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Non riuscire a riconoscere una stampa fine art


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avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 17:25

un altra considerazione non meno importante. le carte lucide hanno una resa colorimetrica più appagante e una migliore percezione dei particolari e dei neri mentre le carte cotone quindi opache restituiscono meglio le sfumature pur non arrivando alla profondità dei neri delle lucide, non'è un caso che le carte fine art siano normalmente opache (a parte l'eccezione della Canson Platine che è una semilucida). Nella stampa d'arte si predilige la resa degli sfumati e spesso per aumentare la percezione di nero nelle carte opache usiamo flattanti protettivi semilucidi. Inoltre c'è differenza tra una stampa con inchiostri ai pigmenti e una coi colori dey, la prima è più performante con le carte cotone e la seconda con le carte lucide ma le stampe con inchiostri dey non sono fine art poichè non rispettano il criterio di longevita ...

avatarsupporter
inviato il 13 Luglio 2022 ore 17:35

vi confondete con l'autore del thread, le prove le ho fatte con Hahnemühle Fine Art Pearl e satin, un ritaglio di A2 stampato in A4

uso anche carta piu economica, prove fatte anche con quelle, diciamo che stampare é un salasso, meglio un laboratorio specializzato per avere qualche buona stampa, poi alle mie foto il fine art é sprecato MrGreen pero se ti prende non ti fermi piu

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 19:11

Lomograpy, se fai molte stampe e fai fino al formato A3+ conviene farsele in proprio, per i formati più grandi conviene farsele fare personalmente non amo le carte hahnemuele a parte la Torchon perchè non sono completamente acid free a parte quella citata, Canson è più onesta e dichiara le carte acid free (con poco obas) e total acid free. La norma iso 9176 specifica che la carta può essere certificata se ha un basso contenuto di azzurranti ma non'è così per le gallerie e i musei che vogliono solo carte di qualità museale quindi total acid free inoltre si fà fatica a chiamare carte i prodotti canson e hahnemuele che sono inrealtà sandwich di diversi materiali ove il cotone si trova sotto il coating che normalmente è fatto di argilla e/o alfacellulosa (scarto di lavorazione dell'industria cartotecnica) per questo non amo neppure le carte baritate a base alfacellulosa ... la carta vera è quella naturale tipo la Fabriano Rosaspina, la Magnani Pescia o la Fabriano Tiepolo ma sono ovviamente più difficili da stampare in inkjet ...
Inoltre per il fotografo che vuole crescere l'eperienza di stampa è fondamentale, è un passaggio che serve per capire certi meccanismi che devono essere affrontati già dalla ripresa ...

www.hahnemuehle.com/fileadmin/user_upload/bilder/pdf_Datenblaetter/dfa
carta a base di alfacellulosa con moderate quantità di obas (azzurrante) significa che dopo 5/8 anni la carta inizia a perdere il suo punto di bianco e tende a ingiallire ...

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 19:19

Ringrazio tutti degli interventi e diciamo che la mia idea me la sono fatta, qualche volta provare con mano o per meglio dire vedere con i propri occhi i risultati ci permette di ragionare partendo da prove empiriche e non solo da quello che si legge o dal sentito dire.
Devo dire che in questo mondo (intendo quello fotografico) anche l'aspetto soggettivo è molto forte e quello che a me sembra perfetto o migliore poi a un'altra persona potrebbe non bastare o essere sufficiente.

Comunque ieri ho portato a stampare la stessa foto di partenza anche al laboratorio vicino casa in .jpeg (che stampa in chimico ma non conosco il nome o le caratteristiche della stampa Triste) e devo dire che ne esce a testa alta come definizione percepita e nitidezza, come se avesse una maschera di contrasto aggiuntiva applicata sopra anche se lo stampatore non aggiunge nulla ma manda solo in stampa.
Forse è una caratteristica della stampa chimica rispetto a quella a getto di inchiostro


avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2022 ore 21:02

Attenzione: il vero fotografo le differenze le coglie con un' occhiata distratta.
Ovviamente non è così. Il mondo della fotografia e soprattutto dell' HiFi è pieno di queste bufale, ma se non lo affermi fai una pessima figura.

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2022 ore 21:31

tipo belle le valvole nos vintage che hai messo sul pre (il pre era a transistor) ...

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2022 ore 22:11

MrGreenHo un pre ed un finale interamente a valvole....MrGreen


... però il motivo è solo estetico....mi piace vederle brillare nella penombra

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2022 ore 23:03

Premetto che scatto in jpeg, lavoro su un monitor calibrato e stampo su una canon a3+ con 10 inchiostri a pigmenti ed ho i profili per un solo tipo di carta, le foto mi soddisfano, perdonate se non ci arrivo io, ma non ho letto da nessuno di voi come inviate i file ai laboratori, non perdo il mio tempo su un monitor calibrato per poi inviare ai laboratori in (standard) o (professionale) dove o il computer o un professionista le trattano come piace a loro, ma invio sempre e solo in profilo ICC e di conseguenza sono come le invio.

avatarjunior
inviato il 14 Luglio 2022 ore 23:48

Non vorrei divagare però nel mio concetto di stampa fine art ci sono vari ingredienti:
-poter scegliere la carta che più mi piace, toccandole dal vivo (non selezionandole da monitor)
-stampare a “4 occhi” con l'ausilio dello stampatore che mi aiuta a concretizzare la mia idea sulla carta
-stampare su un supporto che se conservato correttamente abbia una durata nel tempo decisamente lunga

In questo modo penso di valorizzare al massimo i miei negativi o files, rendendomi felice (stampi per piccole mostre o portfolio).

Oltre al risultato finale, che è l'obiettivo ultimo, considero anche gli step intermedi per raggiungerlo come parte dell'esperienza. Non so voi ma io stampando in questo modo, migliori anche le fotografie che scatto, il confronto con un bravo stampatore lo trovo molto utile e istruttivo. Chiaramente per fare tutto ciò deve instaurarsi un rapporto di fiducia tra le parti.

Mi viene in mente un esempio, ho appena comprato la cucina per la casa nuova è ho girato vari posti. Ho avuto davanti a me tre diverse tipologie di offerte:
-una dove l'arredatore eseguiva alla lettera le mie idee, rimanendo sempre a disposizione
-una dove l'arredatore decideva o comunque imponeva le scelte dettate dalla sua esperienza, non paragonabile alla mia che faccio un altro mestiere
-Terza ed ultima, l'arredatore aveva carta bianca nel proporre e la decisione finale sarebbe stata presa da noi acquirenti.

Nell'esecuzione delle stampe fine art io applico sempre questa terza opzione, passo 2-3 ore in compagnia dello stampatore e mi porto a casa 10-12 stampe di cui sono quasi sempre molto contento.
Questa, per me, è la stampa fine art.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 10:47

Fars85 teoricamente (e anche praticamente) non è nei dettagli che dovresti notare la differenza anzi mi stupisco che tu abbia potuto osservare più dettagli in una piuttosto che nell'altra, tranne se il jpeg fosse troppo compresso le versioni jpeg e tif dovrebbero essere identiche al livello dei dettagli le differenze fra le 2 stampe dovrebbero essere più o meno visibili solo su certi colori e sfumature fuori del gamut del jpeg sRGB, solo su certe tinte "estreme" (se c'è ne sono, se no dovrebbero essere identiche) , insomma dipende dalla foto, ma la differenza si dovrebbe vedere sui colori e non sul dettaglio a meno di comprimere troppo il jpeg e in conseguenza "impastare" i dettagli più fini ma questo non ha a che fare col lo spazio colore o il gamut è solo una questione di tasso compressione esagerata Sorriso

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 11:43

Leo45 ... questo sarebbe vero se i laboratori online non usassero sistemi di ottimizzazione automatici che oltre a saturazione e dominante incidono anche sulla nitidezza ... Queste scelte invece le puoi condividere con un maggiore controllo sul processo di stampa in un laboratorio non "fisico" ma "artigianale" dove si definisce anche quanta nitidezza mettere in pot produzione (in camera raw e in photoshop) e quanta ne metti nel processo di stampa (RIP di stampa) ...

