| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 16:35
Pur non condividendo spesso le opinioni espresse da Maila in altri post , in questo caso mi sento di condividere quanto da lei espresso più sopra L'argomento è difficile e delicato , come tutti quelli in cui si ha a che fare con sentimenti , emozioni , situazioni familiari complicate e , soprattutto figli , tanto più quando.in tenerissima età . Ciò che condivido di quanto detto da Maila è la particolare condizione in cui si viene a trovare una donna nel post parto , condizione sicuramente in grado di amplificare gli aspetti di un carattere magari già ... complesso all'origine (carattere che , sia detto per inciso , credo fosse ampiamente a conoscenza dell'autore del post). Ciò detto , personalmente eviterei soluzioni affrettate , a base di avvocati e abbandoni del tetto coniugale (tanto più se disastrose dal punto di vista economico!) , anzi aspetterei che il particolare momento in cui si trova la neo mamma si sia , per dir così , stabilizzato e proverei , in estrema sintesi e infine , a recuperare un rapporto che , se avete fatto un figlio insieme , doveva comunque avere una sua consistenza . Spesso , trovare un punto d'incontro non è difficile come sembra e con la comprensione e la pazienza (magari più da una parte che dall'altra!) la convivenza non solo diviene possibile ma si può ritrovare un'intesa anche migliore e più forte di prima . Avere un carattere forte (come sembra avere la compagna dell'autore del post) non vuol sempre dire avere un brutto carattere e la "chiave" per aprire porte che a volte sembrano inespugnabili non è difficile da trovare .. .occorre volerlo però ed essere disposti ad impegnarsi per farlo . |
user203495 | inviato il 03 Ottobre 2021 ore 18:38
@Wolfschanz Condivido. Francamente l'ostracismo di Agnostico non capisco da cosa sia veicolato. Né quale sia la visione della genitorialità che tanto lo urta. |
user225138 | inviato il 03 Ottobre 2021 ore 21:04
“ Né quale sia la visione della genitorialità che tanto lo urta. „ Mi urta la visione di una famiglia che deve rimanere unita nonostante ciascun componente sarebbe più felice se quella famiglia si separasse. Mi urta, se vogliamo essere più espliciti, la sacralità dell'unione familiare, e il sistema di pensiero in base al quale quella sacralità viene affermata. Mi urta anche l'idea secondo la quale i figli vivano meglio in una famiglia disfunzionale, ma formalmente unita, che con genitori separati e che hanno recuperato il proprio equilibrio emotivo e sentimentale. Questo non vuol dire che ci provi gusto a vedere una famiglia disgregarsi, e anche io ho suggerito all'autore del thread pazienza e comprensione. |
| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 21:37
"Mi urta, se vogliamo essere più espliciti, la sacralità dell'unione familiare" Pur avendo il tuo stesso orientamento religioso ritengo questa affermazione quanto di più lontano sia dal mio modo di concepire il concetto di famiglia. |
user203495 | inviato il 03 Ottobre 2021 ore 21:58
“ Pur avendo il tuo stesso orientamento religioso „ L'unico orientamento di un agnostico,se tanto mi dà tanto,è di non avere un orientamento. agnòstico agg. [dall'ingl. agnostic (Th. H. Huxley, 1869), der. del gr. ???????? «ignoto»] (pl. m. -ci). – Relativo ad agnosticismo: teoria, concezione, filosofia agnostica. Per estens. (anche come sost.), chi non prende posizione in ambiti di vario genere, dalla fede religiosa alla politica o, scherz., riguardo a ogni attività che comporti una scelta: essere, apparire, mostrarsi agnostico. Nel linguaggio politico, stato a., quello che non assume una posizione definita rispetto ad argomenti etico-religiosi. ? Avv. agnosticaménte, in modo agnostico, con manifesta indifferenza per la realtà (politica, sociale, ecc.) o per problemi particolari: negare agnosticamente i valori della cultura. Treccani |
| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 22:05
