| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:06
“ Teo - non metto in dubbio né le motivazioni né gli intenti di un Ansel Adams, anche se non ne condivido l'intento perfezionistico/idealista non ho difficoltà alcuna a riconoscerne la grandezza nella Storia della Fotografia, soprattutto in quella Paesaggistica. Purtuttavia va fatta una precisazione: e cioé che con i mezzi assai limitati, parlo delle emulsioni disponibili negli anni '30, era difficile immaginare una fotografia iper dettagliata, come la voleva AA, senza dover ricorrere al Medio Formato... fosse anche per stampare solo un 30x40! Già a cavallo fra gli anni '60 e '70 però le emulsioni fotografiche avevano fatto passi avanti talmente grandi che, per esempio, già nei primissimi anni '70 era ormai evidente quanto fosse inutile continuare a fare i matrimoni col Medio Formato visto che ormai una stampa 10X, ossia molto più di quanto necessario a illustrare un servizio matrimoniale, si poteva realizzare già col Formato Leica. Ed è per questo che affermo che i formati maggiori sono sostanzialmente inutili, dal momento che a tutt'OGGI una pellicola di qualità, per quanto anch'essa ferma alla fine degli anni '80, consente ingrandimenti nell'ordine dei 40X senza una perdita di qualità che risulti realmente avvertibile anche solo solo osservandoli dalla metà della distanza di osservazione canonica. „ Paolo, offtopic vedo lo stesso parallelo (praticamente identico) delle discussioni su ff vs apsc vs m43 |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:07
“ urtuttavia va fatta una precisazione: e cioé che con i mezzi assai limitati, parlo delle emulsioni disponibili negli anni '30, era difficile immaginare una fotografia iper dettagliata, come la voleva AA, senza dover ricorrere al Medio Formato... fosse anche per stampare solo un 30x40! „ Probabilmente hai ragione sul discorso delle emulsioni, comunque il buon Adams negli anni '30 credo che usasse principalmente/esclusivamente il grande formato, e solo in seguito (probabilmente per il miglioramento delle pellicole?) ha usato anche medio formato ed ingranditore. Ma non sono un esperto della biografia di Adams, per cui mi fermo qui, e se ho detto castronerie spero che qualcuno mi corregga Sul discorso delle differenze di qualità tra piccolo formato (135) e medio formato anche su ingrandimenti non eccessivi, anche qui non mi trovo in sintonia con il tuo pensiero. Mi baso sulla mia esclusiva e personale esperienza, beninteso, solo bianco e nero e pellicole a grana tradizionale: tra due stampe 24 x30, ma anche più piccole, io vedo differenza tra una scattata con pellicola 135 e una 6x6 |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:10
@teofilatto, sapessi la carta che ho buttato l'altro giorno per una vaccata altro che rincojonito mi daresti... Io di mostre con roba di camera oscura ne ho viste due, entrambe di Kenna. Stampa solo 8x8pollici da negativo 6x6. Già prima di averle viste avevo una mia idea, ma dopo averlo fatto francamente mi limito a ridere moltissimo quando sento che una stampa/visione o è grande come una Panda o non vale la pena. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:10
Assolutamente NO Carlo. O almeno: il Negativo ha una ben maggiore latitudine di posa rispetto al Positivo, ma non so quanto questa abbia attinenza con la gamma dinamica che, per quanto simile, non mi pare essere del tutto paragonabile a una caratteristica che è propria del digitale. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:19
adams se non sbaglio faceva principalmente grande formato e principalmente 8x10. Fece qualcosa anche in 6x6 dagli anni 70 (?) in avanti, era pure testimonial hasselblad. Nel libro Examples mi sa che citi anche le 35mm ma più come roba personale che di lavoro. Credo che d'altronde abbia provato qualunque cosa ci fosse in giro, testava materiale per kodak e forse altri, sviluppi, carte, pellicole, ecc. Perché usava 8x10? Dovessi scommettere direi perché ha iniziato così (anni 20, mica c'era tanto altro che corpi mobili), perché la stampa a contatto di una 8x10 è già più che fruibile, perché in paesaggistica e architettura i corpi mobili hanno molta utilità e certe cose non si possono fare senza, perché doveva avere un negativo estremamente dettagliato e lavorabile per fare i suoi lavori in camera oscura. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:23
