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Pero' ce ne sarebbe molto altro da dire. Anche se non lo farò per non tediarvi.
Ma, ad esempio, se sei un matrimonialista... Stai facendo un lavoro. Fai una foto a lui e lei in un momento unico. Hanno entrambi un'espressione bellissima.
Ma sullo sfondo ci sono due cani che trombano e cagano. Contemporaneamente... E lo stupendo giardino di quella villa che hanno affittato indebitandosi per 10 anni, come solo una coppia che si conosce da massimo un anno e che si vede solo nei weekend potrebbe fare, si vede poco o niente....
Se io elimino i cani e faccio comparire un po' di quel giardino in post, esattamente a chi sto facendo un torto? A parte al mio orgoglio deviato?
Alla fine fotografi, dipingi, suoni, ecc... per esprimere e comunicare qualcosa.
Solo che ancora non capisco quando e chi abbia stabilito che quello che un fotografo dovesse comunicare fosse un'astratta realtà oggettiva, inesistente, ed interpretata arbitrariamente da un dispositivo che tiene tra le mani.
Il cuore della fotografia PER ME: rendere più persistente nel tempo un qualcosa che sarebbe ben più effimero. Questa magia non avviene da sè e c'è un prezzo da pagare: in questo incantesimo una parte più o meno significativa del fotografo resta nella fotografia. Questo per me è il cuore. Poi modalità e finalità ulteriori variano all'atto pratico.
@ kappasim In una versione cancelli i cani e la vendi agli sposi, nell'altra versione cancelli gli sposi e vendi la foto ai proprietati dei cani, nella terza e ultima versione, cancelli cani e sposi e vendi la foto del giardino all'agenzia immobiliare che affitta la villa. Stessa realtà, tre foto, triplo guadagno!
“ In una versione cancelli i cani e la vendi agli sposi, nell'altra versione cancelli gli sposi e vendi la foto ai proprietati dei cani, nella terza e ultima versione, cancelli cani e sposi e vendi la foto del giardino all'agenzia immobiliare che affitta la villa. Stessa realtà, tre foto, triplo guadagno! „
“ Ma sullo sfondo ci sono due cani che trombano e cagano. Contemporaneamente... „
user225138
inviato il 01 Settembre 2021 ore 23:59
“ Oggi non siamo più fotografi, ma "image maker". „
Sono più vicino ai sessanta che ai cinquanta, ho incominciato con la pellicola, etc. etc.
Ciononostante, sono felicissimo di poter essere image maker e non (più) fotografo. La libertà creativa (che poi uso a ca**o di cane, è ovvio, essendo stato un fotografo scarso e non potendo essere un image maker migliore) è impagabile.
user92328
inviato il 02 Settembre 2021 ore 0:48
“ Ho seguito negli ultimi tempi alcuni ragazzi americani che con Photoshop fanno cose inimmaginabili.
Non modificano la realtà. La creano.
Puoi sentirti il fotografo più arrivato del mondo. Raggiungere i luoghi piu remoti. Creare la composizione della tua vita.
Ma vale solo per te.
Perchè un sedicenne dietro ad un pc puo ricreare qualcosa di uguale (se non meglio) senza sbattersi. O, meglio, sbattendosi. Ma in modo diverso.
Ormai la fotografia serve solo al fotografo. Per viaggiare. Scoprire. Fare esperienza di vita e di cultulra.
Ma per un eventuale osservatore esterno... Beh...
Penso che la fotografia come arte creativa ormai non esista più. Percentuali sempre maggiori di ciò che ammiriamo sono create digitalmente. E saranno sempre di più.
L'unico spazio che ancora mi sento di riconoscere all'arte fotografica è la documentazione.
Quella non puo' essere ricreata. Puo' essere fabbricata, certo. Ma non ricreata.
Ma qualsiasi sedicenne abile all'uso dell'editing creerà foto (al giorno d'oggi) inarrivabili per qualsiasi fotografo.
Questo è quello che penso io. „
Mi piace come la pensi...
“ Ho seguito negli ultimi tempi alcuni ragazzi americani che con Photoshop fanno cose inimmaginabili. „
Mi hai incuriosito, puoi mettere un link o il nome di questi ragazzi...? Immagino facciano video su YouTube o no....?
Beh FotografoAgnostico io credo che la "libertà creativa" prescinda dal mezzo utilizzato perché essa è (o dovrebbe essere) insita nella mente di chi crea... e non nel mezzo che adopera per creare!
Kappasim ha ragione ma nei termini ristretti della Grafic Art di cui siti come 1X ne sono pieni, mischiati a centinaia di foto post prodotte in modo eccelso. Di certo è ben diverso scegliere i giusti plug-in per stravolgere o ricreare scenari e oggetti, stando con il culo caldo sulla sedia, rispetto all'andare in giro a congelare momenti irrepetibili per molte persone o eventi in genere. Il titolo parla di fotografia non di grafica.
Il titolo del topic è comunque molto anacronistico per chi deve scattare quasi tutti i giorni ed essere al passo dei tempi, di sicuro molti sono fortunati nel perdere tempo su disquisizioni da salottino della fotografia di qualche rotary club o corso tri-settimanale di base.
McCurry è un grande furbacchione. 10/12 anni fa quando scoppiò la moda del McCurry pensiero con tanto di mostre in tutte le città italiane, si scoprì quasi subito che il tizio, pur facendo buone foto, grazie alla possibilità di viaggiare molto per il national geographic (e questa è già la prima prerogativa per fare buoni servizi) si appoggiava per le post produzioni su due studi di grafica, uno a new York e l'altro a Milano. Della serie, se vuoi vincere facile trovi sempre il modo.
La famosa foto della ragazza afghana con il velo Sharbat Gula fotografata nel 1984, che venne poi rintracciata nel 2002, sposata e con tre figli, quell'anno non venne fotografata da Mcurry perchè gli fu proibito per regole tribali, ma da una sua assistente con una compattina, il resto dell'attrezzatura rimase nell'automobile. Ci vuole poco a creare le leggende.
“ McCurry riuscì a garantire a Sharbat un servizio medico adeguato, le donò persino una macchina da cucire (in modo da offrire alla figlia la possibilità di un lavoro sicuro) e le diede i mezzi necessari per effettuare il pellegrinaggio a La Mecca, atavico sogno sempre bramato dalla donna. L'eco di Sharbat Gula, tuttavia, è stata ancora più vasta, ed ha concorso all'istituzione dell'Afghan Children's Fund, ente che si occupa di garantire ai bambini afgani il diritto di andare a scuola e di ricevere un'istruzione. „
(wikipedia.org) Di certo contribuì molto nel fare opere di bene.
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