| inviato il 15 Febbraio 2023 ore 19:40
Sabato, ore 9...cielo terso ma sole già abbastanza alto...r5 e 600 is ii (il massimo del massimo se parliamo di qi pura)...beh, una intera serie di scatti a caprioli devastata dalla turbolenza (distanza tra i 30 e i 40 mt).... |
| inviato il 15 Febbraio 2023 ore 20:14
Ot on oh, gente che ce l'ha su con chi vuole spendere i propri soldi (che ha di proprietà) come vuole. Ma che male c'è ma se uno gode e non fa male a nessuno con il suo bell'oggetto e non fa foto belle... amen mica tutti quelli con la ferrari sono piloti (e meno male che chi ha i danè li spende e da lavoro, altrimenti tutti a casa sui forum) Ot off |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 9:41
Mi capita saltuariamente di fare scatti ad attività agricole in lontananza, generalmente perchè non è sempre possibile portarsi esattamente sul posto per via di barriere naturali come fossi e canali irrigui, onde non perdere il momento scatto con l'EF 300 f4 L is e i problemi fin qui evidenziati ci sono anche in questo genere di foto pur in misura minore e con soggetti voluminosi. Nelle ore centrali della giornata i campi della mietitura sono roventi e le correnti di risalita assicurate, le macchine agricole i trattori stessi hanno motori ed emissioni calde e l'effetto ""lente sfocata"" dell'aria ondeggiante e in movimento è decisamente importante ma in certi casi non copre interamente il soggetto e può essere accettato come parzialmente creativo. Anche scatti a paesaggi lontani sono affetti da questi problemi senza peraltro utilizzare ottiche particolarmente lunghe già si notano con i 200 e 300 mm in questo caso comunque evitando le ore calde si risolve, gli scatti in aeroporto militare a caccia in decollo e in avio superficie sono soggetti ai medesimi problemi . . acclimatare l'ottica non è risolutivo. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 10:34
Grazie Federico, hai toccato un tema, argomentandolo in maniera inedita ed approfondita, che effettivamente è stato al centro di discussioni recenti. Interessante tutto quanto inerente alla fotografia astronomica, che ora capisco si possa tasferire anche ai tele spinti. Detto questo, capisco che il tema della ricerca della massima nitidezza sia un aspetto importante, ma non ne farei un ossessione. Certamente in certe foto, come dei ritratti a pieno soggetto, avere la nitidezza direi che è imprescindibile. Ma in molte altre situazioni, dove comunque i dettagli fini andrebbero a non vedersi guardando la foto nell'insieme, non credo sia l'aspetto più importante, mentre invece lo è la situazione, la luce, l'atmosfera generale. Altrimenti tutte le foto con un leggero straterello di nebbia all'alba, ad esempio, sarebbero da scartare. Io la vivo così, se devo pianificare solo ed esclusivamente l'uscita per avere il soggetto a 5 metri, straconfidente, scattando solo mezzora 2 giorni all'anno perderei un pò il piacere della scoperta e dell'intimità con la natura nel suo complesso. Senza togliere che tali condizioni, come detto, le troverei facilmente in viaggi esotici o, se nelle nostre zone, sarei in compagnia di decine e decine di altri fotografi, tutti a scattare quelle foto perfette ma uguali. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 11:49
diciamo che d'estate difficile fare una foto decente, ci sono però dei posti come a pino collito a Lorica (nella sila cosentina) dove capita anche alle 2 di pomeriggio che il vento spazza via tutta l'umidità e si presenta un cielo così colorato che nemmeno al tramonto a volte si ritrova in posti migliori. Come per le notturne se c'è afa o tanta ma tanta umidità non converrebbe nemmeno provare alcuni scatti (vedi una nella mia libreria - chiesetta di san lorenzo - postata più per dire cmq ci sono), ma che dovevamo andare a fotografare con amici una sistuazione ambientale migliore e condizioni diverse... impegni a parte ormai è passato un anno quasi senza uscite programmate per bene... cosa che ritengo fondamentale prima di qualsiasi attrezzatura e affine... Poi ok cèà la post produzione, ora la IA che sta prendendo piede ma non è certo questo ... come anche strumenti come color grading, rimozione foschia sono strumenti correttivi per scatti che non adavano fatti |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 12:13
Ringrazio Federico per aver affrontato questo tema, peraltro ho visto che è stato accennato anche durante un suo recente video su YouTube, ne consiglio la visione. Quello che vedo nella mia esperienza con la fotografia naturalistica, è che questo fenomeno è peggiorato negli anni anche e soprattutto in inverno, ci sono situazioni in cui nonostante le temperature siano fredde i risultati non sono il massimo. Vedo che anche l'inclinazione del teleobiettivo rispetto alla fonte di luce (sole) comporta risultati differenti in termini di turbolenza dell'aria. Facendo una raffica, talvolta la foto apprezzabile esce, ma il numero di scatti da cestinare all'interno della stessa raffica è elevato, in presenza di turbolenza. Per quanto riguarda invece l'acclimatamento dell'ottica non ne ero a conoscenza e non ho notato al momento questo aspetto. Secondo voi anche l'umidità che sale dal fiume può in qualche modo spappolare l'immagine? O è solo legata alle correnti di aria calda? Non parlo di presenza di nebbia |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 12:29