Mi baso sulla mia esclusiva e personale esperienza, beninteso, solo bianco e nero e pellicole a grana tradizionale: tra due stampe 24 x30, ma anche più piccole, io vedo differenza tra una scattata con pellicola 135 e una 6x6 Teo - a parità di formato, e di emulsione ovviamente, il formato più grande è sempre avvantaggiato, nella stessa misura in cui, sullo stesso ring, un Peso Massimo è avvantaggiato rispetto a un Peso Mosca. Se però il confronto lo sposti sul piano dell'Ingrandinento Lineare non troverai ALCUNA differenza. Ma sia ben chiaro che laddove si usassero due emulsioni di diversa qualità non è detto che il formato maggiore sia sempre e comunque in grado di compensare una altrettanto marcata differenza qualitativa! |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:30
In altre parole: nel caso di due 20x30 uno da formato Leica e l'altro da 6x9, ottenuti con un comune Kodacolor 200, il secondo sarà nettamente migliore del primo. Ma se il 20x30 da formato Leica viene da un negativo Ektar 100 e il 20x30 da 6x9 viene da una Kodacolor 200 beh... attenditi più di qualche sorpresa. E se poi l'Ektar fosse la vecchia 25 allora la sorpresa non sarebbe più tale |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:38
Già prima di averle viste avevo una mia idea, ma dopo averlo fatto francamente mi limito a ridere moltissimo quando sento che una stampa/visione o è grande come una Panda o non vale la pena. Come al solito! La Fotografia ha due bellezze: una Emotiva e l'altra Visiva... tu caro Tykos di quale delle due stai parlando? |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:51
“ Dissento anche sul fatto che stampando 'piccolo' non si sfrutti le potenzialità della pellicola e sia uno spreco. Pensa a personaggi come Adams e Weston: sebbene il loro lavoro possa non essere apprezzato artisticamente, tecnicamente è difficile non dargli credito; ebbene questi signori stampavano prevalentemente a contatto negativi 8''x10'', 20x 25 cm insomma. A Brescia qualche mese fa ho avuto modo di vedere le stampe argentiche dl Adams (ce n'erano addiruttura alcune 6x9!!!) e ti assicuro che pur avendolo piccolo lo sapeva usare molto bene..... „ L'anno scorso al Brescia Photo Festival c'era una mostra dedicata a Edward Weston, un fotografo che mi piace molto. La dimensione delle foto però mi ha deluso parecchio, tanto valeva appendere alle pareti le pagine dei libri. Sabato si inaugura una nuova mostra: www.bresciamusei.com/evento/vittorio-sella-martin-chambi-ansel-adams-a Spero che le foto siano di adeguate dimensioni. Per la cronaca segnalo che in città è in corso anche una mostra di foto inedite di Gianni Berengo Gardin, dimensioni delle stampe appena accettabili. Se qualcuno volesse farsi un giro nella capitale italiana della cultura 2023... |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 12:55
“ Come al solito! La Fotografia ha due bellezze: una Emotiva e l'altra Visiva... tu caro Tykos di quale delle due stai parlando? „ Una foto non ha bisogno di essere enorme per essere emotivamente o visivamente appagante. Anzi, la pulizia e la definizione che si trovano in quelle stampe là mi esalta molto più che andare con il lentino a guardare una stampa 200x300. Con questo non voglio dire che una gigantografia non ha ragione di esistere, però la fola che più è grande e meglio è io la lascerei ad altri campi. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 13:43
Paolo, offtopic vedo lo stesso parallelo (praticamente identico) delle discussioni su ff vs apsc vs m43 Appunto Carlo. Con una differenza però: con la pellicola questa diatriba sui formati è inutile visto che i confronti si fanno si a differenza di formato ma comunque a parità di pellicola, mentre col digitale, oltre alla differenza dimensionale, c'è pure una differenza di tecnologia che è propria di ciascuna casa e quindi adduce dei distinguo ulteriori che non esistono nel caso della pellicola. In ogni caso, a parità di sensore, l'inutilità di fondo resta uguale. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 13:49
Una foto non ha bisogno di essere enorme per essere emotivamente o visivamente appagante. Non proprio Tykos. L'Emozione prescinde TOTALMENTE dalle dimensioni, la Visione invece beneficia SEMPRE da una dimensione appagante, non fosse altro che per l'"effetto presenza" indotto, appunto, dalle dimensioni. |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 13:54
La mostra che ho visitato a Brescia era di Weston, la stessa che ha visto Stefano Pelloni, e non Adams. Chiedo scusa, ho modificato il messaggio |
| inviato il 22 Marzo 2023 ore 13:54
Dai ragazzi non nascondiamoci dietro a un dito: una stampa a muro ti fa entrare nella scena... checché se ne dica, mentre un francobollo, per bello che sia, resta sempre un francobollo. Poi è ovvio che se la stampa a muro è un mio paesaggio, mentre il francobollo è un paesaggio di Ansel Adams... |
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