| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 18:51
Seguo con grande interesse. Non è un genere che conosco sinceramente. Si potrebbe fare un elenco riassuntivo delle indicazioni citate nel primo Intervento? Grazie Ps: io seguo lui: instagram.com/fabio_bucciarelli?igshid=YmMyMTA2M2Y= |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 19:09
Nick Ut |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 22:41
James Nachtwey l'ho visto a Milano circa 5 anni fa .... Stratosferico |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 22:59
La mostra "Memoria" ... da Lui stesso curata insieme a Roberto Koch a Palazzo Reale ... che purtroppo non potei vedere ... www.jamesnachtwey.com/ |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 23:08
@ben che peccato. Ho avuto anche la fortuna di incrociarlo da NOC prima della mostra, ma non ho avuto il coraggio di disturbarlo. Mi spiace che te la sei persa. Feci i biglietti per mia moglie per Toulouse Lautrec ed io entrai a vedere la sua... P.s. grazie per il tuo contributo sopra |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 0:56
Iconica la foto di Nick Ut, la bambina in Vietnam che scappa nuda colpita da un bombardamento al napalm. Una fortuna avere tra noi anche un appassionato della fotografia del blocco ex-sovietico come Schyter, autori rimasti per molto tempo all'oscuro. Ovviamente piu' conosciuti gli americani, uno di un certo rilievo fra questi John Florea, fotoreporter di guerra "strappato" ad Hollywood. Anche Tony Vaccaro, scomparso recentemente a 100 anni, aveva iniziato con le foto di guerra. Mentre la nostra attenzione, come logico che sia, e' incentrata sull'Ucraina, l'Iran e' di nuovo in subbuglio. Vorrei ricordare Abbas, un fotografo iraniano che ha fatto un lavoro importante sul mondo Islamico e che ha documentato "dall'interno" la rivoluzione khomeinista. Oggi la liberta' di informazione e' violentemente repressa, la giovane reporter Yalda Moayeri e' stata arrestata, pare che se la sia cavata con 3 mesi ai lavori forzati. |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 11:38
Ben dice Simone Rota ... e sulla fortuna d'aver qui fra noi Schyter e su quell' attenzione "logicamente" incentrata; mi chiedo oltretutto, per il tema della libertá d'informazione, se, sul piano estetico, possa instaurarsi una dialettica fra repressione violenta e repressione "morbida"... Immagino, concettualmente, quasi per un moto d'avversione alla elusivitá della spettacolarizzazione, una estesa "gamma dinamica" di rappresentazione, sfumature concettuali d'una medesima tematica che non si manifesti esclusivamente nella intensitá estrema d'un dolore atroce od in quella risolutoria, silente d'un corpo senza vita ... Mi sovvengono i reportage di John Berger con Jean Mohr ... e l'opera di Christine Spengler:
 Christine Spengler, il cimitero dei martiri a Qöm, ... ideato dalle vedove ... Iran, 1979
 Christine Spengler. La partenza degli Americani, (... alcuni giorni prima ) Saigon. 1973
 Christine Spengler. Bombardamento a Phnom Penh Kam, Cambogia. 1974 juan314.wordpress.com/2011/05/30/valor-ternura-y-saber-mirar-courage-t www.ilgiornaledellarte.com/articoli/fotografe-di-guerra/138670.html "Stiamo scrivendo di un muro ... i cui squarci parlano delle sue finestre d'un tempo" ... Sono parole di Berger di cui or ora, mi perdonerete, non ritrovo, nella mia mente, l'origine ... [ ... ] Un gentile augurio di buona domenica a Voi tutti |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 13:11
“ ... che non si manifesti esclusivamente nella intensitá estrema d'un dolore atroce od in quella risolutoria, silente d'un corpo senza vita ... „ piccoli momenti di serenità. La bravissima Olga Lander; ovviamente semi sconosciuta in occidente. "La brigata di artisti in prima linea si esibisce sul carro armato T-34 davanti ai soldati della 36a brigata di carri armati alla stazione di Razdelnaya. 1944"
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| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 8:44
“ Sasha95 „ ho seguito il tuo consiglio e per curiosità ho visto morire per raccontare su netflix! molto d'impatto e toccante, racconto molto affascinante di una professione non da tutti. Grazie |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 13:23
“ trovar materiali su Olga Lander „ è un po' come per le fotocamere soviet .... il "trucco" è cercare con l'idioma corretto. Ci sono decine e decine di grandissimi fotoreporter sovietici (principalmente durante la II^ guerra mondiale), praticamente sconosciuti all'esterno e molti dimenticati pure in patria... nel 2020 a Mosca ci fu una mostra molto famosa sul lavoro del grande sperimentatore nel linguaggio visivo della fotografia negli anni '20, Boris Ignatovich, che presumo molti conoscano. Ebbene, in pochi (anche in Russia) sapevano dell'esistenza della sorella minore, Olga ... La mostra la celebrò insieme a Boris e per molti fu una grossa sorpresa. Fu davvvero una grande reporter di guerra.
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| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 13:30
Grazie Schyter per questa citazione |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 13:30
Libro "Istantanea di un amore" di Susan Fortes. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 23:34
Grazie Schyter (!) ... preziosissimo come sempre ... |
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