| inviato il 15 Settembre 2021 ore 9:34
Non serve.....basta il DOF sul cellulare... se proprio abbiamo dei dubbi |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 10:41
“ Se usassi F8, avrei una distanza iperfocale di 0,48m. Come faccio a mettere a fuoco un oggetto così vicino? Non entra neanche nell'inquadratura. Devo andare in manuale immagino. „ Ovviamente quando usi l'iperfocale alla distanza alla quale devi mettere a fuoco potrebbe anche non esserci nulla, quindi la messa a fuoco, in quel caso va fatta manualmente. Anche se non fosse così vicina. Immagina di avere nel mirino una persona inquadrata a mezzo busto a un paio di metri e poi più nulla fino a uno sfondo di edifici lontano qualche centinaio di metri, senza che si veda il terreno, e di voler avere tutto nitido. L'iperfocale probabilmente cadrebbe nello spazio vuoto tra soggetto e sfondo |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 15:51
Ma alla fine, per foto di paesaggio non si fa prima a tenere il fuoco sempre su infinito e buonanotte? Una volta che si è trovato il punto preciso dato un obiettivo (non sempre è indicato preciso) e se non interessa staccare il primo piano dallo sfondo ovviamente. Che controindicazioni ci sono a fare così? |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 15:57
Nessuna, appunto se la scelta è lo sfondo come soggetto e hai considerato che il primo piano cade in zona iperfocale. L'approccio all'iperfocale è di due tipi: A) MAF all'infinito (che non è il fine corsa MAI) B) MAF alla DIPF e hai la percezione di fuoco da metà all'infinito (ma ovviamente se ti avvicini è meno definito, parimenti al soggetto in primo piano nel caso A). Dai che ti è chiaro, a te la scelta. Poi nessuno ti impedisce di fare il salto in avanti e fare entrambi gli scatti e poi scegliere a casa oppure fare anche più scatti aggiuntivi, di cui uno secco sul primo piano e altri anche a distanze intermedie per poi fondere il tutto (a casa) con i software di focus stacking! |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 16:41
Ok grazie a tutti. La prossima volta evito di nominare il Coc |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 19:35
“ Ma alla fine, per foto di paesaggio non si fa prima a tenere il fuoco sempre su infinito e buonanotte? „ In soldoni la differenza è che se metti a fuoco sull'infinito con un certo diaframma avrai una zona accettabilmente nitida che andrà da una certa distanza all'infinito. Mettendo a fuoco sull'iperfocale invece con lo stesso diaframma avrai una zona nitida maggiore, che andrà sempre all'infinito ma partendo da una distanza minore. Si tratta di una tecnica molto usata dai reporter negli anni in cui l'autofocus non esisteva e si scattava in analogico: uno regolava la fotocamera con un certo diaframma e la messa a fuoco sull'iperfocale gli consentiva di avere tutto sufficientemente nitido tra, poniamo, due metri e l'infinito. Qualsiasi cosa succedesse se il soggetto non si avvicinava oltre i due metri si poteva avere una foto nitida, senza dover focheggiare manualmente, cosa molto difficoltosa da fare bene in velocità o addirittura impossibile se si usava il flash. Quanto poi questa tecnica, oggi che abbiamo autofocus fulminei per soggetti in movimento e possiamo anche fare focus stacking per soggetti statici, sia ancora utile è tutto da vedere... |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 19:50
Ammesso e non concesso che tutti i calcoli siano giusti, ma diamoli giusti d'ufficio, si scontreranno sempre con la realtà. E la realtà è prosaica nella sua semplicità: la PdC non esiste. |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 20:01
Paolo: certo, ma i reporter ai quali accennavo avevano scopi molto pratici: volevano delle foto fatte al volo che avessero una nitidezza tale da essere accettabile per andare in stampa sulle riviste dell'epoca, con gli standard tecnici dell'epoca. E regolare la fotocamera sull'iperfocale gli risolveva il problema. Se oggi questa tecnica abbia ancora una vera utilità non saprei. Non faccio il reporter e non faccio street, ma se mi capitasse invece di usare l'iperfocale credo preferirei tenere a fuoco il soggetto e cercare un diaframma tale da far restare leggibile quel che gli sta intorno o magari anche lo sfondo. Oggi si può fare anche perché possiamo salire facilmente con gli ISO, a livelli inauditi ai tempi della pellicola... |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 20:40
E' attualissima. Qui avevo un voigtlander 10.5mm già pronto per MAF e diaframma e tempi di scatto veloci. Dovevo solo inquadrare. Non avevo tempo di attendere oltre, la scena era quella e mi piaceva. Ho atteso che la composizione mi piacesse e zak. Un attimo prima non andava bene, un attimo dopo neppure. La messa a fuoco del soggetto non potevo farla. Pioveva pure.
