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La triste metafora della fotografia di paesaggio


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avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 23:50

Curioso Andrea, l'unica testimonianza videoregistrata di Luigi Ghirri dura pochi minuti e parlando del paesaggio sembra quasi un commento a quello che scrivi:

www.facebook.com/fantasticanza/videos/luigi-ghirri-il-paesaggio-&egrav

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 23:59

i segni del passaggio dell'uomo siano visibili e non necessariamente da evitare.


Potremmo chiamare il paesaggio che evita i segni umani così: fare del paesaggio in costume.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 0:23

Primo esempio che mi viene in mente, Edward Burtynsky ... Ecco la serie Ordine Naturale.


Ma è pittura fatta con la macchina fotografica. Mi viene in mente una cosa che ha scritto Eros Penatti sul rappresentare la realtà con la fotografia:

lo hanno già fatto meglio in molti prima di noi, cerco di immaginare ogni scatto che faccio già finito, già postprodotto, a volte l'idea si materializza a volte no ma non sto lì ad impazzire per ore e ore sopra un file.
Se quello che esce alla fine, non rappresenta la realtà, ho centrato il mio obiettivo.

forum.foveon.it/index.php?topic=10843.msg89357;topicseen#msg89357

Il problema è che se si vuole dare più rilievo alla proiezione del proprio immaginario rispetto alla ripresa del mondo esterno, è più potente la pittura. Per esempio quello che vedo in Edward Burtynsky è più potente in Anselm Kiefer.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 7:27

Senza alcuna polemica o astio, io veramente non capisco perché alcuni si fanno tante pippe mentali su di una fotografia, sia essa di paesaggio o altro genere.

A me se una fotografia, una qualsiasi, mi comunica qualcosa in modo chiaro, immediato e comprensibile, io la giudico buona, se non me lo comunica subito, in modo chiaro ed immediato, la giudico non buona.

E stop.


Per quanto mi riguarda, se una foto, o una serie di foto, che non sia foto meramente tecnica, ha bisogno di essere spiegata, anche solo col titolo, per capire che cosa è e/o che cosa vuol comunicare, è solo un emerito cesso.

Quando sento parlare di "lettura del portafolio", io la rifuggo, perché se ci vuole uno per spiegare una serie di fotografie ad un osservatore, la serie di fotografie è solamente e conclamatamente un emerito cesso.

Una spiegazione delle fotografie può essere utile ai novellini, o ai gonzi, ma non alla gente fotograficamente colta.

Occhio poi che è con quelle pippe mentali lì degli osservatori che fotografi di bassa lega ci fanno i quattrini, vendono l'aria fritta ai gonzi.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 7:36

E quindi che ne pensi della fotografia concettuale? Se la capisci è buona, se non la capisci invece…. Sforzarsi a leggerla neanche a parlarne :-)

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 7:46

..della fotografia concettuale?"

Una fotografia è una immagine stampata su carta, o generata su di un monitor, nulla più.

E stop.

il fatto di farcisi le pippe mentali sopra, è solo un fatto personale di chi l'immagine guarda.

Detta in altre parole, la fotografia "concettuale" è solo un'altra pippa mentale di chi la guarda, è il gonzo che si fa le pippe si di una immagine, magari dopo aver pagato per vederla.


avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 8:07

Non sono in esperto di paesaggio, ma chiaccherando c'è sempre stata la contrapposizione tra il paesaggio 'bello' che va dalle spettacolarizzazioni di marc adamus ad altri autori che ricercano meno l'effetto wow ma che comunque mostrano un luogo bello da vedere, quello in cui vorresti essere a passeggiare.
E poi c'è il paesaggio 'brutto' quello che i New topographer iniziarono a raccontare seguendo lo sviluppo delle autostrade americane e quello che comportava e che ha diversi esponenti che rifuggono in tutto e per tutto la spettacolarizzazione
Burtinsky lo ho visto in mostra a Milano qualche anno fa e lo ho trovato molto interessante, le sue grandi stampe molto pittoriche erano molto sceniche ma al contempo portava in mostra tematiche che andavano bene oltre il bel paesaggino
Non sono d'accordo con vari del caso, nel senso che pittura e fotografia sono due mezzi attraverso cui l'autore decide di esprimersi cosa é più potente? Quello che l'autore ha ritenuto migliore a veicolare il suo messaggio
Un opera può piacerci o meno ma é inutile dire che per esempio le bandiere di jasper johns potevano funzionare meglio fotografate o scolpite

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 8:49

Burtinsky lo ho visto in mostra a Milano qualche anno fa e lo ho trovato molto interessante, le sue grandi stampe molto pittoriche erano molto sceniche ma al contempo portava in mostra tematiche che andavano bene oltre il bel paesaggino


Condivido. Credo che la sua forza sia proprio nella capacità di trasmettere contenuti forti, critici verso il rapporto uomo-natura oggi dominante, e al tempo stesso riuscire a dare alle immagini una cornice estetica molto efficace e attraente.