Tralascio le questioni morali e i pareri attinenti ai sentimenti familiari per riportarmi solo alla specifica seguente richiesta di chi ha aperto la discussione: “ Prima di contattare un legale, volevo sapere se qualcuno si è trovato in una situazione simile, cioè con un figlio nato da un rapporto difficile e senza matrimonio e di cosa effettivamente garantisce la legge per ciò che concerne il diritto del padre a trascorrere il tempo con il figlio in età così piccola. „ Orbene, direi che quanto ti ha scritto Facip sia sotto l'aperto giuridico del tutto condivisibile. Ma aggiungerei che se riuscirete a superare positivamente questo difficile momento la vostra creatura potrà solo trarne vantaggio. In caso questo non fosse possibile, so per esperienza professionale che nessun giudice senza una fattiva collaborazione del padre e della madre potrà mai emettere provvedimenti del tutto soddisfacenti ed idonei a garantirle il benessere e l'amore a cui avrebbe diritto. |
| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 22:11
Agnostico legge quello che ho scritto travisando il tutto in base ai suoi preconcetti nei miei confronti sapendo che sono credente; in altro modo non saprei spiegare questa sua distorsione di quello che ho scritto che tra l' altro non è molto diverso da quello che si trova scritto nel post che ho pubblicato che nulla ha di religioso. Sottolineo inoltre che fatto studi umanistici e ho studiato materie come pedagogia, sociologia e psicologia anche infantile, argomenti che ho approfondito anche a livello personale per un mio interesse. Tra l'altro vorrei sottolineare che anche io sono divorziata |
| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 22:23
Fabio hai fatto benissimo a riportare il discorso in carreggiata e trovo bellissima la tua conclusione: nessun giudice senza una fattiva collaborazione del padre e della madre potrà mai emettere provvedimenti del tutto soddisfacenti ed idonei a garantirle il benessere e l'amore a cui avrebbe diritto. 10 e lode Vorrei però sottolineare che è un po' difficile dare pareri ad un argomento così delicato senza tenere in considerazione i sentimenti familiari. |
| inviato il 03 Ottobre 2021 ore 23:27
"L'unico orientamento di un agnostico,se tanto mi dà tanto,è di non avere un orientamento." Già,come tu stesso affermi questo è già un orientamento. Ma a volte bisogna leggere tra le righe,usare la fantasia (ma neanche tanto poi) ,guardare oltre il dito invece di spulciare i messaggi altrui. |
user225138 | inviato il 04 Ottobre 2021 ore 5:29
Mi scuso per la parentesi, eventualmente cancellerò questo post successivamente, ma sento l'esigenza di fare chiarezza. Mi dispiace per il dizionario Treccani, ma l'agnosticismo ha un significato diverso. L'agnostico non afferma "non posso sapere", ma "nessuno può sapere". Una splendida sintesi di questa posizione è la celebre settima proposizione del Tractatus ("Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere"). L'agnostico è più radicale dell'ateo, che accetta di discutere del divino, pur negandone l'esistenza. Non ritiene proprio possibile qualsiasi confronto sull'argomento. Ero ateo, sono diventato agnostico. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 7:46
Gradirei si restasse sul tema senza andare su battibecchi personali che non servono. Ho trovato utili quasi tutti i commenti, anche quelli di chi la pensa diversamente che contengono comunque qualche spunto di riflessione. Qualcuno ha pontificato traendo conclusioni fantasiose circa i miei sentimenti e la relazione con la madre di mio figlio. Preciso ancora una volta che è da prima della gravidanza che il rapporto ha evidenziato delle crepe. Il figlio non era programmato né voluto,.ma è successo e lei ha deciso di portare avanti la gravidanza anche perché essendo a limite con l'età ottimale per avere figli, ha pensato che quella era l'ultima occasione per averne uno. Io nonostante le difficoltà, le sono stato vicino, ho continuato a cercare di costruire un rapporto pur commettendo ai suoi occhi errori nel pensare sempre a ritagliarmi un mio spazio, cosa di cui sento effettivamente spesso il bisogno ma cercando di adempiere prima ai miei