| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 14:18
“ L'istogramma che vedi sulla fotocamere è l'istogramma del JPG che varia in funzione delle impostazioni JPG che hai messo. „ Sicuro che sia sempre così e per tutte le macchine? (non è una domanda polemica, è che quando l'ho letto mi ha "fatto strano" ed ho qualche dubbio) |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 14:28
“ Ho preso questo poi ho misurato i valori RGB con Xrite Istudio „ Dovresti misurarli in L a b . |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 14:29
Secondo il mio modo di vedere non esiste l'esposizione corretta ,... per me ogni scatto ed ogni lavoro è diverso uno dall'altro,...ci sono troppi fattori da considerare ,...tipo :luce , orari del giorno,...interno o esterno,...bosco o citta,...prati o mare e laghi,...fiumi e ruscelli,...il tema da realizzare si porta con se una struttura e un set diverso,...poi bisogna vedere se mantenere i toni caldi oppure quelli fteddi,...ci sono troppe combinazioni per poter stabilire quale è l'esposizione giusta ,... c'è lo scatto eseguito con gli illuminatori e quello senza e nulla esclude che non si possa fare lo stesso lavoro con e senza, donando ad esso due timbri diversi e luci che magari invece di essere alte potrebbero essere base e piu o meno gravi,...la fotografia è un'arte e non ci sono standard , questo a livello di espressività del singolo Autore,... L'esposimetro ci può essere d'aiuto ma non ne vedo la sua applicazione e/o misurazione ad ogni lavoro ,...mi piace dare libertà all'espressione e non mi piace legarmi alla tecnologia in tutto e per tutto,... quindi tutto questo misurare e altri calcoli non mi interessano più di tanto,... la fotografia è arte e va presa come tale,... questo secondo il mio metro di esperienza. Il Wb lo ritengo un discorso a parte . |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 14:37
Secondo me, se si scatta in raw, non ha senso porsi questi problemi Le variabili di luce in una scena sono infinite, meglio è più comodo regolarle in pp. Diverso discorso andrebbe fatto se usassimo la pellicola |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 15:19
"Alessandro Pollastrini, usi l'istogramma." 1) L'istogramma ce l'hai dopo lo scatto, non prima, ma il problema principale con l'istogramma, in foto normali, non è questo (col flash lo è). 2) Verificare la corretta esposizione con l'istogramma, se uno decide di fare un lavoro fatto come si deve, è una procedura errata che può portare ad errori di esposizione anche robusti. Perché l'istogramma che la fotocamera presenta è quello del file immagine (di solito, ma non è detto, un Jpeg) che la fotocamera elabora con il controllo immagine settato in macchina, e non è quello del RAW Il file immagine, nel migliore dei casi, lo si genera in spazio colore Adobe RGB, la fotocamera non ha spazi colore più grandi in cui convertire il RAW in file immagine, mentre il RAW, se uno lavora bene con fotoritocco esterno, lo puoi converte in file immagine in spazio colore ProPhoto RGB, ben più grande di Adobe RGB. Il diverso spazio colore sui due files immagine può portare a diversità di gamma dinamica disponibile, anche robuste, tipo uno stop: una foto che in Adobe RGB ha i bianchi strinati, in ProPhoto RGB non è affatto detto che li abbia, dunque una esposizione considerata errata in Adobe RGB non è affatto detto che lo sia in ProPhoto RGB. L'unico spazio colore che permette di raccogliere (quasi) tutti i colori e la dinamica registrabile dal sensore di una fotocamera moderna è ProPhoto RGB. Addirittura Adobe, per stare sul sicuro, come spazio di lavoro interno ai propri convertitori di RAW, usa il RIMM; che è ancor più grande di ProPhoto RGB. Questo senza toccare il mondo del flash. Per esporre bene una foto ci vuole prima il cervello e dopo lo strumento sufficiente, giusto, e la sola fotocamera, per tutte le foto, non basta, non è sufficiente, va corretta, col cartone, con l'esposimetro o con l'esperienza, ma di quella ce ne vuole veramente tanta. qualcuno ci riesce ma è ben difficile. |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 15:31
"Certo è che se si conosce l'esposimetro si sa come compensare e si può fare benissimo a meno. " Questo è vero il più delle volte, è giusto, ma ci vuole veramente molta esperienza, bisogna stare con la fotocamera in mano da anni ed imparare bene a fare le correzioni ad occhio. Io ho usato un cartoncino grigio al 18% per decenni, ma non sono mai arrivato a tanta destrezza, ad occhio le canno, di poco ma le canno, ed alla fine ho comprato un'esposimetro. |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 15:47
