| inviato il 27 Maggio 2013 ore 11:40
ieri sono stato in certosa portandomi appresso la documentazione legale di cui sopra. Di fare foto decenti non se ne parlava perché c'era talmente tanta gente che ci faceva fatica pure a stare fermi senza essere trascinati dalla folla. Moltissima gente faceva foto fuori senza che nessuno dicesse nulla ed erano stati anche rimossi i cartelli che vietavano fotografare. Nessuno obiettava nulla anche perché con tanta gente sarebbe stato un'utopia. Al contrario all'interro i cartelli c'erano ovunque. E la gente in genere si asteneva da fare foto. Allora io ho voluto fare una prova e mi sono messo a scattare alcune foto del soffitto (unico punto dove non si inquadrava gente ) Immediatmente sono stato redarguito da un addetto (non in divisa) con la tipica frase "Ma Lei non ha visto i cartelli???" Al che ho risposto "Guardi ho l'autorizzazione del ministero!" Mi ha detto "ah ma la deve presentare al responsabile..." E io "OK ok dopo ci vado..." Proseguendo la visita ho fatto un paio di foto del cortile interno e il frate che faceva da cicerone mi si è avvicinato e mi ha detto "guardi che non si può" in modo molto gentile. Io altrettanto gentilmente gli ho detto che secondo il ministero dei beni culturali invece si può. E Lui mi ha risposto che il bene è del demanio e quindi l'autorizzazione va chiesta al demanio. Al che gli ho fatto presente che secondo la legge 42 del 2004 la tutela dei beni architettonici ed artistici è demandata al ministero dei beni culturali e non al demanio che ne è solo il proprietario. Mi ha guardato molto stupito e mi ha chiesto "se ero sicuro..". Certo gli ho detto tanto è vero che avrà notato che ci sono pure le targhe all'ingresso con scritto "Ministero dei beni culturali non demanio dello stato". Al che è rimasto basito. Gli ho lasciato comunque congrua mancia perchè è stato un ottimo cicerone e si è comportato in modo molto civile in questo frangente. Ritorno poi sui miei passi e faccio un altro paio di foto al soffitto (venute male causa ora impropria e luce che entrava dalla finestre e produceva bruciati sui marmi) Vengo immediatamente di nuovo tampinato dall'addetto con "un ancora lei ma le avevo detto che non si può!" Al che mi girano le balle e rispondo a muso duro: "E io le ho detto che ho l'autorizzazione del ministero!" Mi sfilo lo zaino per estrarre i documenti e questo mi ferma.. "OK OK lasci stare se è così tutto bene faccia pure! però, perché vi mandano la domenica a fare foto?" Io chiarisco che non sono un dipendente del ministero ma un singolo privato per cui non mi manda nessuno ma ci sono venuto "motu proprio" Mi guarda basito e se ne va. Conclusione La mia impressione è che a - sanno che non possono proibire di fare foto ma lo fanno lo stesso per qualche ragione b - se uno risponde a muso duro alle minacce e cortesemente alle obiezioni cortesi dimostrandosi sicuro del fatto suo fanno retromarcia evidentemente perché hanno la coda di paglia. |
user17361 | inviato il 27 Maggio 2013 ore 20:45
Scusate ma io vedo in agenzie di microstock fotografati alcuni monumenti è davo per scontato che "alcuni" si potessero fotografare |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 2:38
I miei complimenti a Giovanni perché ha impiegato del tempo per verificare un aspetto importante per noi fotografi ma anche per una questione di civiltà: viviamo in un Paese che ha il terrore di qualsiasi cosa che richiami il fascismo per cui appena si vuole un sistema di governo più decisionale dove sono anche più chiare le responsabilità, guai! però ci sono leggi paranoiche vessatorie e ossessive completamente anacronistiche volte al controllo di ogni atto di libertà e addirittura artistico. io so che a Milano se in centro metti giù un cavalletto per fare una foto ti vengono a farlo togliere anche se non ho capito