“ Secondo voi anche l'umidità che sale dal fiume può in qualche modo spappolare l'immagine? O è solo legata alle correnti di aria calda? Non parlo di presenza di nebbia „ Secondo me è solo legata alle correnti di aria calda, alla differenza di temperatura del fiume rispetto a quella dell' aria. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 12:33
“ Secondo voi anche l'umidità che sale dal fiume può in qualche modo spappolare l'immagine? O è solo legata alle correnti di aria calda? Non parlo di presenza di nebbia „ Tutto ciò che si frappone tra l'ottica ed il soggetto inquadrato, porta ad un degradamento dell'immagine. Sempre. Il problema è quanto degrada. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 12:51
“ Tutto ciò che si frappone tra l'ottica ed il soggetto inquadrato, porta ad un degradamento dell'immagine. Sempre. „ . . . si . . dipende dalla velocità dell'aria in risalita, dal grado di umidità contenuta, dall'intensità della turbolenza, dalla distanza tra ottica e soggetto, dall'angolo di incidenza della luce solare, dalla rifrazione generale. questi fattori variano molto in base alla zona e territorio, alle ore della giornata e ai contesti. Ci sono anche posti ventilati con aria pulitissima. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 12:57
C' è un altro fenomeno atmosferico che si può correggere con il Polarizzatore : Il polarizzatore riduce la foschia se il sole si trova a circa 180-(53+53)=74 gradi rispetto alla direzione della foto. Le micro gocce di acqua riflettono e polarizzano la luce del sole che incide sulle gocce con un angolo di 53° . Se si è lontani da queste condizioni, la foschia si riduce meno col polarizzatore. Ad esempio a fine giugno, a mezzogiorno il sole è quasi verticale, se fosse proprio verticale il polarizzatore toglierebbe molta foschia in tutto l' orizzonte, a 360 gradi. Condizione ideale per foto panoramiche a 360 gradi. ( Parlo di foschia fatta da gocce di acqua, non di smog, che è tutt' altra cosa, lo smog non si puo' ridurre, non è polarizzato ). Ed in questo caso particolare basta orientare una sola volta il polarizzatore, con la tacca in alto verso il sole, e non toccarlo piu' per tutte le foto della panoramica. Per la riduzione della foschia con il polarizzatore si deve notare che se il cielo è nuvoloso la luce del sole viene diffusa in tutte le direzioni ed in questo caso non c'è nessuna riduzione della foschia ed il polarizzatore rimane inutilizzabile. Nella mia galleria "Test Polarizzatore" ci sono delle coppie di foto-test senza e con polarizzatore, per valutare la differenza ( riduzione foschia ) fra i 2 casi, con e senza polarizzatore. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 14:41
il polarizzatore funziona dai grandangoli non molto spinti in poi, sicuramente può aiutare entro certi limiti, con luce fioca serale in realtà ho notato che i benefici non sono poi così importanti da migliorare nettamente il risultato, funzionano più con luce più decisa dove effettivamente i riflessi sono molto più invadenti. insomma se la luce al tramonto è sbiancata c'è poco da fare... così come se ci sono parti molto molto umide con poca luce in realtà è come se si frappone un velo e basta. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 15:25
beh in pianura padana lo smog fatto di micropolveri e umidità è piuttosto invasivo. |
| inviato il 16 Febbraio 2023 ore 15:31
“ Quello che vedo nella mia esperienza con la fotografia naturalistica, è che questo fenomeno è peggiorato negli anni anche e soprattutto in inverno, ci sono situazioni in cui nonostante le temperature siano fredde i risultati non sono il massimo. „ Ti dirò, anche io ho avuto un pò la medesima impressione, soprattutto d'inverno ed anche col primo sole. Non saprei, ti confermo che un generale innalzamento delle temperature medie delle acque superficiali è visibile anche guardando le serie storiche recenti (20 anni), ma si tratta di piccole differenze, al massimo 1-2 gradi. Io l'ho notato lì, su laghi e fiumi. Non credo però sia in grado di generare un fenomeno tale con ricadute percebili al livello di cui parliamo. Devo anche dire che, almeno nel mio caso, son passato da una macchina da 18 Mpx ad una con 45, e anche questo amplifica l'effetto. |
user226917 | inviato il 16 Febbraio 2023 ore 15:55
Ho l'impressione che 1-2 gradi siano più che sufficienti per generare flussi d'aria calda deleteri per l'immagine... (ma anche qualcosa più di un'impressione, soprattutto se "spalmati" su superfici molto ampie generano quantità di energia notevoli) |
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