in questa ultima hai posto una questione molto diversa rispetto a quella della semivita.
“ un virus puoi dire che "si è" replicato, o piuttosto che "é stato replicato", ovvero che la sua struttura è stata ricostruita ad opera delle condizioni ambientali?
Se è stato replicato, presupponendo quindi un'azione necessaria e obbligata da parte dell'ambiente esterno (l'organismo che lo ospita), quanto di questo processo è simile a quello della riproduzione animale o vegetale, e quanto invece è simile alla costruzione ripetitiva dei cristalli da parte dell'ambiente? „
ci sono le premesse per dire che il virus è l'ospite.
ovvero il virus potrebbe essere un annesso dell'ospite, una sua deriva inerente la replicazione. Una propaggine folle che rischia d'essere autolesionista.
è un modo diverso per identificare un patogeno, cioè, non tanto come agente "esterno", ma come funzione degenere molto ben organizzata.
A differenza di un organulo citoplasmatico, un virus sarebbe una deriva malevola dell'elaborazione cellulare. La cellula lavorerebbe per alimentare la parte peggiore del suo lavoro, invece di cestinarlo.
Con una simile concezione (che io la potrei accettare ed eventualmente discuterne), il virus non sarebbe nè vita, nè non vita.
sarebbe una malformazione cellulare.