| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 8:46
“ Salve a tutti, in casi di luce naturale diurna in cui si ha ampia gamma di scelta, che diaframmi meglio usare per paesaggi in cui tutto sostanz. all' infinito? In un vecchio libro di Andreas Feininger che lessi da ragazzo mi ricordo spesso diceva che la massima nitidezza la si ha due/tre diafram più chiusi dell' apertura massima della lente, chiudendo di più aumenti la pdc ma cala la nitidezza.. „ in definitiva, fai delle prove tenendo la macchina su cavalletto e cambiando il diaframma - 7-8 scatti più visualizzazione e confronto su lightroom: 10 minuti al massimo ed hai finito |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 8:58
@Pier per "diaframmi" probabilmente intendi f/, ossia un numero puro adimensionale. Poiché è saltato fuori anche f/64 (che esiste solo su una ff quando si usa un duplicatore su un obiettivo capace di f/32, in genere un macro o uno zoom a f/ non costante), vale la pena andare un filo più a fondo. Indicata la lunghezza focale con F, f/=F/d in cui d è il diametro dell'apertura supposta circolare cioè il diaframma fisicamente parlando. F e d devono essere espresse nella stessa unità di misura, in genere mm, anche se il mio Summicron del 1956 riporta 5cm e non 50mm di focale. Parlando di pdc, citare f/ non è abbastanza, bisogna tenere conto anche di F, in definitiva del diametro dell'apertura che non c'entra con la pupilla d'entrata e con la pupilla di uscita, stimabili entrambe a vista tenendo un obiettivo da una o dall'altra parte. In inglese dof (pdc?) può abbreviare sia depth of field che depth of focus. Costringe a considerare due "spazi": quello oggetto e quello immagine. Precisate queste nozioni di base, bisogna avere la pazienza di leggersi Merklinger, un fisico USA che ha lavorato per il governo canadese in Nova Scotia. Le sue considerazioni derivano dall'ottica geometrica, sicuramente non molto popolare qui, dove la maggior parte dei fotografi o non ha mai studiato ottica o (più comunemente) non l'ha capita al 100%. drive.google.com/file/d/1aAfTXYpp6faoe5SkpMfN05lhR7sc50M3/view?usp=sha Merklinger è ormai in pensione. Quando ha scritto l'articolo per "Shutterbug" nel 1991 scattava con una Leica M3. L'ottica geometrica non è cambiata da allora... |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 12:41
@Simone “ Nel tuo esempio, per una stampa fine art molto grande osservata da vicino saremo in grado di distinguere la maggior nitidezza del cartello sul quale e' stata posta la messa a fuoco rispetto agli altri via via meno nitidi, pur essendo questi all' interno della pdc convenzionale. „ Colpa mia, sono stato troppo sintetico e metaforico nel mio esempio dei cartelli recanti la scritta 2+2=4, quello che intendevo era che per tanti cartelli mettiamo e distribuiti in modo da raffigurare una ipotetica PDC potranno essere a qualsiasi distanza visibili o meno dall'occhio ma anche quelli fuori portata una volta raggiunti presenteranno sempre lo stesso risultato, mentre su una PDC fotografica ingrandendo e quindi portandoci allo stesso ingrandimento i soggetti non sul piano di fuoco non saranno uguali. Mi sa che qui si finisce a pillole e analista. |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 14:00
ma poi è arrivato il consiglio su quale diaframma usare? |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 14:11
“ ma poi è arrivato il consiglio su quale diaframma usare? „ non ce ne sarà più bisogno - dopo questi OT verrà voglia di studiare filosofia e fisica |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 18:46
“ ma poi è arrivato il consiglio su quale diaframma usare? „ Il diaframma non esiste |
| inviato il 22 Dicembre 2021 ore 19:26
Esiste solo nelle vostre menti bacate. (cit) |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 15:38
"La realtà è semplice SaroGrey: la PdC NON ESISTE.." Wow! Ma se così è, allora ...........lo sfocato di una foto in A2, fatta con una certa lunghezza focale ad un soggetto ad una certa distanza, ad F 1,4.............è.......... uguale allo sfocato di una foto, sempre in A2, stessa focale, stesso soggetto e stessa distanza, ma..........fatto......... a........... F 22! Boia Deh! Per dirla alla livornese, avendo io diverse costose ottiche F 1,4 ..........."malidetto 'r budello di su madre" (rivolto ovviamente alle ottiche F 1,4)............... m'hanno fatto butta' via un sacco di vaini". Ma........non è che magari, ............. invece il virus ha dato, diciamo così, un po' troppo noia a diversa gente? |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 16:35
