| inviato il 21 Novembre 2020 ore 10:22
Ho trovato queste
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| inviato il 21 Novembre 2020 ore 13:21
@Belles13 sono due belle Zorki 1 ... quella di sinistra è chiaramente con la doppia scritta destinata all'export. Entrambe mi sembrano del tipo E ma servirebbero foto di alcuni particolari; prima di tutto i numeri seriali, poi il selettore dei tempi, etc... Tieni conto che alcuni sottotipi sono davvero rari. Nella foto ottica sovietica, non è come per i marchi blasonati dove si conosce praticamente tutto. Spesso capita di prendere senza saperlo al mercatino delle pulci una fotocamera per pochi spicci e non sapere che magari è rara e valutata bene nel mercato collezionistico. E' una delle cose interessanti del mondo d'oltre cortina. L'obbiettivo al centro (non si vede bene il sotto tipo) è un 100mm (quasi sicuramente f6.3...nn vedo bene) per Fed anteguerra (NKVD) ... abbastanza raro e con buone valutazioni. Anche qui servirebbero foto dei particolari. Praticamente Belles13, nonostante le Leica, ha il cuore che batte oltre cortina.... Un amante delle cose soviet a sua insaputa. Modello Scajola ... |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 13:31
uno scattino estivo con la Zorki 1 ed il suo Industar 22
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| inviato il 21 Novembre 2020 ore 14:36
l'ottica e' un 100mm f6,3. Le due fotocamere credo siano la variante D perche' hanno il 200 centesimo al posto del 250, quella soviet ha 6 numeri di matricola 496669 e l'ottica ha la seriale, quella export ha 7 numeri 5507103 e l'ottica non ha matricola |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 16:57
@Belles13 il 100mm 6.3 e un bel obbiettivo ben costruito. Ne esistono 4 sottotipi (il quinto sarebbe il rarissimo f5.9).Il suo seriale è punzonato sulla flangia nella parte posteriore filettata. La Zorki 1 "D" ha seriali compresi tra 470000 (6 cifre) e 5545000 (7 cifre) ... quindi quella Export è del 1955 e guarda caso è un modello MOLTO RARO da trovare !!! Zorki dal 1955 passò alla numerazione del seriale a sette cifre, dove le prime due identificavano l'anno di produzione. Le Zorki 1 "D" furono prodotte dal '53 al '55 in 270.000 esemplari e la tua 496669 fa parte del primo sottotipo. Le Zorki tipo D e le successive E si riconoscono facilmente dalle precedenti (A B C) in quanto hanno un bordo facente parte del corpo macchina intorno al bocchettone filettato NON rivestito dalla vulcanite invece presente nei vecchi modelli A B C . |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 18:00
Forse l'ho già menzionato... Le ottiche russe per Zorki e Fed erano ottime, specialmente quelle trattate, ma le fotocamere avevano un grosso problema quasi impossibile da risolvere. Il carterino inferiore che protegge le tendine, non scherma bene dalla luce che arriva dall'ottica e soprattutto con quelli luminosi f2/1,5 velare la pellicola è facilissimo. Il carterino si regola allentando le viti che lo tengono, ma per non accostare troppo al laminato metallico (più spesso del tessuto) agganciato alle fettucce di traino, frenando lo scorrimento del tutto, bisogna lasciarlo lento quel tanto che l'infiltrazione di luce non si può bloccare. Nel '90 molte delle arrabbiature che molestavano la mia esistenza, venivano dalle Zorki che rimediavo a pochi soldi nei mercatini... e nel contempo avevo una Leica M4-P e una M3... ma amavo le Zorki e le Zenit avendole avute da studente e questo difetto me l'ero legato al dito e ci spesi qualche nottata più parecchi rullini di prova nel tentare di risolverlo... le foto le ho ancora da qualche parte. Un vero peccato per la Zorki 3 che ha un mirino splendido, quasi da M3. |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 18:06
Puoi indicare il punto su un'immagine (anche di altra fotocamera simile) con una freccia? Non ho capito bene dove si infiltra la luce |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 18:07
@Ulisse DB ... non ho capito a cosa fai riferimento. E' un problema che nn riscontro. Non capisco se ti riferisci a quelle con caricamento dal fondello (Zorki 1, 2, C e 2C)o quelle con il dorso rimovibile. |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 18:45
Non sono certo quale modello ma le Zorki 5 e modelli precedenti ne ebbi diverse. Ebbi la Zaria e anche qualche modello copia delle prime Leica, ma ricordo che tutte avevano questo carterino regolabile che per la costruzione non poteva avere un tenuta ermetica della luce. Soltanto con ottiche f2,8 o luminose ma molto diaframmate ottenevo rullini buoni. Comunque non posso esserne sicuro che tutti i modelli soffrissero del difetto. Dopo la Zorki 3 in cagione di queste infiltrazioni lasciai perdere di "giocare" con le telemetro russe. Ho diverse foto nella mia galleria (scansioni di stampe) con le Zorki www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3517090 www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2423505&l=it |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 18:54
Grazie, io però intendevo un'immagine tipo una fotocamera con una freccia che indica il punto dove si infiltra la luce |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 19:10
pure io nn capisco ... |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 19:24
Dunque... sono i modelli con il dorso rimuovibile, poiché io svitavo le viti trovando la parte inferiore "nuda" quindi il dorso doveva essere asportabile. “ Grazie, io però intendevo un'immagine tipo una fotocamera con una freccia che indica il punto dove si infiltra la luce „ Se trovo un'immagine appropriata indico dove. Comunque è facile da capire. Tenendo la fotocamera dal lato mirino, osservando lo scorrimento in basso delle tendine si vede chiaramente che i due laminati metallici sovrapposti durante il trascinamento ingombrano molto più del tessuto, cagionando che in entrambi i lati del contenitore delle tendine si crea un piccolo spazio o intercapedine dove la luce può passare, sennonché il carterino dovrebbe schermare ma le tendine non arrivano a coprire in basso fino a toccare il "pavimento" sicché rimane un percorso a U dove la luce transita libera alla pellicola. Ho fatto del mio meglio per spiegare, ma avendo la fotocamera è facile notare la questione. |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 21:41
ho capito, grazie. Sembrerebbe irrisolvibile. |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 22:41
Nn capisco e nn mi è mai successo... Scatto con Zorki 3 4 5 6 e Mir. Tutte con dorso rimovibile ma nn mi è mai successo quanto lamentato. |
| inviato il 21 Novembre 2020 ore 23:11
Mi è successo soltanto con ottiche f2 o F1,5. Purtroppo sì, è irrisolvibile. D'altra parte facendo scorrere le tendine in caricamento (ovviamente) si nota come la tendina in tessuto non rimane aderente alla struttura in metallo e quindi al carterino retrostante e non riempiendo lo spazio fino in fondo si crea un canale aperto e variabile fino alla pellicola. Peraltro l'irradiamento avviene molto mentre si carica l'otturatore meno mentre si scatta, in base al tempo di scatto. Più è lungo più la velatura è forte. Mi riuscì di limitare il problema avvicinando il carterino alla tendina sino a cagionare lo strisciamento della parte metallica, ma insomma non era affidabile per salvare le foto. Comunque come menzionato, con ottiche buie o luminose ma diframmando molto la cosa migliora ancora. Per questo motivo credo, le telemetro russe costano così poco. |
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