| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 12:22
“ In ogni caso per molta roba ci si può arrangiare. Da tenere presente che l'esercizio di una CO ha un costo relativo a carte e chimici e che bisogna anche organizzarsi per lo smaltimento dei prodotti esausti. „ Eh anche questo è da tenere presente si, anche perchè all'inizio tra provini e stampe sbagliate la carta va via a pacchi...e non sai mai come smaltire sviluppo/arresto/fissaggio. Ma è un bel viaggio che rifarei volentieri avessi trent'anni come l'autrice del post... |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 12:40
“ Altrimenti puoi prendere una vecchia fotocamera, smontare il dorso, o forare il dorso in corrispondenza del pressapellicola e montarci una lampada tipo una torcia elettrica. Metti in posa b le tendine e sei a cavallo.. „ non augurerei nemmeno al mio peggior nemico una soluzione del genere, figurarsi a uno che non ha mai visto dal vivo una camera oscura... |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 12:48
“ Ciao a tutti, ultimamente ho avuto modo di vedere come si sviluppa il bianco e nero usando l'ingranditore. Ho visto che i pezzi in vendita sono pochi e costosi, inoltre temo che possa essere difficile prendere i pezzi di ricambio in caso di guasto. C'è qualcuno di voi che è riuscito a costruirlo? Il principio di funzionamento mi sembra simile ad un proiettore o sbaglio? „ devi costruire qualcosa di robusto, che non vibri, che sia stabile, che abbia una fonte di luce controllata, un sistema di messa a fuoco comodo, un portafiltri. Intrepid vende un accrocco a 350€ (più tasse), ma appunto è un accrocco. Un durst 35mm costa poco, considera come hanno detto altri che servono molti altri pezzi (focometro 20-30€, bacinelle 40-50, pinze 10-20, marginatore 10-300, obbiettivo se non compreso 50-400, filtri 30-100, luce rossa 10) oltre alla semplice chimica (40€ te la cavi) e carta. Non stamperei 10x15, un 10x15 è abbastanza inutile, non si capisce nulla, non da' soddisfazione. Lo so che i fogli costano (relativamente) poco, ma inizia almeno con un 8x10pollici e vedrai che è un formato da cui si inizia ad avere un qualche piacere tenendolo in mano. La complessità di stampa è uguale, quindi risparmia tempo e soldi e inizia più in grande. In merito a testa diffusa/condensatori, scegli quello che trovi. Hanno difetti e pregi entrambi, ma puoi lavorarci con tutti e due, poi magari vedrai. Testa colore: non sceglierei pensando "poi magari potrò stampare ra4". È una roba a lunghissimo termine, costosa come il fuoco, richiede parecchia abilità e conoscenza della camera oscura e strumenti molto cari. Se ci arriverai, avrai già speso una barca di soldi e non ti andrà bene l'ingranditore da 150euro di adesso. La testa colore è comoda perché non servono i filtri e perché di solito è a luce diffusa. A me piace, ma se non c'è pazienza. |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 12:50
Quel espediente della fotocamera è a dir poco sbagliato Senza i condensatori per guidare la luce fa venire proiettata una immagine schifosa |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 14:51
Ciao Francesca, è un piacere per me ogni volta che sento di qualcuno che vuole tentare la strada della camera oscura. Mi permetto di sparare anche io la mia sentenza da due centesimi. Parto con le brutte notizie. Con 150 euro ce la si può fare ad iniziare, ma ci stai risicata. Ma se uno è motivato non capisco perché non si possa spendere 150 -300 euro per allestire una camera oscura che ti dura una vita, ma se ne spendono senza farsi problemi altrettanti ogni anno per abbonamenti a photoshop o il triplo per una macchina digitale che ti dura massimo 5 anni..... Eviterei di autocostruire; verrebbe male e ti costerebbe di più. Discorso colore: non basta avere l'ingranditore adatto, devi comprare le pellicole colore che hanno costi spropositati e poi dovresti scegliere se sviluppare da te, con necessità di attrezzature e relativi costi abbastanza esosi, o far sviluppare in laboratori che mediamente sfornano ciofeche di negativi. Una volta che hai il negativo in mano stampare a colori poi è molto più complesso rispetto al bianco e nero. In genere per chi inizia è sempre consigliabile farlo con b&n per quello che si è detto. Dopo qualche anno -se veramente motivati - si passa al colore Fine delle lagne, ora passiamo al bello Se ti piace, il lavoro in camera oscura è molto gratificante. Come hai già avuto modo di apprezzare hai la possibilità di un notevole controllo, e soprattutto capisci se il negativo, e quindi se quello che hai fatto in fase di ripresa, è buono o meno. Le stampa finale con ingranditore è il miglior modo per capire se sai scattare con la pellicola. Ci sono molti, come Paolo, che COMPRENSIBILIMENTE a sentir parlare di camera oscura gli viene l'orticaria. Noi li rispettiamo e ci aspettiamo che lo stesso facciano loro. Ci sono quelli che hanno passato talmente tanto tempo in CO che non ne vogliono sentir più parlare, poi ci sono quelli che non ci hanno mai messo piede e quindi...... Torno alla scelta dell'ingranditore. I Durst non sono solo i più "fighetti", sono quelli tra i più diffusi, specie qui in Italia (erano prodotti a Bolzano). Conviene tenerli in considerazione per la possibilità di reperire i vari pezzi, inclusi i ricambi. Non è vero che non si rompono mai..... Ho sentito parlare bene dei Meopta Opemus (ex Cecoslovacchia). Abbastanza diffusi anche questi, quindi con possibilità di reperire pezzi mancanti o di ricambio se necessario. Ci sono anche gli IFF e Lupo, ma ne so meno. Beseler, De Vere, Philips meno presenti nel nostro mercato, più oltreoceano. Di certo eviterei di prendere cose troppo vecchie, quindi da metà anni '70 in poi. La testa colore è comoda in effetti anche per il bianco e nero, se possibile prendi un ingranditore fornito di questa anche se farai solo bianco e nero. In questa fase, più che sulla possibilità di fare colore pensa al formato. Se la pellicola inizia a piacerti, tra non molto potrebbe venirti la voglia di passare ai formati più grandi (medio formato ad es) e quindi, se dovessi investire +100 euro, lo farei a favore di un ingranditore che arrivi a stampare il 6x6 o più rispetto ad una testa colore. Se riesci a farci stare entrambe le cose è meglio! Sono 3 anni che mi diletto in CO, ho un ingranditore a colori e tutto l'occorrente per sviluppare e stampare a colori (processori per mantenere la temperatura constante, tank etc...) e non ho ancora avuto il coraggio e la voglia di fare una stampa a colori. Ho imparato ad apprezzare così tanto il bianco e nero della pellicola che per un po' penso di andare avanti così Scusa/scusate la prolissità Ciao |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:13
“ Quel espediente della fotocamera è a dir poco sbagliato Senza i condensatori per guidare la luce fa venire proiettata una immagine schifosa „ e' un sistema che funziona.. certamente non fai ingrandimenti, ma se stai su dimensioni normali e' piu' che efficace. Addirittura intrepid camera vende un kit gia' pronto per farlo. Ovviamente spendere per spendere, tanto vale comprare un ingranditore... Addirittura Giulio Limogelli riesce a stampare usando come negativo un tablet e un'ottica. |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:45
I meopta, non ricordo se tutti le serie, dovrebbero fare fino al 6x6, se il kit è completo di tutti gli accessori. |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:46
“ e' un sistema che funziona.. „ che si veda qualcosa ok, ma a mio parere è molto sbagliato. Gli ingranditori hanno tutti delle lenti condensatrici che sono frapposte tra sorgente luminosa e pellicola, questo per far sì che la luce arrivi alla pellicola il più guidata e lineare possibile, è fondamentale per proiettare immagini nitide e ben contrastate sulla nostra carta. Gli ingranditori più sofisticati avevano addirittura delle sorgenti luminose puntiformi (lampade alogene come i proiettori DIA) per esaltare il dettaglio. Poi attenzione.... bisogna anche che non ci sia luce che passi attraverso il trabiccolo che si vorrebbe usare, altrimenti la carta fotografica si vela, anche per questa ragione non vedo bene una soluzione che utilizzi un proiettore per diapositive... un po' di luce filtra anche da lì... |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:49
“ I meopta, non ricordo se tutti le serie, dovrebbero fare fino al 6x6, se il kit è completo di tutti gli accessori. „ mi pare che c'erano diversi modelli per 35mm per 35mm e 6x6 per 35mm 6x6 e 6x9 ma potrei ricordare male |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:54
Al netto del discorso sulla fattibilità o meno credo che un qualsiasi ingranditore amatoriale sarebbe molto più semplice da usare e fornirebbe risultati di qualità superiore e più costante (intendo rispetto ad un attrezzo autocostruito). |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:55
Eh Gian Carlo...anche io vado a memoria...ma ci sono talmente tanti modelli che è dura ricordare le caratteristiche di tutti... |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 15:56
Mi vengono in mente i Me opta Opemus 5 e 6 che arrivano massimo al 6x6, i Meopta Magnifax fino al 6x9. Ma potrei sbagliare |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 16:11
comunque, ribadisco... prima pensare all'ingranditore, sarebbe bene pensare a paterson e bacinelle... Per cominciare a stampare si dovrebbe cominciare da provini per contatto. Costa poco piu' dei soli materiali di consumo, si stampa e si comincia a capire cosa serve e SE serve. Poi con calma ci si compra ingranditore , timer, e tutto il resto.. Alla fine, volendo, uno in un paio di giorni e' pronto per stampare. i provini li osservi con una buona lente e ti fai le ossa per stampare poi formati piu' grandi.. |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 17:01
Da Almanacco Fotografare del 2001 I Meopta erano AXOMAT 5 35mm OPEMUS 6 A 6x6 OPEMUS 7 6x7 MAGNIFAX 4A 6,5x9 i primi due poi erano in 3 versioni: una normale, una COLOR e una Standard (semplificata) |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 17:05
Le marche erano Durst Kaiser Kienzle IFF Lupo Meopta Secondo me Durst IFF e Meopta erano i più gettonati.... Io ho ancora un Durst 606 acquistato usato negli anni '70 |
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