obblighi di padre e compagno, quali possono essere prendersi cura della casa e della famiglia. A volte sembra che i miei sforzi anche in questa direzione non siano sufficienti, anche quando per dire pulisco tutta casa oppure nel weekend organizzo una giornata da trascorrere insieme cercando di ritagliare magari mezza giornata la domenica per andare in montagna (e molte volte ci siamo andati insieme con il bambino nel marsupio). Per me le difficoltà maggiori sono a livello caratteriale in quanto abbiamo entrambi un background totalmente differente. Io ho un carattere pacato e molto autocontrollo, lei è impulsiva e fatica a gestire stress e rabbia anche per via delle violenze subite in famiglia. Ho tutta la sensibilità necessaria a poter dire che su questi aspetti sono delicato e cerco di prendermi cura di lei trasmettendole fiducia anche in questo. Purtroppo in alcuni momenti da stupidaggini si sfocia in contrasti accesi dove lei finisce sempre con il rispondere molto male senza preoccuparsi minimamente di come io possa sentirmi. Capite bene che una disparità di trattamento alla lunga crea solo tristezza e malumori. Ad ogni modo le ho parlato, ancora una volta, cercando di farle notare il bello che c'è stato e c'è tra di noi. Le ho chiesto di metterci in discussione e sebbene le faccia un po' fatica, alla fine siamo riusciti ad avvicinarci e ho vissuto un giorno in cui mi sono sentito veramente all'interno di una famiglia..ed è stato fantastico sentire queste unione. Non mi illudo di aver risolto i problemi, perché così non è. Spero solo di aver trovato la giusta combinazione per arrivare a lei. È successo altre volte di sentirmi così salvo poi tornare indietro a causa dei conflitti che si generano e delle difficoltà a superarli. Non è facile per nessuno. Probabilmente vogliamo entrambi la stessa cosa ma senza riuscirci. In settimana provo a sentire un centro che possa aiutare la mediazione tra di noi, nell'interesse di creare una comunicazione sana anche per le eventualità peggiori. Emotivamente è difficile fare comprendere agli altri cosa significhi tutto questo per me. Essere padre è una gioia immensa, vivere conflitti quando lo si è da così poco diventa invece qualcosa che pesa molto sulla vita di tutti i giorni. Cerco di mantenere l'ottimismo, poi sarà quel che sarà. Non ho rimpianti e credo di aver dato tutto. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 8:27
Come ha detto Flagship, rivolgiti a chi di dovere. In Italia non so oggi giorno come è la situazione in casi di questo tipo, in Svezia avresti il figlio una settimana tu e una settimana lei. Ma appunto sei in Italia. Tuttavia, e qui ripeto il consiglio di Flagship, rispetto a quando i miei si separarono 35 anni fa e io ero piccolo, le leggi sono un po' cambiate, e ora i padri hanno diritti in più. Anche gli assegni di mantenimento sono più "giusti", soprattutto se lei lavora. Detto questo, se il figlio ha 4 mesi, scusami ma penso che a livello ormonale la mamma sia completamente sbilanciata, non è da escludere magari una sindrome depressiva post-parto. Una vita di equilibri nuovi, l'essere genitore, le paure, le ansie, etc (se hai studiato pedagogia dovresti sapere tutte queste cose, almeno io quando mi sono laureato avevo queste tematiche nei miei corsi). Sono "fresco" padre di due figli, una 4 anni e l'altro 18 mesi, in entrambi i casi il primo anno non era stato facile, e considera che i nostri fin dal primo giorno avevano il biberon, non allattando mia moglie, ma per una donna allattare è molto faticoso, in termini fisici, ormonali, psicologici. Inoltre, consiglio, se tu esci adesso con il figlio di 4 mesi, non è che ci fai proprio una bella figura davanti al giudice, quindi stai in casa, almeno fino ai 12 mesi. Dico questo perchè in questi 4 anni è stata dura, ma appunto i figli squilibrano tutta la famiglia. Nel bene e nel male. Infine considera da che periodo storico si viene, dal COVID e penso che mentalmente porterà diversi strascichi nella società per diverso tempo. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:11
