| inviato il 19 Agosto 2021 ore 10:46
“ I miei due cents , da profano , non addetto ai lavori ma a lume di semplice buonsenso : a mio personalissimo modo di vedere , se non hai un padre o un parente stretto che non sia già un grande nell'ambito fotografico , quindi con conoscenza (e conoscenze soprattutto !) dell'argomento , entrature , esperienza , attrezzatura e chi più ne ha , lascerei perdere . Mi sono fatto l'idea che , appunto perché ormai la fotografia è alla portata di tutti , di converso l'ambito/ambiente professionale (inteso come fonte di guadagno ovviamente) sia ancor più chiuso ed esclusivo , riservato a chi ci è "nato" o a chi si può permettere anni di durissimo apprendistato senza cavarci un quattrino per lungo tempo . Opinione mia , sottolineo ancora . „ Wolfschanz, io invece la penso diversamente... Proprio perché i giovani sono nati con la tecnologia, i social e tutto il resto, sono avvantaggiati rispesto ai vecchi "matusa" fotografi ancora relegati ad un passato ormai estinto! Secondo me ha più possibilità un giovane che parte da zero, piuttosto di un "figlio di papà", ma è anche vero che in Italia viviamo in un mondo a se dove la meritocrazia conta zero e contano di più le conoscenze giuste... |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 10:50
“ La realtà è che il mestiere del fotografo è finito! „ Paolo, si è evoluto, come tutto, non è finito... |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 10:55
Il mestiere di fotografo non è assolutamente morto, è cambiato parecchio negli anni ma la richiesta di immagini oggi è molto più alta rispetto al passato. Certi ambiti stanno scomparendo ma si sono aperti mercati completamente nuovi, basta pensare ai contenuti per i social, solo per dirne uno, o gli shooting di coppia o di famiglia, che prima della pandemia facevano in pochi e adesso stanno esplodendo. E' importante capire dove si sta spostando il mercato e in quale settore ci si può posizionare. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 10:57
Il mercato dei matrimoni è in crisi, questo sì. Prima rendeva tanto, oggi per la maggior parte dei fotografi, molto meno. Con le dovute eccezioni, ovviamente. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 11:16
Ma ovviamente alcuni settori sono andati disfacendosi sotto i piedi man mano che il digitale-cellulari avanzavano. Il VERO punto non e' se si possa vivere facendo il fotografo, bensi' come deve essere il fotografo del 2021 per poter vivere. Insomma non si puo' piu pensare al fotografo isolato che da piccolo negoziante "copre" l'area attorno al suo negozio. Questa e' una visione fallimentare non solo per la professione del fotografo, ma per QUALSIASI attivita' commerciale in genere. Escludendo ovviamente i mestieri che fanno della rendita di posizione il loro business: medico condotto, bar della stazione etc. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 11:34
Per prima cosa mi chiederei se ho talento. Se ho talento non mi ritroverò tanto facilmente in concorrenza con i vari “cuggini” . Ciò che intendo per “Avere talento” è la capacità di proporre un messaggio tramite il proprio linguaggio fotografico. Quando hai talento penso non ti debba preoccupare del “cuggino” o del pensionato con la super attrezzatura che però non sa cosa fotografare e si propone per prestazioni “aggratis”. Proporre un proprio messaggio non solo con la capacità di utilizzare l'attrezzatura, ma soprattutto la capacità di creare la situazione per scattare in modo che identifichi il tuo linguaggio è che questo arrivi ai tuoi interlocutori. Il talento si coltiva ma purtroppo non si inventa e non si compra da altri. Poi mi pare poco costruttivo sostenere che la fotografia è finita. Per me forse non è mai cominciata visti i risultati e alla mia età non ho più speranze, ma il solo fatto di porsi la domanda “posso farlo” , penso obblighi a una verifica. Penso sia un strada difficilissima, ma questo sito ha oltre 200.000 iscritti ai quali la Fotografia qualcosa interessi. Opinione personalissima ovviamente. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 11:34
Come in tanti altri settori, la tecnologia ha modificato radicalmente il quadro di riferimento. Ci sono tanti che vivono di fotografia, ma il fotografo di oggi è per molti aspetti diverso da quello di 30 o più anni fa. Alle recenti olimpiadi comunque di fotografi "veri" ce ne erano ancora molti. Certo, pensando a settori come le cerimonie, gli spazi vedo che si sono un po' ristretti. Anche perché pure i matrimoni sono cambiati... :-) Ad esempio agli ultimi due matrimoni cui sono stato (come invitato eh?) gli sposi hanno scelto un servizio minimale effettuato da professionisti, contando poi sulla tonnellata di immagini/video aggiuntivi che avrebbero comunque avuto proveniente dai cellulari di moltissimi invitati (hanno semplicemente aperto un'area dedicata su internet su cui far caricare i contributi). |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:27
@Platax Hai ragione! Tanto ormai si visualizza tutto tramite cellulare o al massimo il display del portatile da 15" quando va bene FHD. Anche una macchinetta da 24mpx è sovrabbondante. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:40
