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Probabilmente , il costo è anche o soprattutto determinato dalla prevista minore vendita di pezzi , essendo un prodotto di nicchia appunto , destinato a scendere tantopiu' il prodotto dovesse incontrare i gusti del pubblico .
Grazie Mirko del link. Interessante procedura da utilizzare a fini creativi. Si può fare qualcosa di simile anche via software. Ad es. con un neural Filter di Adobe (sempre a fini creativi, ovviamente).
Alessandro, non ho competenza e cognizioni per giudicare il prezzo delle macchine monocromatiche ma se si ama il BW di qualità superiore, l'eccellenza, tocca abbozzare. Accettare quindi limiti e costi. Altrimenti ci si accontenta delle conversioni che, comunque, danno buoni risultati. Non si tratta di “abboccare” ad un imbroglio ma di scelta consapevole. Del resto non è che il mondo sia così pieno di × da acchiappare e se il progetto fosse sbagliato dopo tanti anni sarebbe oggi chiuso con un bel fallimento. Se passi a trovarmi a Salò ti invito a pranzo e poi facciamo insieme qualche test, così toccherai con mano vantaggi e svantaggi.
Ma poi da quando il prezzo di vendita di qualsivoglia oggetto è in qualsivoglia modo correlato al costo di produzione ? Mai. Ammesso e non concesso, non è ragionevole supporre che il costo di produzione di un prodotto in piccola serie sia inferiore ad un prodotto similare (similare sì perché tutta la meccanica è identica) solo perché "c'è un pezzo in meno". Le dinamiche di economia di scala sono molto più rilevanti di un pezzo in più o in meno nel bill of materials che non impatta niente. Per quanto ne sappiamo, tra l'altro, Sony potrebbe farsi pagare addirittura DI PIU' e non di meno per fornire il sensore senza filtro, che non è standard...
“ Non si tratta di “abboccare” ad un imbroglio ma di scelta consapevole „
Sono pienamente d'accordo. Non si tratta di persone banalmente "sempliciotte", ma di scelte secondo i propri gusti, o simpatie, in un ambiente -quello hobbistico- che non è certamente vincolato ad una necessaria resa utilitaristica della spesa, come potrebbe essere invece in altri settori della vita. Un pò, non è bello ciò che è bello ma ciò che piace. Neppure da sottovalutare che il piacere provato nell'utilizzo della fotocamera è il primo componente (se non addirittura il principale) per una buona riuscita del risultato.
Fintanto saranno diponibilì pellicole, carte e prodotti per lo sviluppo e stampa del B/N tradizionale non passerò al B/N monochrome digitale, poi si vedrà. Ogni tanto sogno una fotocamera a pellicola con incorporato (diciamo subito dopo l'otturatore e prima del piano focale) un filtro a densità variabile in modo da emulare sullo stesso supporto differenti sensibilità. Contenporaneamente le industrie potrebbero riprendere lo sviluppo di nuove pellicole, ormai fermo da decenni. Oggigiorno potrebbe esser possibile ottenere una sensibilità di 12800 iso con una grana pari ad una 125 iso di buona memoria. Poi il giochino è semplice, si carica una pellicola, si imposta la sensibilità massima che può sopportare, per esempio una attuale 400 iso posso "tirarla" fino a 800 iso e, modulando il filtro interno, esporla come fosse una tot. iso. La cosa funziona solo a iso a scalare partendo da un massimo che sarà poi la base per lo sviluppo delle fasi seguenti. L'idea mi è venuta in seguito all'acquisto di un variabile esterno ma che presenta inconvenienti per quel che riguarda l'adattabilità e, con certi obbiettivi, di vignettatura. Quando va tutto bene si riesce a scattare senza problemi in svariate condizioni di luce impostando tempi e diaframmi adatti alla scena. Sono da sempre pentaxxiano e una LX così modificata la vedrei bene. Mi si scusi il paziale OT.
