| inviato il 17 Agosto 2020 ore 19:46
Il colpo di illuminazione a inizio esposizione, come altri hanno detto già, è la risposta: altrimenti come sarebbe potuta venire così luminosa la farfalla? Anzi ha pure tentato di scurirla in post, ma la differenza di luce è lo stesso molto evidente. Ad ogni modo posso credere che le condizioni di scatto fossero difficili, anche unitamente alla tecnica già difficile in sé, perché dei difettucci si notano lo stesso in giro nonostante i soli due megapixel e la post sicuramente molto esperta. |
| inviato il 17 Agosto 2020 ore 21:38
leggo la descrizione... ma la D6 non ha il monitor orientabile? |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 8:01
Credo anche che per il cambio di messa a fuoco ha messo qualcosa davanti all'obbiettivo e poi proseguire con esposizione per evitare il micro mosso tipo quando facevo foto ai fulmini di notte mettevo un cartoncino nero davanti all'ottica,posa b e toglievo e mettevo il cartoncino a caso qualche volta lo pigligliavo |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 8:24
Le farfalle sono appositamente piazzate in posa? |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 8:25
considerando altri suoi scatti molto probabilmente si |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 8:56
“ Trovata... „ Mamma mia quanta postproduzione con largo uso di luminar.... |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 9:04
Non sarebbe strano né inusuale in effetti come dice Matteo. @Max credo sia per effetto del refocusing, in cui per forza hai due piani di fuoco distinti. Il passaggio non pare naturale in effetti ma non avendolo mai fatto dovrei provare "per vedere l'effetto che fa", che vista la gran distanza fra i piani a fuoco (pochi cm contro praticamente infinito) può benissimo essere quello). |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 9:10
Io l'unico refocus lo vedo solo con l'autoscatto in cui non hai levato la maf automatica; vai a vedere la foto finale e l'hai pisciata, perchè ti sei dimenticato di levare l'AF. |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 9:19
No. Con MAF automatica, specie in autoscatto, focheggi solo una volta per scatto, anche in caso di lunga esposizione (il tasto di autoscatto una volta lo premi). E qui è singola esposizione per quanto dichiarato. Il refocusing non l'ho mai fatto ma non ci vuole molto a capire che lo si può fare in fuoco manuale e basta. Prima messa a fuoco sul piano numero uno, parte esposizione. Poi tecniche come quelle ipotizzate per separare e regolare l'illuminazione delle due parti della lunga esposizione (ne ho fatto uso scattando la foto del mio avatar, non è diverso anche se lì non vi è alcun refocusing!). Probabilmente col cartoncino davanti come scritto sopra da un altro bravo forumista - per evitare mossi indotti dal tocco sulla ghiera - rotazione della ghiera di MAF fino a infinito o quasi per il secondo piano di fuoco (chiesa e via Lattea). A dirlo non è manco difficile, ma considerato che anche solo per il mio banale scatto di macro 1:1 che ho fatto fra gli ultimi mi ci sono voluti molti tentativi (ed è davvero una boiata) immagino bene che il coefficiente di difficoltà sia più alto qui. Luminar resta, finché non trovi il coraggio di chiederglielo, una tua mera supposizione. Scrivigli un MP, per me non lo è assolutamente viste le capacità di pianificazione e post dimostrate in altri scatti dal fotografo. (sulla post sono invece concorde, ma non penso fosse evitabile altrimenti) |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 10:23
“ Luminar resta, finché non trovi il coraggio di chiederglielo, una tua mera supposizione. „ Molte volte a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca. |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 13:30
Blackbird, i piani qui non sono solo 2. E in più il rumore digitale non omogeneo non lo capisco. Ma forse è un problema mio. Bergat, sei peggio di Andreotti ? |
| inviato il 18 Agosto 2020 ore 14:12
Come non sono solo due? Quello della farfalla e tutto il retro... Separati dal prato sfocato... Mi è sfuggito qualcosa Max? Ps il rumore non omogeneo lo spiegavo con la differente quantità di luce raccolta fra primo piano e sfondo (anche se tutto fatto a 6400 ISO): una grana da 6400 ISO con EV 4/5 (faccio per dire, quindi buio) è maggiore di una grana da 6400 ISO con EV 7/8 (altro valore a caso, ma meno buio), questo a parità di macchina e lente come nel caso dello scatto singolo. Il che succede perché nel caso della minor luce raccolta nel primo frangente, si "moltiplica" col gain elettronico anche una maggior quantità di rumore. Se vuoi, in parole povere, è come la differenza che passa, nello stesso frame, fra il poco rumore delle zone bene esposte e il molto/discreto rumore delle zone in ombra (o eventualmente recuperate in modo grottesco o scellerato). |
| inviato il 26 Agosto 2020 ore 9:04
“ Sarò un S.Tommaso rompiscatole, ma il tutto mi lascia molto perplesso. „ Mi sembra una perplessità ragionevole, che solo l'autore e non, purtroppo, questa discussione può chiarire. Il commento di Enrico Giuliani sulla foto in questione, peraltro : “ Al di la dell'esercizio tecnico per "stressare la D6", credo che lo stesso risultato sarebbe stato simile effettuando 2 o 3 scatti distinti: uno sulla farfalla e i fiori di primo piano, il secondo sulla chiesina e il panorama circostante e il terzo (eventuale, qualora la via lattea non fosse stata ricompresa nel secondo scatto) sul cielo; unendoli, poi, in post produzione molto più facilmente. Credo che i comuni mortali preferirebbero questa soluzione semplificata! „ al di là della sottile ironia, mi sembra piuttosto interessante. |
| inviato il 26 Agosto 2020 ore 9:26
“ “ Al di la dell'esercizio tecnico per "stressare la D6", credo che lo stesso risultato sarebbe stato simile effettuando 2 o 3 scatti distinti: uno sulla farfalla e i fiori di primo piano, il secondo sulla chiesina e il panorama circostante e il terzo (eventuale, qualora la via lattea non fosse stata ricompresa nel secondo scatto) sul cielo; unendoli, poi, in post produzione molto più facilmente. Credo che i comuni mortali preferirebbero questa soluzione semplificata! ? al di là della sottile ironia, mi sembra piuttosto interessante. „ Il commento io lo trovo un po' fuori luogo invece: credo l'autore abbia solo voluto divertirsi, un po' come il freestyle in qualunque sport: una volta che padroneggi la disciplina, cerchi di divertirti in altri modi meno scontati. Non mi pare abbia professato un nuovo modo per evitare lo stacking, o cercato di vendere una tecnica come La Nuova Tecnica da Usare Assolutamente se sei un Pro Poi anche a me i risultati sembrano troppo “orton” per apprezzarli appieno, pero' insomma.. la parte sui comuni mortali l'avrei evitata ecco |
| inviato il 26 Agosto 2020 ore 10:09
Caro Maurizio, da comune mortale, ti confermo che per arrivare in vetta al Cervino non mi sognerei mai di seguire la via aperta dal grande Bonatti nel 1965 ma, imitando il mitico Mike Bongiorno di una vecchia pubblicità per una nota marca di acquavite, prenderei l'elicottero! Abbracci |
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