“ “ L'istogramma che vedi sulla fotocamere è l'istogramma del JPG che varia in funzione delle impostazioni JPG che hai messo. ? Sicuro che sia sempre così e per tutte le macchine? (non è una domanda polemica, è che quando l'ho letto mi ha "fatto strano" ed ho qualche dubbio) „ no, non è così per tutte le macchine. “ 1) L'istogramma ce l'hai dopo lo scatto, non prima, ma il problema principale con l'istogramma, in foto normali, non è questo (col flash lo è). „ non è vero, con le ML ce l'hai in real time. E anche con le reflex, se usate in liveview. “ 2) Verificare la corretta esposizione con l'istogramma, se uno decide di fare un lavoro fatto come si deve, è una procedura errata che può portare ad errori di esposizione anche robusti. Perché l'istogramma che la fotocamera presenta è quello del file immagine (di solito, ma non è detto, un Jpeg) che la fotocamera elabora con il controllo immagine settato in macchina, e non è quello del RAW Il file immagine, nel migliore dei casi, lo si genera in spazio colore Adobe RGB, la fotocamera non ha spazi colore più grandi in cui convertire il RAW in file immagine, mentre il RAW, se uno lavora bene con fotoritocco esterno, lo puoi converte in file immagine in spazio colore ProPhoto RGB, ben più grande di Adobe RGB. Il diverso spazio colore sui due files immagine può portare a diversità di gamma dinamica disponibile, anche robuste, tipo uno stop: una foto che in Adobe RGB ha i bianchi strinati, in ProPhoto RGB non è affatto detto che li abbia, dunque una esposizione considerata errata in Adobe RGB non è affatto detto che lo sia in ProPhoto RGB. L'unico spazio colore che permette di raccogliere (quasi) tutti i colori e la dinamica registrabile dal sensore di una fotocamera moderna è ProPhoto RGB. Addirittura Adobe, per stare sul sicuro, come spazio di lavoro interno ai propri convertitori di RAW, usa il RIMM; che è ancor più grande di ProPhoto RGB. „ anche questo non è vero, ci sono profili da impostare che, se configurati correttamente, ti fanno vedere proprio dove il raw clippa. |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:04
@Perbo Ad oggi le fotocamere normali per uso civile, l'istogramma del RAW non lo danno, dunque anche una verifica preventiva ti lascia margini di errore se poi fai fotoritocco fatto bene esterno. Se a tua conoscenza esiste una fotocamera per uso normalissimo civile che, con la dichiarazione ufficiale del costruttore e non la tua, renda disponibile l'istogramma del RAW, lieto di apprendere quale. |
user28666 | inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:05
Alessandro, va bene Adobe e ProPhoto o i Ramiel, ma quando vai in stampa, la stampante di casa o quello dello stampatore arriva a coprire lo spazio Adobe o ProPhoto? E sopratutto che monitor usi per la visualizzazione e durante lo sviluppo Raw? Non è meglio la orare in uno spazio che il nostro output riesce a visualizzare in modo da vedere dove andranno a finire i nostri colori? Basandosi solo sull'istogramma di Photoshop è complicato (per me). Quindi un bel sRGB e via :-) Poi certo, se vogliamo fare i precisini è giusto usare tutti i mezzi che conosciamo per esporre correttamente ed avere un WB fedele. Però poi subentra la creatività per dare il giusto mood alla foto finale. Sicuramente partire da un file perfetto da più spazio di manovra. |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:07
Come si fa a capire se istogramma è jpg o RAW? |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:13
“ Ad oggi le fotocamere normali per uso civile, l'istogramma del RAW non lo danno, dunque anche una verifica preventiva ti lascia margini di errore se poi fai fotoritocco fatto bene esterno. Se a tua conoscenza esiste una fotocamera per uso normalissimo civile che, con la dichiarazione ufficiale del costruttore e non la tua, renda disponibile l'istogramma del RAW, lieto di apprendere quale. „ con le sony recenti l'utilizzo dell'HLG è di pubblico dominio: www.dpreview.com/reviews/sony-a7r-mark-iii-review/4 |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:39
@Perbo notizia molto preziosa, dalle più risalto! |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:43
“ Il diverso spazio colore sui due files immagine può portare a diversità di gamma dinamica disponibile, anche robuste, tipo uno stop: una foto che in Adobe RGB ha i bianchi strinati, in ProPhoto RGB non è affatto detto che li abbia, dunque una esposizione considerata errata in Adobe RGB non è affatto detto che lo sia in ProPhoto RGB. L'unico spazio colore che permette di raccogliere (quasi) tutti i colori e la dinamica registrabile dal sensore di una fotocamera moderna è ProPhoto RGB. Addirittura Adobe, per stare sul sicuro, come spazio di lavoro interno ai propri convertitori di RAW, usa il RIMM; che è ancor più grande di ProPhoto RGB. „ La gamma dinamica di un sensore non ha relazione con lo spazio colore di uscita; quando arrivi in output-space il mapping della dinamica è già stato fatto. Tutti gli spazi RGB hanno la stessa dinamica, sono astrazioni virtuali. ProPhoto ha molte caratteristiche, tra cui anche l'ampiezza, ma non è l'unico e non è nemmeno il più ampio. Come capacità di copertura del locus umano l'Aces AP0 batte il ProPhoto. Aces AP0:
 Contiene tutto il Locus umano... va ben oltre ProPhoto. Non si tratta di mere pippe da laboratorio, l'Aces si usa in campo cinematografico. Il RIMM non è più ampio di ProPhoto; sono la stessa cosa, stessa ampiezza, stessi primari, ma TRC diversa. |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 16:58
“ Alessandro, va bene Adobe e ProPhoto o i Ramiel, ma quando vai in stampa, la stampante di casa o quello dello stampatore arriva a coprire lo spazio Adobe o ProPhoto? E sopratutto che monitor usi per la visualizzazione e durante lo sviluppo Raw? Non è meglio la orare in uno spazio che il nostro output riesce a visualizzare in modo da vedere dove andranno a finire i nostri colori? Basandosi solo sull'istogramma di Photoshop è complicato (per me). Quindi un bel sRGB e via :-) „ NO. Miseriaccia... |
| inviato il 03 Febbraio 2020 ore 17:04
I recuperi si possono effettuare entro un certo range, e l'istogramma non è sempre affidabile. |
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