| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 18:43
Il ragionamento sembra filare ma più che inquadrare un pelo più largo se non posso rifinire in fase di ripresa non faccio. Volte ricorro al raw per questa ragione dato che un po' di immagine in più, non sempre utile ma a volte si. Per un periodo avevo impostato un formato di ripresa diverso da quello nativo del sensore e mi giocavo il jolly ricorrendo al raw che aveva molta porzione di immagine in più sopra/sotto ma perché provenivo da un 2:3 e non mi ero abituato al 4:3. Componendo in 4:3 i crop sono diventati sempre più rari e comunque limitati. Mi serve scattare direttamente nel formato, mi aiuta a pensare la foto da subito. |
user177356 | inviato il 03 Ottobre 2020 ore 19:14
Premetto che faccio quasi esclusivamente architettura e paesaggio urbano (con qualche capatina sul paesaggio tout court), e scatto solo su treppiede. Per me la composizione, e quindi anche il formato, è inscindibile dal momento dello scatto. Perché anche quando intervengo pesantamente in post (ad esempio, tagliando la parte bassa della foto dopo aver scattato "in bolla" per mantenere le linee verticali parallele, oppure quando intervengo con correzioni prospettiche, o ancora facendo stitching), ho già piuttosto chiaro cosa intenda realizzare ancora prima di aver messo a terra il treppiede. Mi rendo però conto che, con l'eccezione dello still life e (immagino) del ritratto in studio, si tratta di un "lusso" che non tutti possono permettersi. In passato, quando fotografavo soprattutto in viaggio, mi è capitato di aggiustare l'inquadratura in postproduzione, perché quello che avevo in mente non era realizzabile (ad esempio per la presenza di elementi di disturbo), oppure perché avevo consapevolmente scattato raffiche in situazioni molto dinamiche, accettando una composizione "approssimativa" pur di cogliere il momento. @Roberto: di recente mi sono procurato una copia (in inglese) del testo di Feininger e l'unico capitolo che mi ha lasciato molto perplesso è quello sul taglio |
| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 19:39
Roberto P figata la fotografia zenitale! Non la conoscevo |
| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 22:42
Nel dubbio scatto spesso una seconda foto con più spazio intorno rispetto alla composizione che ho in mente. Perchè se il ritaglio è utilissimo a volte è utile tagliare da un lato e aggiungere da un altro. Quindi significa che mentre scatto penso già alla possibilità di ritagliare. La mia foto del trano a vapore per esempio, non avevo tempo per stare tanto a comporre. Il treno si muoveva. Per cui ho scattato un po' più largo e poi ho cercato di togliere tutti i particolari che stonavano troppo con l'età del treno. |
user36759 | inviato il 04 Ottobre 2020 ore 1:31
Il ritaglio è fondamentale. Lo usano anche i professionisti da tanto tempo. Una delle foto più famose al mondo è un ritaglio. www.google.com/search?q=cartier+bresson&client=ms-android-samsung-ga-r Non riesco a trovare sul web la versione originale. Ma in un libro l'ho vista per intero, ed era un bel ritaglio!! |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 5:04
Io avevo visto un video non ricordo più quale. Quasi tutte le foto più famose della storia sono ritagli. Il dato non è scientifico ovviamente. Ma tantissime! |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 6:32
"Il più potente strumento di post-produzione...è il ritaglio!" .........Boia deh! La più bella cazz..... pardon, "razzata" degli ultimi mesi! Se scatti a "razzo", di sicuro, ma se usi la testa e fai bene l'inquadratura, ossia se fai della Fotografia vera, certamente no. Tu non hai considerato che se scatti a "razzo" e croppi tanto dopo, fotograficamente fai dei danni serissimi, hai avuto un approccio estremamente, troppo superficiale, al crop spinto. Le foto sono belle se grandi, ed i danni si vedono sui formati grandi, mentre se sei abituato ad osservare immagini in formati di stampa piccoli, o su monitor piccoli e di bassa qualità, monitor vili, che quei danni non ti fanno vedere, è ovvio che per te fare il crop spinto è cosa normale. Ma per chi fa foto serimente, assolutamente no, quello che dici tu è un errore molto grave. Un conto è fare leggeri ritagli di aggiustaggio dell'inquadratura, tipo la correzione delle linee cadenti, o il ritaglio forzato, sempre comunque leggero, per adattare l'immagine nativa della fotocamera al formato di stampa della carta, ed un conto è scattare a vanvera e poi cercarci la fotografia dentro, tipo il tuo esempio Ritagliando le immagini, lavorando in crop, se il crop è forte come nel tuo esempio, si abbassa fortemente la qualità dell'immagine, e la foto diventa "piatta". Il ritaglio pesante penalizza sempre la qualità d'immagine, la gente lo fa, non ci pensa, ed infatti si vede un sacco di fotografie di qualità vile a giro. Ecco il perchè dell'appiattimento dell'immagine, della perdita di qualità. Questo è il danno di un crop a Dx su una D 850 che Fx, per la Gamma Dinamica:
 il tuo è un crop estremamente più spinto di un crop a Dx, hai usato un ritaglio minuscolo, e dunque il danno è molto più elevato di quello che si vede in quel grafico. La stessa perdita ce l'hai sul colore e sul rumore, i loro grafici di perdita del crop rispetto al FF sono simili Croppando forte, aumenti molto il fattore d'Ingrandimento, o di Riproduzione, che dir si voglia, dell'immagine finita, ed è questo aumento che fa i danni, anche sul colore e rumore, analogamente a quanto accade alla Gamma Dinamica: croppando molto, perdi contrasto, soprattutto nelle ombre, perdi moltissimo, se non quasi tutto, dei toni delicati, sia di grigio che di colore, e del colore, e sono quei toni che danno realismo all'immagine, perdi poi moltissimo colore, di più nelle ombre, ed aumenti il rumore in immagine. E' per quei danni lì, che le foto croppate molto vengono piatte, tendono ad essere delle fotocapie di bassa qualità. I fondamentali della Fotografia valgono anche in fotografia digitale, per fare foto di qualità elevata, il Fattore d'Ingrandimento del sensore va tenuto il più basso possibile. La gente seria spende cifre anche notevolissime nel Medio Formato, ci spende decine di migliaia di euro, proprio per avere sensori grandi e più risoluzione, che fa immagine nativa di formato più grande, formato più grande che riduce il Fattore d'Ingrandimento in stampa, così da avere alta qualità d'immagine, e non croppano il formato nativo grande, non croppano nulla, nemmeno se li prendi a labbrate. Basta fare attenzione in fase di scatto e si fanno fotografie molto, ma molto migliori che scattare a vanvera e sforbiciarle dopo. Stampare grande, o guardare su un bel monitor grande da grafica, fatto bene, una immagine scattata a formato pieno, con tutti i suoi bei colori, tutta una modulazione ampia di colori delicati, grigi tenui, bella pulita, a basso rumore, etc oppure farlo con una ottenuta da un crop spinto di un formato pieno, c'è la stessa differenza che c'è tra andare a letto con una bella ragazza vera, viva, di ciccia, bella pulita e profumata, piena e soda, e.......... una bambola di gomma con le stesse sembianze. .........sembra uguale, ma non lo è, di sicuro! |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 8:20
Alessandro, concordo su tutto, soprattutto sulla massima attenzione in fase di scatto però........ però...... - nel mirino, quando scatti, vedi una immagine francobollo o poco più, a monitor, sotto l'ingranditore o in stampa, vedi l'immagine nelle dimensioni finali o quasi ed è soprattutto li che affini la composizione e l'insieme delle informazioni che vuoi tenere e levare. - Occorrerebbe scattare sempre con un portatile collegato alla fotocamera (se digitale) per vedere l'immagine ben ingrandita ma, ovviamente, è quasi sempre impossibile farlo. - la cosa più vincolante poi è il rapporto tra i lati (3x2, 4x3, ecc) del tuo sensore, bisognerebbe sempre vincolare quello alla composizione, il che è del tutto illogico ovviamente Insomma io credo che il ritaglio sia un piccolo male, un po' come una asportazione chirurgica, ma spesso necessario. |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 8:46
Motofoto non so se ti riferivi al mio intervento. Io non limito al massimo il crop perché disinteressato al risultato finale, anche perché al di là dei tecnicismi, il crop è sempre un depauperamento qualitativo dell'immagine e SE POSSIBILE E COMPATIBILE CON IL PORTARE A CASA LO SCATTO andrebbe evitato anche e proprio pensando al risultato finale. A me personalmente interessa maggiormente il risultato finale che non l'esperienza di scatto ma trovo più onesto e gratificante riuscire a scegliere prima dello scatto la composizione che è parte essenziale del linguaggio. Ovviamente il ritaglio per raggiungere il formato desiderato non rientra nel ragionamento e mi pone molti meno problemi. Proprio ieri sera ho fatto una foto che mi piace molto in versione ritagliata, ma il fatto di non aver visto quella precisa possibilità in fase di scatto un po' mi dispiace e faccio fatica ad appprezzare il risultato alla stessa maniera. |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 9:00
Trovo che una fotografia sia un oggetto che va sviluppato, elaborato, raffinato, dalla prima fase, la concezione della foto, alla foto finale, stampa o per monitor. Anche i pittori del passato rimaneggiavano a lungo le proprie opere prima di concludere. È un cammino logico, anche per la fotografia. Il pittore poteva scegliere la tela, noi ci ritroviamo questo 3:2 da 100 anni ormai. Ci sono altri formati interessanti. Personalmente inquadro il soggetto in funzione di un certo taglio, ma se poi cambio idea non ne faccio un problema. Per me è il formato che si deve adattare alla foto e non viceversa. W il crop! |
user177356 | inviato il 04 Ottobre 2020 ore 9:18
“ Trovo che una fotografia sia un oggetto che va sviluppato, elaborato, raffinato, dalla prima fase, la concezione della foto, alla foto finale, stampa o per monitor. „ Mi trovo naturalmente d'accordo, MA capisco che per alcuni tipi di fotografia il momento dello scatto può essere programmato solo in parte (parte che può essere minima). Per chi scatta su treppiede soggetti immobili il ritaglio (a mio personalissimo avviso) va bene solo se si ha in mente un formato diverso da quello del sensore. |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 9:24
Ci sono mille variabili e motivazioni possibili. |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 9:27
Escludere il taglio per me significa escludere una variabile importante, come il diaframma, gli ISO, l'uso dei filtri, le luci artificiali... |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 9:37
Skylab non paragonerei tecniche di illuminazione in fase di scatto con un crop in post. Mi pare anzi siano proprio in antitesi. La prima è cercata e studiata in fase di scatto è al servizio dell'intento originario. Il secondo, se non motivato da impossibilità di comporre in un certo modo in fase di scatto, è una rielaborazione fatta a posteriori che altera l'intento del fotografo al momento dello scatto, a volte sconvolgendo il messaggio veicolato. Sto naturalmente un po' estremizzando il discorso. |
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