| inviato il 15 Aprile 2023 ore 21:30
Secondo voi ha più parole l'italiano o l'inglese? |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 6:49
L'Italiano (gioco di parole). |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 7:21
> Secondo voi ha più parole l'italiano o l'inglese? Beh, direi l'inglese, di un fattore 2 abbondante: 500 mila contro 200mila In inglese molte parole hanno la doppia origine latina e germanica: deep/profound, freedom/liberty, etc Per tornare al quesito iniziale: per me l'italiano è complicato per la grammatica che ha strutture complesse (es: la coniugazione dei verbi); è semplice per la pronuncia e il vocabolario non troppo ampio (ad esempio rispetto all'inglese) |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 8:55
Corretto Illecitnom Molti sono convinti del contrario. |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 9:30
Però l'inossidabile Wikipedia riporta: “ Secondo i dizionari attuali, i lessemi dell'italiano oscillano tra i 200.000 e i 250.000. Se invece prendiamo come unità di misura le parole, il numero sale molto; la differenza si spiega facilmente tenendo conto che ciascun nome ha di norma due forme, gli aggettivi fino a quattro, l'articolo determinativo ne ha sei, i verbi una decina ecc. Possiamo dunque affermare che il numero delle parole italiane ammonta a circa 2 milioni (Lorenzetti 2002, cap. 3.2). „ Detta così brucia l'inglese di un fattore 4. Tutto sta nel comprendere come viene fatto questo conteggio... (E magari l'inglese, per via di questa stessa modalità, potrebbe averne chissà quante altre...) |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 9:50
Interessante anche questa considerazione Grazie per la segnalazione del libro di Lorenzetti, che sto valutando di leggere |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 14:54
Quando in Italia la A si scriveva a esi leggeva a l'inglese scritto non esisteva e poco era il parlato. Quando hanno cominciato a scrivere potevano mantenere la concordanza tra scrittura e lettura. |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:22
Io odio l'inglese perché una parola spesso ha diversi significati. Tipo like |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:15
Diverso tempo fa avevo letto che la gamma dei suoni che un parlante inglese impara ad emettere durante l'infanzia è più ampia di quella di un parlante italiano. Questo fa sì che, purtroppo, anche dopo molti anni di studio dell'inglese o di soggiorno in UK un italiano (ma anche un francese o uno spagnolo) vengano riconosciuti come non madrelingua in una frazione di secondo. D'altra parte l'articolo diceva che, per lo stesso motivo, le statistiche dei disturbi del linguaggio erano più negative per l'uk che per l'Italia |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:19
ALLE79 anche in italiano capita, il problema per me è il suono, alcuni termini suonano uguali |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:28
In inglese molte parole hanno la doppia origine latina e germanica: deep/profound, freedom/liberty, etc Ho notato spesso questa particolarità dell'esistenza nella lingua inglese di tante parole, mettiamola così, nella versione a noi facilmente traducibile e nella versione invece da memorizzare, sopratutto da quando sto leggendo THE LORD OF THE RINGS di Tolkien. E mi chiedo come decidano quale versione usare, quando parlano o scrivono. |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:45
“ Diverso tempo fa avevo letto che la gamma dei suoni che un parlante inglese impara ad emettere durante l'infanzia è più ampia di quella di un parlante italiano. Questo fa sì che, purtroppo, anche dopo molti anni di studio dell'inglese o di soggiorno in UK un italiano (ma anche un francese o uno spagnolo) vengano riconosciuti come non madrelingua in una frazione di secondo. D'altra parte l'articolo diceva che, per lo stesso motivo, le statistiche dei disturbi del linguaggio erano più negative per l'uk che per l'Italia „ Tutte le lingue hanno un loro caratteristico sistema di suoni, che va a toccare frequenze sonore un po' diverse. Roba studiata da Tomatis da un mucchio di tempo. Le lingue che utilizzano la varietà di suoni più ampia pare siano le lingue slave.L'abitudine a utilizzare certi suoni a preferenza di altri rivela la lingua madre di chi parla. In particolare è la posizione delle vocali la spia principale che rivela se un parlante è o non è di madrelingua. |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 18:29
Sì, immagino che esista un filone di studio consolidato sull'argomento Da frequentatore "amatoriale" dell'inglese mi sembra che oltre alle frequenze giochino un ruolo anche la timbrica e il ritmo delle parole pronunciate. Penso ad esempio ad un termine come "theoretically" che nella pronuncia italiana diventa un pacioso "teo-re-ti-calli" che dura 5 minuti, mentre in madrelingua ha una dizione molto più aggressiva e veloce (e la vocale "a" si perde, a conferma del discorso sulle vocali come spia dell'essere o meno madrelingua) |
| inviato il 16 Aprile 2023 ore 18:42
@Felix: bella domanda Ho osservato che le persone che hanno un inglese "elevato" usano la doppia dizione con criterio, spesso - almeno mi è sembrato - riservando alla voce latina un utilizzo più attinente la sfera teorica-concettuale e a quella germanica un uso preferenziale per l'ambito pratico e materiale. Non mi sento però di dire che sia una regola. Forse chi conosce meglio l'inglese potrebbe confermare o smentire. Comunque anche in italiano ci sono esempi in cui la voce germanica ha soppiantato quella latina, soprattutto in termini con significato materiale: mi viene in mente ad esempio la parola "ricchezza", che ha soppiantato il latino "divitiae" che sopravvive in pochi casi (mi viene in mente solo "dovizia di particolari") |
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