se i vari disegnatori di strada pagano una qualche autorizzazione. In ogni caso complimenti perché anziché agire all'italiana che è proprio la vera colpa dei cittadini, sei andato a fondo, hai verificato e hai fatto valere le regole. Agire all'italiana è il principale motivo della concussione e corruzione e pensare di risolvere così le cose è la ragione per cui ci sono un sacco di abusi da parte degli enti locali, come quelli dei parcheggi a strisce blu dove non si potrebbero mettere, come i multavelox con limiti ridicoli sulle statali ecc. Gli italiani si sono abituati a imbonire l'agente di turno, negli anni passati, e a sperare nella sua clemenza perché non hanno una cultura della legalità. La cultura della legalità vuole le leggi fatte rispettare SEMPRE e che i cittadini anziché sperare nella clemenza del pubblico ufficiale, si incazzino e votino chi fa cambiare quelle leggi in modo che poi le rispettino. Qui no, si spera nella tolleranza perché non si ha la dignità di voler essere in regola e la cosa che mi fa incazzare a bestia è che poi quando arrivano gli "sgherri" a dare multe a raffica leggo gli articoli dei giornalisti qualunquisti che pieni di retorica parlano di indisciplinati, che i trasgressori che non hanno neanche la coscienza di aver trasgredito una legge ingiusta fanno mea culpa e che i vessatori della domenica che godono ad imporre il loro modello ideologico benpensante fanno la morale agli altri. E' tutto un modo incivile di ragionare. |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 2:42
“ Come ho detto sopra la TOSAP (tassa occupazione suolo e aeree pubbliche) si applica solo in caso di 1) uso commerciale 2) occupazione del suole che per tempi e modi ne impedisce la fruizione ad altri. E' chiaro che un cavalletto non rientra in quanto sopra „ questa invece non l'ho capita: dove c'è scritto che il cavalletto è tollerato? [edit] ho letto dopo in fondo: esentato uno spazio inferiore al mezzo metro quadrato - speriamo che i vigili sappiano la matematica e capiscano che mezzo metro quadrato è un quadrato di circa 70cm x 70cm - mi sono anche scaricato il documento intero. |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 10:43
Guarda il regolamento COASP del comune di Milano www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com art. 28 punto g Tra le esenzioni ci cono le occupazioni di aree inferiori a 0,5 m^2 per cui a milano NON possono farti togliere il cavalletto se questo occupa superficie inferiore (a patto che non blocchi il traffico o simili) E' facile fare il calcolo mi pare L'articolo si interpreta così - limite lineare di 0,5 metri _> distanza massima dtra le gambe 0,5 m - limite d'area di 0,5 m^2 -> dato che il cavalletto occupa un'area a triangolo equilatero per avere 0,5 m^2 la distanza della gambe deve essere di 1,07 m E' valido il limite più restrittivo tra i due-> 0,5 m tra le gambe Altro caso in cui bisogna portarsi dietro la documentazione da sventolare sotto il naso a chi fa il prepotente. Se il vigile non sa fare il conto chiami l'ufficio tecnico comunale che manderà un geometra... Al limite si possono sempre stringere le gambe o abbassare il cavalletto di una sezione se il vs. occupa più spazio |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 12:01
Giovanni, ogni tanto sogno i bei tempi danesi, dove se non c'era scritto altrimenti potevi fotografare e nessuno diceva niente per un treppiede e, nei casi in cui non si poteva fotografare liberamente (esempio: dentro i musei), se occorreva un permesso c'era uno sportello disponibile: pagavi, ti davano il tuo adesivo da appiccicarti in bella vista, poi scattavi quanto volevi... non so, ora sono anni che non metto piede da quelle parti... |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 13:34