 Walking in the rain |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 20:57
“ E la realtà è prosaica nella sua semplicità: la PdC non esiste. „ In che senso? |
| inviato il 15 Settembre 2021 ore 21:15
"Qualcuno può dirmi quanto è il Circolo di confusione di tale macchina? " Il Circolo di Confusione non è un parametro ottico di un trabiccolo, non lo puoi misurare ma è una scelta del fotografo, una attribuzione, è il fotografo che attribuisce un determinato CoC a seconda di quanto vuole grande la stampa con quello scatto, il Coc lo sceglie lui. Anche la Profondità di Campo non è un parametro ottico misurabile, anche quella è una attribuzione, è l Fotografo che la sceglie in fase di scatto in funzione della dimensione dell'immagine finita che vuole, varia anche quella in funzione della dimensione di stampa, una foto formato francobollo può benissimo essere bella nitida osservata ai soliti 30 cm di distanza da un occhio medio, ma se la ingrandisci a 3 x 4 m, la stessa foto, sempre da 30 cm, può benissimo essere sfocata: che cosa cambia tra le due immagini di dimensioni diverse di una stessa fotografia? Il CoC. E cambiando il CoC cambia di conseguenza anche la PdC. Secondo me, un corso base di Fotografia, fatto da uno serio e non dal solito miccio che si mette a fare dei corsi di Fotografia, ti farebbe bene: con la domanda che hai fatto, è palese che ti mancano completamente le basi, le fondamenta tecniche, della Fotografia. Bisogna prima di tutto spendere in conoscenza, corsi e libri, dopo in un buon monitor (in digitale sono i tuoi occhi!), poi in buon PC e relativo software, poi, molto dopo, in una buona fotocamera e molto dopo ancora in ottiche. Pr fare buone foto, l'attrezzatura in Fotografia, oggi, col digitale, conta ben poco, conoscenza e fotoritocco contano molto, molto di più. |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 10:13
“ Secondo me, un corso base di Fotografia, fatto da uno serio e non dal solito miccio che si mette a fare dei corsi di Fotografia, ti farebbe bene: con la domanda che hai fatto, è palese che ti mancano completamente le basi, le fondamenta tecniche, della Fotografia. „ Beh adesso non esageriamo. Non sarò esperto, ma neanche un novellino. Di corsi ne ho già fatti svariati. Anzi, molti non sanno neanche cosa sia la Coc (non il valore, ma il concetto), o perlomeno non se ne sono mai preoccupati. Io almeno cerco di indagare... E' semplicemente un parametro che Photophills permette di settare per una certa reflex, dato che il valore di default pare non essere corretto. Cercavo solo un valore che andasse bene per foto di paesaggio con ingrandimenti al 100% da monitor. |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 12:13
@Gabriele forse è ora che passi dalla considerazione dello spazio immagine a quella dello spazio oggetto. La differenza è che le cose nello spazio oggetto sono ASSOLUTE, valgono per un 1" come per un 4x5". coc e iperfocale hanno quasi cent'anni. Con messa a fuoco all'infinito (accertati che il fondo corso sia davvero infinito ottico, alcuni obiettivi lasciano un certa tolleranza) la teoria dello spazio oggetto prevede che hai il fuoco massimo all'infinito (ovvio, no?). Avvicinandosi gli oggetti alla tua macchina, avrai ragionevolmente a fuoco tutto ciò che è più grande dell'apertura fisica dell'obiettivo, cioè il diametro dell'apertura. Un 16 mm si presta magnificamente coi suoi diametri: - 16/16=1 mm; - 16/11=1.45 mm; - 16/8=2 mm. f/8 è consigliabile perché probabilmente è il diaframma a cui il tuo grandangolo soffre meno le aberrazioni e nel contempo è ancora lontano dalla diffrazione. Quindi non è solo focheggiare all'infinito, è anche predeterminare quello che vuoi tenere a fuoco o escludere dal fuoco a seconda della dimensione fisica del dettaglio. Ovviamento il tutto funziona alla grande con grandangoli e se in paesaggistica ti interessa di più lo sfondo degli oggetti VICINISSIMI. |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 12:54
“ Quindi non è solo focheggiare all'infinito, è anche predeterminare quello che vuoi tenere a fuoco o escludere dal fuoco a seconda della dimensione fisica del dettaglio. „ Giusta osservazione. Grande Valerio! |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 13:13
Certo che oltre f11 anche se uno avesse una badilata di mpx i dettagli di 1mm se li gioca con diffrazione e difetti vari, se sono sufficientemente lontani, penso. Io ce lo chiudo a quei valori il diaframma, ma poi non pretendo dettagli come fossero rasoi (a meno di stampare su una carta o guardare su un monitor di formato non molto grande, quello cura un po' tutto! :D ). |
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