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World Press Photo







avatarsupporter
inviato il 16 Aprile 2021 ore 15:38

www.repubblica.it/esteri/2021/04/15/foto/world_press_photo-296584751/1

avatarsupporter
inviato il 16 Aprile 2021 ore 15:39

Se fosse un fotomontaggio circa otto miliardi di persone sarebbero più serene ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2021 ore 15:57

i fotomontaggi non passano, al wpp.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2021 ore 16:59

Personalmente, la trovo strepitosa. In uno scatto, con una cornice che richiama una farfalla (sinonimo di libertà), c'è un anno di covid, c'è sofferenza, amore, riconoscenza, gratitudine, tenerezza, ma anche una barriera. Poi ad ognuno arriva un messaggio diverso. Quella dell'anno scorso esempio, non mi entusiasmava per nulla....

avatarmoderator
inviato il 16 Aprile 2021 ore 18:14

Riporto sotto il "chi siamo" del WPP che nel nome stesso indica la correlazione con la stampa e quindi col fotogiornalismo.

In un bel pannello esplicativo di qualche edizione fa veniva indicato il criterio adottato dalla giuria; venivano ponderati l'importanza della notizia rappresentata (lo scoop) e la forza della comunicazione fotografica; sintetizzo sicuramente male ma comunque il senso era questo: la notizia viene valutata dagli editori, la giuria del wpp, senza ignorare del tutto la notizia, valuta la forza ed il valore della storia nella fotografia (o nella raccolta di fotografie).
Mi spiace di non ritrovarlo on line perchè era detto e scritto molto bene (quell'anno nella giuria c'era anche il nostro Zizola).


The World Press Photo Foundation believes in the power of showing and the importance of seeing high-quality visual stories.

It all began in 1955 when a group of Dutch photographers organized an international contest (“World Press Photo”) to expose their work to a global audience.

For six decades, the World Press Photo Foundation has been working from its home in Amsterdam as an independent, nonprofit organization. In that time, the world has changed continuously, and new developments in the media and technology have transformed journalism and storytelling. Our mission has expanded, and we draw on our experience to guide visual journalists, storytellers, and audiences around the world through this challenging and exciting landscape.

Our purpose is to connect the world to the stories that matter.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 5:51

Personalmente di positivo noto che finalmente da un paio di anni si è avuta un'inversione di tendenza, che era radicata da decenni... Tanto da farla apparire emblematicamente stucchevole.

Ovvero la foto dell'anno è stata sempre espressione del dolore, disperazione, sofferenza, guerra, morte.

Senza soggetti di tali scenari, per troppi lustri la miglior foto dell'anno non aveva la benchè minima speranza di poter competere.

Venendo alla disamina dell'odierna n°1, apprezzandone quindi la connotazione non direttamente tragica e unitamente all'alto valore simbolico, però dall'altro lato dico che la foto si regge tutta sull'effetto del telo di plastica.

Togliendolo, immaginando di eliminarlo per un istante, la stessa foto diventerebbe di una "normalità", o meglio di una banalità disarmante (inquadratura, composizione, punto di ripresa, e risultato finale).

Quindi al di là del valore emotivo, simbolico, epocale, che tale successo verti sin troppo sulla pur "magica" forma colta di un telo di plastica, francamene mi appare un po' troppo.

Come foto simbolo di empatia nell'era covid, stento a credere che nella moltitudine della produzione ad essa dedicata nell'anno, non se ne possano trovare di migliori.


avatarsupporter
inviato il 17 Aprile 2021 ore 9:54

Personalmente la trovo di una durezza impressionante. Non ha molto di BELLO, ma molto di significativo. Ed esprime con forza la deprivazione cui si giunge quando si arriva soli a un passo dalla fine, e quando l'unica potenza che ci resta è un gesto di affetto e consolazione. No, rispetto alla mia sensibilità personale credo che difficilmente se ne potessero trovare di più idonee, soprattutto considerato che si premiano foto in ambito di stampa.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 10:00

Fabrizio mi hai battuto sul tempo. concordo in toto
non si può spogliare una foto giornalistica dal momento, dal contesto, quel velo di plastica è tutto...e del resto Tornatore lo ha usato nello spot delle primule (spero nn si scateni un dibattito sui vaccini)

avatarjunior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 10:29

Ricordo l'emozione che provai in un viaggio a Parigi quando, per caso scoprimmo con mia moglie che la mostra era vicina a dove alloggiavamo. Però...

Non sono uno psicologo ma non riesco più ad emozionarmi davanti a queste immagini. O forse non voglio o non posso permettermelo. E comunque, anche mi soffermo un po' di più, si muove un'emozione che passa appena lo sguardo si posa altrove. È come se non avessi più voglia o desiderio di soffrire per le sfortune altrui. Lo definirei un sano (o malsano non saprei) egoismo autoprotettivo. Una corazza anti emozioni negative che al momento non riesco a sopportare. Allo stesso modo non leggo più nemmeno le notizie.

L'empatia è un'emozione difficile da gestire. Ti può rendere migliore, ma ti può anche far affogare in un mare di disperazione nell'incapacità di poter fare qualcosa di concreto ora per gli altri. E resti con la consapevolezza che quella persona continuerà a soffrire indipendentemente da come tu la guarderai.

Così, se voglio vedere immagini di grande qualità in quanto a contenuti e tecnica preferisco restare qui su Juza, magari nella sezione EP (ma non solo). Il mio piccolo mondo fatto di emozioni positive.

La vita per quanto sia bella ti presenta tante situazioni difficili. L'ultimo anno penso sia emblematico. Perciò io la contrasto con emozioni positive, con l'ironia a volte con la superficialità.

Sono giusto un po' OT. Volevo solo dire la mia solamente perché apprezzo molto il World Press Photo e i fotografi che si sono messi in gioco, ma dove sono finiti i moderni Elliott Erwitt?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 16:34

L'empatia è un'emozione difficile da gestire. Ti può rendere migliore, ma ti può anche far affogare in un mare di disperazione nell'incapacità di poter fare qualcosa di concreto ora per gli altri. E resti con la consapevolezza che quella persona continuerà a soffrire indipendentemente da come tu la guarderai.


Indipendentemente dal fatto che ciascuno possa condividere o meno, quello che hai scritto poi nell'intero post è indubbiamente assai interessante.

L'egemonia del dolore o in generale della negatività, che quotidianamente ci bombarda e viene perennemente propinata, porta inevitabilmente a certuni ad un punto di rottura, per la quale si è portati a dire "basta".

Che sia poi per un breve periodo, o lungo, o definitivo, questa è un'altra variabile.

Comunque un piccolo appunto o suggerimento se mi permetterti di girartelo, è quello che nell'impossibilità di offrire qualcosa, come scrivi, in aiuto diretto verso le persone coinvolte in tante di queste storie documentate dai svariati media...

... Verte sul possibile intervento personale da offrire laddove ve ne siano le caratteristiche, in tutti quei casi in cui ci si imbatte nella propria quotidianità.



P.S. - Proprio l'esempio riportato degli spot di Tornatore, quello con appunto protagonista, incredibilmente e casualmente, gli stessi teli di plastica e abbracci... sono esempi di "fotografia" (cinematografica), che come livello di suggestione, estetica, interpretazione, sono di fatto di un altro pianeta rispetto a quella riscontrabile nella foto premiata dal WPP 2021.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 17:58

Bella la foto dell'anno, ma forse fin troppo scontato il tema, purtroppo...
A me piaceva una delle candidate, questa.
Sul tema COVID trovo meno scontata e meno strappa lacrime questa serie.

Habibi di Antonio Faccilongo, Photo Story of the year, è un lavoro veramente molto complesso sia per l'estensione temporale sia per il tema in sé. Molto difficile da mettere per immagini.
Bisogna leggere le dida delle singole foto per capirlo.


Poi vedo ottimi lavori e altri molto meno...

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 18:52

Concordo col lavoro di Facccialongo. Davvero notevole.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2021 ore 11:19

Anche per me il lavoro di Faccialongo è davvero strepitoso!
La foto dell'invasione dello locuste è tra le mie prefirte in assoluto, trovo la composizione veramente forte; a me ha colpito molto anche questa www.worldpressphoto.org/collection/photo/2021/41445/1/Evelyn-Hockstein presa per durante le proteste di BLM

avatarjunior
inviato il 20 Aprile 2021 ore 11:56

Per il WPP spesso vengono richiesti i raw, non sono consentiti i fotomontaggi

Ale Z secondo me il lavoro di Roland Schmid è molto bello, ma meno d'impatto rispetto alla foto di Mads Nissen
Mads Nissen è tra i fotografi più quotati degli ultimi anni, ha già vinto altri WPP, questo è un altro suo lavoro molto ben fatto


Faccilongo merita tutti i premi, Palestina raccontata tramite una storia d'amore, una bomba

avatarsupporter
inviato il 20 Aprile 2021 ore 12:41

Credo che il riferimento al fotomontaggio fosse iperbolico e per assurdo io almeno così l'ho inteso e ho risposto di conseguenza.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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