“ Sono diversi anni che taluni utenti di questo Forum sparano a zero sulle Leica Monochrom sempre ripetendo le medesime argomentazioni. (…) „
Condivido e ringrazio sentitamente per tutto il tuo intervento che, contrariamente a molti altri, si rivela scevro da livori e preconcetti, nonchè denso di informazioni utili, ben documentate e soprattutto sperimentate di persona. Da due anni una Leica q2 monochrom affianca il mio corredo canon rf: da allora ho quasi cessato del tutto di convertire i files rgb in monocromatico, sia perché la loro inferiorità rispetto ai veri files della Q2 monochrom è evidente, sia perchè se scelgo di usare quest'ultima, è proprio ed esattamente per il motivo che io decido prima, e non dopo, davanti ad un pc, che le foto che scatterò saranno in b/n. Un po' come, anni addietro, caricavo il rullino di Tri-X invece della Velvia 50. Grazie ancora e buona luce.
“ Ogni tanto sogno una fotocamera a pellicola con incorporato (diciamo subito dopo l'otturatore e prima del piano focale) un filtro a densità variabile in modo da emulare sullo stesso supporto differenti sensibilità. „
Puoi provare a contattare gli sviluppatori del progetto di nuove fotocamere a pellicola di pentax e suggerirlo. Magari ti ascoltano.. e sempre che il progetto giunga mai in porto. Per quanto riguarda invece nuove pellicole su questo si può fare ben poco attualmente, dobbiamo sottostare a quanto i chimici (e non gli ingegneri in questo caso ) impongono.
“ Fintanto saranno diponibilì pellicole, carte e prodotti per lo sviluppo e stampa del B/N tradizionale non passerò al B/N monochrome digitale, poi si vedrà. „
In effetti per me il bianco e nero derivante della pellicola è ancora il più gradito e di gran lunga. Debbo dire che a vedere i risultati di questa monocromatica ad alti iso la grana ha una consistenza che in parte mi ricorda in astratto quella di alcune pellicole. E' proprio diversa da quelle che normalmente appare sviluppando il file digitale da un sensore colorato per il quale il termine rumore ha una indicazione ed una accezione comunemente più negativa. Sinceramente è l'unico aspetto che ancora mi manca per ben comprendere quanto possa incidere il tutto nell'ultimo e decisivo passaggio in fase di stampa. Certo che se i risultati delle stampe fossero pari alle aspettative la distanza tra una stampa da pellicola in b/n ed una da file digitale potrebbe essere molto ridotta per i miei gusti.
“ Occhio poi che le Monochrom, per chi le costruisce, costano meno delle fotocamere a colori, perché sono prive del Bayer e di tutta la gestione del colore, con elettronica semplificata, etc.
Però le vendono a prezzo maggiorato, e.......... qualcuno abbocca, ce lo acchiappano. „
Per quanto riguarda il prezzo, capisco che gli odiatori seriali si facciano prendere la mano, ma evidenzio che il divario tra il modello normale non mi pare esagerato (parlo della k3III) dal momento che in tutto il mondo da prezzi di listino e senza guardare ad offerte di babbo natale è di 200 dollari, 1999,00 per il modello normale, 2199,00 per il modello monocromatico. Misteriosamente in europa è di 500 euro (1999,00 euro contro 2499,00 euro). Non è comunque difficile da capire che la ripartizione dei costi di un progetto settoriale e che porterà a minor vendita rispetto al progetto nativo sia da ripartire su un numero inferiore di vendite e spalmato diversamente rispetto a quelle che sono vendute di più. E solo una banale legge econonica che viene spiegata a scuola anche ai ragazzi di 15 anni. Non vedo ragione per cui la monocromatica di pentax possa derogare dal momento che la progettazione dell'hardware ed altri accorgimenti, piccoli o grandi che siano, hanno dei costi che devono diversi che debbono essere messi in conto.
Sempre per gli odiatori seriali del monocromatico, visto che le ragioni esposte sono sempre e soltanto volte al lato negativo, rinnovo l'invito a presentare un bianco e nero derivato da un sensore con matrice bayer scattato con iso a partire da 6400 in su in cui si aprano un po di ombre. Avrò modo di cambiare idea se i risultati saranno più o meno simili a quelli prodotti da un sensore monocromatico. In assenza di tale dimostrazione dal momento che sono stati estremamente chiari nella espressione delle loro opinioni, legittime, invito a non ripetere con copia incolla continui di quanto espresso in plurime occasioni in modo chiaro ed esaustivo e talvolta estenuante.