Purtoppo ho un figlio nella tua identica situazione anche lui con una bambina che ormai ha 5 anni e 1/2. Purtroppo il problema che esponi è molto frequente.. Cerco di spiegarti in via molto sintetica cosa puoi fare. 1) non disperare mai! La compagna di mio figli portò la bambina appena nata a casa della madre in quel di Lecco (noi abitiamo a Roma) e alle rimostranze del padre disse che quelli erano affari suoi...come poi dimostrao dai fatti cio non è assolutamente vero. 2) Purtroppo devi farti seguire da un avvocato perchè la materia non è facile gestirla in proprio..., però in quel di Milano ci sono associazioni di genitori separati che sono in grado di darti un validissimo aiuto sia legislativo che morale... Scegli quella che ti segue meglio e parla con chi ne fa parte perchè sono genitori anch'essi coinvolti, purtroppo, in questi problemi. 3) Sappi che un genitore ha diritto di vedere il figlio anche se dovesse essere un ladro, drogato o altro di peggio..e la legge fà rispettare questo diritto in qualunque modo...(la giustizia è lenta ma arriva sempre a segno... anche se a volte... Se hai prove audio o video delle situazioni descritte non esitare a presentarle quando dovesse essere richiesto, anche se fossero state prese senza iil consenso dell'altro il giudice comunque ne terrà conto. 4) Testimoni a tuo favore: Cerca di trovarne disposti a testimoniare... 5) Il mantenimento tiene sempre conto della situazione economica dei genitori...e per un minore di pochi mesi come tuo figlio, generalmente si parla di 2/max 300 euro ma, se la madre ha più capienza, la situazione potrebbe invertirsi 6) Fai scrivere da un avvocato una lettera alla madre spiegando che data la situazione di conflittualità esistente, per il bene del minore, sei costretto a lasciare il domicilio ma che al contempo pretendi di vedere il figlio almeno 3 volte a settimnana anche senza la presenza della madre, e nella tua abitazione (quando ne avrai una...) 7) Se già non l'hai fatto riconosci il bambino... 8) ti ho detto all'inizio che non devi mai disperarti e te lo confermo...! Queste sono situazioni che esigono nervi saldi e pazienza, tanta tanta pazienza, mio figlio ha visto la luce circa 2 anni fa, quando il tribunale gli ha riconosciuto tutti i diritti sulla figlia (diritti e doveri). Documentati anche sul web in materia di figli di coppie di fatto separate..è utile... Non conosco la situazione del tribunale dei minori di Milano; A Roma per mancanza di giudici trascorse un anno e mezzo per la prima udienza... Per questo ho detto di non disperarsi e avere tanta pazienza; Sappi però che il tempo gioca generalmente a favore del coniuge più debole... Comunque sia è sempre buona regola cercare in ogni modo di addivenire ad accordi "privati" sempre però con la presenza degli avvocati delle parti... Se dovesse servirti mandami un M.P. ciao e..fatti forza!...(da parte di un nonno ) |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:47
ho vissuto un giorno in cui mi sono sentito veramente all'interno di una famiglia..ed è stato fantastico sentire queste unione. Nei momenti difficili concentrati su questo: sono i pensieri positivi che sortiscono risultati positivi. È successo altre volte di sentirmi così salvo poi tornare indietro E' quando ci si sente arrivati che si abbassa la guardia e si perde così terreno conquistato. L'arrivo non sarà vicino ma l'importante è continuare a perseverare sicuri che ne valga la pena e che gli sforzi non saranno vani. Non è facile per nessuno Sicuramente! ma non impossibile |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 17:02
“ Se lei non va dall'avvocato non andarci tu per primo e quando ti minaccia di fare questo dille che a te spiacerebbe tantissimo ma che sarà lei a decidere. „ Errore fatale, nulla di peggio... purtroppo queste situazioni sono peggio di una guerra e chi mena per primo mena due volte. Io sentirei immediatamente un avvocato serio e preparato sul diritto di famiglia. Fastgiaco ti ha dato ottimi consigli |
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