| inviato il 17 Aprile 2022 ore 15:34
Un link please? |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 15:39
Basta va allora corro dal mio dealer preferito per fare il pieno schiarirmi le idee e avere una visione chiara della realtà. ...scherzi a parte mi è sempre piaciuto d'Agata ma di la a solamente evocare, non dico neanche affermare che esiste, una visione chiara della realtà, la siamo in piena metafisica |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 16:00
Che cavolo di domanda è!? Qualsiasi persona che abbia il dono dell'intelletto è in grado di crearsi un'opinione di ciò che lo circonda. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 16:20
“ Qualsiasi persona che abbia il dono dell'intelletto è in grado di crearsi un'opinione di ciò che lo circonda. „ In linea teorica potrebbe anche essere vero ma la realtà è ben diversa |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 16:52
@Il signorMario.Quindi tu parti dal resupposto di vivere in un mondo di acefali. Io invece penso che opinioni e comportamenti possano essere più o meno condivisibili ma non ignorabili. Spesso sono frutto di condizionamenti di varia natura politica,religiosa o ambientale contesti in cui uno ha sviluppato la sua personalità,ma questa è un altra storia. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 17:19
Scusa Bomba, ma dove sei stato anche solo negli ultimi 2 anni? Senza volere andare più indietro, sennò non finiamo più PS: hai pubblicato mentre scrivevo. Credo che nessuno dica che bisogna "ignorare", il problema semmai è "il dono dell'intelletto" e "crearsi un'opinione" perché sai... "L'ho letto su Facebook" "l'ha detto Striscia".. non sono mica 4 gatti quelli lì |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 17:40
Bomba è proprio quello che dicevo all'inizio...ma sono questioni metafisiche che in sé portano solo alla speculazione, si può dire tutto e il suo contrario senza arrivare mai a una risposta valida, quindi è tanto per chiacchierare...ognuno si "spara" la sua spero senza prendersi troppo sul serio. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 19:11
Maltsev,non vivo(ho) di Facebook,preferisco rapportarmi con gli altri in modo diretto anche se come tutti negli ultimi 2 anni mi sono mosso un po' meno. PS.seguo Juza perché mi interessa la fotografia. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 22:53
Ma mica mi riferivo a te Bomba! |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 23:03
@Bomba mi piacerebbe avere la stima che tu hai verso il genere umano. In ogni caso non parto "dal presupposto di vivere in un modo di acefali" ma in un mondo in cui i sapienti, che ammiro, sono pochi a confronto delle persone che non hanno un'opinione definita della realtà, mio padre li chiamava "cestini della carta straccia" in cui ogni passante lasciava la sua idea che passivamente veniva accolta, ora li chiamano "analfabeti di ritorno". In Italia l'analfabetismo funzionale è sceso sotto l'1% mentre l'analfabetismo di ritorno (Espressione riferita a quella quota di alfabetizzati che, senza l'esercitazione delle competenze alfanumeriche, regredisce perdendo la capacità di utilizzare il linguaggio scritto per formulare e comprendere messaggi. L'analfabetismo di ritorno ha dunque effetti determinanti sulla capacità di un soggetto di esprimere il proprio diritto alla cittadinanza (dal voto al diritto all'informazione, alla tutela sul lavoro ecc.) e di potersi inserire socialmente in modo autonomo. Fonte Treccani ) è arrivato a superare il 30% dati ISTAT 2019 Come puoi capire da solo in Italia almeno il 30% delle persone non è in grado di farsi un'opinione definita della realtà che ci circonda malgrado sia dotata di cervello. E per capirlo non serve vivere di Facebook. |
user12181 | inviato il 17 Aprile 2022 ore 23:33
L'espressione "la realtà che ci circonda" non si può sentire, tradisce linguaggio (e quindi, necessariamente, opinioni) di modestissimo livello intellettuale, a scuola la si dovrebbe segnare con la matita blu. Forse le scuole svizzere gli hanno insegnato altre lingue, nell'italiano è rimasto un modesto autodidatta, il problema però è che pensa in quel modestissimo italiano (o almeno così pare) raccattato orecchiandolo dalla gente che lo ha "circondato" e con cui ha assiduamente chiacchierato e commerciato, più che pensato. È meglio che si esprima con la fotografia e lasci perdere le interviste. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 23:50
Considerato che non sono poche le persone, anche all'interno di gruppi filosofici, che utilizzano questa locuzione con cosa la sostituiresti? |
user12181 | inviato il 18 Aprile 2022 ore 12:28
La sostituirei con "realtà" e basta, anche considerandola da un punto di vista fotografico. Ammetto però che ho esagerato a costruirci tutta una ridicola tirata, avevo anche pensato di cancellare l'intervento ma è arrivato prima il tuo. L' espressione "Realtà che ci circonda" ovviamente resta comunque da segnare con la matita colorata blu se viene usata in modo sciatto come sinonimo di "realtà" (la filosofia la può usare solo chiarendo in centinaia/migliaia di pagine o decenni/secoli di discussioni ciò che intende con "realtà", e comunque anche in questo caso solitamente usa espressioni diverse). È opportuno mettere bene in testa agli alunni di pensarci due volte prima di usare un luogo comune affidandosi al sentito dire, e cioè di usare questa espressione solo se si vuole parlare di una parte della realtà, ma a questo punto è meglio scendere ancor più nel particolare nominando esplicitamente la parte della "realtà che ci circonda" a cui ci si riferisce. Insomma, è un'espressione al tempo stessa troppo specifica e troppo generica, serve solo per discussioni al bar (presumo), o nelle interviste pensose di chi non si è mai esercitato seriamente a pensare, dedicandosi con successo e pieno merito a fare altre cose. |
| inviato il 18 Aprile 2022 ore 12:42
Sinceramente ho trovato questa locuzione anche in riviste filosofiche e viene usata comunemente anche in psicologia. Che poi si restrittiva e che spesso nasconda la non conoscenza di cui si parla potrebbe anche essere vero ma, certamente, non lo considero errore e soprattutto non lo considero errore da matita blu. D'accordo con te sull'utilità di indicare chiaramente la parte della realtà a cui si riferisce il discorso. Io comunque avrei usato, al posto di Toscani, la locuzione "del mondo in cui viviamo" ancora più generica ma alla fine più chiara |
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