| inviato il 14 Giugno 2022 ore 14:02
@Iw7bz infatti è un hdr che ho fatto passando il tempo con 2 amici, nemmeno a me convince particolarmente questa situazione, fatta poche volte in realtà e poche volte interessante, infatti non so se spenderci tempo a sistemare e ad isolare meglio i livelli, quella di Pollastrini è più interessante, credo lui abbia postato per mostrare le capacità del sensore, bastava un lieve recupero delle ombre per dare un pelo di lettura in più e basta |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 17:42
Iw7bzn quoto in pieno la scelta, meglio concentrarsi sul non bruciale le luci che sulla questione ombre, la cosa penso sia indiscutibile, una foto con zone luce bruciate è irrecuperabile tecnicamente ed inguardabile visivamente, le ombre hanno un loro perchè, poi li è una questione di gusto personale, ci sono persone che giocano proprio sulle ombre. E poi si hanno grandi margini di recupero sulle ombre. Concordo con te anche sulla innaturalezza della foto quando si illumina troppo l'ombra naturale, ma anche qui, dipende da quello che uno si prefigge di ottenere, la ratio stà nello scattare in modo che poi si possa avere sia l'uno che l'altro, cosa che è impossibile se bruci le luci, dopo alcune mazzate, ho imparato la lezione, non amo stare li a photoshoppare un cielo bruciato, non è più una foto ma qualcosa di grafico! Darp mi sembra di aver capito da quello che scrivi che ti sei formato sulle macchine a pellicola, in quanto l'assioma che hai in mente è proprio quello massimizzare l'esposizione con iso molto bassi, nel digitale vale sempre la stessa regola, si è potuto salire con gli iso potendolo potenziare elettronicamente, con il risultato che tutti stanno dietro il rumore e pochi come te, notano anche la degradazione del colore, la mia ipotesi è perchè arriva prima il rumore che la degradazione alla vista. Per l'iso invarianza dovresti prima vedere esattamente il tuo modello di camera qui photonstophotos.net/Charts/RN_e.htm e poi usare quelli reali. |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 18:17
Preferibile recuperare l'uso dei flash e dei filtri nd grad |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 18:30
Comunque con un amico abbiamo messo a confronto, al tramonto, il 24-105 e il 24 L II. Oltre a praticamente uno stop di differenza a F8 in trasmittanza, a favore del fisso, esponendo per il cielo al limite di bruciatura delle alte luci, con lo zoom la terra è praticamente nera e poco nitida nei punti più illuminati. Col fisso risulta molto più luminosa, con le ombre aperte e un contrasto equilibrato, potendo contare i fili d'erba. In questo caso per me siamo a un signor guadagno in "GD", con una lente è tutto chiuso, con l'altra tutto leggibile. Inoltre negli EXIF il fisso, esponendo il cielo uguale, aveva 2/3 di stop più veloce l'otturatore. |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 18:33
A parte casi limite Bisognerebbe anche superare la paura del buio e considerare che i neri le ombre scure ci vogliono quanto i bianchi e le alte luci e che aprire di 4 stop tutte le ombre indiscriminatamente significa essenzialmente pretendere che la foto la faccia il sensore al posto tuo. |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 20:28
@CesareCallisto infatti conviene investire sempre in ottiche, ovvio per quanto mi piacerebbe l'otus... so soldi... e ora non me lo posso permettere, un giorno... |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 15:18
discussione molto interessante ma piena anche di aria fritta le ombre sono ombre e se riprese con dei fondi di bottiglia attaccati davanti a secchi di plastica non potranno che rimanere ombre Come in ogni situazione dipende da come e con che cosa si affrontano i problemi In altre parole, se i sensori (una volta chiamati pellicole) sono fatti in modo che anche nelle migliori situazioni di esposizione, restituiscono un segnale pieno di rumore cosa potranno fare se l'esposizione non è ottimale? (leggi ombra o tre stop di meno...) Se poi davanti ai sensori mettiamo vetri che di loro ci mettono il peggio... e aiutano solo a peggiorare la situazione... non credo esistano programmi di post produzione in grado di recuperare il peggio Mi chiedo sempre, se a Valentino Rossi avessero messo sotto il sedere un Ciao della Piaggio, sarebbe diventato campione di motociclismo??? |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 16:51
“ Se esponi correttamente non ci sono problemi, le ombre che si sono secondo me vanno lasciate. Trovo troppo false le foto con ombre apertissime anche in una grotta. Se sbagli l'esposizione per qualsiasi motivo con una fotocamera buona puoi recuperare la foto. (meglio se è buia perchè se è bruciata recuperi gran poco) „ La gamma dinamica è il rapporto tra il punto più chiaro e quello più scuro di un'immagine, dal nero più profondo al bianco candido. Le migliori fotocamere digitali catturano solo metà della gamma dinamica percepita dall'occhio umano. www.adobe.com/it/creativecloud/video/discover/dynamic-range.html |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 17:55
l'occhio umano ha "disponibili" 23 srop teorici ma non riesce nemmeno lui a vedere il fondo del pozzo buio anche in pieno sole il buio del pozzo rimane buio e il bordo del pozzo non si può guardare perchè è troppo luminoso... vede di notte con la luce della luna e di giorno con gli occhiali da sole... dal buio della notte al sole ci sono 23 stop, ma non tutti insieme! |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 19:12
"Le migliori fotocamere digitali catturano solo metà della gamma dinamica percepita dall'occhio umano." E le migliori stampanti (=Inkjet a molti inchiostri) con la migliore carta (=Baryta lucida) ne stampano ancora meno, siamo tra 7 e 7,5 stop (= stampare veramente bene in colore è molto difficile, in B&N è assai più facile). Comunque, occhio che il nero è il "sale" della fotografia, ci vuole, ma al punto giusto, e salvo casi eccezionali, non ci mai levato tutto. Aprire tanto le ombre porta a foto piatte, pari pari come contrastare troppo e chiudere le ombre, anche quelle porta a foto piatte. La prima cosa da fare è esporre "bene": il "bene", il valore giusto, va analizzato e deciso, immagine per immagine, prima di scattarlo, prefigurandosi che cosa vogliamo ottenere poi dalla foto finita. Il che significa, semplicemente, che prima di scattare una determinata foto, colore o B&N che sia (il B&N di più), bisogna prefigurarsi in mente come deve essere la foto finita, è su quel "deve essere" lì che si imposta l'esposizione. Usare gli automatismi senza correggerli con cognizione di causa (= conoscere benissimo il proprio sensore e sapere bene che cosa si vuole dall'immagine finita) porta a dei problemi: bianchi strinati, raro, la fotocamera li vede ed abbassa l'esposizione, ed ombre troppo chiuse, difficili da recuperare, più frequente. Occhio poi che quando ci vuole il Flash, va usato, la luce fa la Fotografia e se la luce è insufficiente, si fanno dei cessi, ostinarsi a non usare il flash non è cosa intelligente. |
| inviato il 10 Novembre 2024 ore 20:08
Non c'è limite al nero, e questo benedetto nero totale è quasi impossibile. blackest black supera il Vantablack, nanotubi di carbonio it.wikipedia.org/wiki/Blackest_black Il blackest black (traducibile in italiano come: "il nero più nero") è una sostanza composta da nanotubi di carbonio sviluppato nel 2019 dal Massachusetts Institute of Technology in grado di trattenere il 99,995% della luce, diventando il materiale più nero mai creato dall'uomo, battendo il record fino ad allora detenuto dal Vantablack. |
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