| inviato il 06 Luglio 2022 ore 20:07
@ Paolo & Claudio. No Claudio per la verità in questa occasione intendevo con photostitching l'unione mediante software di due o più scatti in panoramica in modo da formare uno scatto singolo quadrato. Mi spiego meglio: 4 anni fa avevo intrappreso un progettino fotografico con una Rolleiflex che però dopo due rullini mi ha cominciato a fare le bizze con l'otturatore che non rispettava più i tempi. Così sono andato avanti a scattare con la Canon 5DmkIV, svevo due alternative, 1. Scattare un singolo scatto ritagliando poi il quadrato (da 30Mpixel ne restavano 20) 2. Scattare 2 scatti con la fotocamera in orientamento landscape decentrati di 12mm (da due scatti uniti in tal modo si ottiene un'immagine quadrata di 45Mpixel) Io ho preferito seguire la seconda strada, perché sono un onanista della risoluzione ) Grazie Claudio per la osservazione fella mia galleria che nella norma passa invece assolutamente inosservata, P.S. Paolo si tratta di paesaggi, se non c'è vento l'unione di due scatti non comporta nessun problema per il software. |
| inviato il 07 Luglio 2022 ore 6:26
Quindi Andrea, se ho capito bene, è una tecnica adatta a ottenere delle fotografie panoramiche giusto? |
| inviato il 07 Luglio 2022 ore 10:14
Ci sono dei software che riescono a cucire diversi scatti assieme, tra questi Lightroom con la funzione Unione, Photoshop con la funzione Photomerge, e poi software specifici che fanno solo questo, l'unione di diversi scatti in panorami con differenti possibili metodi di proiezione. In genere con panorama si intende un tipo di visione estesa in senso orizzontale ma uno può usare questi programmi per unire scatti diversi ed ottenere anche formati ad es. quadrati oppure estesi in verticale ( ovviamente gli scatti devono essere stati ripresi con certi criteri). L'unione di scatti diversi ottenuti con una lente decentrabile è una fattispecie molto semplice da dare in pasto a questi programmi perché di fatto gli scatti sono riprese di zone diverse dello stesso circolo di immagine di una stessa lente (fotogrando su cavalletto). In pratica se monto su una FF un TS canon il cui circolo immagine è di 67mm di diametro faccio uno scatto decentrando per es. 6 mm vs basso e poi 6mm vs alto e poi unisco ho un immagine quadrata che avrei potuto ottenere montando la stessa lente su una Fuji GFX 50 oppure su una Pentax 645Z (srnsore 44x33) ritagliando un'area quadrata centrale da uno scatto singolo. |
| inviato il 07 Luglio 2022 ore 10:22
boh si dovrebbe scegliere il formato in base al tipo di foto o formato finale di stampa (esigenze reali), cmq il 4:3 nasce con questo taglio... basta ricordarsi che se serve un formato diverso magari di sfruttare più un inquadratura centrata sul soggetto per tagliare i 4 angoli... |
| inviato il 08 Luglio 2022 ore 12:26
Il cervello umano si adatta a qualsiasi cosa. È uno dei vantaggi acquisiti con l'evoluzione. Ecco perché è importante cambiare prospettiva, fare inversione, guardare indietro, svoltare in stradine di campagna. E non andare sempre dritti in autostrada con il cruise controll. |
| inviato il 09 Luglio 2022 ore 13:51
“ Non si sceglie il formato e poi la foto, si sceglie il formato adatto alla foto (quindi si ritaglia) „ Concordo. Io ho sempre usato fotocamere 3:2 di base, ed è un rapporto che tengo nella maggior parte dei casi anche se successivamente ritaglio o raddrizzo qualcosina tipicamente nelle foto di paesaggio orizzontali, ma per le foto in verticale sia di paesaggi sia ritratti il 3:2 lo trovo troppo stretto, la maggior parte le porto a 3:4, ci vedo piu equilibrio. Anche i ritratti orizzontali non raramente li porto a 4:3. Appunto dipende sempre dalla foto, le eccezioni ci sono sempre, la mia libreria è un misto tra questi due formati |
| inviato il 09 Luglio 2022 ore 14:10
“ Non si sceglie il formato e poi la foto, si sceglie il formato adatto alla foto (quindi si ritaglia) „ Sì, e no... se fai foto per te stesso certamente sistemi le inquadrature come meglio ti piace, ma se invece le foto, prima ancora di essere scattate hanno già una loro destinazione, che prevede un certo formato? Anche Michelangelo, quando ha fatto il tondo Doni probabilmente ha scelto lui il formato rotondo e forse ha anche disegnato la cornice, ma la Cappella Sistina invece prima l'hanno costruita e poi Michelangelo ha dovuto affrescare la volta nelle dimensioni e proporzioni che ha trovato. |
| inviato il 09 Luglio 2022 ore 14:21
Io ritaglio spesso, ed alla fine il rapporto diventa il più strano del mondo. A me (mi) piace così. Arrangiatevi |
| inviato il 09 Luglio 2022 ore 19:12
Vero se hai una superficie imposta sei costretto a lavorare con un formato, ma siccome qui si parla di scelte ed adattabilità dell'occhio personalmente rimango persuaso della necessità di ritagliare come vuole l'immagine. Nel mio caso, devo ammettere, il 4/3 o 3/4 rimane tale quasi sempre. |
| inviato il 10 Luglio 2022 ore 15:05
Il mio occhio non ha un formato e tanto meno una cornice. Mi guardo in giro senza sosta. Quando fotografo non penso a priori a un formato preciso. Ovviamente ho in mente una composizione, che però è libera da formati standardizzati. Infatti taglio come più mi piace, senza farmi problemi. |
| inviato il 10 Luglio 2022 ore 16:48
Per niente. Sono io che decido il formato in funzione di cosa vogli rappresentare, di cosa e come voglio raccontare. Ogni formato ha la sua peculiarità, racconta in maniera diversa. Altrimenti sarei in balia ad una decisione presa da un qualsiasi costruttore di attrezzatura fotografica |
| inviato il 10 Luglio 2022 ore 17:00
@Gaga, naturalmente è quello che più o meno facciamo tutti. Però quando guardi dentro un mirino, qualunque esso sia, viene spontaneo adattare quel che vedi a quella cornice. Il che sarebbe anche un buon motivo per pensare alla foto che si vuol fare prima di mettere mano alla fotocamera. Naturalmente non posso entrare nella testa degli altri, però a me pare che quell'adattarsi a quel che si vede nel mirino sia una reazione abbastanza spontanea, che poi, ragionando, possiamo decidere se assecondare o no. Ovviamente se hai in mente una composizione di paesaggio molto allargata (magari 2:1) non è che siccome stai usando una 6X6 allora fai invece una foto quadrata. Però quando guardi in quel mirino hai sicuramente una sensazione diversa che guardando in quello, poniamo, di una FF. Nel pensare di esserne del tutto immuni forse c'è un pizzico di presunzione. |
| inviato il 10 Luglio 2022 ore 17:05
@miopiartistica “ Però quando guardi dentro un mirino, qualunque esso sia, viene spontaneo adattare quel che vedi a quella cornice „ Ma questo è ovvio. Anche perché i formati standard non sono infiniti e con qualsiasi formato in qualche modo vi è un adattamento. Con questo, e senza presunzione credo, voglio dire che un formato non vale l'altro, tanto mi adatto.. |
| inviato il 15 Luglio 2022 ore 11:03
A me non è mai piaciuto il rapporto 4:3 per cui ho sempre cercato di comporre in 3:2 è ritagliare a posteriori o d'impostare direttamente il rapporto 3:2 nei parametri della fotocamera, ma è una di questione di gusti e quindi molto personale, un'altra ragione valida per tagliare in 3:2 è di uniformizzare le foto fatte con diverse fotocamere, ma anche questo è molto personale e dipende dai metodi e le esigenze di lavoro....insomma si potrebbe discutere all'infinito perché non c'è il "buon metodo" valido per tutti ognuno si arrangia secondo i suoi gusti e esigenze, quindi posso solo testimoniare del mio punto di vista senza pretendere di consigliarlo a tutti |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |