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Questa è ancora fotografia naturalistica?


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avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 15:34

Guido, io suppongo intenda tecnicamente, nel senso che tecnicamente (= tecnica fotografica) è uguale.


E anche questo non è comunque vero. Prendiamo l'esempio(il più "difficile") di un soggetto che ti vola sulla testa durante uno spettacolo di falconeria, a cui anche io ho assistito un paio d'anni fa. Il gufo/falco/aquila ti passa sopra la testa una decina di volte e fra un volo e l'altro hai tutto il tempo di guardare rapidamente la foto e reimpostare eventuali errori riguardo tempi, diaframmi, esposizione. In natura tutto questo sarebbe possibile? Non penso proprio, a meno di botte di culo fantastiche Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 17:19

Invece le foto ai safari in Africa vanno bene? O quelle nei più famosi hot spot europei e mondiali? Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 17:30

Maxter, le foto ai safari le fai poche volte nella vita e a soggetti che vedi di rado dal vivo, fotografare il martin pescatore su un paletto in una pozza tutte le volte, è totalmente diverso, anche perchè è una specie che si trova con relativa facilità anche in una metropoli come Roma ( dove io vivo ). Andare a fare sempre la stessa foto e poi postarla sul forum per sentirsi dire "wow, ottima cattura", che senso ha? La mia domanda era una provocazione, avevo messo in preventivo le risposte ambientaliste ( che condivido ), ma la sostanza è che forse quello che a me annoia ad altri diverte. Vista su youtube l'oasi di Cervara è magnifica, piena di verde e di fauna: è anche per questo che mi delude la pozza del martino...

avatarjunior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 17:37

mah Guido, non so se concordo, uno spettacolo di falconeria lo paragonerei ad uno zoo (in ogni caso è più controllato dell'oasi), fotografare in un'oasi no, in un'oasi non c'è il soggetto che ti passa 100 volte sulla testa. E'facilitata la cosa rispetto la caccia libera ma insomma io penso che ci siano casi con grandi differenze, casi in cui le differenze sono minime.

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 17:53

Eleonora, ho scritto esattamente quello che hai detto tu Sorriso In un'oasi come Racconigi il soggetto fa quello che gli pare e NON ti passa 100 volte davanti (o forse si se hai fattore C). S. Alessio invece è quasi uno zoo con tanto di spettacoli di falconeria e in quel caso puoi star tranquillo che ti passa talmente tante volte davanti che una foto ottima la DEVI saper fare!

avatarjunior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 17:59

scusa avevo capito l'opposto MrGreen

user13260
avatar
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:08

Si chiama "fare pratica"

Se il fine é poi farlo in natura forse si, ma se invece ad uno non interessa minimamente sbattersi e gli interessa solo portare a casa una bella foto magari decontestualizzata con un bello sfocato? ( non é il mio caso, non faccio ne fauna ne avifauna, ma é solo curiosità)
Poi da ignorante quale io sono mi chiedo.... Tra un primo piano di una tigre in uno zoo e uno in natura, da cosa li si distingue? Cioè quali sono i parametri che portano sicuramente a dire " é in natura" ed " é in gabbia"? Perché se non si distinguono in maniera certa la differenza é solo di soddisfazione personale e di etica... Per il pubblico , acquirenti e giurati sono uguali..... (Riflessione personale sull' argomento)

avatarjunior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:28

Maw89, in maniera certa e solo guardando la foto non li distingui, queste cose bisogna dichiararle ed anche quando ai concorsi non sono state dichiarate e poi magari quella foto ha vinto tranquillo che saltano fuori le cose grazie alla collaborazione della comunità (mi viene in mente il caso celebre del lupo che saltava la staccionata).

Ma quella differenza di "soddisfazione personale e di etica" che tu sminuisci è la cifra stessa della fotografia naturalistica, cioè senza etica non esiste fotografia naturalistica, in quel caso (se l'hai fotografata allo zoo)puoi chiamarla "foto della tigre". E questo succede perchè la fotografia naturalistica non ha solo aspirazioni artistiche e di dimostrazione di bravura tecnica, ma è caratterizzata dal sentimento di volere diffondere un ideale di rispetto per la natura.

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:46

Tra un primo piano di una tigre in uno zoo e uno in natura, da cosa li si distingue?

Forse dal fatto che il primo piano in natura, senza una lunghissima focale, non si riesce a fare ...

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:53

Fare una foto ad una tigre in uno zoo per me equivale a fare sesso a pagamento...tristissimo...

avatarjunior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:59

Non voglio scatenare polemiche, voglio solo sapere cosa ne pensate: è ancora fotografia naturalistica?


Penso che sia un'occasione insostituibile per incontrare e fotografare homo sapiens allo stato semibrado. :-P

user2626
avatar
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 18:59

" Tra un primo piano di una tigre in uno zoo e uno in natura, da cosa li si distingue?"
Forse dal fatto che il primo piano in natura, senza una lunghissima focale, non si riesce a fare ... /QUOTE]

non è sempre vero, ho un primo piano di una tigre in libertà in India fatta con il 200-400 a 200mm

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 19:40

Finchè l'animale è libero di fare quello che vuole per me è fotografia naturalistica...quando ci sono lacci e cappucci mi scende la tristezza.
Quello che fondamentalmente cambia è la soddisfazione personale che è sicuramente maggiore quando uno porta a termine un suo progetto fatto di studi, costruzioni, attese e alla fine se tutto va bene di scatti.
Il martino non viene portato in questo posto con i lacci alle zampe e col cappuccio e non viene legato al posatoio ma ci viene perchè trova "molto facilmente" cibo ma in assoluta LIBERTA'...parola stupenda.
Poi dipende da gusti personali se andare in un posto in cui sicuramente si fa una foto piuttosto che in un altro in cui c'è l'emozione dell'attesa, della fortuna, dell'imprevedibilità!!!
Sono scelte e gusti personali ma ci tengo a precisare che trovo invece molto tristi le foto fatte a spettacoli di falconeria con animali NON liberi...questo è per me un aspetto fondamentale

avatarsenior
inviato il 17 Febbraio 2013 ore 22:13

Poi da ignorante quale io sono mi chiedo.... Tra un primo piano di una tigre in uno zoo e uno in natura, da cosa li si distingue? Cioè quali sono i parametri che portano sicuramente a dire " é in natura" ed " é in gabbia"? Perché se non si distinguono in maniera certa la differenza é solo di soddisfazione personale e di etica... Per il pubblico , acquirenti e giurati sono uguali..... (Riflessione personale sull' argomento)

Probabilmente le due foto sono "fotograficamente uguali", ma per il fotografo naturalista, fare una foto ad una tigre in libertà avrà la stessa valenza emozionale che avrà il fotografo ritrattista disposto a perdere magari un'ora nel cercare di disporre le lampade per trovare l'illuminazione ottimale e la posizione ottimale della modella per il ritratto perfetto che la sua mente "vede".

Giorgio B.

avatarsenior
inviato il 18 Febbraio 2013 ore 13:45

Volevo segnalare in merito alla mia risposta in cui dicevo

"L'autrice organizza workshop in quell'oasi quindi il suo giudizio non mi pare fra i più obiettivi"

che questa affermazione era riferita non a Claudia Rocchini che non conosco di persona e che quindi non potrei accusare gratuitamente di non obiettività (e mi scuso se ha pensato il contrario) ma all'assurdità della domanda in se, in quanto, lavorando per l'oasi, era ovvio che la risposta sulla "correttezza" o meno di uno scatto a S. Alessio, sarebbe stata positiva ;-)

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