Su suolo pubblico, per uso non commerciale, potete fotografare qualunque monumento, con e senza cavalletto. La follia è che i nostri avi nel corso dei millenni hanno costruito un patrimonio artistico unico al mondo, tutti noi partecipiamo al mantenimento con le tasse e, fuori da ogni logica, dovrei pagare anche per fare una foto? Avete presente Massimo Troisi cosa rispose in "non ci resta che piangere" dopo che per la quarta volta gli chiesero un fiorino per aver passato una linea? |
| inviato il 28 Maggio 2013 ore 19:39
Apprendo da un articolo del sole 24 ore di oggi che il demanio sta avviando la procedura per la messa in vendita di alcune dimore storiche tra cui appunto la certosa di Pavia e venaria reale Poi i delinquenti siamo noi che vogliamo fare 4 foto. |
| inviato il 29 Maggio 2013 ore 9:52
Ripensavo a questo post ieri pomeriggio, e ora vi racconto perché. Ho un figlio che il prossimo anno frequenterà la prima elementare. A Febbraio c'era da iscriverlo, nel miocomune di residenza il tempo pieno è sparito da 5 anni e non c'è nemmeno un doposcuola organizzato, quindi avevo deciso di mandarlo nel grosso comune confinante, dove entrambe le offerte formative abbondano. Ne parlo alla materna, detto fatto mi telefona una madre per scongiurarmi di iscrivere il bimbo alla piccola elementare di una frazione del mio comune. Facciamo una riunione con Sindaco e Assessore alla scuola, decidiamo di provarci e loro, tagliando da altre spese, riescono ad inventare una copertura pomeridiana di 4 giorni contro il pagamento di una quota la metà del Grosso Comune confinante. Poi nella settimana scorsa vengo a sapere che il MIUR ha concesso al nostro Comune una prima elementare a tempo pieno, nella principale delle due elementari. Inutile che vi dica i figli di chi mi ha telefonato dove sono... Ieri avevo appuntamento con l'Assessore, ero incazzato come una biscia, lo scopro altrettanto, mi giura che non ne sapeva niente (ed ho i miei perché per credergli) e mi dice che sta cercando di farci avere la copertura gratis per il 5° giorno. Lui sa bene che in quanto Assessore alla scuola dovrebbe essere il referente naturale per certe richieste, lo è stato ed il Provveditorato, a sua volta intermediario presso il MIUR, gli ha risposto "scordatelo". Ma c'è sempre un amico dell'amico pronto a risolvere certe situazioni. Dopo il colloquio con l'Assessore vado a prendere il bimbo alla materna, che si trova in una strada stretta con pochissime possibilità di parcheggio, ma parallela ad una seconda strada bella ampia e con possibilità sconfinate. Ovvio che trovi auto lasciate (in pisano: caate) ovunque: posti dei 2 ruote, posti dei disabili, passi carrabili, strettoie. Dalla vetrata dell'aula del mio piccoletto vedo arrivare la Municipale, vado nel corridoio e dico bello forte "oh, c'è i vigili". Si è scatenata una fuga tipo Blob, con gente semi inferma fino ad un momento prima capace di perdere Usain Bolt per la strada per poi buttarsi a mani giunte davanti alla pubblica autorità sproloquiando un classico italiano: la SCUSA. La quale scusa è l'anticamera alla discrezionalità del vigile. Nota a margine: gli unici che lasciano sistematicamente l'auto in regola sulla strada grande sono gli stranieri. Est Europa e nord Africa, senza eccezione. Non possono stupire le scene descritte da Giovanni che sono soltanto una diversa istanza di quelle che viviamo ogni giorno. Scusate la digressione politica ma rimpiango i bei tempi in cui in Italia esisteva il proporzionale senza sbarramento e per chi come noi fa arte, più o meno professionalmente, esisteva UN partito di riferimento. E' sparito tutto. Ed in fondo sono rimaste le scorie. |
| inviato il 28 Giugno 2013 ore 14:18