“ @Mirko Fambrini In effetti per me il bianco e nero derivante della pellicola è ancora il più gradito e di gran lunga. Debbo dire che a vedere i risultati di questa monocromatica ad alti iso la grana ha una consistenza che in parte mi ricorda in astratto quella di alcune pellicole. E' proprio diversa da quelle che normalmente appare sviluppando il file digitale da un sensore colorato per il quale il termine rumore ha una indicazione ed una accezione comunemente più negativa. Sinceramente è l'unico aspetto che ancora mi manca per ben comprendere quanto possa incidere il tutto nell'ultimo e decisivo passaggio in fase di stampa. Certo che se i risultati delle stampe fossero pari alle aspettative la distanza tra una stampa da pellicola in b/n ed una da file digitale potrebbe essere molto ridotta per i miei gusti. „
Cercando motivazioni sulle differenze tra file e pellicola ad un certo punto mi si è insinuato un dubbio. I pixel sono ordinati in righe e colonne che formano una matrice regolare che rende immagini dall'aspetto "ordinatino" e, fors'anche, "plasticoso". Per contro i granuli d'argento della pellicola sono distribuiti un pò "random" motivo per il quale due teorici scatti contemporanei avranno un diverso posizionamento del materiale sensibile a rendere meno costante e in qualche modo imprevedibile il risultato.
Beh, sarà perchè mi pare che sia entusiasta della k3III mono e quindi forse prossimo pentaxiano ma appare perfettamente in linea con quanto ho scritto io. L'unica differenza è che io non ho una Leica. Aspettiamo il quarto, sarà interessante visto che ha usato un po di tutto. Semplificando mi aspetto che un sensore FF mono sia ai limiti della fantascienza sulla lumonisità; diciamo che però visti i prezzi anche quello di un apsc, con i risultati che ha fornito (ed aggiungo con una fotocamera molto più versatile) sia notevole per chi ama il b/n ed abbia un proprio spazio che con un sensore bayer (apsc o FF) non potrà mai ad oggi eguagliare.
“ Cercando motivazioni sulle differenze tra file e pellicola ad un certo punto mi si è insinuato un dubbio. I pixel sono ordinati in righe e colonne che formano una matrice regolare che rende immagini dall'aspetto "ordinatino" e, fors'anche, "plasticoso". Per contro i granuli d'argento della pellicola sono distribuiti un pò "random" motivo per il quale due teorici scatti contemporanei avranno un diverso posizionamento del materiale sensibile a rendere meno costante e in qualche modo imprevedibile il risultato. „
Replicare i risultati dei chimici penso sia praticamente impossibile. Ma avere uno spazio proprio che lo possa evocare in maniera gradita sarebbe comunque un buon risultato di cui essere contenti. La pellicola ha i propri perchè, ma anche il digitale ha i suoi. Se li usi come complementari non godi solo a metà. Scherzi a parte.. sono tutti compromessi tra un mix di molte cose, ed ognuno trova il proprio equilibrio fra tutte queste situazioni.
“ Se li usi come complementari non godi solo a metà. ;-) Scherzi a parte.. sono tutti compromessi tra un mix di molte cose, ed ognuno trova il proprio equilibrio fra tutte queste situazioni. „
+1 anche se devo dire che investire tantissimi soldi per una digitale monocromatica è uno sforzo non da poco per il fotoamatore medio
secondo me, più che paragonare digitale a colore vs digitale mono, bisognerebbe paragonare il digitale mono con la pellicola e capire veramente che vantaggi ci sono. d'altra parte chi usa una digitale mono non penso che farà safari, caccia fotografica o generi che richiedono alta velocità, e quindi anche nell'uso è assimilabile più alla pellicola che al "digitale comune"
le mie sono considerazioni probabilmente banali o errate, ma trovo interessante questa tecnologia e la ricerca delle massime performance... bisognerebbe capire cosa ci "mediamente" fa un fotoamatore con una digitale monocromatica
qualche grigio virato foma100 a 100iso molto più dolce direi scattata con compattina di plastica anni 90 nikon onetouch
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