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“ Che io sappia, l'IR richiede una messa a fuoco leggermente anticipata (più vicino) non comprendo come sia possibile che... togliendo il filtro del sensore, si sballi la messa a fuoco. „
quando mi hanno modificato la macchina mi hanno chiesto di spedire anche la lente che avrei montato, salvo averne loro una della stessa lunghezza focale. Questo per rendere l'AF affidabile. In ogni caso funziona anche su alte lenti ma nel mio caso in modo meno affidabile e usavo prevalentemente grandangoli per avere tutto a fuoco comunque
Non so perchè, ma è così: chiunque sul web faccia tutorial sulle conversioni sottolinea che se non metti un vetro si perde la maf all'infinito, e ho verificato che hanno ragione. A me foglie bianche e cieli neri interessano relativamente: voglio sperimentare sui ritratti perciò posso comunque usare qualsiasi obiettivo; casomai me ne modificherò uno qualora volessi fate panorami vari....
È a causa dell'Indice di rifrazione del vetro. Quando il fascio luminoso attraversa il un materiale trasparente viene deviato rispetto dalla traiettoria originaria di un angolo specifico diverso per ogni materiale. Si crea una linea spezzata. Effetto pesce sott'acqua. Lo vedi lì ma in realtà è in un punto spaziale differente. O dito spezzato immerso in un bicchiere. Nel caso specifico. Asportando il filtro in camera accorci la distanza tra il punto nodale della lente ed il piano su cui si crea il l'immagine all'infinito avvicinandolo alla lente. Essendo le macchine realizzate con tiraggio prestabilito e specifico gli obiettivi vengono realizzati con escursioni specifiche atte a lavorare al limite degli estremi del campo di utilizzo (da x distanza minima ad infinito) tenendo conto di quel vetro con dato spessore. Lo togli, e sparando numeri a caso solo per esempio, l'obiettivo progettato e realizzato per creare il punto di messa a fuoco sull'infinito a 55mm, non lo fa più ma lo genera a 54mm. Per come l'intero sistema è stato realizzato a livello dimensionale quel mm che ti manca non lo recupererai mai, a meno che non sposti fisicamente il sensore all'interno del corpo macchina avvicinandolo alla baionetta, e ti ritrovi con il sistema che perde la messa fuoco all'infinito ma nel contempo ottieni la capacità di mettere a fuoco soggetti più vicini al punto di ripresa rispetto al limite minimo teorico ( sempre sparando cifre a caso passi da 2metri ad infinito a 0,6metri a 350metri).
Utilizzando telescopi è più facile compensare avendo margini in front e back focus parecchio più abbondanti. O soluzioni più immediate quando utilizzi componenti particolari. Tipo torretta binoculare e insufficiente backfocus. Possibilità A. Acquisti una lente specifica (OCS) ma aumenti la focale relativa riducendo il campo inquadrato. Possibilità B. Seghi li tubo accorciandolo recuperando fuoco all'infinito ma perdendolo su soggetto vicini.
Spero di essere stato abbastanza chiaro. Altrimenti è un "meaculpa". Certi concetti di ottica, se non associati ad una rappresentazione grafica, li trovo ostici da spiegare solo a parole.
Capito tutto. Grazie della spegazione molto esauriente e "capibile". Teoricamente parlando, ma che potrei anche provarci fisicamente, dovrei spostare il sensore verso l'obiettivo o verso il fondo della reflex ?
Casomai modificherò un vecchio obiettivo manuale, ma per adesso sto sui ritratti. Volevo provare a farne uno illuminando il soggetto solo con lampade nere uv da acquario e vedere che succede...
Che sarà la fiera delle macchie da sole, non visibili a occhio nudo, ma benissimo in luce uv (hai presente pe lentiggini, ecco, un effetto simile). È una tecnologia già usata in medicina per diagnosticare il danno da sole alla pelle.
Giusto per buttarla lì tanto per dare spunti creativi.
Semplice ed istruttivo esperimento se si vuole giocare in con filtri UV (o testarne l'efficacia) e sensore "naked".
Lampada UV. Spruzzino con acqua calda. Uovo marcio (preferibilmente se il guscio ha già iniziato a diventare verdino).
Filtro da utilizzare (a scelta).
-Filtro UVpass365nm (per chi ha voglia di spendere tanto o per chi già lo possiede per utilizzi "specifici" tipo "nubi venusiane") effetto garantito. Controindicazioni nell'utilizzo. Filtro molto selettivo e "buio". Necessita di obiettivi con diametro della lente elevati (superiori a 100mm) e sensori ad alta EQ per avere tempi di esposizione "umani". Completamente inutile su sensori con filtro IR-UV_Cut integrato.
-Filtro Wratten47 (blu scuro/viola) frequenza di taglio 430nm circa. Meno selettivo ma abbastanza efficace. E dal costo irrisorio. Effetto meno marcato ma comunque apprezzabile. Utile con lenti di piccolo/medio diametro e focali non troppo spinte. "Poca spesa.Buona resa." Ancora più utile se accoppiato ad un filtro IR-cut.
-Filtro per saldatura "blu". In gergo "il falso amico del saldatore ad arco" o "prima tu poi le patate". Praticamente "regalato". Simile al filtro W47 per frequenza e banda passante ma esponenzialmente più grezzo per ciò che concerne la lavorazione delle superfici. QI dell'immagine restituita molto scarsa. Ma per sperimentare potrebbe andare bene lo stesso. Utilizzabile solo con lenti di piccolo diametro e bassissima focale. Effetto appena percepibile.
Ambiente operativo. Buio. No luce solare diretta. Set illuminato da lampada UV posizionata pari pari come fosse un flash. Da tenere comunque presente e ricordare che le frequenze UV fanno male alla pelle, agli occhi e con esposizioni prolungate all'interno organismo.
Posizionare l'ovetto a debita distanza ed inquadrare la zona sopra di esso. Romperlo ed inumidirlo con acqua calda. "Sbatterlo" a mo' di frittata ed attendere qualche minuto.
Scattare con tempo di posa sufficiente a generare una lieve sovraesposizione. Lavorare lo scatto in PP esaltando il canale verde e blu ed attenuando il rosso.
Risultato. Viene resa visibile la nube di anidride solforosa ed acido solforico che si sprigiona dal putrido soggetto. Fotografi la "puzza" rendendola opaca, colorata e visibile al sensore nonostante ai nostri occhi continui ad essere trasparente ed incolore. Con filtri molto selettivi e obiettivi di diametro generoso si arriva ad immortalare una nuvola giallognola con molteplici e dettagliate volute verdine su fondo quasi totalmente nero.
A scanso di equivoci. "Dont try this in home". A livello olfattivo è solo per stomaci molto forti o per chi è cresciuto in una solfatara (altro posto in cui poter sperimentare e giocare allegramente con sensori fullspectrum e filtri UV).
Mi moglie mi spacca se faccio la roba dell'uovo in casa ... però sarebbe una gran ficata !
Che mi dici dei filtri sugli 800 nm ?
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