| inviato il 02 Novembre 2021 ore 19:58
Dimenticavo che oltre al 50 art ho anche un 10mm Voigtlander Cosina. Paolo, l'alternativa è questa, si tratta di ottiche spaziali, davvero, a una frazione del prezzo dei blasonati. Purtroppo non li fanno per reflex, e ancora più purtroppo non li fanno af. Ma hanno una qualità non inferiore a quella dei massimi costruttori. Uno di questi che se fosse af avrei già preso è il 50 apo, che fa l'occhiolino al summicron apo Leica. Prezzo del VC intorno a 1000€, del Leica 7-8 volte tanto. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 20:45
Cari miei, oggi non è facile districarsi nelle partecipazioni incrocialte dei colossi giapponesi, ma è ancora più difficile sapere chi realmente produce cosa... Difatti nell'era della delocalizzazione selvaggia quasi tutte le fabbriche ormai lavorano in conto terzi producendo secondo contratti standard prodotti OEM e ODM e in casi di grandi volumi e/o forniture di lunga durata firmano anche contratti ad hoc spesso coperti da clausole di riservatezza. Il risultato è che nei vari settori merceologici oggi sono presenti sempre più brand che hanno reti commerciali che coprono tutto il mondo, ma che non hanno neanche una fabbrica e a volte neanche una struttura dedicata allla progettazione e/o alla ricerca! |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 20:49
“ Panasonic= Sony e TowerJazz Hasselblad= Sony o DALSA LEAF= DALSA Phase One= DALSA Nikon, Olympus, ecc.. = Sony Canon= se stessa e Sony Ottiche Phase One= Schneider-Kreuznach Filtri B+W= Schneider-Kreuznach Filtri e lenti Hoya= Tokina Filtri Urth/Gobe= Schott o Asahi „ No, Phase One da qualche anno usa Sony, stessa cosa Hasselbad, solo Sony. Leaf, axquistata da Phase One, è ormai credo definitivamente scomparsa. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 21:25
Diebu, mi spiace che per te sia così importante, fra l'altro so anche che non ti importa nulla dell'attuale produzione digitale, per cui proprio non capisco, ma non può che essere come dico io, abbi pazienza, lo si desume proprio dai tuoi dati, se solo ti prendi la briga di leggerli. "Hasselblad vende meno di 10.000 fotocamere all'anno" "L'azienda impiega 180 persone in tutto il mondo, con solo 40 persone in fabbrica - e 30 di loro lavorano nella produzione" "220 giorni di lavoro (365 giorni esclusi sabati, domeniche, ferie e festività varie)" Con sole 30 persone che lavorano nella produzione, facendo due conti, viene fuori che ogni tecnico deve fare 1,5 macchine al giorno... ti pare possibile? È ovvio che montano e basta cose costruite altrove. Secondo me già premontate, anche se nelle visite magari fanno vedere uno che fa scena col cacciavite. Se questo per te è made in sweden... ok, hai smentito per l'ennesima volta |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 21:54
No, per me non è importante (semmai lo è per te, visto che non è la prima volta che fai affermazioni del genere), partecipo per puro piacere di chiacchierare e, in quest'ambito mi piace riportare le notizie ufficiali; se poi tu pensi che quelli siano dei figuranti, ok. Ma torno a chiedere: che cosa significa per te oggi costruire? Ti aspetti l'operaio che cesella a mano ogni pezzo e ingranaggio? In un prodotto che è gran parte elettronico? Ma quindi, riprendendo l'esempio fatto da qualcun altro (analogo a quello fatto da me in passato), un'auto della marca "pincopallino" non è realizzata da pincopallino poiché l'elettronica e Bosh, i freni Brembo, i vetri Saint Gobain, i cerchi OZ, il cruscotto, i paraurti e il serbatoio da Safiplast (non so se esuste più tale produttore che un tempo riforniva molti brand), il volante Nardi, i sedili Recaro (magari con tesduti Alcantara)... |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:11
Chi ha parlato di figuranti... ho solo riflettuto sui tuoi dati e fatto due operazioni che potevi fare benissimo anche tu.. ora mi chiedi cosa significa per me oggi costruire... però in una discussione precedente, quando ti dissi che questi montavano e basta componenti prodotti da altri, ti inalberasti dicendo che non era vero, che le producevano a mano pezzo per pezzo e tirasti fuori questi link. Vedo che ti sei convinto finalmente. In ogni caso le ditte fanno il loro mestiere, non ho nulla da dire se Hasselblad fa gli affari suoi. Sono i tifosi dei vari brand a creare costruzioni mentali per insicurezza o altro. Tuttavia, se anche fosse vero che oggi produrre significhi solo quello che dici tu, tuttavia non me la sento lo stesso di includere marchi come Canon, Pentax, Nikon, Sigma, Panasonic, Sony e altri in questo modello di produttività "moderna", in stile Hasselblad 2021. Per me questi nomi, e altri, possono ancora dire di produrre effettivamente. Hasselblad e altri, non dico di no totalmente, ma meno, molto meno |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:18