In linea di principio uno adopera f 1,4 perché c'è poca luce disponibile! Allo stesso modo in cui un altro adopera f 22... o anche f 64 perché stavolta, al contrario di quanto detto poc'anzi, di luce ce n'è troppa. A proposito: gli ingrandimenti una volta si misuravano, almeno con la pellicola, in centimetri... quindi 20x30, 30x45, 40x60 et similia. A1, A2... A28 non pervenuti. |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 17:08
@paolomcmlx non molto tempo fa mi hai dato dei suggerimenti sul diaframma perchè leggevo un libro che mi stava facendo vedere altri aspetti. nel frattempo quel libro l'ho finito ed ho potuto sperimentare, sbagliare, raggiungere il risultato sperato, quando ancora non molto consapevole, e voluto una volta acquisita la "lezione" di cui l'autore parlava. per me oggi, da un po' ormai, il diaframma non è più un aspetto solo tecnico della fotocamera, ma innnanzitutto un elemento creativo. usarlo solo per gestire la luce ne sminuisce l'utilità...quando penso ad una foto, adesso, decido a priori il diaframma, o il range di diaframmi, e poi tutto il resto, che per fortuna in digitale son parametri molto più "duttili". discorsi sulla diffrazione visibile ad occhio nudo son chiacchiere da bar che fanno gli ipertecnici....basta sfogliare una qualsiasi rivista moderna (di fotografia) per leggere i dati di scatto e scoprire che si scatta normalmente a diaframmi che gli ipertecnici, ammiratori dei grafici, considerano inutilizzabili. intanto loro scattano per lavoro e le loro foto ad f22 vengono pubblicate su riviste e ben pagate. |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 17:41
Maronna do' carmelo!! non avrei immaginato di scatenare un putiferio similie!! Il curioso di Juza è che su certi topics non ti si caga nessuno manco di striscio e su certi altri si hanno talmente tanti spunti da studiarci su per mesi... Vabbè, scusate, alla fine quello ch dice Aspide sembra la cosa più pratica e meno cervellotica..: “ fai delle prove tenendo la macchina su cavalletto e cambiando il diaframma - 7-8 scatti più visualizzazione e confronto su lightroom: 10 minuti al massimo ed hai finito „ ... @Paolo: “ tografano con formati minimi di 8x10" e stampavano 5, forse 6X... ovvio che fosse tutto a fuoco! ;-) „ Mi sembra usassero dal 4x5' al 8x10' e raramente superiori soprattutto in esterni.. Weston poi era noto per stampare sempre il più possibile a contatto quindi che ingrandimenti?? Dopo di che non vedo perchè usare il grande formato e fare ingrandimenti debba comportare come conseguenza "tout-court" che tutto sia a fuoco... semmai il contrario visto che la pdf diminuisce drasticamente all' aumentare della lunghezza focale dell' ottica e un "normale" per il grande formato corrisponde ad un teleobiettivo spinto sul 35mm... |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 18:16
Alessandro, lo sfocato più o meno piacevole non è la stessa cosa del Punto AF e della profondità di campo. |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 20:53
“ per me oggi, da un po' ormai, il diaframma non è più un aspetto solo tecnico della fotocamera, ma innnanzitutto un elemento creativo. usarlo solo per gestire la luce ne sminuisce l'utilità...quando penso ad una foto, adesso, decido a priori il diaframma, o il range di diaframmi, e poi tutto il resto, che per fortuna in digitale son parametri molto più "duttili". „ “ Alessandro, lo sfocato più o meno piacevole non è la stessa cosa del Punto AF e della profondità di campo. „ Olà, questi due interventi dicono cosa son le cose vere in fotografia. Purtroppo invece rimane radicalmente fondata questa mania di utilizzare numeri-calcoli-visualizzazione a tot-tabelle-oltre a contorti pistolotti. |
| inviato il 23 Dicembre 2021 ore 23:25
"...lo sfocato più o meno piacevole.." E chi ha parlato di piacevolezza dello sfocato? Si parla di profondità di campo e dunque della profondità dello sfocato. La PdC te la incidono anche sulle ottiche buone, basta comprarsi un Leitz o uno Zeiss e ci trovi incise con estrema cura un mucchio di bellissime tacche, anche colorate, con la PdC dei vari diaframmi, per standard internazionale rapportata al formato A4. Se della gente dice dunque che la PdC non esiste,...........meglio dare la colpa al virus del momento, tanto di danni ne fa tanti, e li fa anche al cervello, è provato scientificamente. Meglio dare la colpa al virus, che andare a pensare che Madre Natura, se con taluni è stata ricca di doni, con altri invece c'è chiara evidenza che, per motivi insondabili ed oscuri suoi, è stata avara, veramente avara. |
| inviato il 24 Dicembre 2021 ore 0:13
 Potenza del f/16! Nikkor AF 20/2.8 con fuoco su infinito. In alto Cobalt Standard, in basso un profilo lineare (va bene anche Cobalt Repro). Per una dinamica ottimizzata. Ottica geometrica. Di conseguenza: Merklinger. ACR 14 + Auto. Punto. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |