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Perché le macchine non potranno mai sosttituirci completamente.


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avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 21:01

Perché di loro ad esempio non saranno mai ippocondriache o paracule magari modificando nel tempo e autonomamente il livello di certi atteggiamenti secondo una propria illogica personalità.

user198779
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inviato il 10 Gennaio 2023 ore 5:49




user198779
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inviato il 10 Gennaio 2023 ore 7:15

Il vantaggio principale tra IA e il nostro cervello è che una è statica una invece non è mai uguale a se stessa .

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:21

non è vero, le reti neurali si sviluppano sempre una praticamente diversa dall'altra.

user198779
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inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:59

Forse ho scritto in modo non chiaro è quello che intendevo io .

user198779
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inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:04

La rete neurale è in continua evoluzione non è mai uguale a se stessa ogni attimo è diverso da un'altro

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:19

infatti, le AI a reti neurali non sono mai uguali una all'altra.
si sviluppano in base agli input dati e, se questi sono diversi, diverse sono anche le reti risultanti.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:22

www.ibs.it/irriducibile-coscienza-vita-computer-nostra-libro-federico-

Irriducibile è un saggio entusiasmante, capace di tenere assieme rigore scientifico, visionarietà tecnologica e afflato spirituale, che suggerisce una irrinunciabile e inedita fisica del mondo interiore.

Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo. Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi. Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c'è qualcosa di irriducibile nell'essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. "Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c'è nessuna 'pausa di riflessione' tra i simboli e l'azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo." Il pioniere della rivoluzione informatica arriva così a mettere radicalmente in discussione la teoria che ci descrive come macchine biologiche analoghe ai computer e che tralascia di considerare tutti quegli aspetti che non rispettano i paradigmi meccanicisti e riduzionisti: "Se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?". Finiremmo col pensare che i computer, e chi li governa, valgano più di noi. Irriducibile è un saggio entusiasmante, capace di tenere assieme rigore scientifico, visionarietà tecnologica e afflato spirituale, che suggerisce una irrinunciabile e inedita fisica del mondo interiore. Cristallino nelle sue parti divulgative (meccanica quantistica, coscienza, teoria dell'informazione…), illuminante nelle nuove connessioni che propone e, infine, esaltante nell'idea che promuove di come essere davvero, profondamente, umani.



P.S. Faggin è il padre del CMOS, touch screen, zilog Z80, del balzo fotonico della produzione al silicio, etc. etc. di lui un certo Gates disse "prima di lui la silicon valley era solo la valley" - Ho detto tutto. Leggete il libro e poi tutto vi sarà chiaro (o meglio capirete che valore immenso insostituibile SIAMO).

user198779
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inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:36

Ho aperto il topic su questo testo.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:40

Secondo me, al pari di molti altri, confonde il funzionamento del microprocessore con il software.
Lui ha descritto bene come funziona l'hardware...il software è tutta un'altra cosa.

Le "sensazioni" del sapore del vino, tanto per rimanere nel suo stesso esempio, derivano solo ed esclusivamente dall'esperienza, da come si è programmata la rete neurale del singolo cervello.
Se fai assaggiare del vino ad una persona che ha vissuto tutta la vita bevendo acqua e cocco su un'isoletta del pacifico, probabilmente manco la riconosce come bevanda edibile e te lo sputa addosso.

Ripeto, se vogliamo stare su un piano fisico...se andiamo nello spirituale, allora lasciamo spazio alla filosofia e accettiamo il dogma "l'essere umano è insostituibile"...però a quel punto che senso ha cercare dimostrazioni per qualcosa che, per definizione, non ha bisogno di dimostrazioni?

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:46

Ho aperto il topic su questo testo.

Si, lo so, ma hai letto TUTTO il libro?

user198779
avatar
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:50

Lo sto leggendo l'ho appena preso ho letto il precedente "Silicio".
;-)

user198779
avatar
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:56

Il testo per me non è una novità sono anni che i miei interessi si sono spostati su questi argomenti.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 11:22

Fa riflettere che persone di scienza anche di spicco prima o poi debbano fare i conti con qualcosa che non possono affatto spiegare. E capiscono di essere un granello…

Quindi prima che finisca il topic, capite tutti che:
- l'esperienza fisica con la macchina fotografica è INSOSTITUIBILE quindi il feeling, è MOLTO IMPORTANTE
- mai nessuna macchina sarà capace di decidere di scattare o non scattare perché qualcosa dentro le dice improvvisamente di farlo o non farlo a meno che non sia programmata per rispondere a certi input esterni, anche casuali ma la decisione sarà quella prevista in quell'ambito
- nessun fotografi umano sarà mai sostituibile da una macchina.

Oggi si spinge il virtuale (metaverso e compagnia bella) ma l'esperienza FISICA sarà sempre DIVERSA.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 12:08

anche casuali ma la decisione sarà quella prevista in quell'ambito


invece no, nelle AI basate su reti neurali la risposta ad una stessa situazione non è la stessa per tutte le macchine.

Ad esempio, c'era un simulatore di gare di auto basato su AI neurali. Molto basic, era tutto 2.
Definivi alcuni parametri, diciamo personali, tipo aggressività, stile di guida più o meno avvezzo a frenare piuttosto che accelerare e via dicendo...poca roba comunque.
Fatto questo, decidevi come allenarle, come istruire le relative reti neurali. Dovevi ad esempio dare il tipo di tracciato, decidere se farle correre da sole oppure assieme ecc...
Alla fine, nonostante fossero reti neurali semplicissime, con pochi neuroni e forse 2 o 3 strati, erano tutte differenti e a seconda di come le avevi addestrate erano in grado poi di vincere o meno...ma non sempre, su certi tracciati si, su altri no...da sole magari una era veloce, assieme alle altre perdeva.

Peccato che non ricordo il nome, era roba degli anni 90.

Per cui, potremmo anche avere una AI che decida se scattare o meno una determinata scena...basandosi sull'esperienza che le potremmo far fare....del resto come noi: la sensibilità come fotografi ce la siamo fatta con l'esperienza.
Come facciamo a "sentire" di scattare una certa situazione? PErchè nel corso del tempo abbiamo già affrontato situazioni simili, abbiamo fatto delle prove, abbiamo visto cosa funziona e cosa no.

Una AI a reti neurali può fare lo stesso...non ragiona in termini di 0 e 1, ma di simile a 1 o simile a 0 o a nessuno dei due.

Le intelligenze a reti neurali non sono comuni nelle normali applicazioni, perchè da una macchina ci si aspetta che faccia esattamente quello per cui è stata programmata.
Mentre una AI a rete neurale può anche diventare imprevedibile, e una macchina imprevedibile non è utile.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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