Allora, mi sono fatto un giro in Carinzia, per il gusto di fare a testate con le varie legislazioni locali. Vado al duomo di Gurk, il miglior esempio di barocco carinziano. Che poi più che un duomo è una specie di cittadella con dentro di tutto. All'ingresso c'è un cartello bello evidente: divieto di fotografare. Cioè, è disegnato, quindi non posso fare l'italiano ignorante del tedesco e far finta di non aver capito. Incurante piazzo il cavalletto, sistemo il 24 TS-E (e ci vuole il suo tempo), scatto. Nessuno mi dice niente. Penso che forse dentro se la prendono. Scatto a mano libera davanti agli inservienti ed alcune suore e nessuno mi dice niente. Vado a prendere la chiave per la cripta, ripiazzo il cavalletto, riscatto davanti ad inservienti e suore nessuno mi dice niente. No, non è vero: una suora, accortasi dell'attrezzatura e del fatto che andavo a cercarmi luci ed angoli validi e fotografavo particolari ignorati dai turisti-sempre-di-fretta, mi da addirittura delle dritte e si dimostra interessata. Specialmente dal fatto che fotografavo l'organo... Paese che vai, usanze che trovi. Al duomo di Gurk se vi vedono con un'attrezzatura professionale non se la prendono anzi, ci superate i divieti espliciti... |
user201276 | inviato il 23 Giugno 2021 ore 15:48
Rispondo a "Franzpi": ciò che hai scritto è la sacrosanta verità,i Ministrini Italioti fanno più danni di un tornado, in quanto sto d.... sono incapaci e l... c.... |
| inviato il 23 Giugno 2021 ore 16:15
Facciamo così.... quando qualcuno riceve l'autorizzazione... la posta qui...! Credo siamo nel ridicolo... il primo burocrate impazzito, pur di esercitare il suo potere tira fuori limitazioni. Ma scherziamo... quale sarebbe il danno allo Stato... per 4 fotografie amatoriali. Piuttosto... li valorizzassero invece di fare limitazioni. I beni confiscati alle mafie, tutti i beni demaniali sono in uno stato di degrado incredibile. Molti sono inutilizzati. Si preoccupano di 4 fotografie??? Ma il buon senso dove è? |
| inviato il 23 Giugno 2021 ore 16:30
Mah, io vivo a Firenze, che in quanto a musei non si trova in coda alla classifica. Io ho trovato sempre poche difficoltà. Generalmente si è limitati al divieto di cavalletto e di flash. Per le piazze o strade praticamente nessuno oltre quelli citati. Nei musei occorre fare un distinguo. Ad esempio agli Uffizi non è vietato fotografare tranne che tu lo faccia per pubblicare onerosamente gli scatti. Ovvero se pensi di fare un libro sugli Uffizi devi pagare. Sono vietate le foto alle mostre private; ma questo lo decide l'ente che fa la mostra. Io ho satto moltissimi scatti per il Comune di Firenze e ovviamente avevo tutti i pass possibili, ma posso fare pubblicazioni solo per il Comune che me li ha commissionati, non per me stesso. Ad esempio per fare pubblicazioni per il Calcio Storico, il Comune di Firenze ha fatto un bando internazionale per le riprese. I vari filmati vanno su scala mondiale e si vendono diritti televisivi. Io ho fatto il calendario per gli ultimi 3 anni ma le foto rimangono ad esclusivo utilizzo del Comune. Vi erano diverse persone a fotografare ma per l'autorizzazione a pubblicare occorre pagare, se te letieni per te ovviamente no. |
| inviato il 23 Giugno 2021 ore 16:47
Vedo che è una discussione del 2013, nel frattempo nessun chiarimento legislativo in merito? |
| inviato il 23 Giugno 2021 ore 17:02
Penso che sia già stato citato, ma dal 2004 il Codice dei beni culturali (D.Lgs. 42/2004, art. 108) e poi il DL 83 /2014 (art. 12) hanno liberalizzato la riproduzione dei beni culturali (quindi anche la loro fotografia) purché non a scopo di lucro. Per beni culturali si intendono non solo proprietà del demanio ma anche appartenenti a privati, purché dichiarate di interesse culturale (art. 10). Non c'è altro da aggiungere. Per l'uso del cavalletto all'interno, permane la necessità di autorizzazione. Per altri usi non personali, si veda qui. Qui il testo del Codice E il DL del 2014 |
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