| inviato il 14 Aprile 2020 ore 20:51
 credo sia impossibile trovare un cattivo ritratto di August Sanders |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 20:52
 L'avvenenza del soggetto e l'emozione non c'entrano assolutamente nulla, sono scorciatoie per noi fotografi mediocri |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 22:06
Quando viene trasmessa la 'verità' di una persona. Lo so, è difficile spiegare ciò che sto dicendo. Il ritratto ( umano ) comunica il mistero dell'essere umano. Spesso vedo ritratti tecnicamente ineccepibili, ma che non dicono niente: io son solito dire che sono quasi degli 'still life', anche se il soggetto è una persona. Altre volte vedo ritratti 'urlati', dove si tende a concentrare una inutile drammaticità o teatralità grossolana. Altre volte ancora vedo delle fototessere insipide ( ma in questo caso c'è già una certa onestà almeno sopportabile ). Che un bel ritratto sia il ritratto di una persona bella, mi sembra una banale falsità. Io ho un mio criterio, del tutto personale: se, vedendo un ritratto, non resisto al desiderio di rivederlo più e più volte, forse è un buon ritratto. Quante volte vediamo foto di ritratti e ci sembrano tutte uguali e non lasciano traccia nel nostro sguardo e nella nostra memoria? Forse potrebbe essere questa una linea guida per valutare. ( p.s. August Sanders: è facile vincere facile ! ) |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 22:32
Questo August Sanders mi era sfuggito, spettacolo. Da approfondire assolutamente Per quanto riguarda il bel ritratto, ogni tanto ci provo ma non riesco ancora a capire. Come se non fossi ancora pronto per quello che voglio, ci sto lavorando, non su la tecnica che può servire in un secondo momento ma su lo Stato d'animo, lo so e difficile da spiegare. Ma come si dice, in un ritratto si è in due, il modello e il fotografo. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 2:14
Ma bello negli occhi di chi ? - del fotografato? - del fotografo? - del pubblico ? il " gusto " peggiore è quello del fotografato che vorrebbe qualunque alterazione per essere solo più attraente ( in genere). Poi abbiamo i fotografi... come il forum ci insegna, spesso hanno l'affetto per le loro foto come quello della mamma per il suo scarrafone Il pubblico di buona educazione, esperto, è invece sempre l' albitro finale e difatti di fronte a un grande autore internazionale, servono poche parole, parlano le immagini |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 6:39
Per me un ritratto è la rappresentazione di una (o più) persone, un buon ritratto è una buona rappresentazione, cioè una descrizione di molti aspetti di una persona (fisico, sociale, psicologico ecc.); una narrazione che non deve essere necessariamente realistica, ma che deve essere riconoscibile, cioè rappresentare sia l'immagine che il soggetto ha di sé, sia quella che ne hanno gli altri. Per fare un buon ritratto c'è bisogno di una forte dose di empatia da parte del fotografo, come del pittore o dello scultore: il ritratto per me nasce dall'incontro di due soggettività, quella del soggetto e quello dell'autore, che devono essere l'una aperta all'altra. Il ritratto inteso come mera riproduzione, come ancora recitano alcune definizioni, è la fototessera, e la fototessera paradossalmente non interessa noi fotografi. Non rientrano per me nei buoni ritratti: il faccione, perché il taglio stretto taglia fuori troppe informazioni; la foto della bella tipa, perché non c'è la persona, ma solo un suo avvenente simulacro (e neanche la foto della bella tipa che sta facendo finta di pensare malinconicamente); la maggior parte delle foto dei bambini, perché di solito immortalano cose talmente fantastiche da rendere belle foto che non sono ritratti; la maggior parte delle foto di familiari, perché ne cogliamo solo gli aspetti che ci sono, per l'appunto, familiari e che corrispondono solo all'idea parziale che ne abbiamo; la foto dei mendicanti, dei santoni indiani, dei bambini più o meno sdentati, dei vecchietti rugosi, perché nella maggior parte dei casi si tratta di ritratti rubati o quasi, colmi di distanza tra soggetto/preda e fotografo/cacciatore/osservatore e pieni di stereotipi. Se devo pensare a un mio buon ritratto penso alla foto che non sono mai riuscito a fare a un mio amico d'infanzia che se ne è andato due anni fa, tra le decine o centinaia di foto che comunque gli ho scattato forse non ce n'è una che lo rappresenti per quello che era. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 8:03
Tornando alla domanda iniziale direi che è evidente che dare una risposta è complesso e che ci sono innumerevoli sfaccettature. Il ritratto è fatto da Irving Peng come da Diane Arbus, da Cindy Sherman come da Nan Golding Quale è il ritratto corretto? Quello elegante di demarchelier o quello a volte volgare di saudek? Non è così banale rispondere |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:09
@Matteo: sono i diversi modi di 'raccontare una storia', ma ci sono sia la storia ( il soggetto ritratto), sia il racconto ( il fotografo ). La narrazione può essere ordinata e classicheggiante, oppure convulsa e drammatica; ma dice comunque qualcosa. Io continuo a pensare a quante migliaia di foto ci passano davanti e a quanto poche prestiamo attenzione e quante ( ancora meno ) riusciamo a ricordare: il mio criterio passa da lì. Se ricordo una cosa, è perché mi ha colpito e interessato. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:19
Quindi vedi che pensi la mia stessa cosa ossia che definire cosa renda un ritratto valido non è così semplice e non è solo frutto di qualche regola? Che poi anche qui il discorso va ampliati, la foto di una persona può far parte di un lavoro più ampio e quella foto è perfetta in quella serie e va valutata in quel contesto |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:25
Certamente! Non esistono parametri certi, ossia ricette sicure per 'fare un buon ritratto'. Se si tratta di 'poesia', di arte, non esistono regole da manuale: infatti la maggior parte dei ritratti. ( anche qui in Juza) segue le regole da manuale e non dice nulla. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:32
Matteogroppi quando la foto fa parte di un lavoro più ampio credo che se riguardi la persona sia un racconto su di essa e si faccia un ritratto che possa cogliere tutti gli aspetti della persona ritratta. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:40
Nella galleria di JuZa molti ritratti credo siano più ritratti di moda. Comunque è molto difficile realizzare un ritratto e non parlo dell'aspetto tecnico. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:00
Sacara77 non è vero che un lavoro debba raccontare la persona per essere valido e per essere una serie di ritratti importanti, per fare 2 esempi banali

 non si sta cercando in nessuno dei 2 di raccontare la persona, nel secondo Innocent l'ambientazione non è legata a raccontare qualcosa del soggetto, ma è legata allo scopo del lavoro e del racconto globale, non del singolo |
user175879 | inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:06
“ Quando si definisce bello un ritratto? „ Quando è fatto da uno capace. |
| inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:39
“ Quando è fatto da uno capace. „ Non è detto: Uno con poche capacità può riuscire anche a fare un bel ritratto. Uno capace i ritratti brutti (o meglio detto: di scarso valore) li cestina. |
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