| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:04
Le foto degli agnelli, come quelle degli altri nella lista, non sono costruite. Nel link dell' intervista lo spiega bene. Fotografare il dolore di qualcuno è sempre straziante e smuove qualcosa. Chi scatta, ghi guarda, chi soffre… c'è un equilibrio che è parte del nostro profondo senso di giustizia che rifiuta assolutamente il dolore, la sofferenza nei confronti di essere viventi indifesi. Non riesco più a mangiare animali da un anno. Ho cambiato alimentazione e stile di vita in fretta dall'oggi al domani. Non sono ancora morto, anzi il mondo è pieno di ricette alternative che diventeranno le mie tradizioni che tramanderò .. Detto questo Tommaso mangia carne, lo trovo un po' incoerente ma non va giudicato al massimo del suo essere. L'ho visto ultimamente in alcune dirette con associazioni animaliste che parlava del suo lavoro su un libro a tema assieme ad altri fotografi che hanno fatto il suo stesso progetto in giro per il mondo. Forse è vegano, non ho approfondito ulteriormente |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:08
“ Le foto degli agnelli, come quelle degli altri nella lista, non sono costruite. Nel link dell' intervista lo spiega bene. „ Anche se lui lo nega sì lo sono per il semplice fatto che gli animali, per normativa, non possono assistere alla macellazione dei loro simili, li divide una porta che lui, da quanto mi fu riferito, aprì appositamente facendo entrare gli agnelli. Ne parlai a lungo con i veterinari e i proprietari dei mattatoi dove feci le riprese, per una cosa così ti fanno chiudere dopo multe salatissime. Ovviamente nessun fotoreporter ti dirà che il suo reportage è costruito |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:11
Se mangia carne non può essere vegano |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:11
"Dovrebbero mettere queste foto sulle confezioni al banco della carne, come sui pacchetti di sigarette..." A che pro scusa? |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:12
"[...] This sort of 'disassembly line' is hidden away in anonymous buildings surrounded by high fences, usually far from the city centre and amazingly silent from the outside. Out of sight skilled workers accompany the animals towards the last moments of their life following cold, surgical procedures.[...] " www.tommasoausili.com/the-american-dream?pgid=j2ymji9g-b18a00c8-1d45-4 Questo carattere HIDDEN in che misura è compiutamente svelato dall'opera di Tommaso Ausili? E nel farlo quali implicazioni estetiche ha coinvolto sul piano comunicativo ? Tanto piú considerando, architettonicamente ed urbanisticamente, la sparizione tipologica dell' edificio mattatoio [ ... ] archidiap.com/opera/mattatoio-e-campo-boario/
 Ing. Carlo Alimondi, nuovo mattatoio d'Alba, 1897-1900
 lavillette.com/ |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:19
Premetto che non ho guardato le fotografie semplicemente perché me ne è mancato il coraggio. Detto questo vorrei farvi notare che anche una spiga di grano, o un comunissimo filo d'erba sono esseri viventi. |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:26
Non metto allo stesso livello esseri senzienti dotati di sistema nervoso da quello che non sembra averlo nonostante siano viventi. Le piante hanno un sistema nervoso diverso, vivono e muoiono ma sono cause delle stagioni ecc, di certo non sono come noi |
user148470 | inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:29
Alba75...ne ridurebbe sicuramente il consumo, con tutti i vantaggi che ne conseguono. |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:30
“ Anche se lui lo nega sì lo sono per il semplice fatto che gli animali, per normativa, non possono assistere alla macellazione dei loro simili, li divide una porta che lui, da quanto mi fu riferito, aprì appositamente facendo entrare gli agnelli. Ne parlai a lungo con i veterinari e i proprietari dei mattatoi dove feci le riprese, per una cosa così ti fanno chiudere dopo multe salatissime. „ Magari fosse sempre così: sono stati documentati, anche da persone a me assai vicine, tantissimi casi in cui le normative hanno avuto il valore di carta straccia. Il massimo che ho sentito comminare è stata la chiusura per una settimana perché facevano lavorare un ragazzino veramente piccolo, a cui era stato insegnato a pungolare ripetutamente - in violazione di quanto disposto per legge - gli animali: ma lì (ovviamente) ciò che scandalizzò fu l'impiego di un minore, mica per gli animali dei quali non frega nulla praticamente a nessuno. |
| inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:33
Andrea io ho saputo di chiusure e multe per molto meno, una per la corda classica e non piatta |
user198779 | inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:38
Le piante , pensate che riescono a riprodursi e a sopravvivere restando ferme sono molto più evolute di qualsiasi animale , informarsi per credere. C'è un artista tedesco che certe immagini le spaccia per arte ed è abbastanza quotato se trovo il nome metto il link. Per restare scioccati basta andare a vedere l'ex mattatoio di Roma. |
user225138 | inviato il 21 Agosto 2021 ore 18:51
Scusate, sono nuovo del forum (pur essendo stato un lurker per qualche mese) e non voglio entrare a gamba tesa su un tema così spinoso. Non intendo prendere parte alla diatriba riguardante il consumo di carne e le condizioni di vita e di fine vita degli animali da macello. M'interessa però l'aspetto comunicativo. E da questo punto di vista, trovo le foto di Ausili piuttosto deludenti. Non dal punto di vista tecnico, perché sarei disposto a pagare due o tre volte quello che ho speso per il mio corredo fotografico per essere in grado di farne di simili. Ma dal punto di vista comunicativo, l'unica cosa che mi fanno pensare è: "e allora?". Nella presentazione del progetto, sul sito dell'autore, si legge: “ This sort of 'disassembly line' is hidden away in anonymous buildings surrounded by high fences, usually far from the city centre and amazingly silent from the outside. Out of sight skilled workers accompany the animals towards the last moments of their life following cold, surgical procedures. „ E invece di mostrare proprio la freddezza di un processo produttivo che trasforma vite in prodotti, sceglie - con qualche eccezione - un approccio splatter, che punta allo stomaco e non alla testa. Ho trovato molto più efficace un film tedesco del 2005, Unser täglich Brot ("Il pane quotidiano") che mostra, senza alcun commento verbale, come l'industria alimentare vista dall'interno sia terribilmente simile a quella meccanica o siderurgica, pur avendo a che fare con la vita (e la morte). |
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