| inviato il 01 Novembre 2020 ore 23:24
L'idrogeno costa troppo produrlo, serve energia elettrica per produrlo e questo è già un controsenso. Lo stoccaggio è l'altro problema, l'idrogeno cristallizza il metallo del serbatoio che lo contiene rendendolo fragile. La BMW era la casa automobilistica che aveva creduto nell'idrogeno e lo ha abbandonato. |
user198779 | inviato il 01 Novembre 2020 ore 23:43
Anche l'energia elettrica va prodotta e mi risulta meno efficiente dell'idrogeno. |
| inviato il 01 Novembre 2020 ore 23:50
Ma come produci l'idrogeno? |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 0:25
L'idrogeno per il momento è solo bla bla bla, la corrente elettrica comunque la si produca è in tutte le case, ed è una comodità incredibile, della serie se ti manca mezzora già sei al telefono a chiedere il perché, e se mancasse di brutto si fermerebbe tutto, compresi noi che stiamo comunicando su questo forum,ma sulle auto non la vedo ancora per qualche anno, vedi tempi di ricarica, luoghi per la ricarica, ma la cosa più importante è l'autonomia. saluti. |
user198779 | inviato il 02 Novembre 2020 ore 6:02
Ricreare sulla terra quello che avviene nel centro delle stelle è per me un paradosso della fisica. È questo che si cerca di fare con i nuovi reattori a fusione. |
user67391 | inviato il 02 Novembre 2020 ore 6:03
Guardate, giusto ieri, ho visto sulla Rai, un programma, dove si parlava di Bolzano. Parlo di Bolzano e non Palermo, da tenere a mente questo. E bene li i mezzi pubblici sono a idrogeno ed esiste anche, un noleggio di mezzi a idrogeno. Questo perché a Bolzano si producono l'idrogeno loro, e in modo ecocompatibile. L'idrogeno viene ottenuta dall'acqua utilizzando energia elettrica, prodotta da pannelli solari. L'auto a idrogeno si ricarica in 5 o 10 minuti, ed hanno una autonomia superiore. Per me le elettriche sono costose, inquinano nei siti di produzione della corrente, hanno autonomie insufficienti, e inquinano poi, per lo smaltimento delle batterie, come già detto. Immaginare di farsi un'auto, di almeno 50.000 €, per poi essere limitato, dalla presenza di una presa di corrente o meno, trovo che sia assurdo. Per non parlare poi, dei tempi di ricarica. Pollice verso, almeno ora, per l'attuale tecnologia, delle batterie anche. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 7:28
Per fortuna in mezzo a questo isterismo di massa e alle soluzioni più trendy c'è ancora chi ragiona!!! L'elettrico è la più grande t*fa, nel campo della mobilità, che vi possa essere per tutta la serie di motivi già esposti. L'elettrico vincerà la sfida, non ho dubbi, a medio termine saremo invasi da auto elettriche o ibride che alla fine inquineranno molto di più ma in maniera differente. I danni che stiamo facendo con questa spinta alla conversione elettrica li apprezzeremo solo quando le vetture elettriche saranno la maggior parte e ci si troverà a doverle rottamare dopo 5/6 anni di funzionamento poiché le batterie avranno un'autonomia ridicola (...anche da nuove in effetti fanno tenerezza) e il costo di sostituzione è troppo elevato per esser giustificabile. PS: l'estrema silenziosità delle auto elettriche è in problema ed è pericolosa tanto che sono al vaglio misure per fare si di dare un rumore a queste in modo che i pedoni si accorgano che sta per passare un veicolo PPS: chiedo scusa a Juza, padrone di casa, ma consigliare di non leggere certi articoli di parte e poi veder consigliato un sito pro elettrico mi pare davvero poco sensato. È un po' come dire a uno a cui piace Canon di lasciare perdere il forum Canon e di andare a leggere nei forum Nikon o Sony cosa pensano di Canon...le fonti autorevoli non dovrebbero aver uno schieramento, dovrebbero poter analizzare su dati oggettivi le cose ? |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 7:36
L'articolo da me postato per altro si basa su misurazioni reali e scientifiche, ossia dati. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 8:32
Se uno sapesse cosa si brucia nei motori a scoppio si porrebbe qualche dubbio sulla veridicità di certe affermazioni. Mi sembra assurdo anche sostenere che non esiste una rete elettrica. L'elettricità arriva, mi pare, su tutto il suolo nazionale, mentre non mi pare che ci siano distributori di idrogeno. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 8:33
Sinceramente leggere questi commenti mi fa pensare al periodo di transizione tra pellicola e digitale, per fare un paragone con la fotografia... All'inizio il digitale era denigrato e osteggiato da tutti, ora è lo standard, e salvo pochissimi appassionati del vintage nessuno usa più la pellicola. Stessa cosa per reflex e mirrorless: fino a pochi anni fa le ML erano viste con grande scetticismo, ora il 90% dei nuovo modelli sono ML, e tra qualche anno ci saranno solo quelle. Anche la transizione motori termici --> elettriche sta seguendo gli stessi passaggi: ora siamo ancora nella fase in cui il grande pubblico non conosce le elettriche e le osteggia (perlomeno in Italia, in altri paesi sono ben più diffuse); tra un po' di anni saranno la norma e i motori a benzina verranno ricordati come qualcosa di antico e "folcloristico", da tirare fuori per le manifestazioni storiche. Tante critiche alle elettriche derivano dal non conoscerle. Prendiamo il discorso batterie: il problema della batteria che arriva a fine vita deriva dai primo modelli di elettriche dove effettivamente dopo alcuni anni la batteria perdeva una buona parte della capacità. Oggi non è più così: le moderne elettriche hanno batterie che durano ben più rispetto alla vita dell'auto (800000km per le batterie delle attuali Tesla, ma a breve arriveremo oltre il milione di km), quindi la batteria non viene mai sostituita, e anche quando l'auto verrà rottamata si può recuperare la batteria (che vale parecchio, non ha senso buttarla) e riciclarla o riutilizzarla per stoccaggio energia. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 9:35
“ In gran parte del mondo la produzione di energia elettrica avviene per mezzo di combustione di petrolio, gas e carbone. Bruciare petrolio per riempire batterie elettriche... bei calcoli che fanno. „ I calcoli - mi auguro - sono stati fatti tenendo conto della decarbonizzazione prevista entro il 2040. Per esempio: il PNIEC presentato dall'Italia alla UE, prevede una notevole riduzione del consumo di fossili. Poi, volendo, si può produrre energia pulita a casa o in azienda e con lo scambio sul posto, immettere in rete quella non utilizzata. Alla "migrazione" verso una produzione di energia pulita può contribuire chiunque, soprattutto ora che si può portare in detrazione al 110% l'efficientamento energetico. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 10:07
La produzione di energia elettrica in una centrale elettrica potrà pure essere più efficiente, ma le perdite dovute alla distribuzione e all'immagazzinamento rendono alla fine molto più efficiente il motore diesel. Gli impegni presi dagli Stati per ridurre l'uso di combustibili fossili e ridurre le emissioni sono carta straccia che non solo nessuno ha rispettato appieno in passato, ma che nessuno rispetterà e ha intenzione di rispettare in futuro. |
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