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 15:11

Bive
allora è vero che nessuno sà come si inviano i file ai laboratori, se invii (standard) passa sotto il correttore automatico, se invii (professionale c'è una persona che gestisce il tutto come piace a lui, se hai il monitor calibrato e fai invio (ICC) vanno direttamente in stampa , costano qualcosa in più ma la qualità è quella che tu hai creato, nel mio piccolo sono quasi 20 anni che le invio (ICC) non ho mai avuto sorprese.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 16:20

Michele, fino a qualche anno fa, gli utenti più smaliziati, per testare l'efficacia di un laboratorio online facevano delle prove di stampa in alcuni laboratori e presso uno stampatore fisico dove potevano controllare il flusso di lavoro. Poi visti i risultati decidevano dove farsi stampare il materiale ... oggi ci si butta dove costa meno e si considera accettabile anche un livello piuttosto basso, semplicemente pechè non c'è un termine di paragone (confronto).
E' la mediocrità, intesa non in senso negativo ma come l'impossibilità, stante la sempre maggiore complessita di questa società e i tempi che non si possono dilatare per poter seguire tutti gli aspetti che ci interessano. Bisogna quindi fare delle scelte e dove possiamo eccellere in alcune cose potremmo ritrovarci a essere merdiocri in altre. La mediocrità è diventata il livello minimo che consideriamo accettabile. Dobbiamo solo esserne coscienti e autolimitarci in certe possibilità che sappiamo non poter seguire adeguatamente ... Siamo un laboratorio certificato Ilford e Salgado è un master della Ilford ma quando viene un fotoamatore a chiedermi una stampa come quelle di Salgado mi trovo costretto a spiegargli che quelle stampe sono così perchè è il fotografo che fà la differenza e non la stampa, la stampa dovrebbe essere solo il momento in cui si concretizza un immagine e si realizza il supporto migliore e non il momento in cui penso di ottenere una stampa da competizione perchè uso una carta fine art quando l'immagine stessa è il nulla sia tecnicamente che di contenuti ...

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 16:28

invare i files ai laboratori è molto semplice, e sui siti c'è scritto chiaramente come fare ... cosa diversa è capire quale flusso di lavoro viene utilizzato per realizzare la stampa e questo aspetto è il più trascurato nei siti ...
Normalmente lo standard è : file già tagliati nel formato e nella grandezza richiesti, formato Tiff8, spazio colore Adobe RGB1988 o JPG. a 300 dpi ...

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2022 ore 17:07

Mia moglie ha lavorato molti anni da un signore del mio paese che ha più laboratori in Piemonte, Lei era alla ricezione di foto dei professionisti, che inviavano (professionale) ma se il matrimonio lo invii in 2 volte non sarà mai uguale perché lavorato da persone diverse, nel laboratorio le persone che vi lavoravano dicevano, se tanti non inviassero (standard) dove il correttore automatico fa il suo lavoro probabilmente smetterebbero di fotografare, il fatto che fotografo da 64 anni e sono stato presidente del circolo fotografico del mio paese il mio motto è sempre stato, anche l'attrezzatura compra sempre il meglio se sbaglio qualcosa deve essere colpa mia non dell'attrezzatura dunque so bene di cosa parli, ma siccome fotografo per vari enti , asili, scuole faccio matrimoni devo sempre dare il meglio perciò sempre monitor calibrato ed invio (ICC) e se stampo io come detto prima stampante canon a pigmenti 10 colori, in pratica sempre alla ricerca del meglio, in caso contrario smetterei di fotografare.

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