“ Secondo voi nell'epoca in cui stiamo vivendo ora, nel 2021 ha ancora senso aspirare ad una carriera fotografica? Considerando tutte le tecnologie ormai alla portata di tutti „ Aspirare a una carriera fotografica cosa significa? Fotografo di cerimonia, pubblicitario, ritratti, moda, fotoreporter? Ogni ambito ha il suo percorso, e il fine è sempre quello: viverci. Significa fatturare minimo 25 mila euro l'anno se freelance o di più se si ha un negozio, visti i costi fissi tra affitto e inps. E' un processo lungo e ci si arriva in anni di carriera, investimenti, conoscenze, network tra colleghi e clienti, e studio. Non è così semplice come sembra dall'esterno, e molti fotoamatori che fanno incursioni nel campo, sottovalutano la parte di tasse sugli incassi, che sembrano alti ad esempio per i matrimonialisti. Altra cosa che viene trascurata è la continuità del lavoro, di fondamentale importanza. E' il momento in cui non devi più affannarti per cercarlo e pubblicizzarti, e i nuovi ingaggi e clienti arrivano da soli. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:42
“ Per prima cosa mi chiederei se ho talento. Se ho talento non mi ritroverò tanto facilmente in concorrenza con i vari “cuggini” . Ciò che intendo per “Avere talento” è la capacità di proporre un messaggio tramite il proprio linguaggio fotografico. Quando hai talento penso non ti debba preoccupare del “cuggino” o del pensionato con la super attrezzatura che però non sa cosa fotografare e si propone per prestazioni “aggratis”. Proporre un proprio messaggio non solo con la capacità di utilizzare l'attrezzatura, ma soprattutto la capacità di creare la situazione per scattare in modo che identifichi il tuo linguaggio è che questo arrivi ai tuoi interlocutori. „ Purtroppo però la storia dell'arte è piena di talentuosi finiti in miseria... |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:43
“ "Ha ancora senso aspirare a una carriera fotografica"? NO... assolutamente! „ Ma smettila coi tuoi assolutismi. “ La realtà è che il mestiere del fotografo è finito! E non da oggi purtroppo ;-) „ Oh, io faccio il fotografo di mestiere ma soltanto perché non trovo altri lavori che rendano di più. Stavo rischiando di diventare ingegnere, ma per fortuna ho smesso. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:54
Visto da non professionista, sta cambiando il mestiere, come già sottolineato da molti. Quello che succederà è che serviranno meno fotografi di ora, e ora ne servono già molti meno che 10 anni fa. A questo punto bisogna che uno capisca se ha talento, spalle coperte (a farsi un nome serve tempo e denaro) e soprattutto volontà ferrea. Come tutti i lavori è l'1% divertimento e il 99% roba pallosa (gestione cliente, conti, lavoro al pc, etc…). Anche i cataloghi sono cose che passeranno veloci. Lazzari, ad esempio (vestiti) ha un set nel retro di un negozio (San Bonifacio), allestito a suo tempo magari da un fotografo, e le foto le fa una delle commesse nelle attese, posizionando i capi come specificato dal responsabile creativo e premendo un pulsante. Resta un po' di post e la preparazione, ma il grosso è già fatto. Molte aziende faranno sempre più così. Se poi sei in Italia, lo scalino iniziale è altissimo rispetto, ad esempio, a quello che sembra in UK o Germania. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 12:57
A forza di dire di lasciar perdere resteranno solo i cuggini e i pensionati facoltosi. Non è che la cosa mi esalti proprio … anzi …… tristezza assoluta. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 13:26
C'è uno scritto molto interessante di Baricco sull'intelligenza novecentesca e di come sia superata. Da cosa non si sa, ma è superata. www.ilpost.it/2021/03/09/baricco-mai-piu/ Un po' lungo, ma molto interessante. Se siete pigri c'è la versione da ascoltare letta da Luca Bizzarri. www.ilpost.it/2021/04/15/mai-piu-podcast/ Aggiungo anche questo TED di Emily Wapnick www.ted.com/talks/emilie_wapnick_why_some_of_us_don_t_have_one_true_ca e un'intervista www.vita.it/it/article/2021/05/07/emilie-wapnick-la-specializzazione-n che per prima mi ha fatto capire che non ero sbagliato, ho solo un funzionamento differente dal modo in cui è stata impostata la scuola. Multipotenziali e specialisti, che però non devono essere separati in classi nette ma possono far parte di un continuum, sono complementari. (Se non sapete l'inglese impostate i sottotitoli. Purtroppo la musica epica-ispirazionale non si toglie). Gli specialisti sono ben descritti qui: matt.might.net/articles/phd-school-in-pictures/ Detto questo, io che partendo da più o meno nulla, perchè la mia famiglia non ha mai pagato molto per l'università o mi ha lasciato nulla di fotografia se non una Contax 139, nell'incertezza costante ho sempre cercato di ragionare a tentativi, trial and error, investendo poche risorse per volta e capendo se potevano funzionare o guardare altrove. L'unica volta che ho fallito miseramente, ci avrò rimesso 50 mila euro tra spese e non-guadagni, e due anni di depressione, è quando ho seguito un troppo sicuro di sè, con idee assolutistiche. Purtroppo era pure narcisista e bravo nei modi a convincere gli altri delle sue ragioni. Da qui, il mio fastidio viscerale per quelli troppo sicuri, senza mai dubbi, senza sfumature, novecentesci, come il nostro caro Paolo. |
| inviato il 19 Agosto 2021 ore 13:45
@Maurese Ma no, Paolo è una persona sensibile e umanissima, solo che tende ad volte ad esprimersi in toni iperbolici. Non inserirlo nella classe mentale che hai creato a causa del tuo vissuto. Lo conosco virtualmente dal CCI e non ha nulla di ciò che descrivi, tranne forse un suo esprimersi tranchant. Come dice qualcun altro: siamo esseri creati allo scopo di risolvere difficoltà, quindi se l'autore vuole cimentarsi in questa sfida sicuramente darà una sua risposta originale e personale, se la risposta poi lo porterà a camparci è un altro discorso e comunque la risposta non potrà che essere procedurale. Vivere non è per chi nominalizza, ma per chi ne comprende il fluire. |
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