Il suo sito è interessante e contiene lavori anche molto differenti tra loro. Altro segno a suo favore: non è prigioniero del suo "stile.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 9:50

Non sono d'accordo con vari del caso, nel senso che pittura e fotografia sono due mezzi attraverso cui l'autore decide di esprimersi cosa é più potente? Quello che l'autore ha ritenuto migliore a veicolare il suo messaggio
Un opera può piacerci o meno ma é inutile dire che per esempio le bandiere di jasper johns potevano funzionare meglio fotografate o scolpite


Prendi Bresson, lui veniva dalla pittura ma con la fotografia ha fatto cose diverse. In fotografia non è mai stato un pittorialista. Voglio dire, avrà riconosciuto una peculiarità del medium fotografia e li dentro si è mosso. Un altro pittore-fotografo era Ben Shahn, i suoi quadri sono dentro un espressionismo un po' naif, le sue fotografie sono di reportage.

So che è un discorso pericoloso, perché si rischia di creare una separazione tra fotografia e pittura come se tutto dovesse necessariamente stare nel proprio contenitore. Sarebbe un modo stupido di pensare; ma è necessario anche pensare alle peculiarità di ciascun medium. Pensare le peculiarità senza irrigidire tutto con un pensiero binario 'o fotografia o pittura'.

Ora non riesco a trovare le riproduzioni giuste di paesaggi di Kiefer, ma prendiamo i ritratti di Bacon. Allora c'è un autore che amo molto, Antoine d'Agata, una parte consistente del suo lavoro è per così dire Bacon in fotografia:

Francis Bacon





Antoine d'Agata





Questa dialettica fotografia-pittura è anche nel paesaggio intersecandosi con l'altra grande dialettica del paesaggio: natura-cultura.







avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 10:06

Non sono in esperto di paesaggio, ma chiaccherando c'è sempre stata la contrapposizione tra il paesaggio 'bello' che va dalle spettacolarizzazioni di marc adamus ad altri autori che ricercano meno l'effetto wow ma che comunque mostrano un luogo bello da vedere, quello in cui vorresti essere a passeggiare.


Fotografie di paesaggio 'bello', o fotografie di paesaggio 'abbellito'?

La spettacolarizzazione è abbellimento. Allora quello immagini prima di tutto ci dicono:
questo paesaggio è brutto, ma io l'ho reso bello manipolando le mie fotografie.

Ovvero chi fa fotografie di paesaggio 'bello', in realtà fotografa paesaggio che ritiene brutto, poco interessante così come si mostra.
I nuovi topografici facevano esattamente il contrario.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 10:09

Non ci sono solo estremi, si può abbellire un paesaggio già bello di suo , se è funzionale al messaggio che si vuol comunicare .

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 10:13

si può abbellire un paesaggio già bello di suo


Però diventa altro.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 10:36

Forse bisognerebbe entrare nello specifico di cosa si intenda con abbellire, e della finalità con cui si opera nell'abbellire. Credo che qui nessuno si scandalizzi se anche si regolano contrasto e saturazione. Il punto però è che molta fotografia di paesaggio in realtà non lo è, perché inclina all'illustrazione con l'intento di fare cadere la mascella, questo tipo di fotografia non cerca di raccontare qualcosa dell'uomo, cosa che ogni paesaggio osservato dal nostro occhio fa e cosa che fa ancor meglio ed anche 'artisticamente' una foto di paesaggio, quelle illustrazioni vanno in cerca della meraviglia del creato che, non essendo abbastanza meraviglioso nell'opinione dell'autore, ha bisogno di un aiutino. Quel tipo di foto non ha nulla a che vedere con la frase di Turri che ho citato in apertura, né più né meno di una macro di un fiore o dello scatto ad un rapace in volo (che tuttavia risultano più oneste, sempreché l'onestà sia una virtù fotografica, cosa di cui non sono affatto certo).
Voglio però sgombrare il campo da un equivoco che potrei avere creato: non è sufficiente fare uno scatto ad un paesaggio che racconta dell'uomo per avere una bella foto, i libri di Turri contengono foto di paesaggi, anche foto di paesaggi estremamente belli, che tuttavia non mi risultano foto interessanti artisticamente parlando, scusate se sono un po' grezzo nell'esprimermi, non sono certo di avere reso il concetto.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 10:42

Non é così, molti amici vanno in posti bellissimi e cercano di trarne il meglio sia come luce in ripresa che poi valorizzazione dopo.
Fotografano ciò che amano e lo rendono al top secondo il loro sentire e é esattamente il contrario di quello che dici.
P.s. bresson era un surrealista e cambiò sotto consiglio di man ray per avere più successo secondo le richieste del momento.
Man ray mischiava foto e pittura tranquillamente anche se si sentiva un pittore più che in fotografo e usò a lungo la fotografia per mantenersi
Ma ha lavorato sulle rayografie, ha dipinto la famosa le violon d'igres e non ha senso porsi il limite ma scelgo il mezzo perché quel mezzo mi dà qualcosa di diverso

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2022 ore 11:49

Ecco, Le violon d'Igres funziona proprio perché non è un dipinto (quello di Matteo è un lapsus), cioè per creare lo sconcerto c'è bisogno di quel calco della realtà che offre tipicamente la fotografia.

Quindi è vero: scelgo il mezzo perché quel mezzo mi dà qualcosa di diverso

Ma c'è tanto pasticcio pittorialista in fotografia, cioè viene scelto il mezzo sbagliato perché non si ha consapevolezza che dà qualcosa di diverso.


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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