| inviato il 20 Novembre 2021 ore 12:09
Hai toccato un tasto dolente per la street. Oggi ce n'è veramente tanta inutile e dai soli effetti speciali. Buona x i concorsi, ma senza un domani |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 12:12
@paolo longo cosa significa far parte della scena? Non sentirsi un ladro di immagini, un elemento alieno. Non si fa un'uscita x fare street, ma si esce con La macchina x vivere la strada, si prova piacere ad esserci e a far parte della scena |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 12:18
Aggiungo che la strada puoi raccontarla in maniera sensata se la vivi, se la conosci, se stai stare tra la gente. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 12:22
“ Bresson era un fotogiornalista. Un fotogiornalista documenta non scatta a caso, ha documentato la società fino a metà del secolo scorso (più o meno) ma non solo. „ che Bresson sia stato un Reporter è un dato di fatto, ma non tutte le sue foto sono state "studiate a tavolino", anzi nelle sue immagini si denota proprio il momento decisivo, che è dato dall'intuizione nel riconoscere una scena. Non si deve confondere questo con il fotografare a ×, che non è quello che intendevo io. Qui si sta discutendo, tra l'altro, che si deve avere un tema e un progetto, io affermo che può non essere vero e del tutto vero, soprattutto nella "Street" si viene travolti dagli eventi. Prendi un Gilden o un Meyerowitz, si è visto in molti documentari, escono per strada e colgono l'attimo o la persona di passaggio, in quei casi non puoi "prevedere" la scena o la persona che passa, deve essere il tuo occhio allenato e istruito al riconoscere. Forse uscire e scattare senza obiettivi è più istruttivo del dover pianificare un uscita. Poi ovvio dipende anche dal contesto che esce dal campo del Reportage, remunerato o no. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 12:31
“ Aggiungo che la strada puoi raccontarla in maniera sensata se la vivi, se la conosci, se stai stare tra la gente” Non la penso così Questo funziona, ma funziona anche l'essere esterno che propio accentua il distacco Non è obbligatorio appartenere per documentare |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 13:19
“ Prendi un Gilden o un Meyerowitz, si è visto in molti documentari, escono per strada e colgono l'attimo o la persona di passaggio, in quei casi non puoi "prevedere" la scena o la persona che passa, deve essere il tuo occhio allenato e istruito al riconoscere. „ Niente di più vero. Molti non l'hanno capito, studio e pratica porta fatica. Gli scatti a c***o della domenica o della vacanza sono altra roba. “ Oggi ce n'è veramente tanta inutile e dai soli effetti speciali. Buona x i concorsi „ Vorrei capire quali sarebbero questi fatidici effetti speciali da concorso per una fantomatica street. Poi bisogna vedere dove sono fatti sti consorsi... in qualche sagra di paese? Dove il vicesindaco è pure un parente? Lo scrivo per scherzare, visto quanta tristezza viene pubblicata. La vera street photography è quella che ha documentato usi e costumi della società civile ed ha permesso lo sviluppo delle città metropolitane, da parigi a new york. Anche le riviste di moda ne hanno fatto ampio uso. Tra documentare e fotografare a culo la linea è molto sottile, dove solo lo studio premette il giusto filtro. Ripeto, lo studio porta fatica e nel maneggiare una reflex sono già fotografi e artisti. Come nei social, diversi usano la parola libertà di espressione a casaccio, ma la tua libertà finisce quando metti roba ridicola. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 13:24
Michele sono d'accordo con quello che scrivi ma il punto su cui riflettere è un'altro. Non è che sempre si parte da un progetto su come realizzare le immagini ma da delle idee chiare riguardo al materiale che può essere utile nel comporre la storia. Quando si ha molto materiale a disposizione assemblare la sequenza delle foto è più facile (con l'aiuto di una supervisione esterna competente è meglio ancora). In genere ogni fotolibro che realizzo è composto da 30 a 50 scatti realizzati con un testo che spieghi in poche righe il lavoro che ritengo importante come linea guida per la lettura delle immagini. Tutto questo richiede tempo ma ti assicuro che anche una foto apparentemente banale assume un senso se ben correlata con le altre. Lavorare a c***o vuol dire che al momento che si decide di assemblare il materiale raccolto ci si ritrova un accumulo di immagini messe insieme che non hanno nulla dire. Se questo può gratificare chi scatta a vanvera va bene così. Non è un discorso che riguarda solo la foto di strada ma la fotografia in genere. "Non la penso così Questo funziona, ma funziona anche l'essere esterno che propio accentua il distacco Non è obbligatorio appartenere per documentare"...non credo che puoi documentare qualcosa che non conosci ma nessuno vieta di farlo. Sono le immagini che otterrai la risposta. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 13:26
"La vera street photography è quella che ha documentato usi e costumi della società civile ed ha permesso lo sviluppo delle città metropolitane, da parigi a new york. Anche le riviste di moda ne hanno fatto ampio uso. Tra documentare e fotografare a culo la linea è molto sottile, dove solo lo studio premette il giusto filtro. Ripeto, lo studio porta fatica e nel maneggiare una reflex sono già fotografi e artisti. Come nei social, molti usano la parola libertà di espressione a casaccio, ma la tua libertà finisce quando metti roba ridicola."... pienamente d'accordo. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 15:28
Non diciamo caxxate su....la fotografia di strada(per i fighetti, street photography) è semplicemente il saper cogliere l'attimo,il tutto condito anche da una sana botta di culo(essere al posto giusto nel momento giusto)....oggi il 90% del risultato ,o meglio l'effetto wow,lo fa la post produzione... Punto |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 15:51
Matt dovresti essere più specifico circa le caxxate che sarebbero state dette, se riesci ovviamente. Comunque l'uso di certe terminologie non autoctone dipende anche dal fatto che si riferiscono a fenomeni che non sono nati in Italia, o dal fatto che quando sono nati l'Italia come nazione esisteva da 50 anni scarsi. I fighetti non c'entrano niente. Perché sai, se dico "straight photography" chi ha letto qualcosa più di Topolino capisce di cosa sto parlando. Se dico "fotografia diretta" o "fotografia dritta" dimmi che caxxo vuol dire? Non vuol dire nulla |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 15:52
La Streephotography in genere riguarda scene dove conta il colpo d'occhio, questo approccio non ha bisogno di seguire un tema, il filo conduttore tra le immagini è la casualità. Questo nuovo approccio prende piede con l'ingresso dei gruppi collettivi nati con il web. Il reportage di strada (oggi considerata la vecchia scuola della streephotography) è cosa ben diversa. Su questo punto penso ci sia ancora troppo confusione. La p.p nasce con la fotografia, l'effetto Wow se la foto è inutile serve a ben poco. |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 16:04
Maltasev,rilassati.....topolino comunque mi piaceva parecchio. La mia è una considerazione su quanto letto,ma ho generalizzato. Comunque non mi riferivo a te,non sapevo nemmeno che tu esistessi fino al tuo intervento stai tranquillo e pensa a fotografare,sono sicuro che otterrai degli ottimi risultati. Buona giornata Evitiamo gli attacchi diretti ,ho solo espresso una mia opinione,magari sbagliando il modo ma resta comunque il mio pensiero |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 16:07
Quindi, secondo voi Vivian Maier cosa faceva? Reportage o street? |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 16:12
Matt sono più che rilassato, ti assicuro che nemmeno io ho idea di chi o cosa sia tu. Ma se entri in un topic sparando a zero e dicendo che "si dicono caxxate" magari sarebbe bene che spiegassi a cosa ti riferisci così magari partecipiamo tutti. Perché sono state espresse una marea di opinioni, sfumature e punti di vista anche antitetici. Ti ringrazio per avermi dato il permesso di fotografare, aspettavo proprio quello e con impazienza perfino |
| inviato il 20 Novembre 2021 ore 16:17
Maltasev fai anche basta....sono bisticci da bambini,evitiamo di cadere nel turbinio del nulla... Magari di persona non saresti così aggressivo,ne sono certo Non ho sparato a zero ho espresso,ti ripeto,il mio punto di vista in modo un po' colorito,se ti ha dato fastidio mi scuso,ma chiudila lì |
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