabile in cui l'AI possa fornire risposte affidabili e sicure. Ma penso che tu possa intuire la potenzialita' di una AI che, utilizzata da un artista in grado di infrangere le regole, regala possibilita' creative e realizzative inimmaginabili fino a ieri. Lavorando sul bigdata in modo attivo ed interattivo hai una percezione immediata della sensibilita' dell'umanita'. Non solo, puoi pure stratificarla o raggrupparla. Fountain all'ennesima potenza... Caleidoscopico. |
| inviato il 20 Giugno 2023 ore 12:48
Chi va a rassegne fotografiche, da Arles in giu' sa benissimo che il 90% delle fotografie esposte proviene da autori che fotografano in analogico. Questo soprattutto adesso dove siamo travolti dal digitale, e dalle sue elaborazioni. Per cui, queste suggestive immagini eseguite con AI, penso rimarranno ai margini della Fotografia per molto tempo. Rimarranno ai margini (per me) per un motivo fondamentale : le trovo tremendamente noiose come trovo drammaticamente noiose certe fotografie che sono piu' esercizi grafici con photoshop che altro. E' chiaro pero' due cose : che io sono un dinosauro, e che tra 30 anni , quando il curatore di una mostra sara' una ragazzo/a che non è ancora nato/a , queste immagini saranno la normalita', come è diventata normalità' una certa PP estrema. |
| inviato il 20 Giugno 2023 ore 13:04
Beh, e' ovvio Last... Anche in questo caso il punto e' il CONTESTO. La domanda chiave e': " chi va a vedere le rassegne fotografiche da Arles in giu?"... Ma sopratutto: "chi ci va, cosa vuole vedere?". Se mi passi un paragone, le formula uno sono macchine fatte per funzionare in un certo contesto. Spettacolare fin che vuoi. Ma, sradicate dal loro contesto sono soltanto pezzi di carbonio e titanio senza alcuna utilita'. Non e' questione di essere dinosauri... e' che un certo tipo di arte e' fatta selettivamente per un certo pubblico. |
| inviato il 28 Settembre 2023 ore 12:08
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| inviato il 28 Settembre 2023 ore 12:09
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| inviato il 28 Settembre 2023 ore 12:11
A me piace la foto-grafia, quindi scattare attraverso una lente. Ma queste immagini di grafica AI le trovo molto interessanti. Possono anche ispirare, anche se a loro volta sono 'ispirate' o costruite a partire da foto reali già esistenti. |
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