Ogni produttore, da quelli più famosi e blasonati, alle aziende più piccole e che producono oggetti apparentemente “semplici”, vive di terzisti. Io lavoro nel biomedicale, e anche nella produzione di una “semplice” siringa entrano in gioco almeno 3 terzisti, coi loro semilavorati. L'azienda che poi ci mette il marchio ha la responsabilità del prodotto, anche perché non ci mette solo il marchio…dà le specifiche al terzista, fa gli audit di qualità presso il fornitore, ci mette l'R&D, il CQ, eccetera. La siringa sarà di altissima qualità anche se il gommino dello stantuffo lo produce l'aziendina di 10 dipendenti dall'altra parte della strada! Così funziona ovviamente anche in fotografia, elettronica, ecc… Io nemmeno lo voglio sapere chi produce il vetro per un obiettivo Leica, mi basta sapere che è Leica a dare le specifiche, è Leica a occuparsi di progettazione, è Leica che controlla che quel prodotto possa essere venduto come un prodotto Leica. Chi si stupisce di questo non ha la minima idea di come funzioni un'azienda… Apple, su tutti, docet… Eppure fa prodotti qualitativamente eccelsi, che stiano simpatici o meno. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:21
Prima di tutto è impossibile che io mi sia inalberato, come vedi uso sempre toni molto pacati, al massimo sostengo un contraddittirio esprimendo educatamente le mie opinioni rimanendo sugli argomenti di cui si sta parlando, senza insinuare (a differenza di quanto fai tu) eventuali insicurezze altrui o cose del genere. In secondo luogo escludo anche di avere sostenuto che producessero a mano ogni pezzo, ma magari puoi riportare il link dove affermo ciò che tu sostieni. Infine, qualora tu ti stia riferendo a me quando parli dei tifosi, posso assicurarti che tifoso non sono (sebbene Hasselblad sia il marchio che ho scelto di utilizzare), tanto è vero che ho aspramente criticato, anche pubblicamente, certe scelte sia recenti che soprattutto passate. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:28
Esattamente Gibus, l'industria funziona proprio così; ma c'è ancora chi pensa che quando mette il carburante presso la pompa del marchio X quel carburante sia prodotto da X mentre invece magari lo ha prodotto Y (che magari ha una raffineria o un deposito carburanti piu vicino, quindi per X è più conveniente acquistarlo dal "concorrente" Y che trasportare il proprio), lo stesso Y che magari in una sua pompa vendo il carburante di X (o di Z). E poi ci sono le cosiddette "pompe bianche" (quelle senza marchio famoso) che vendono anche loro i carburanti di X, Y e Z ma la gente pensa siano di minore qualità. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:30
Sull'onda di questa discussione, prendo una brochure Sigma, e leggo: "Proviamo OGNI obiettivo ..."; "Controlliamo OGNI obiettivo delle nostre nuove linee PRIMA della spedizione."; "A parte piccole lavorazioni, produciamo da noi le nostre lenti. Noi moliamo il vetro delle lenti, lavoriamo le parti in materiale sintetico, verniciamo, montiamo i vari pezzi, addirittura produciamo le viti necessarie, e molte altre piccole parti. Con questo sistema integrato produciamo TUTTI i nostri obiettivi intercambiabili ..."; (Il che implica che si riferiscono sia alla linea ART, sia alla linea SPORT, sia alla linea CONTEMPORARY.) "In effetti, ora siamo uno dei pochissimi produttori i cui prodotti siano realizzati ESCLUSIVAMENTE in Giappone."; " ... la nostra produzione si basa sulla LAVORAZIONE ARTIGIANALE ...". Pubblicità? Indubbiamente si! Non credo però che abbiano scritto menzogna alcuna! Dal basso della mia modesta esperienza non posso, però, non rilevare un livello di eccellenza in quella produzione (tutta quanta!). Spero di non essere andato OT, ma ... associazione di idee? GL |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:33
Non a caso fanno parte di un consorzio con Leica e Panasonic... non mi meraviglierebbe che Sigma facesse di più che i propri obiettivi, per me sarebbe il partner giusto |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:41
Si Giovanni, perché evidentemente a Sigma conviene fare così, ma è una mosca bianca. Il punto è che tutto questo non si traduce per forza in una maggiore qualità del risultato finale. Volendo estremizzare il discorso, io mi fiderei di più di chi ci mette prima di tutto la testa, per poi far produrre a chi sa produrre. Nel senso che se un'azienda fa sia viti che progetti ottici che molatura lenti, in qualcosa sbaglia per forza. Questo in termini generali. Nel caso di Sigma, il perché riesca a fare tutto in casa è presto detto: si è comprata i terzisti, tipo appunto l'aziendina di 10 dipendenti che fa le viti. Ma le viti le fa sempre quell'aziendina, anche se ora fa parte del gruppo Sigma. E magari è un'aziendina sperduta in Thailandia… L'azienda per cui lavoro io ha appena fatto la stessa cosa: si è comprata il terzista che si occupava del packaging. Ma questo non cambia nulla nella qualità finale del prodotto…e ingenuo pensare che ci sia un ingegnere che al mattino si sveglia, poi fa un progetto, poi va in miniera a prendere il materiale, poi mola le lenti, estrude un po' di plastica e fa a mano le viti… |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 22:58
Insomma per riassumere: il brand che sa fare il proprio lavoro non pretende di fare tutto in casa, ma si appoggia a chi sa fare una determinata parte del lavoro. Il fatto che si appoggi al terzista o che lo compri direttamente è una questione esclusivamente di etichetta, non cambia nulla ai fini del prodotto che ti ritrovi in mano. Diverso ovviamente il discorso se il brand prende un prodotto finito marchiato “x” e ci mette sopra il proprio logo… Ma non confonderei i due scenari, per quanto anche quest'ultimo abbia una sua logica facilmente spiegabile |
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