| inviato il 27 Novembre 2022 ore 16:43
Occhio che un tempo la pellicola era la stessa per tutti i costruttori e dopo lo scatto potevi intervenire ben poco per modificare la resa dell'ottica, il microcontrasto, e lo si faceva cambiando lo sviluppo e/o le sue modalità, ma l'intervento era comunque molto limitato. In pratica, a pellicola, era l'ottica che "faceva" la fotografia, il contributo della fotocamera era nullo, e quello dello sviluppo era molto minoritario: l'ottica assumeva una importanza fondamentale nel processo fotografico. In digitale la situazione non è affatto più quella, e l'ottica contribuisce molto meno a "fare" la fotografia, il contributo più grande è dato dal sensore e dalla sua elettronica associata, e poi c'è anche il possibile fotoritocco esterno che dà un grosso contributo. Il digitale, ovviamente, non ha livellato le prestazioni delle ottiche, ma tali prestazioni non sono più importanti come lo erano un tempo, il loro contributo si è percentualmente molto ridotto, perché dopo lo scatto si possono riprendere bene eventuali carenze dell'ottica. Oggi è molto difficile se non impossibile riuscire a vedere differenze di resa ottica tra ottiche blasonate ed ottiche normalissime sull'immagine finita se questa è stata oggetto di fotoritocco fatto bene. Detta in altre parole, io sono arrivato alla conclusione che, a pari fotocamera, un'ottica normalissima, che ovviamente non sia un culo di bottiglia, data in mano ad uno bravo in fotoritocco, fa fotografie otticamente uguali o migliori di un'ottica fenomenale data in mano ad uno che non sa fare il fotoritocco. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 17:11
“ Detta in altre parole, io sono arrivato alla conclusione che, a pari fotocamera, un'ottica normalissima, che ovviamente non sia un culo di bottiglia, data in mano ad uno bravo in fotoritocco, fa fotografie otticamente uguali o migliori di un'ottica fenomenale data in mano ad uno che non sa fare il fotoritocco. „ anche io la vedo così. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 17:36
"Per fortuna che la Fotografia è ignara di tutto ciò." La Fotografia sì, ma......un osservatore di Fotografie no. Solo con fotoritocco esterno fatto bene si possono fare Fotografie tecnicamente ineccepibili, fotocamera ed ottica non bastano. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 18:07
secondo me oggi abbiamo a disposizione, grazie al digitale, strumenti fantastici, poi si può discutere sul fatto di saperli usare o meno. Negli anni '70 del secolo scorso di basico c'era la Kodak Instamatic, praticamente un vero e proprio cesso. Oggi alla base ci sono i cellulari che producono immagini di qualità eccezionale, a livello delle medio formato analogiche di allora. però stiamo divagando.... |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 18:27
“ Oggi infatti pare che i " fotografi "siano ex grafici e/o smanettoni di computer. Per fortuna che la Fotografia è ignara di tutto ciò. „ Non era facile infilare così tanti luoghi comuni qualunquisti e snob in una frase, ma ce l'hai fatta! Complimenti. Esco vah, perché anche qui ci vorrebbe il meme "rolleyes" col buon Tony Stark, ma sarebbero due volte in un giorno che lo posto, basta la dichiarazione d'intenti... Tanto l'argentico motivo è sotto i "rolling eyes" di tutti. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 18:43
Io ho diverse ottiche "buone", Zeiss Milvus e Sigma Art, come pure delle ottiche che, nella comune accezione, sono dei mezzi cessi (Nikon 28 - 300 F 4,5 - 5,6 VR ed avevo anche il 18 - 200 F 4,5 - 5,6), ma pure il Nikon 24 - 70 F 2,8 AFS G ha bisogno di ripresa perch* ha i bordi mosci: se mi metto con pazienza a recuperare le pecche di quelle ottiche di basso pregio (ovviamente se scattate bene, niente sole in campo, scatti non a tutta apertura), fino al formato di stampa A3, ma qualche volta anche su A2, la differenza con quelle "buone", Zeiss ed Art, è nulla, invisibile. Io recupero nitidezza in due modi diversi: 1) mi sono fatto un'azione che semplicemente aumenta il microcontrasto, a tappeto, su tutta l'immagine, utilizzando il Pannello Dettagli di ACR ed un livello di luminosità- contrasto in Photoshop, il tutto senza aloni visibili. 2) Utilizzo le maschere di nitidezza per i bordi mosci: i bordi mosci li riprendo con un'altra azione che utilizza Nitidezza Avanzata di Photoshop (ultimamente l'ho convertita per Sharpener Pro 3 di DxO) su livello copiato dell'immagine con l'aggiunta di una maschera di livello sfumata inversamente dal mediano verso i bordi, applico di più la nitidezza ai bordi che nel mediano e nulla al centro, in pratica l'azione opera aumentando la nitidezza con andamento inverso rispetto all'andamento delle MTF dell'ottica, anche qui senza aloni visibili. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 18:51
Proprio oggi mi rivedevo delle immagini di qualche anno fa, alcune scattate con un “vecchio” Nikkor 50mm f1,4 AI montato su D800 e altre con il Sigma 50mm f1,4 Art Ebbene se non fosse stato per gli exif non avrei potuto capire con che ottica avevo scattato. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 18:53
"La chiamavano fotografia" Ma che discorsi fai? In Fotografia a pellicola non c'era la chimica che operava sul negativo e sulla stampa per darti la nitidezza giusta? Quella ci voleva e cambiando sviluppo, cambiando composizione chimica dello sviluppo, di pellicola e carta, cambiavi le caratteristiche dell'immagine, per tutto, inclusa la nitidezza. Oggi invece della chimica si usa del software per cambiare le caratteristiche dell'immagine, inclusa la nitidezza: o te lo fai da te, o lo fai fare alla fotocamera, ma va fatto . Ma dove, fotograficamente parlando, sei vissuto fino ad ora, sotto il famoso cavolo? |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 19:01
Ed ecco un troll…. |
| inviato il 27 Novembre 2022 ore 20:55
Non capisco una mazza, ma seguo interessato |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 4:18
"Non capisco una mazza, ma seguo interessato.... 2) Utilizzo le maschere di nitidezza per i bordi mosci...." Il concetto di operare con la ripresa digitale dell'acutanza sull'immagine agendo in modo inverso alle MTF dell'ottica non è farina del mio sacco ma del sacco di chi opera un sacco di misure sulla nitidezza delle ottiche, e precisamente di Lens Rental, noleggiatore di attrezzatura fotografica USA che fa anche un sacco di misure su quello che noleggia. L'azione che mi sono fatto è basata su questo articolo www.lensrentals.com/blog/2013/04/sharpening-maps-and-masks/ L'azione ha una finestra di dialogo che permette di cambiare i parametri della maschera di contrasto e la sfumatura della maschera la faccio alla fine, variandola di volta in volta ampiezza del buco e la sfumatura: adatto la ripresa di nitidezza alle prestazioni dell'ottica. Il mio Nikkor 24 - 70 F 2,8 AFS G è del 2006 ed ha i bordi mosci usandolo a diaframmi aperti, per avere tutto bello nitido va chiuso verso F 9 o più: su foto scattate a tutta apertura o fin verso F4 alzo i parametri di nitidezza della maschera di contrasto e sfumo molto la maschera, mentre se lo uso ad F 6,3 - F 8 la maschera di contrasto la faccio meno aggressiva e sfumo meno la maschera, perché l'ottica a quei valori di diaframma ha i bordi meno mosci che ad F4. Lens Rental usa anche maschere ovali su immagini rettangolari, ma io non sto a fare il fino ed uso solo maschere circolari perché l'ottica proietta un'immagine circolare e non ovale: il concetto di Lens Rental è comunque sano ed operativamente parlando molto valido. L'azione crea un livello copiato dell'immagine da modificare con lo sharpening, applica la maschera di contrasto coi valori scelti, abbassa l'opacità del livello al 66% che poi io modifico a seconda della necessità, cambia la fusione del livello in Luminosità, per non avere variazioni cromatiche, ed applica una maschera bianca. Eseguita l'azione, disegno poi sulla maschera bianca un cerchio dell'ampiezza giusta per il diaframma usato, lo riempio con il nero e lo sfumo, sui 500 - 600 Px, non abbasso l'opacità della maschera se lo sharpening sembra troppo aggressivo, ma eventualmente abbasso l'opacità di tutto il livello. Il tutto richiede pochissimo tempo, un minuto o due. Ed a me funziona che è una bellezza, soprattutto per me che stampo anche grande, faccio degli A2 e nessuno ha mai trovato nulla da eccepire sulla nitidezza delle stampe, anche ai bordi. P.S. crearsi un'azione e farla funzionare bene, in modo che le foto siano belle nitide sempre, non solo mi gratifica ma e soprattutto, mi fa risparmiare un sacco di soldi. In pratica con quella procedura io dò il Viagra a delle ottiche vecchie tipo il mio Nikkor 24 - 70 F 2,8, del 2006, e non sto a ricomprare un'ottica nuova più nitida ai bordi (dopo quel mio 24 - 70 F 2,8 la Nikon ha fatto altri due 24 - 70 F 2,8, ovviamente migliorandone sempre le prestazioni). |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 8:33
Seguo interessato anche se con ignoranza tecnica in materia ma con lunga esperienza di scatto e visione. Personalmente ho sempre guardato al risultato finale che ottenevo (e ottengo) con la mia attrezzatura, senza prestare particolare attenzione a nitidezza, contrasto, microcontrasto … e aggiungo incisività (de che?), riferito ovviamente all'attrezzatura. In analogico scattavo quasi esclusivamente dia e quindi giocavo tutto sull'attrezzatura, sicuramente quello che al tempo si guardava di più in proiezione era l'accuratezza della MAF, la resa cromatica data dall'accoppiata pellicola - obiettivo, l'esposizione (tendevo a sottoesporre leggermente per avere colori più saturi, spesso in combinazione con il polarizzatore). Con l'avvento del digitale molte cose sono cambiate con le molteplici possibilità date dalla pp, il mio supporto di visione è un monitor 28” pollici 4K calibrato quindi un'immagine da 35X62 cm a pieno schermo. Confesso che non ho mai scelto un obiettivo né per le linee/mm né per particolari rese “taglienti”, certo nel tempo mi sono reso conto del variare del risultato della combo sensore/lente nel cambiare uno dei due componenti … o entrambi! Per quanto qui ci siano aspre critiche (e sarcasmo) rivolte a chi guarda le foto al 100% e oltre, ritengo che per fare un'adeguata post per certi parametri si debba per forza andare al 100% (certi programmi di pp non ti fanno vedere neanche l'effetto di certi parametri sotto al 75%) e idem devi poi scandagliare al 100% il risultato ottenuto per controllare l'effetto della post applicata e correggere eventuali imperfezioni dovute o a degli eccessi o a delle carenze, questo logicamente implica una cultura della visione e conoscere bene la visione umana e come percepisce luci, ombre, sfumature di colore, passaggi tonali, progressione dello sfuocato e tanti altri parametri che mi sto dimenticando. Altro aspetto banale e scontato ma più lo scatto è curato e meno interventi dovremo fare in pp e, personale esperienza, il passaggio ad un BigMpx mi ha permesso di ridurre ulteriormente i passaggi in pp, oramai limitatissimi e molto rapidi. Una volta trovata la “quadra”dello scatto elaborato, salvo un JPEG a risoluzione monitor per una visione a pieno schermo … e a quel punto tutti i dettagli che ho messo a posto in pp lavorando al 100% non li noto più! |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 8:47
“ 2) Utilizzo le maschere di nitidezza per i bordi mosci „ Giusto. Così giusto che C1 ha una funzione apposita già pronta. |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 9:11
Le maschere di nitidezza di cui si parla, sono parenti, o la stessa cosa, del "flitro passa alto" (adesso chiamato "Accentua passaggio") di Affinity Photo? In Affinity questa funzione è bellissima, assieme a quella della "separazione delle frequenze" che è già bella pronta (mi pare che in PS bisogni smanettare un po'...) “ Giusto. Così giusto che C1 ha una funzione apposita già pronta. Sorriso „ dove la trovo? Conosco poco C1 |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 9:28
“ Così giusto che C1 ha una funzione apposita già pronta. „ La uso spesso anch'io, funziona anche bene, però non si sa con che parametri di sharpening agisce (raggio ed intensità) e nemmeno quanto si estende e quanto è sfumata la zona interessata dall'azione. Il procedimento di Alessandro è più mirato e quindi più preciso. Una cosa che secondo me potrebbero fare i progettisti di RAW converter, e non dovrebbe nemmeno essere molto complicato farla, è questa. Fornire una mira ottica (con un reticolo per il controllo della distorsione e linee radiali e tangenziali di diversa frequenza posizionate in varie zone dell'immagine) da fotografare e dare poi in pasto ad un applicativo che la analizza e crea un profilo per la correzione della distorsione ed uno per lo sharpening. In questo modo la maschera usata per l'incremento della nitidezza sarebbe molto precisa e terrebbe conto di andamenti non regolari che però sono molto frequenti; praticamente per quasi tutti i 50mm con schema Gauss che ho e per la maggior parte dei grandangolari, la zona peggiore in termini di nitidezza non è quella degli angoli estremi ma una corona circolare attorno agli angoli APSC. Il massimo sarebbe che il profilo tenesse conto anche dell'astigmatismo (che è spesso presente in modo significativo negli obiettivi e si nota abbastanza nell'immagine) ed applicasse uno sharpening differenziato in senso radiale e tangenziale. Fantascienza? Non penso sarebbe impossibile, anche se non faranno mai una funzione del genere. Secondo me potrebbe migliorare abbastanza il risultato ottenibile da un obiettivo, più del passaggio ad un obiettivo solo leggermente più performante. |
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